Archivio: “Ad Maiora”

Oggi questo blog compie nove anni. Mi piace festeggiare il nove piuttosto che la canonica ricorrenza decennale. È un modo per giocare d’anticipo sui tempi, anche perché se lo giri, il nove diventa un verbo e ti invita a pensare a chi sei.

Non è la prima volta che celebro il nove. Lo feci ad esempio per i 9 anni di Ad Maiora, che ha rappresentato (mi sia permesso)  un passaggio significativo nell’evoluzione dell’internet nostrana, seppur non compiuto completamente (almeno per quello che era il mio piano).

Nove anni iniziati rappresentando uno dei primi casi di business blog italiani, per arrivare ad una certa “calma creativa” degli ultimi mesi con i follower su Twitter che da tempo hanno superato gli iscritti al feed RSS. Tempi che cambiano, anche se i blog stanno (giustamente) riprendendo quota nella considerazione dei lettori e nelle strategie di comunicazione delle aziende.

Questo è anche un post per salutare chi capita da queste parti in agosto e che magari, come me, sta preparando un rientro dall’estate… con tante belle novità Occhiolino


Oggi questo blog compie nove anni. Mi piace festeggiare il nove piuttosto che la canonica ricorrenza decennale. È un modo per giocare d’anticipo sui tempi, anche perché se lo giri, il nove diventa un verbo e ti invita a pensare a chi sei.

Non è la prima volta che celebro il nove. Lo feci ad esempio per i 9 anni di Ad Maiora, che ha rappresentato (mi sia permesso)  un passaggio significativo nell’evoluzione dell’internet nostrana, seppur non compiuto completamente (almeno per quello che era il mio piano).

Nove anni iniziati rappresentando uno dei primi casi di business blog italiani, per arrivare ad una certa “calma creativa” degli ultimi mesi con i follower su Twitter che da tempo hanno superato gli iscritti al feed RSS. Tempi che cambiano, anche se i blog stanno (giustamente) riprendendo quota nella considerazione dei lettori e nelle strategie di comunicazione delle aziende.

Questo è anche un post per salutare chi capita da queste parti in agosto e che magari, come me, sta preparando un rientro dall’estate… con tante belle novità Occhiolino


Due news di fine maggio che trovo molto interessanti:

Nel primo caso, un grande editore potenzia la capacità di offrire ai suoi inserzionisti servizi digitali e creativi, aggiungendo lo sviluppo di app e video oltre a progetti social a tutto tondo. Il fatto che i publisher “si mettano a fare l’agenzia” è qualcosa di cui si dibatte da anni tra puristi e possibilisti. In epoca non sospetta (diciamo una decina di anni fa) quando Dada acquisì la maggioranza dell’agenzia che guidavo (Ad Maiora), ipotizzai un progetto per una factory creativa e di servizi per gli inserzionisti, in pratica, l’antesignano concetto dei “progetti speciali” di cui vivono molte concessionarie online. Probabilmente era prematuro e poi c’era l’accordo con RCS in vista, per cui il progetto sfumò.

Però ho sempre ritenuto intelligente che gli editori online non si riducano solo a vendere “banner al chilo” perché per sfruttare al meglio l’advertising online occorre una reale integrazione con i canali su cui si pianifica e nessuno meglio dei publisher li conosce e ne sa capitalizzare le caratteristiche.

Il caso di Tesco è pure interessante: la più grande catena di supermercati in UK (oltre 4.800 punti vendita) investe 60 milioni di dollari per acquisire un’azienda americana che si occupa di social marketing. L’obiettivo sembra orientarsi verso il social CRM, unendo attività di sviluppo del passaparola a quelle di social couponing per le quali l’acquisita Bzz Agent raggiunge già 800 mila persone. Tesco d’altronde deve recuperare terreno sul fronte social dove ad esempio Sainsbury’s con un decimo dei punti vendita rispetto a Tesco, ha la leadership per numero di fan su Facebook e follower su Twitter, distanziando i competitor in maniera significativa.

