Archivio: “Mauro Lupi’blog”

Oggi parlavo con Riccardo Scandellari e Franz Russo di quanto siano ancora fondamentale il blog per i professionisti della comunicazione digitale (e ovviamente non solo per loro).

E allora segnalo anche qui l’intervista che mi ha fatto l’amico Andrea Contino proprio sul tema “perché bloggo”, in cui racconto i motivi originari e le ragioni attuali.

#WhyIBlog

Certo che questo è un post ricorsivo: sto bloggando di un’intervista pubblicata su un blog a proposito dei motivi per cui bloggo. Che avrò preso qualche virus? Sorriso


Hank Barnes di Gartner la chiama The Perils of Definitives and Generalizations, ossia la fine delle affermazioni assolute e generiche. Ma è solo un auspico, mentre in realtà la maggior parte dei messaggi che si incrociano, tendono a generalizzare, a fornire soluzioni complessive senza specificare un minimo di varianti.

The Perils of Definitives and Generalizations

Riguardo i temi che tratta questo blog e quindi il mondo digital, è un fenomeno che esiste da sempre. Si suggerisce una strategia, un canale social o un modello di comunicazione in senso assoluto, senza minimamente accennare che le aziende sono diverse per dimensione, settore, mercato di riferimento, ecc. e che nessun modello può essere valido per ciascuna.

A fronte di affermazioni assolute mi vengono sempre spontanee svariate domande. Servono per definire il contesto, identificare l’ambito di applicazione. Altrimenti servono a poco.

Ma non mi dilungo ancora: l’avevo già scritto tutto nel post

Basta generalizzare. Elogio al “Dipende!”Occhiolino


Un post in stile weekend che prende spunto da Techcrunch. Il personaggio è Sergey Brin, cofondatore di Google, che quando pubblicò il curriculum online, ci infilò una chicca da vero geek.

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In pratica, all’interno del codice HTML della pagina web ha infilato i suoi veri obiettivi professionali: un grande ufficio, tanti soldi e poco lavoro. Un benefit potrebbero essere viaggi pagati in luoghi esotici.

Obiettivi che penso abbia raggiuto abbondantemente!

Visto che siamo in vena di cose semi-serie, ripesco quella che fu una mia scoperta casuale, più di dieci anni fa e che riguarda sempre Brin, ossia una sua bella foto vestito da donna.

Ennesima conferma che il web non dimentca… Buona domenica!


Social selling e la metafora dei partyVendere attraverso i social? Perché no, ma non come obiettivo primario ma come naturale effetto di una partecipazione coerente e ben organizzata: “social first, selling second”. Questo è in sintesi l’approccio che si suggerisce da tempo e su cui torna Martin Kihn, un analista di Gartner, con il post The Social Science of Social Selling.

Prendendo spunto dalle analisi di Gartner, vengono suggerite quattro implicazioni:

  1. People are more likely to buy (convert) if they’re already part of the community
  2. They’re more likely to join a community if they believe a friend or peer is already a member
  3. Anticipate that any sale will happen after a period (perhaps a long period) of simply getting comfortable with the community
  4. Communities need an identity — they can’t be generic

La metafora del party è quella da cui parte il post di Gartner:

Since we’re comparing digital life to a dance party — and why not? — by now it’s clear that most marketers know:

  • They need to attend the party (social presence)
  • It’s polite to respond when spoken to (community management)
  • It’s neighborly to invite people into conversation on topics they might find interesting (social marketing)

Questo mi permette di ricordare che ne scrissi anni fa identificando proprio nel blog (nel 2006 non c’erano ancora Facebook e Twitter) l’equivalente delle “feste in città”. Scrivevo una cosa del genere (ancora attuale per chi, rispetto ai social, è ancora ad una fase di studio):

Ok, care aziende, credo proprio che i passi da fare saranno:

  • informarsi sui party: chi li organizza, di che si parla e, molto importante, se e come si parla della propria azienda – tradotto: capire il fenomeno dei blog, seguire le discussioni, analizzare le citazioni sul proprio brand e sui prodotti dell’azienda
  • farsi invitare alle feste: iniziare a partecipare ai party più interessanti, conoscere i padroni di casa, ascoltare e conversare – tradotto: intervenire nei blog, commentare e rispondere
  • organizzare un party: guidare la festa, esporsi e ricevere regali, scegliere il tema della festa – tradotto: avviare un blog


La cattiva notizia è che per risolvere un problema tecnico di questo blog, è partita la ripubblicazione di tutti i post, i quali hanno lanciato decine di tweet in automativo. Per fortuna Twitter ha bloccato dopo un certo numero, ma ho spamato un po’, sorry :/

La buona notizia è che ho risolto con l’aiuto di un collega (tks Truga!) un problema sui commenti, per cui ora dovrebbero funzionare normalmente.


