Archivio: “Content marketing”
Vi segnalo un bell’evento dedicato al content marketing, che si terrà a Milano il 12 novembre, nel quale terrò uno speech alle 14 dedicato alla progettazione della strategia di content marketing.
Ecco i dettagli:
Asseprim, in collaborazione con l’Associazione Luoghi di Relazione, organizza l’evento “Engagement Content Marketing”: un’intera giornata dedicata ad interventi di professionisti del settore che analizzeranno lo scenario e approfondiranno il #contentmarketing e la gestione dei meccanismi di creazione di engagement.
Le iscrizioni sono aperte!
L’evento è completamente gratuito a numero limitato di posti www.contentmktg.it
Giovedì 12 novembre alle 9.30, presso Unione Confcommercio, Corso Venezia 47, Milano
Ecco le chart che ho utilizzato come base della discussione durante il mio intervento al bell’evento organizzato da Chorally una decina di giorni fa.
Che te ne pare?
Ho raccolto volentieri l’invito a partecipare a Smarter Engagement, un evento internazionale con un format moderno e con un bel programma.
Io tornerò sul tema del content marketing ma non sullo scenario; presenterò invece un framework applicativo che parte dal customer journey.
L’appuntamento è per il 9 Aprile a Milano. A chi è interessato posso far avere un discount code del 50% sulla quota di partecipazione (mail a mauro.lupi @ digitalbreak.it).
Segnalazione veloce di una chiacchierata digitale fatta con Stefano Vitta di Amplr sui temi del content marketing.
Buona lettura
Come disse Steve Jobs nell’ispirata lecture a Stanford, si possono unire i punti solo guardando all’indietro, avendo però fiducia che i punti in cui si crede prima o poi si collegheranno.
A me pare che ci sono alcuni temi di business che attualmente non si incrociano del tutto (al massimo si sfiorano) e che invece si dovranno collegare nel breve futuro. Li sintetizzo:
- Customer Satisfaction
- Customer Journey
- Customer Engagement Marketing (che affianca il CRM)
- Content Strategy
Un paio di articoli che connettono questi punti:
- CEM vs CRM: Which Platform Is Better?
- The three Cs of customer satisfaction: Consistency, consistency, consistency
Alla fine sembra abbia funzionato tutto perfettamente al SuperSummit, compresa una buona partecipazione e tanti tweet. Complimenti a Marco & Co. E’ arrivata anche una proposta di fare con questo format una specie di G8 del marketing online… chissà.
Intanto ecco le chart che ho mostrato. Come sempre, i commenti sono benvenuti! Enjoy
Magari a Babbo Natale chiederò qualche ora in più per scrivere sul blog con regolarità, ma intanto non è che sto senza far niente riguardo le attività social e networking.
In ordine cronologico:
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Oggi è uscito un mio (lungo) post sul blog Tagliaerbe di Davide Pozzi: Il Customer Engagement coinvolge tutta l’azienda.
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Come già anticipato, Mercoledì 13 Novembre alle ore 11 parteciperò all’evento online SuperSummit con l’intervento “L’azienda è il nuovo media” dedicato al content marketing.
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Sta per uscire il libro Business Networking – Costruire relazioni in rete di Gianluigi Cogo e Simone Favaro di cui ho scritto la prefazione. Un estratto del libro (compresa la mia prefazione
) è già scaricabili sulla pagina Facebook.
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Infine un reminder anche riguardo al Convegno GT dedicato al search marketing: io ci sarò il 13 Dicembre alle 18.
Naturalmente commenti e opinioni sono sempre benvenuti!
Un mese esatto da oggi: il 13 novembre alle 11 partecipo al SuperSummit, l’ultima invenzione di Marco Montemagno.
Format totalmente digitale: una presentazione online con qualche chart di supporto, una conversazione stimolata dalle domande di Marco e poi chat con i partecipanti. Sono molto curioso di vedere quanto sarà apprezzata.
Il mio intervento sarà dedicato al tema delle aziende come nuovo media e di come il content marketing sia diventato centrale nelle strategie digitali (e non solo).