Qui la domanda è: quanto è produttivo internalizzare in toto le attività di un’agenzia che si occupa di social marketing? Per come la vedo io, restringendo l’azione su un mercato captive si rischia di limitare le capacità innovative e la velocità di reazione ai cambiamenti, che rimangono invece caratteristiche peculiari in questo ambito. Nel contempo, il deal Tesco/Bzz Agent dimostra che i tempi sono maturi per affrontare con convinzione i temi del social shopping e del social CRM.

Nel frattempo, buon business mashup a tutti!


Vado con l’inizio del comunicato: “Ammiro Partners, società milanese fondata nel 2004 e specializzata nel marketing relazionale, annuncia l’ingresso di Mauro Lupi come Partner dell’area Digital del gruppo”. Tutto il comunicato è qui oppure qui.

I miei primi cicli professionali sono stati di circa otto anni ciascuno, mentre in Ad Maiora sono arrivato a dodici. La verità? È che non avevo voglia di aggiornare tutti i profili sui social network! Ora però “mi tocca”.


Vado con l’inizio del comunicato: “Ammiro Partners, società milanese fondata nel 2004 e specializzata nel marketing relazionale, annuncia l’ingresso di Mauro Lupi come Partner dell’area Digital del gruppo”. Tutto il comunicato è qui oppure qui.

I miei primi cicli professionali sono stati di circa otto anni ciascuno, mentre in Ad Maiora sono arrivato a dodici. La verità? È che non avevo voglia di aggiornare tutti i profili sui social network! Ora però “mi tocca”.


Si, è successo pure a me di fare spam. Oggi. O meglio, non proprio spam nel senso di messaggi inviati a destinatari sconosciuti. Ma una email che è stata spedita ad una serie di contatti aziendali in una forma un po’ troppo commerciale e impersonale. La fretta di promuovere un nuovo servizio e un misunderstanding interno hanno fatto partire delle email ad un database sbagliato e con un messaggio non adatto. Tra i destinatari anche qualche collega e amici che giustamente mi prendono in giro… Mi sa che avrò un po’ di caffè da pagare…


Il Mondo Beh, non mi avevano mai dato del “maghetto”. C’è sempre una prima volta, no? Per fortuna sono in compagnia di illustri colleghi in un articolo su Il Mondo in edicola questa settimana che si chiama “Tornano i maghetti del web”.

Seppur contento della segnalazione su uno più letti periodici business, ammetto che il titolo dell’articolo non mi piace proprio (anche Nereo è d’accordo), nel senso che pare confermare quell’immagine delle persone che lavorano sul web come degli stregoni che “fanno cose” attraverso diavolerie tecnologiche fate di trucchetti ed espedienti. In realtà, come spesso accade, questa impostazione svanisce totalmente leggendo l’articolo, dove aziende come la mia Ad Maiora e le altre citate, sono segnate come fornitori di alcune tra le principali aziende italiane. Le quali, per fortuna, tendono a non avvalersi di semplici smanettoni.


Durante lo scorso IAB Forum ricordavo con Paolo Barberis un prodotto che avevamo confezionato nel 2000 o giù di lì. Si chiamava Superclick e probabilmente fu il primo servizio di advertising online basato sulle performance proposto in Italia. In pratica si poteva acquistare un certo numero di visite al sito e noi sviluppavamo i click da un mix di strumenti: motori di ricerca (non esisteva ancora Google ma c’era Overture), banner sui siti Dada, email attraverso una serie di partner.

Superclick fu un mezzo flop: probabilmente era troppo in anticipo sui tempi. In compenso (si fa per dire) suscitammo un po’ di irritazione da parte degli editori online, specie quelli tradizionali, che videro nel “pay per performance” un affronto alla valorizzazione dei loro spazi pubblicitari. Poi sappiamo come è andata.

Questa storia solo per introdurre l’argomento delle complessità della Rete. Con Superclick tentavamo di rendere comprensibile e semplice una pianificazione online che avesse un obiettivo di visite al sito. Così come già dal 1997 inventai “Motore Garantito” un servizio di posizionamento sui motori di ricerca che forniva dei risultati certi (in quel caso, invece, fu un grande successo).