Sembra proprio che una delle buzzword più in voga di questi tempi sia “content marketing”. Beh, meglio tardi che mai! (ne scrivevo e trattavo già 5 anni fa Occhiolino ). Ora pare che due terzi di un panel di 800 marketers internazionali (principalmente UK), metta il content marketing al primo posto tra le iniziative su cui incrementeranno il budget.

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Oggi questo blog compie nove anni. Mi piace festeggiare il nove piuttosto che la canonica ricorrenza decennale. È un modo per giocare d’anticipo sui tempi, anche perché se lo giri, il nove diventa un verbo e ti invita a pensare a chi sei.

Non è la prima volta che celebro il nove. Lo feci ad esempio per i 9 anni di Ad Maiora, che ha rappresentato (mi sia permesso)  un passaggio significativo nell’evoluzione dell’internet nostrana, seppur non compiuto completamente (almeno per quello che era il mio piano).

Nove anni iniziati rappresentando uno dei primi casi di business blog italiani, per arrivare ad una certa “calma creativa” degli ultimi mesi con i follower su Twitter che da tempo hanno superato gli iscritti al feed RSS. Tempi che cambiano, anche se i blog stanno (giustamente) riprendendo quota nella considerazione dei lettori e nelle strategie di comunicazione delle aziende.

Questo è anche un post per salutare chi capita da queste parti in agosto e che magari, come me, sta preparando un rientro dall’estate… con tante belle novità Occhiolino


Oggi questo blog compie nove anni. Mi piace festeggiare il nove piuttosto che la canonica ricorrenza decennale. È un modo per giocare d’anticipo sui tempi, anche perché se lo giri, il nove diventa un verbo e ti invita a pensare a chi sei.

Non è la prima volta che celebro il nove. Lo feci ad esempio per i 9 anni di Ad Maiora, che ha rappresentato (mi sia permesso)  un passaggio significativo nell’evoluzione dell’internet nostrana, seppur non compiuto completamente (almeno per quello che era il mio piano).

Nove anni iniziati rappresentando uno dei primi casi di business blog italiani, per arrivare ad una certa “calma creativa” degli ultimi mesi con i follower su Twitter che da tempo hanno superato gli iscritti al feed RSS. Tempi che cambiano, anche se i blog stanno (giustamente) riprendendo quota nella considerazione dei lettori e nelle strategie di comunicazione delle aziende.

Questo è anche un post per salutare chi capita da queste parti in agosto e che magari, come me, sta preparando un rientro dall’estate… con tante belle novità Occhiolino


Purtroppo ancora non ho modo di risolvere il problema sul blog, abbiate pazienza. In pratica, dopo aver aggiornato la nuova versione di WordPress, i singoli post non sono più visibili.

Provata la configurazione di .htaccess, l’impostazione del permalink in WordPress e quant’altro suggeritomi da diversi amici. I tecnici di Aruba hanno fatto delle prove ma poi non sono spariti.

Appena ho un secondo cerco di risolvere.

Aggiornamento: i tecnici di Aruba hanno risistemato tutto. Ok, mi sento meglio :)


Avere come cliente un’azienda i cui fondatori hanno uno splendido museo di arte moderna nella loro fabbrica storica…, beh, sono cose :)

Con l’occasione: sto quasi per riemergere. Grazie a tutti quelli che in questi mesi si sono preoccupati di non vedermi più scrivere da queste parti e in giro. Qualcuno mi ha pure scritto un po’ indispettito (“e allora, ma quando blogghi?”). Altri, sbirciando nel profilo su Facebook, stanando i dieci minuti quotidiani che dedico a Farmville (ebbene si), mi hanno chiesto se ero impazzito o semplicemente andato in pensione. Nulla di tutto questo, solo un volontario esilio dalla scena che sta per terminare.


