Archivio: “microsoft”
Domani alle 12 partecipo al webinar “Roundtable Digital Marketing: Esperienze, idee e strumenti per costruire una strategia di comunicazione digitale vincente” che sarà possibile seguire gratuitamente online.
Interverranno Cristina Papini, Responsabile di Nielsen Buzz Metrics, Roberta Cocco, Direttore Marketing Centrale Microsoft Italia, e Sabrina Corti, Enterprise Marketing Manager Microsoft Italia.
Poi andrò a moderare la sessione pomeridiana del Web Marketing Evolution… dall’altra parte di Milano.
Il secondo dei quattro webinar organizzati da Microsoft a cui collaboro, sarà dedicato alla Pubblica Amministrazione e si terrà martedì prossimo dalle 12 alle 13.30. Si potrà partecipare online gratuitamente iscrivendosi preventivamente.
Questo il programma e i relatori:
Benvenuto
Sabrina Corti, Enterprise Marketing Manager, Microsoft Italia
Esperienze, Suggerimenti e Spunti dal mondo privato
Mauro Lupi, Responsabile area Digital, Ammiro Partners
Testimonianza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale
Daniele Lunetta, Dirigente direzione generale per l’innovazione tecnologica
Le tecnologie di Microsoft per attirare, coinvolgere e fidelizzare il cliente online
Riccardo Ciarlo, Microsoft Solutions Specialist Digital Marketing Lead, Microsoft Italia Alberto Masini, Business development manager, Microsoft Italia
Dibattito moderato da Mauro Lupi, Responsabile area Digital, Ammiro Partners
Martedì si è svolto l’incontro “Next Privacy: il futuro dei nostri dati nell’era digitale” per presentare l’omonimo libro curato dall’Istituto Italiano per la Privacy. C’erano due parlamentari del gruppo interparlamentare sull’argomento e anche lo stesso Francesco Pizzetti, Garante della Privacy (resoconto su 01net).
Nello spazio per le aziende, oltre ai responsabili dei rapporti istituzionali di Microsoft e Google e la co-founder della startup italo-americana Passpack, sono intervenuto brevemente anch’io. Nei dieci minuti ho cercato di dire alcune cose:
- oltre a normare riguardo la privacy è fondamentale informare le persone in merito ad un uso responsabile e consapevole dei propri dati, specie quando ci riferiamo ai mezzi digitali
- atteggiamenti di allarme massimo sulle violazioni della privacy tendono ad esagerare il problema, mentre nel contempo gli individui stanno sviluppando autonomamente delle capacità di auto-gestione
- c’è comunque un cambiamento culturale rispetto a cosa significa un “dato personale”; ogni valutazione dovrebbe essere fatta seguendo le linee di pensiero dell’oggi e non quelle del passato
- le aziende, piuttosto che partire alla ricerca di dati acquisiti in modo talvolta poco lecito, potrebbero invece iniziare ad ascoltare davvero le persone attraverso l’analisi delle discussioni sui social media che spesso dicono di più e meglio rispetto, ad esempio, a cercare cookies profile in qualche zona grigia del mercato
Una cosa che non ho detto per ragioni di tempo è che non penso ci si debba scandalizzare più di tanto se dopo il denaro e il tempo, anche i dati personali stanno diventando una delle unità di scambio economico. In fondo, da decenni lasciamo informazioni particolarmente sensibili ad istituzioni private (ad esempio le banche o le società che gestiscono carte di credito). Lo facciamo perché ci conviene e perché abbiamo fiducia che queste aziende (e i sistemi di controllo) ne inibiscano usi diversi da quelli leciti. Praticamente è la stessa cosa che facciamo quando lasciamo le nostre email a casa di aziende commerciali, fidandoci che i software che leggono e interpretano i nostri messaggi per mostrare pubblicità contestuale, non siano visti e utilizzati anche da umani. O no?
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