E’ un argomento molto caldo dopo tanti anni che gente come il sottoscritto ne tratta . Ci sono segnali dappertutto: ho un collega che sta scrivendo libro sul content marketing insieme ad un manager di una grande azienda (è anche imminente quello di Brito che promette bene); un amico ha messo su una newco dedicata ad una piattaforma collaborativa; negli USA 2 eventi su 3 relativi al digital trattano di contenuti.
Nel mio intervento al SuperSummit vorrei condividere qualche framework strategico e dei modelli applicativi (e applicati). E mi farebbe piacere se partecipassi anche te, magari suggerendo qualche tema che potrei approfondire nell’occasione.
Ci vediamo online tra un mese!
Ecco il video della chiacchierata con Emilio de Risi all’ultimo Web in Tourism. Il tema è il Content marketing, assai caro da queste parti. Enjoy!
Sempre più convinto che le aziende possono prendere spazi oggi occupati dai publisher. Non tanto come business model, che è ovviamente diverso da quello degli editori e dei professionisti dei media, quanto in termini di attenzione, considerazione e fiducia. Ossia quei valori decisivi prima di arrivare al portafogli delle persone.
A proposito, buon articolo su Forbes che prende spunto dall’ultima ricerca sull’argomento di Forrester. Le persone, specie in Europa, si fidano sempre meno della pubblicità e puntano su contenuti e recensioni.
E allora i brand cosa debbono fare? Il giornalista di Forbes cita quattro punti:
- Educate and inform to build a trusted brand.
- Create topical, shareable content to build a remarkable brand.
- Develop stand-out content to build an unmistakable brand.
- Become part of your customers’ daily routine to build an essential brand.
Li condivido, ma aggiungo la necessità di:
a) Stimolare la produzione di contenuti da parte di più dipartimenti in azienda e quindi sviluppare gli Employee Generated Content
b) Attivare una adeguata attività di education all’interno dell’azienda che non solo faciliti e abiliti lo sviluppo di tali contenuti, ma che insegni ad usare i contenuti come strumento di conversazione con tutti gli stakeholder.
Sembra proprio che una delle buzzword più in voga di questi tempi sia “content marketing”. Beh, meglio tardi che mai! (ne scrivevo e trattavo già 5 anni fa ). Ora pare che due terzi di un panel di 800 marketers internazionali (principalmente UK), metta il content marketing al primo posto tra le iniziative su cui incrementeranno il budget.
Ci sono luoghi dove fare innovazione è più semplice, anche in ambiti complessi e tradizionalmente lenti ad evolversi. Penso ad Huffington Post e al settore del giornalismo e dei media analogici.
Proprio stamattina Stefano Quintarelli ad un convegno di FIMI, sottolineava come alcuni processi richiedono inesorabilmente tempo. Giusto. L’importante è guardare chi innova (e magari fa anche casini o sfrutta le pieghe delle debolezze altrui), senza l’atteggiamento istintivo e snob del not invented here.
Dicevo di Huffington Post. Già da qualche anno i titoli degli articoli vengono scelti dalla piattaforma dopo che ne ha testati più d’uno misurando quello che buca di più. Ancora oggi penso a cosa significhi dire ad alcuni giornalisti di lasciare che sia “la macchina” a scegliere i titoli degli articoli.
Sul fronte più legato alla relazione di business, segnalo invece questa iniziativa in cui l’Huffington Post si pone a supporto dei brand nella produzione di contenuti editoriali. Non è un’idea nuova ma conferma la convergenza tra il content marketing e le nuove relazioni tra advertiser e publisher, tirandosi dietro modelli economici originali.
Evidentemente ciò bypassa alcuni intermediari (i centri media le stesse concessionarie di pubblicità) a meno che non riescano ad erogare valore strategico e servizi al di là delle ad units.
Ancora non mi sembra che sia chiaro alle aziende come districarsi tra media Paid, Earned e Owned, che adesso saltano fuori anche Sold e Hijacked stando al recente report di McKinsey.