Era ora di lasciare Typepad, ossia la piattaforma sulla quale attivai questo blog nel 2003, per passare alla scelta più logica al momento: WordPress. Ma, ancora più importante, era ora di utilizzare definitivamente www.maurolupi.com come dominio, anziché il precedente terzo livello. Ciò significa che gli indirizzi dei post sono cambiati (per ora lascio comunque le vecchie pagine) mentre nessun problema per il feed RSS che rimane lo stesso.

L’occasione è servita anche per rifare una  riflessione sul significato di questo spazio e quindi del tipo di interfaccia più opportuno. Ebbene, penso di confermare la linea editoriale di questi anni, privilegiando contenuti utili (analisi, ricerche), riflessioni sul mondo della comunicazione, resoconti di eventi a cui partecipo o nei quali sono coinvolto, recensioni dei libri che leggo. Naturalmente non mi risparmierò certo qualche divagazione di tanto in tanto.

Da qui la scelta di un layout essenziale, direi anche spartano. Mi piace pensare che questo spazio sia interessante da leggere e pratico da usare. Non mi interessa che sia “bello”. Ovviamente suggerimenti e segnalazioni sono sempre benvenuti.

Alcune lezioni imparate da questo “trasloco”:

  • Le piattaforme cambiano e occorre adeguarsi. Inutile “sposare” una tecnologia, tanto prima o poi occorrerà tradirla. Quindi è bene avere sempre chiaro il processo di uscita, e badare alle funzioni di backup, alle possibilità di esportazione, ecc.
  • Gli indirizzi web non dovrebbero cambiare. Nel mio caso, invece, il passaggio avrà un effetto disastroso per quanto riguarda i motori di ricerca perché con c’è modo di agire sulla piattaforma Typepad per le impostazioni  che si fanno normalmente nei casi di migrazione, per cui le URL delle pagine saranno diverse e dovranno quindi riguadagnarsi la link popularity che le precedenti avevano acquisito negli anni.
  • Il feed RSS non deve cambiare. In questo caso, la scelta di utilizzare Feedburner si è rivelata vincente perché l’indirizzo del feed rimane lo stesso, mantenendo quindi immutato il sistema con il quale mi seguono oltre 2.700 persone iscritte la feed.
  • Le aziende cambiano, a volte in peggio. È il caso si Six Apart, la società creatrice di Typepad. Nel 2003 era un gruppo all’avanguardia, un riferimento per il settore del blogging professionale, con un atteggiamento aperto e collaborativo con i  propri clienti. Poi si è inceppato qualcosa ed è stato un susseguirsi di iniziative attappa-buchi alle svariate falle che il sistema andava  mostrando, oltre ad una evidente politica ostruzionista per scoraggiare le migrazioni ad altre piattaforme (ovviamente con i risultati opposti, almeno nel mio caso).

Ci sono ancora alcune cose che devo implementare nel blog ma sono stato preso dalla conversione di oltre 1.000 post rivelatasi molto complicata e laboriosa. Abbiate pazienza…


Come anticipazione del prossimo IAB Forum (martedì e mercoledì prossimi a Milano), ho pubblicato il mio articolo sul pamphlet annuale dell’associazione. Mentre l’anno scorso avevo trattato di come la Rete sia lo strumento migliore per gestire il cambiamento nel rapporto azienda-consumatore, quest’anno sono tornato sul tema “Reparti aziendali e utilizzo di internet” su cui ragionavo qualche mese fa.

In questa occasione ho aggiornato uno schema che cerca di semplificare i principali utilizzi della Rete nelle aziende, soprattutto per quanto riguarda le relazioni con l’esterno. Naturalmente la sovrapposizione con i reparti aziendali è decisamente indicativo e ogni organizzazione deve necessariamente individuarne una propria. Ma è proprio questo l’esercizio che si cerca di auspicare, per non relegare internet a mero strumento tattico di pubblicità.

Qui di seguito riporto questo schema e in una pagina specifica l’intero articolo.
Ci si vede a IAB Forum!

