Archivio: “Interviste”
Segnalazione veloce di una chiacchierata digitale fatta con Stefano Vitta di Amplr sui temi del content marketing.
Buona lettura
L’ultimo numero della newsletter MIA realizzata periodicamente da Ammiro, è dedicata al CRM. Come al solito ci sono diversi interventi di rilievo: da Fàbio Cipriani, Senior Manager di Deloitte Brazil, al noto designer Donald Norman, passando per un’intervista a Paul Greenberg, presidente di The 56 Group.
Buona lettura!
Questa sera alle 23.15 sul canale di SkyTG24 interverrò per parlare dello storico accordo siglato tra Yahoo! e Microsoft riguardo ai motori di ricerca.
A più tardi
Ieri, dopo la conferenza stampa in cui è stato presentato Omnicom Expo, uno studente di Scienze della Comunicazione mi ha posto alcune domande. Ha chiesto dei temi del convegno IAB, e quindi sull’integrazione tra media tradizionali e internet, e poi ha virato sui temi che, mi è parso, gli interessassero (giustamente) di più: quali opportunità offre la Rete ai giovani dal punto di vista professionale?
Ho provato a difendere in qualche modo la necessità di una formazione accademica (anche IAB messo in piedi un Master assieme all’Università Cattolica di Milano), ma è evidente lo “stacco” che questi ragazzi si trovano a dover affrontare quando poi entrano in contatto con le aziende. E mi rendo conto non è del tutto confortante sapere che ormai “l’autoformazione” è una componente essenziale dalle parti della Rete
Professioni e internet è peraltro l’argomento di un’intervista che va in onda oggi su Radio24 (alle 13.50 e poi alle 22.05) in cui ho accennato ad alcune delle figure professionali che mi sembra godano di buone prospettive.
E sempre a proposito di formazione e giovani (molto giovani, in questo caso), ripropongo qua un video già segnalato da Stefano, in cui si esalta il punto di vista di alcuni studenti di dodici anni. I miei figli ormai sono quasi quindicenni, ma ritrovo nel video alcune delle loro tipiche istanze.
Ho trovato un altro elemento da aggiungere alla lista dei motivi per cui un manager dovrebbe tenere un blog e cioè per inserire le interviste integrali quando le versioni pubblicate sono solo una piccola parte di quella effettivamente rilasciata.
L’ultimo caso personale riguarda l’argomento “Web e misurabilità” per il quale ho lavorato su alcune domande che poi sono state pubblicate da Pubblicità Italia solo in piccola parte in uno speciale di Piero Babudro titolato “Quanto pesano i legami online”. E allora, ho messo in una pagina il testo integrale che tratta di misurabilità e numeri del web. Buona lettura!
Tags: misurabilità – pubblicità italia – piero babudro – mauro lupi
Ho trovato un altro elemento da aggiungere alla lista dei motivi per cui un manager dovrebbe tenere un blog e cioè per inserire le interviste integrali quando le versioni pubblicate sono solo una piccola parte di quella effettivamente rilasciata.
L’ultimo caso personale riguarda l’argomento “Web e misurabilità” per il quale ho lavorato su alcune domande che poi sono state pubblicate da Pubblicità Italia solo in piccola parte in uno speciale di Piero Babudro titolato “Quanto pesano i legami online”. E allora, ho messo in una pagina il testo integrale che tratta di misurabilità e numeri del web. Buona lettura!
Tags: misurabilità – pubblicità italia – piero babudro – mauro lupi
Santi giornalisti! Io capisco l’efficacia di fare un po’ di sconquasso però l’intervista che ho rilasciato a Pubblicità Italia va precisata meglio. Il tema è la misurabilità di internet e, tra i discorsi sul campo, c’è quello su Audiweb.
Rispondendo alla domanda “Ma Audiweb farà aumentare gli investimenti online?” mi sono sentito di rispondere provocatoriamente che in teoria non dovrebbe essere Audiweb a rilanciare gli investimenti e se succede è solo per miopia degli investitori o di chi li assiste perché hanno bisogno di rassicurazioni formali mentre già oggi la Rete è stra-misurabile per lungo e largo.
Quindi ben venga Audiweb (e come fatto a più riprese, confermo la validità e anche l’innovazione con cui stanno procedendo Gasperini, Iannicelli & Co.), ma sono stanco di vedere attribuita a questa ricerca la veste di spartiacque decisivo nello shift verso il digitale. O meglio, come l’ho definito nell’intervista, sarebbe una bestemmia professionale il fatto che si stia aspettato Audiweb per prendere decisioni strategiche, senza badare invece alle tonnellate di dati quotidiani che indicano la strada già da anni. Insomma, basta alimentare l’alibi Audiweb anche perché, siccome la perfezione non è cosa umana, sono sicuro che anche su questa ricerca ci troveranno da ridire.