Ebbene, col passare del tempo e con l’evoluzione della Rete, ho modificato in parte il mio punto di vista su complessità e semplificazione. Ho provato a spiegarlo con un articolo pubblicato lo scorso giovedì su Nòva che si può riassumere con un paragrafo:

“io penso che la ricerca di semplificazione e omologazione non solo non sia possibile, ma rischia di appiattire le principali potenzialità della Rete, la quale proprio nelle pieghe della sua oggettiva complessità, nasconde le opportunità migliori”

Trovo infatti che le richieste di facilitare, di creare standard e metriche che siano assimilabili con quelli precedenti, ecc. siano una tentazione per appiattire i progetti online solo perché diventino comparabili con i media tradizionali.

In aggiunta all’articolo per Nòva, ci sono altre riflessioni che vorrei condividere:

  • Se è vero che internet è complessa, è giusto auspicare che ci siano professionisti capaci di facilitarne l’utilizzo da parte delle aziende. L’importante è che si accetti di pagare il costo che questa semplificazione richiede, sapendo peraltro che è l’unico modo per cogliere tutte le opportunità disponibili.
  • A volte si confonde la semplificazione con la riduzione dell’inefficienza. Mi è tornato in mente lo speech che feci ad aprile da Microsoft in occasione dell’evento The Next Web Now!. In quell’occasione presentai uno scenario di un ricercatore americano di Microsoft, il quale immagina il mercato dell’advertising online futuro come una sorta di stock exchange, in cui la tecnologia semplifica l’operatività ma accresce la necessità di analisti. Una visione intrigante e per chi volesse approfondire c’è ora il webcast con slide e audio del mio intervento (oltre 40 minuti).

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Durante lo scorso IAB Forum ricordavo con Paolo Barberis un prodotto che avevamo confezionato nel 2000 o giù di lì. Si chiamava Superclick e probabilmente fu il primo servizio di advertising online basato sulle performance proposto in Italia. In pratica si poteva acquistare un certo numero di visite al sito e noi sviluppavamo i click da un mix di strumenti: motori di ricerca (non esisteva ancora Google ma c’era Overture), banner sui siti Dada, email attraverso una serie di partner.

Superclick fu un mezzo flop: probabilmente era troppo in anticipo sui tempi. In compenso (si fa per dire) suscitammo un po’ di irritazione da parte degli editori online, specie quelli tradizionali, che videro nel “pay per performance” un affronto alla valorizzazione dei loro spazi pubblicitari. Poi sappiamo come è andata.

Questa storia solo per introdurre l’argomento delle complessità della Rete. Con Superclick tentavamo di rendere comprensibile e semplice una pianificazione online che avesse un obiettivo di visite al sito. Così come già dal 1997 inventai “Motore Garantito” un servizio di posizionamento sui motori di ricerca che forniva dei risultati certi (in quel caso, invece, fu un grande successo).

Ebbene, col passare del tempo e con l’evoluzione della Rete, ho modificato in parte il mio punto di vista su complessità e semplificazione. Ho provato a spiegarlo con un articolo pubblicato lo scorso giovedì su Nòva che si può riassumere con un paragrafo:

“io penso che la ricerca di semplificazione e omologazione non solo non sia possibile, ma rischia di appiattire le principali potenzialità della Rete, la quale proprio nelle pieghe della sua oggettiva complessità, nasconde le opportunità migliori”

Trovo infatti che le richieste di facilitare, di creare standard e metriche che siano assimilabili con quelli precedenti, ecc. siano una tentazione per appiattire i progetti online solo perché diventino comparabili con i media tradizionali.