IT: Internet Trasversale


Il nuovo layout di questo blog è pressoché completo. L’idea è di continuare a mantenere centrale questo strumento di comunicazione, cercando di lasciare gli altri tool (Facebook, FriendFeed, ecc.) sono come collaterals.

Alcune nuove funzioni derivano dalla rinnovata piattaforma Typepad, e riguardano in particolare una migliore navigazione tra le pagine e, soprattutto, una nuova gestione dei commenti che mi piace molto. Adesso si può rispondere ad uno specifico commento e non c’è più bisogno di mettere il codice di controllo. Se si dispone di un account Typepad oppure OpenID, ci si può loggare e il commento viene identificato con i propri dati e la relativa foto.

Riguardo ai contenuti, ho aggiunto una pagina che raccoglie le slide, i video e le foto che mi riguardano, a cui si accede dal menu nella nuova barra in alto. Ho anche semplificato la licenza Creative Commons, lasciando le sole opzioni “Attribuzione” e “Non commerciale”. Vorrei fare ancora degli aggiustamenti “di fino” per i motori di ricerca, ma Typepad ha ancora qualche problemino che sto cercando di risolvere con un loro responsabile a San Francisco.

L’idea della dominante verde non è originalissima, ma con questa vorrei rappresentare l’applicazione di una specie di “ecologia dei contenuti”, intendendo la pratica di scrivere con leggerezza ma con serietà, mantenendo una giusta continuità ma senza esagerare in frequenza, provando a mantenere una certa consistenza fornendo del valore aggiunto. Se poi non ci riesco… vorrà dire che ho sbagliato colore! (ah, si, ho aggiornato anche il set di smile).


Quale periodo migliore di questo per cambiare il layout del blog?

Dopo vari ripensamenti ho deciso di rimanere con la piattaforma TypePad, che recentemente ha implementato nuove funzioni tra le quali una bella gestione dei commenti. Purtroppo ci sono ancora dei bug nel sistema (già segnalate al servizio tecnico), ma le cose essenziali sembrano funzionare tutte.

Ora si tratta di fare altre ulteriori personalizzazioni e, se tutto va bene, per gennaio ho in mente di fare una cosa del tutto nuova per questo blog. Ma è ancora presto per parlarne.

Non so se è correlato al cambio di layout (non dovrebbe) ma da oggi il feed RSS è in uno di quei momenti in cui ripropone i vecchi post. A suo tempo, questa cosa mi venne spiegata come un problema di alcuni aggregatori che ogni tanto perdono il sincronismo con le date dei post. Mi spiace se ricevete più volte i post, ma io non so proprio come evitarlo.

Comunque ben vengano feedback, segnalazioni di problemi, incongruenze, errori, ecc. Grazie!


Bravissimi Juliette-Margot e Marco per aver inventato e realizzato il Blogstar Game: ci voleva proprio. Una bella dose di (auto)ironia sul mondo delle relazioni online, dei blog, del page rank con tutti gli equivoci da scambio di persone e personalità, di patemi d’animo per la link popularity, sempre sotto rischio di essere bannati.

Certo, per cogliere tutte le sfumature del gioco bisogna essere un po’ avvezzi delle cose della blogosfera, compresi gossip, polemiche, personaggi chiacchierati e intrighi della Rete. Ma il bello è proprio questo! Così come è bello essere uno degli elementi del gioco (grazie ragazzi!)

Via Catepol leggo il post di Novecento secondo cui il gioco rappresenta la vera faccia della blogosfera fatta di persone che “cercano imporre la propria presenza”. Mah, a parte il fatto che in Rete risulta ormai impossibile imporsi arbitrariamente, penso che siano proprio l’ironia e la presa in giro gli elementi che testimoniano l’evoluzione positiva del fenomeno blog e di tutto quello che si tira dietro.

Il Blogstar Game si può comprare ma è anche possibile costruirselo da sé scaricando tutti i file (ottima idea). Ora rimane da spiegare a mio figlio il motivo per cui valgo solo 100 punti e chi è Macchianera e perché è quello che vale di più

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Bravissimi Juliette-Margot e Marco per aver inventato e realizzato il Blogstar Game: ci voleva proprio. Una bella dose di (auto)ironia sul mondo delle relazioni online, dei blog, del page rank con tutti gli equivoci da scambio di persone e personalità, di patemi d’animo per la link popularity, sempre sotto rischio di essere bannati.