Per come la vedo io, non mi sento più di dimostrare quanto internet sia misurabile, ma semplicemente evidenzio quanto lo sia decisamente meno l’altro 94% dei soldi spesi in pubblicità. Intanto mercoledì prossimo ci sarà un’intero seminario dedicato alla misurabilità dei mezzi interattivi organizzato da IAB. Ci vediamo lì.
Tags: pubblicità italia – audiweb – enrico gasperini – massimiliano iannicelli – iab – iab seminar – misurabilità
Sapevate che Yahoo! fu uno dei primi finanziatori di Google? Poi rivendettero (e bene) le quote che detenevano, restando comunque decisivi per il lancio di Google che implementarono come funzione di ricerca in quella che allora era solo una directory. Cose di 6 anni fa circa. L’ultimo accordo (Google esporrà i suo inserzionisti nei risultati di ricerca di Yahoo!) è l’ennesimo favore, seppur ben pagato.
Google nel frattempo ha dimostrato di saper monetizzare le ricerche meglio di chiunque altro, ed ora Yahoo! cerca di valorizzare il search con questo accordo perché da soli hanno inanellato solo una lista di errori: ricordate l’inclusion? ricordate Panama? ricordate 360? E pensare che avevano in casa chi ha inventato il keyword advertising (Overture). Vabbè è andata. In un intervista ad Affari Italiani parlo di resa di Yahoo!: ovviamente mi riferisco al search, perché spero davvero che l’azienda possa rilanciarsi su tutto il resto: e lo dico per i dipendenti di Yahoo!, per il business legato ad internet e per gli utenti della Rete.
Su cosa significa per la Rete in generale questo accordo, ci pensa Vittorio Zambardino a fare una perfetta e giustamente allarmata disamina.
Tags: google – yahoo! – yahoo – vittorio zambardino – panama – overture
Riunisco qui un paio di segnalazioni decisamente autoreferenziali (abbiate pazienza, ma da quando mi hanno paragonato a Padre Pio mi sono montato la testa… ):
- La registrazione di una puntata di Job 24 su Radio24 (occorre RealMedia per ascoltarla o scaricarla) di qualche giorno fa, in cui sono intervenuto a proposito di blog aziendali. Nota personale: è stato bello ricevere una telefonata di un caro amico d’infanzia che mi ha chiamato dopo avermi sentito in radio (mi pare facemmo pure dei programmi insieme qualche secolo fa…).
- Una breve video-intervista per Digithink, un progetto di William Spinetti dell’Università degli Studi di Cassino, registrata durante il recente IAB Forum di Roma. Qui l’argomento sono i contenuti generati dalle aziende; ecco il video:
Tags: job24 – radio24 – business blog – blog aziendali – digithink – william spinetti – contenuti generati daglle aziende – company generated content
Ieri avevo parlato da poco con un cliente che mi chiedeva se potevamo infiltrarci nei blog per fare commenti positivi sulla sua azienda, che mi ha chiamato Andrea Secchi di Italia Oggi per un articolo (oggi in edicola) a proposito della reputazione on-line. È evidente che l’argomento è caldo ma c’è tanto da fare in termini di divulgazione delle informazioni corrette.
A proposito dei commenti fittizzi, nell’intervista li ho semplicemente definiti “bombe ad orologeria”. Eppure brand anche molto noti, hanno deciso di utilizzare tattiche del genere: non si rendo conto di essere seduti su delle polveriere…
Segnalazione cumulativa di post e discussioni in cui sono infilato, in un modo o in un altro:
- Primi commenti sul corso sui business blog che ho tenuto venerdì per IlSole24Ore. Francesco mi da dell’appassionato (grazie!) e poi
RobertoAndrea che cura il blog del Gruppo Toscano, che ci senz’altro arricchito la giornata portando la sua testimonianza che si è aggiunta a quella di Andrea Andreutti di Samsung. - Vanz fornisce qualche suggerimento su come pubblicare gli atti di IAB Forum e offre lo spunto per molti commenti. Gli input sono giusti, è la risorsa che dovrebbe eseguirli quello che attualmente manca a IAB. Ci stiamo lavorando ma mi son permesso di ricordare che quello che attualmente svolge IAB è praticamente frutto del lavoro volontario delle persone del Consiglio Direttivo. La discussione è passata anche da Massimo col contributo di Maurizio, che ringrazio entrambi per il supporto
- Segnalo lo speciale di Chips&Salsa di Nicola Bruno sul rapporto tra giornali e Google uscito sul Manifesto del 15 novembre scorso e disponibile online anche un mio breve intervento.
- Durante IAB Forum mi hanno infilato in un paio di video-interviste, in particolare su DailyOnline e AppuntiDigitali. Ma dove mi sono piaciuto di più è un’intervista tradizionale che Mrs. Purple di Ebola Industries ha appena trascritto: è riuscita anche a farmi prevedere come sarà la comunicazione tra cinque anni…
Tags: ilsole24oe – gruppo toscano – iab forum – il manifesto – ebola industries
Ho risposto volentieri a qualche domanda a casa di Vincos. Si parte da “il blog è morto?”