In aggiunta all’articolo per Nòva, ci sono altre riflessioni che vorrei condividere:

  • Se è vero che internet è complessa, è giusto auspicare che ci siano professionisti capaci di facilitarne l’utilizzo da parte delle aziende. L’importante è che si accetti di pagare il costo che questa semplificazione richiede, sapendo peraltro che è l’unico modo per cogliere tutte le opportunità disponibili.
  • A volte si confonde la semplificazione con la riduzione dell’inefficienza. Mi è tornato in mente lo speech che feci ad aprile da Microsoft in occasione dell’evento The Next Web Now!. In quell’occasione presentai uno scenario di un ricercatore americano di Microsoft, il quale immagina il mercato dell’advertising online futuro come una sorta di stock exchange, in cui la tecnologia semplifica l’operatività ma accresce la necessità di analisti. Una visione intrigante e per chi volesse approfondire c’è ora il webcast con slide e audio del mio intervento (oltre 40 minuti).

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Microsoft Enterprise Search Conference Lunedì prossimo parteciperò ad un interessante incontro organizzato da Microsoft con la partecipazione di alcune aziende partner tra le quali Expert System e Ad Maiora.

Si tratta della prima edizione della conferenza sull’Enterprise Search che tratterà della gestione della conoscenza e del patrimonio informativo all’interno delle aziende.

Da parte mia, proverò a ragionare sul fatto che il concetto di divisione tra interno ed esterno alle aziende va decisamente sfumando e di come la funzione di ricerca stia evolvendosi in strumento di filtro, per il quale sono i singoli individui i protagonisti mentre la tecnologia è lo strumento abilitante e non l’unico solutore. Conto di riprendere anche il concetto “i motori di ricerca siamo noi” che mi porto dietro da tempo.

Penso che l’incontro possa interessare chiunque si occupi di intranet e di gestione delle informazioni all’interno di aziende e organizzazioni.

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Oltre ad un video-estratto disponibile sul blog di IAB, ho anche messo online le slide presentate oggi al workshop sul content marketing. Di seguito li trovate entrambi. Prossimamente altri approfondimenti. Adesso, dopo due giorni mooolto intensi, mi prendo qualche ora di risposo.

Enjoy :)

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Oltre ad un video-estratto disponibile sul blog di IAB, ho anche messo online le slide presentate oggi al workshop sul content marketing. Di seguito li trovate entrambi. Prossimamente altri approfondimenti. Adesso, dopo due giorni mooolto intensi, mi prendo qualche ora di risposo.

Enjoy :)

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A volte le cose si prendono troppo sul serio. Penso a IAB Forum che inizia domani e da tempo solleva aspettative altissime. Naturalmente questo è motivo di soddisfazione e orgoglio non solo per l’associazione, ma per tutti i professionisti coinvolti. Talvolta ci si aspetta delle illuminazioni fantastiche o degli slanci innovativi che è complicato configurare in un evento di questo tipo.

IAB Forum 2008 Quando con i miei colleghi del consiglio direttivo ci troviamo a “fare le pulci” a quanto realizzato, il mio risultato ideale è essere andati “abbastanza bene per tutti”. Si perché diventa impossibile incrociare il 100% dei desiderata vista la molteplicità di interessi e professioni che rappresenta IAB e che compone il settore digitale.

In fondo anche la Rete ci sta abituando a questo: è impossibile trovare un unico luogo digitale in cui trovare tutte le informazioni che ci servono; potendo però accedere ad una grande mole di fonti e contenuti e sapendo effettuare l’opportuna selezione, possiamo cogliere ciò che ci interessa.

Domani mattina aprirò i lavori e in una-slide-una cercherò di riassumere la mission di IAB. Poi nel pomeriggio mi trovate dalle parti dello stand Ad Maiora. Giovedì mattina conto di seguire il convegno e poi il pomeriggio vi aspetto tutti al workshop sul content marketing alle 15.30 (sala Blu).

Buon IAB Forum a tutti :)

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Come già annunciato ai quattro venti, Ad Maiora parteciperà a IAB Forum oltre che nell’area espositiva anche attraverso un workshop che terrò io, esattamente giovedì 6 novembre alle 15.30, sala Blu. Per chi non l’avesse ancora fatto, ci si può iscrivere online indicando i le sessioni a cui pensa di partecipare.