Certo, per cogliere tutte le sfumature del gioco bisogna essere un po’ avvezzi delle cose della blogosfera, compresi gossip, polemiche, personaggi chiacchierati e intrighi della Rete. Ma il bello è proprio questo! Così come è bello essere uno degli elementi del gioco (grazie ragazzi!)

Via Catepol leggo il post di Novecento secondo cui il gioco rappresenta la vera faccia della blogosfera fatta di persone che “cercano imporre la propria presenza”. Mah, a parte il fatto che in Rete risulta ormai impossibile imporsi arbitrariamente, penso che siano proprio l’ironia e la presa in giro gli elementi che testimoniano l’evoluzione positiva del fenomeno blog e di tutto quello che si tira dietro.

Il Blogstar Game si può comprare ma è anche possibile costruirselo da sé scaricando tutti i file (ottima idea). Ora rimane da spiegare a mio figlio il motivo per cui valgo solo 100 punti e chi è Macchianera e perché è quello che vale di più

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Milano, 6 Novembre 2008, ore 15.30, IAB Forum, Sala Blu.

Sono i riferimenti di un workshop di un’ora che terrò nell’ambito del prossimo IAB Forum. Sarà l’occasione per cercare di capire come orientare la comunicazione online tra “web 2.0”, blog, motori di ricerca, pubblicità, social network e quant’altro. Sarà il momento per analizzare i cambiamenti in atto, ma soprattutto per fornire indicazioni concrete, tangibili, immediatamente applicabili, anche col supporto di testimonianze e casi aziendali.

Per me e per tutta Ad Maiora sarà un’occasione importante, considerando inoltre che da questo workshop si cercherà di stimolare una discussione aperta e costruttiva che proseguirà sulla Rete. Spero veramente di avervi tutti in sala!

Nei prossimi giorni altri dettagli e… qualche anteprima.

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NetForum: Mauro Lupi Mi faccio sempre gli scrupoli prima di scrivere della mia vita privata, sia perché tengo ad una certa discrezione, ma soprattutto perché penso che alla maggior parte dei lettori gli interessi (giustamente) poco.

Ma ho ceduto quando mi hanno proposto di fare un servizio per NetForum per la rubrica “Il lato privato dei manager”, e mi sono trovato a raccontare di hobby, passioni, di dove vorrei vivere, ecc. Un assaggio del servizio è online, mentre nell’edizione cartacea (che ancora non ho visto) dovrebbero esserci anche altre foto (non vi dico la trattativa con moglie e figli per inserirne anche una con loro…).

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Misurabilità e numeri del webHo trovato un altro elemento da aggiungere alla lista dei motivi per cui un manager dovrebbe tenere un blog e cioè per inserire le interviste integrali quando le versioni pubblicate sono solo una piccola parte di quella effettivamente rilasciata.

L’ultimo caso personale riguarda l’argomento “Web e misurabilità” per il quale ho lavorato su alcune domande che poi sono state pubblicate da Pubblicità Italia solo in piccola parte in uno speciale di Piero Babudro titolato “Quanto pesano i legami online”. E allora, ho messo in una pagina il testo integrale che tratta di misurabilità e numeri del web. Buona lettura!

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Misurabilità e numeri del webHo trovato un altro elemento da aggiungere alla lista dei motivi per cui un manager dovrebbe tenere un blog e cioè per inserire le interviste integrali quando le versioni pubblicate sono solo una piccola parte di quella effettivamente rilasciata.

L’ultimo caso personale riguarda l’argomento “Web e misurabilità” per il quale ho lavorato su alcune domande che poi sono state pubblicate da Pubblicità Italia solo in piccola parte in uno speciale di Piero Babudro titolato “Quanto pesano i legami online”. E allora, ho messo in una pagina il testo integrale che tratta di misurabilità e numeri del web. Buona lettura!

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Duemila iscritti al feed Però: 2.000 iscritti al feed di questo blog!