Via Giuseppe, mi sono gustato il bel confronto tra Andrew Keen e David Weinberger sul Wall Street Journal. Lettura consigliata per il weekend!
Imutile dire che mi ritrovo particamente al 100% con le parole di Weinberger che conferma essere una delle menti più lucide nel leggere l’evoluzione del mondo che viviamo in termini di comunicazione e influenza dei media digitali.
Di Keen avevo scritto di recente, mentre di Weinberger ho appena finito il suo ultimo libro Everything is miscellaneous. Conobbi Weinberger l’anno scorso quando fui co-relatore ad un incontro organizzato da Edelman e posso comunicare in anteprima che sarà di nuovo in Italia a Novembre, questa volta per un evento pubblico. Dove? Hey, mica posso dire tutto! Comunque tra pochi giorni sarà ufficiale.
Tags: andrew keen – david weinberger
Franco Folini ha raccolto una bella intervista su blog di Novedge a Andrew Keen, l’autore di “The Cult of the Amateur”. Con il suo libro, Keen ha messo in discussione la qualità e l’autorevolezza complessiva dei blog, attirandosi parecchi strali polemici.
In effetti il suo libro è in lista tra quelli che contavo di leggere, soprattutto perché volevo capire un punto di vista piuttosto diverso dal mio. La conversazione di Keen con Franco è interessante e ci sono delle riflessioni che condivido, ma in linea generale trovo che il suo approccio sia sbagliato perché, rispetto ai blog, si pone i soliti due problemi di chi guarda solo la superfice del fenomeno:
- la qualità media dei blog è penosa
- la quasi totalità dei blog non ha un modello economico sostenibile
Risposta sintetica con un doppio: “e allora?”.
Chi si preoccupa della qualità dei blog, semplicemente non apprezza il fatto che ne esistono migliaia decisamente validi ed interessanti (a me bastano questi, il problema semmai è per gli altri blog), non conosce la capacità delle persone di fungere da filtri in grado di evidenziare solo quello che funziona, non capisce la necessità di sviluppare un approccio più disincantato verso i contenuti: ce ne sono tantissimi e questa è un’ottima cosa (almeno rispetto alla situazione contraria), per cui la preoccupazione deve essere quella di saper scovare le informazioni utili e ignorare velocemente tutto il resto.
Sulla sostenibilità economica dei blog, ci sono ormai fior di considerazioni sull’economia del dono per cui non mi dilungo. Spero solo che possano esserci sempre più individui che abbiano voglia di tenere un blog e che lo facciano senza preoccuoparsi (solo) di farci soldi. Ne voglio tanti, di qualsiasi tipo, scritti da teenager e da novantenni, scrittori professionisti e aculturati illitterato. Sento semplicemente il bisogno di ascoltare le persone e non più semplicemente i media.
Franco Folini ha raccolto una bella intervista su blog di Novedge a Andrew Keen, l’autore di “The Cult of the Amateur”. Con il suo libro, Keen ha messo in discussione la qualità e l’autorevolezza complessiva dei blog, attirandosi parecchi strali polemici.
In effetti il suo libro è in lista tra quelli che contavo di leggere, soprattutto perché volevo capire un punto di vista piuttosto diverso dal mio. La conversazione di Keen con Franco è interessante e ci sono delle riflessioni che condivido, ma in linea generale trovo che il suo approccio sia sbagliato perché, rispetto ai blog, si pone i soliti due problemi di chi guarda solo la superfice del fenomeno:
- la qualità media dei blog è penosa
- la quasi totalità dei blog non ha un modello economico sostenibile
Risposta sintetica con un doppio: “e allora?”.
Chi si preoccupa della qualità dei blog, semplicemente non apprezza il fatto che ne esistono migliaia decisamente validi ed interessanti (a me bastano questi, il problema semmai è per gli altri blog), non conosce la capacità delle persone di fungere da filtri in grado di evidenziare solo quello che funziona, non capisce la necessità di sviluppare un approccio più disincantato verso i contenuti: ce ne sono tantissimi e questa è un’ottima cosa (almeno rispetto alla situazione contraria), per cui la preoccupazione deve essere quella di saper scovare le informazioni utili e ignorare velocemente tutto il resto.
Sulla sostenibilità economica dei blog, ci sono ormai fior di considerazioni sull’economia del dono per cui non mi dilungo. Spero solo che possano esserci sempre più individui che abbiano voglia di tenere un blog e che lo facciano senza preoccuoparsi (solo) di farci soldi. Ne voglio tanti, di qualsiasi tipo, scritti da teenager e da novantenni, scrittori professionisti e aculturati illitterato. Sento semplicemente il bisogno di ascoltare le persone e non più semplicemente i media.
Dall’intervista a Regis McKenna sull’ultimo numero di 7thFloor:
“Ma per attirare clientela bisogna avere capacità programmatiche e un software flessibile come anche saper leggere i vari blogs dove i vostri clienti stando parlando di voi!”
Tags: regis mckenna – 7thfloor
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