Intanto la pagina del nostro workshop su Facebook ha 83 fan, mentre quella dell’evento ha 96 ospiti confermati e 142 in forse. Una prima anteprima dei contenuti del workshop su Slideshare è stata vista già 530 volte.

Presentazione con audio del workshop sul Content Marketing Da qualche minuto è disponibile anche una presentazione con audio, che spiega un po’ meglio i punti in agenda dell’intervento e accenna ad alcuni dei contenuti che verranno trattati. Come al solito sono benvenuti i feedback. Ci vediamo allo IAB!

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Come segnalato, abbiamo iniziato ad anticipare qualche contenuto del workshop che terrò durante il prossimo IAB Forum.

Dato che il titolo del workshop è lunghissimo (“Aumentare la visibilità, la credibilità e i risultati delle aziende attraverso i contenuti, valorizzando i digital assets”), il suo titolo abbreviato è “Content marketing”.

Per ora c’è una pagina su Facebook che funge da raccoglitore dei contenuti e da area di discussione, un evento sempre su Facebook a cui ho invitato un po’ dei miei amici, e un estratto della presentazione su Slideshare. A breve altre cosucce

Ricordo i riferimenti del workshop: 6 novembre, ore 15.30, Sala Blu.

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Milano, 6 Novembre 2008, ore 15.30, IAB Forum, Sala Blu.

Sono i riferimenti di un workshop di un’ora che terrò nell’ambito del prossimo IAB Forum. Sarà l’occasione per cercare di capire come orientare la comunicazione online tra “web 2.0”, blog, motori di ricerca, pubblicità, social network e quant’altro. Sarà il momento per analizzare i cambiamenti in atto, ma soprattutto per fornire indicazioni concrete, tangibili, immediatamente applicabili, anche col supporto di testimonianze e casi aziendali.

Per me e per tutta Ad Maiora sarà un’occasione importante, considerando inoltre che da questo workshop si cercherà di stimolare una discussione aperta e costruttiva che proseguirà sulla Rete. Spero veramente di avervi tutti in sala!

Nei prossimi giorni altri dettagli e… qualche anteprima.

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Mesi pieni di lavoro, di bei progetti, di cose stimolanti. Stavo dando un’occhiata agli ultimi comunicati stampa e vorrei sottolineare alcune delle recenti novità riguardanti Ad Maiora:

  • Andrea De Crescenzo è il nostro nuovo responsabile tecnico; come sottolineo nel comunicato ufficiale, abbiamo impiegato oltre un anno per trovare un manager adeguato, che fosse in grado di guidare il nostro team operativo, in particolare per i servizi SEO. Andrea arriva da Venere e si occupa di tecnologia e programmazione software da oltre 15 anni. Welcome on board!
    Nel comunicare l’inserimento di Andrea, abbiamo anche colto l’occasione per segnalare l’andamento positivo di Ad Maiora, con un fatturato più che raddoppiato (esattamente +117%) nel primo semestre 2008 rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.
  • Un 2008 a tutto web per 6sicuro.it. L’annuncio è di un mese fa, ma continuano le attività di comunicazione online per 6Sicuro, tra cui un apposito blog dedicato alla RC Auto.
  • Recentemente abbiamo anche iniziato a collaborare con Samsung con l’iniziativa Contagiati dal tifo per il blog capitanato da Andrea. Certo, se l’Italia fosse andata meglio agli Europei saremmo stati tuttipiù felici… 
  • Trovo anche molto interessante CEPU Village, il progetto che abbiamo avviato per il gruppo CEPU che è “scesa in campo” attraverso un blog coordinato da un gruppo di… Sbloggàti!