Hey, grazie a tutti per la fedeltà e la pazienza di continuare a leggermi :)


Continua a succedere, ed è così da almeno due mesi. Ogni volta che conto di riservarmi una mezzoretta per scrivere qualcosa di sensato per il blog, arriva una priorità di quelle che occorre seguire subito. Alcune di queste priorità riguardano comunque attività stimolanti e produttive, solo che va sempre a finire che metto il blog in coda a tutto.

Proprio qualche giorno fa in un training da un cliente, auspicavo di tenere una regolare frequenza di pubblicazione di un blog… e poi sono io il primo a predicare bene e razzolare male.

Eppure di cose da dire ne avrei molte: ho finito un paio di bei libri, la pubblicità online quest’anno dovrebbe sfiorare il miliardo di Euro, occorrerebbe fare un po’ di chiarezza sulla recente disposizione del Garante sul trattamento dei dati delle sessioni internet, stiamo preparando IAB Forum a Roma e il SES a Milano, ecc. Poi c’è la discussione di grande spessore sviluppata da Luca De Biase in merito all’influenza dell’agenda in relazione al “medium delle persone”.

Insomma: sembro un po’ assente, ma cerco di seguire tutto. Manca solo il reporting. Abbiate pazienza.


Ad ottobre avevo scritto un post sul libro Falce e Carrello scritto da Bernardo Caprotti. Del libro ho apprezzatto l’esposizione genuina ancorché rude di alcuni valori legati al lavoro (impegno, etica)  oltre a supportare con parecchi documenti il suo atto d’accusa contro le Coop.

Credevo che il libro mi fosse arrivato come regalo dall’Editore (era successo anni fa) ed invece pare sia stato mandato a tutti gli amministratori di società in Italia. Non conoscevo invece il fatto che Esselunga fosse stata accusata di atteggiamenti antisindacali e di mobbing, anche se non ho capito bene se sono solo voci (Caprotti ritiene che siano state alimentate) oppure c’è davvero qualcosa di illegale al di là delle normali schermaglie tra sindacato e azienda.

Chi ha intascato i valoridelle Coop? Qualche risposta potrà senz’altro darla un’evento che mi segnala Francesca. Si tratta dello spettacolo Chi ha intascato i valori delle coop?, commissionato da CNS e Legacoop. Il primo si è tenuto il 7 Novembre a Bologna, poi ce ne saranno altri a Perugia, Firenze, Bari, Catania, Roma, Torino e Triestre.

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Massimo si toglie il cappello a chi ha invitato David Weinberger IAB Forum. Yes, è colpa mia. L’avevo anticipato a settembre, dopo che ero riuscito a organizzare la sua trasferta a cui ha contribuito anche un mio cliente dal quale ha svolto una relazione personalizzata.

Chiesi consiglio a Luca De Biase che mi disse: “David è grande, è una mente libera”. Sapevo del tono e dei contenuti della sua relazione; gli abbiamo solo chiesto di guardare con maggiore attenzione la figura degli advertisier, e  mi sembra che l’abbia fatto molto bene.

Mi fa piacere che in molti abbiano scoperto Weinberger a IAB Forum. Oltre al suo ultimo libro, Everything is miscellaneous, ricordo che è stato coautore del Cluetrain Manifesto di cui segnalo la traduzione di Luisa Carrada.

In attesa che l’intero intervento di Weinberger venga messo per intero sul sito di IAB Forum, godetevi i primi 6 minuti.

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Oggi un post di quelli che fanno gioire chi cerca conferme sul (presunto) trionfo di fuffa e autorefenzialità nella blogosfera. Si parla della mia faccia.

Il discorso è questo: premesso che mi tocca avere una foto ufficiale (per la stampa, i siti e anche per questo blog), parecchie persone e amici mi dicono che l’attuale foto non è gran che; quantomeno, dicono, è diversa da come sono davvero. Inutile ribattere che meglio di così è difficile fare, per cui è ora di verificare se cambiarla o meno.

Altra premessa. Davanti ad un fotografo in posa non mi ci metto se non costretto. Mi hanno anche regalato un accessorio utilissimo per fare l’autoscatto con la digitale (ne parlerò quanto prima), ma di autofotografarmi non ci penso proprio.

Per cui chiedo il tuo aiuto! Ti va di selezionare una delle opzioni qui sotto? Grazie mille!

P.S. Domani un post più serio, promesso.