In pratica, oltre ai mezzi di comunicazione pagati (tutto l’advertising tradizionale, compreso quello online), quelli posseduti (i cataloghi, il sito web, la pagina su Facebook, ecc.) e quelli guadagnati (il posizionamento nei risultati standard dei motori di ricerca, le recensioni online, ecc.), si possono annoverare anche quelli in cui si vendono spazi ad altri aziende (Sold) e quelli presidiati dai consumatori tipicamente per campagne “contro” l’azienda stessa (Hijacked).
Francamente queste due nuove categorie mi sembrano un po’ forzate o comunque molto poco frequenti. In ogni caso, il report McKinsey merita una lettura, compreso lo schemino finale che sintetizza le quattro principali sfide per i marketers:
- Think strategically about the role of each media type
- Rebalance time and resources
- Develop a clear community or social-networking strategy
- Improve both the art and the science of marketing
In considerazione del weekend lungo, potresti trovare utile riascoltare l’ultima puntata di Conversational, il programma in onda su Radio Popolare condotto dal grande Antonio Pavolini. La puntata è dedicata ai Corporate Generated Content con gli interventi di Nicola Mattina, Mafe De Baggis e del sottoscritto.
Buon ascolto!
Sul fronte della comunicazione digitale, una delle industry che sta innovando di più è senz’altro quella della ricettività. La competizione serrata, anche per via del peso assunto dai commenti online degli utenti, costringe gli alberghi a utilizzare la Rete come leva cruciale di differenziazione. Ieri a Webintourism ho colto una grande maturità delle aziende e la voglia (direi anche la necessità) di innovare, di cogliere le opportunità dei social media con la consapevolezza che c’è da mettere a budget anche la gestione ed il mantenimento di tali iniziative.
Splendida l’impostazione della sala: piccolo palco al centro e tutti i partecipanti attorno. Quattro grandi schermi orientati su diversi lati e due telecamere attive, in modo che chiunque potesse vedere sia le chart sia gli speaker anche quando erano di spalle. Io avevo preparato un intervento non incentrato sull’interattività col pubblico, ma ascoltando alcuni feedback dei partecipanti l’allestimento della sala ha generato maggiore attenzione e coinvolgimento.
A breve dovrebbero essere pubblicate un po’ di immagini (UPDATE 28/5: le immagini su Flickr) e tutte le presentazioni; intanto ho messo le mie chart su Slideshare le mie. Enjoy.
Avvertenza: nel post ci sarà un attimo di esaltazione egocentrica del sottoscritto.
Novembre 2009 – Intelligente raffronto di un analista Nielsen tra Paid Media e Earned Media riguardo la misurazione dell’impatto delle campagne di comunicazione in occasione del Super Bowl. Valutare quindi l’efficacia che deriva non solo dagli spazi acquistati, ma anche da quelli guadagnati.
Agosto 2007 - In un articolo su Nòva/IlSole24Ore scrissi di “Company Generated Content”che poi approfondii sempre su Nòva introducendo il concetto della “visibilità guadagnata” nel triangolone che continuo a ritenere valido. Lasciatemi godere un secondo di soddisfazione nel vedere più o meno confermati dei pensieri di qualche anno fa. Questo significa che le idee che ho in testa oggi, potrebbero confermarsi nei prossimi anni? Chissà…
Avvertenza: nel post ci sarà un attimo di esaltazione egocentrica del sottoscritto.
Novembre 2009 – Intelligente raffronto di un analista Nielsen tra Paid Media e Earned Media riguardo la misurazione dell’impatto delle campagne di comunicazione in occasione del Super Bowl. Valutare quindi l’efficacia che deriva non solo dagli spazi acquistati, ma anche da quelli guadagnati.
Agosto 2007 - In un articolo su Nòva/IlSole24Ore scrissi di “Company Generated Content”che poi approfondii sempre su Nòva introducendo il concetto della “visibilità guadagnata” nel triangolone che continuo a ritenere valido. Lasciatemi godere un secondo di soddisfazione nel vedere più o meno confermati dei pensieri di qualche anno fa. Questo significa che le idee che ho in testa oggi, potrebbero confermarsi nei prossimi anni? Chissà…
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