Il conto alla rovescio dei giorni che mancano alle vacanze è iniziato, ma intanto ci sono così tante cose da fare…

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In uno speciale sui social network realizzato su Pubblicità ItaliaAd Maiora - Vocazione di avanguardisti di questa settimana c’è un riquadro dedicato a Ad Maiora. Mi ci ritrovo nel titolo del pezzo “Vocazione di avanguardisti” mentre il giornalista ci ha accreditato dei clienti (Google, Yahoo! e Miva) che in realtà sono fornitori di cui siamo partner (magari prima o poi potrebbero pure diventare clienti! ). È un periodo molto intenso per l’azienda: come ho segnalato in questa breve intervista, abbiamo iniziato l’anno triplicando il fatturato rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Quello che mi piace constatare è il l’ampliamento dei rapporti con alcuni clienti storici, l’acqusizione di nuovi grandi clienti e lo sviluppo di alcuni importanti progetti innovativi. E non c’è neanche il tempo di annunciarli come si dovrebbe…

Intanto, l’intero speciale sui social network di Publicità Italia è attualmente disponibile online in formato PDF.

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Bell’articolo di Noha Elkin sulla newsletter di SearchEngineWatch: The Shifting Power of Words, la crescita dell’importanza delle parole.

La riflessione è che saper analizzare come vengono fatte le richerche online, fornisce indicazioni importanti su come comunicare con le persone. Si rinnova quindi l’auspicio all’ascolto da parte delle aziende e questa volta non solo per capire bisogni ed esigenze dei propri stakeholder, ma anche per cogliere come le persone “chiamano le cose”.

Ormai lo ripeto da un bel po’ di anni (anche perché in Ad Maiora ci occupiamo anche di questo, eh eh): i motori di ricerca sono il più grande focus group che sia mai esistito e riuscire ad analizzarne il significato è una grande opportunità per le aziende e le istituzioni.


A proposito di IAB Forum, qualcuno ha notato (Maurizio, ad esempio) un certo distacco tra i contenuti presentati nei convegni e i discorsi nei workshop e negli stand.

In parte è naturale che ci sia un po’ di distanza tra le visioni (seppur molto realiste) della parte convegnistica e le proposte degli operatori del settore i quali, inevitabilmente, devono tener conto delle aspettative dei clienti e del linguaggio che utilizzano.

Flyer Ad Maiora a IAB Forum 2007 Però ho visto almeno un’azienda ha cercato di puntare di netto sulla conversazione e sul rinnovamento delle strategie di comunicazione, almeno in fase di confronto cliente-agenzia. Ovviamente mi riferisco alla mia azienda, Ad Maiora!

Passatemi un post autocelebrativo. Ci tenevo a far vedere a chi non l’avesse notato nel nostro stand, un flyer realizzato per l’occasione. Riporto headline e copy:

“In questo spazio potevamo mettere un messaggio prettamente pubblicitario. Invece crediamo che il rapporto cliente-agenzia debba essere più moderno e maturo. Hai notato anche nella tua azienda che i rapporti con i propri clienti stanno cambiando? Che occorre ascoltarli anziché persuaderli? Che vanno raggiunti su molteplici canali, piuttosto che pretendere che arrivino dove diciamo noi? Ci piacerebbe molto fare due chiacchiere con te su come affrontare questi cambiamenti. Per ascoltare e per verificare le forme di collaborazione più efficaci. Ti va di parlarne?”

Che ve ne pare?

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A proposito di IAB Forum, qualcuno ha notato (Maurizio, ad esempio) un certo distacco tra i contenuti presentati nei convegni e i discorsi nei workshop e negli stand.

In parte è naturale che ci sia un po’ di distanza tra le visioni (seppur molto realiste) della parte convegnistica e le proposte degli operatori del settore i quali, inevitabilmente, devono tener conto delle aspettative dei clienti e del linguaggio che utilizzano.

Flyer Ad Maiora a IAB Forum 2007 Però ho visto almeno un’azienda ha cercato di puntare di netto sulla conversazione e sul rinnovamento delle strategie di comunicazione, almeno in fase di confronto cliente-agenzia. Ovviamente mi riferisco alla mia azienda, Ad Maiora!

Passatemi un post autocelebrativo. Ci tenevo a far vedere a chi non l’avesse notato nel nostro stand, un flyer realizzato per l’occasione. Riporto headline e copy:

“In questo spazio potevamo mettere un messaggio prettamente pubblicitario. Invece crediamo che il rapporto cliente-agenzia debba essere più moderno e maturo. Hai notato anche nella tua azienda che i rapporti con i propri clienti stanno cambiando? Che occorre ascoltarli anziché persuaderli? Che vanno raggiunti su molteplici canali, piuttosto che pretendere che arrivino dove diciamo noi? Ci piacerebbe molto fare due chiacchiere con te su come affrontare questi cambiamenti. Per ascoltare e per verificare le forme di collaborazione più efficaci. Ti va di parlarne?”

Che ve ne pare?

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Il D-Day nel mondo sarà il 1


I miei colleghi del reparto tecnico mi hanno segnalato il profilo di una figura professionale che vorremmo inserire in Ad Maiora. Eccone i dati essenziali:

  • Ottima conoscenza dei linguaggi di programmazione PHP 5 e ASP (meglio se anche .NET e JSP)
  • Conoscenza di Mysql
  • Buona conoscenza sistema operativi Linux
  • Esperienza nello sviluppo di applicazioni web
  • Conoscenza del funzionamento del protocollo HTTP
  • Ottima conoscenza dell’HTML e CSS
  • Esperienza nell’utilizzo e personalizzazione delle principali piattaforme CMS (Movable Type, WordPress, Drupal, Mambo)
  • Conoscenza lingua inglese

Aggiungerei dei requisiti “mentali”: propensione all’aggiornamento professionale permanente, capacità di lavorare in team, orientamento al problem solving.

Sede di lavoro Roma. Inquadramento e compenso in funzione delle competenze. Opportunità professionali elevate e coinvolgimento in progetti di elevato spessore e innovazione.

Se ti interessa o conosci qualcuno a cui potrebbe interessare, mandami una mail.

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Il 4 luglio scorso è partito il progetto Decidere.net, la nuova iniziativa dell’On. Daniele Capezzone. Sintetizzandolo, si tratta di un programma politico basato su 13 punti su cui si chiede di aderire e collaborare per portarlo avanti.

Glisso in toto sugli aspetti policiti e sul merito del programma (non mi occupo di politica tanto da poterlo valutare con la dovuta competenza), se non per esprimere la condivisione di molti dei suoi punti, soprattutto in merito a fisco, privatizzazioni, semplificazione della burocrazia.

Vorrei invece segnalare, evidentemente con soddisfazione, che Ad Maiora si è occupata della realizzazione e dello sviluppo del sito-blog Decidere.net, il quale è poi uno degli elementi che caratterizzano l’impostazione dell’iniziativa stessa. Decidere.net infatti, permette (anzi, auspica), il dialogo con chiunque si senta di poter dire la sua. Per cui abbiamo implementato uan serie di funzioni interattive digitali (email, commenti ai post, forum, instant message, file, webcam, ecc.), a cui si aggiungono la possibilità di inviare SMS, MMS e registrare messaggi via telefono fisso o mobile. 

Tra i tool implementati, anche un monitor in tempo reale dei link alle discussioni su altri blog e alle citazioni sui siti di news. Ok, nessuna rivoluzione copernicana, ma probabilmente uno dei progetti più “aperti” tra quelli recenti degli esponenti di rilievo della politica italiana.

Sul comunicato ufficiale sono inoltre riportati alcuni dei primi (ottimi) risultati in termini di visite, adesioni, feedback ricevuti, ecc.

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Non ci siamo mail mai allineati su un giorno esatto: la data della prima fattura, oppure il giorno in cui abbiamo costituito l’azienda (da un notaio romano a Piazza Navona), oppure quando condividemmo che il nome scelto non era niente male. Io ho sempre avuto in mente che il d-day fu il 28 maggio.

Insomma: dieci anni fa nasceva Ad Maiora. Tantissimi auguri a colleghi, clienti, partner, amici e simpatizzanti

Se siete a Milano domani e dopodomani, veniteci a trovare al SES

* Osa e giungerai a cose migliori

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