Archivio: “Segnalazioni”
Basta il primo dato dell’infografica di Unioncamere sul valore dell’internet economy in Italia, per spiegare tutti i ritardi del digital nel nostro paese: 4 imprenditori su 10 ritengono che internet NON serva alla propria impresa.
Per fortuna (o meglio, per la logica con cui si muove il mondo), le aziende che usano internet assumono di più e sono più efficienti. E sul fronte della domanda internet è un riferimento sempre più importante per gli acquisti, online e non.
È quanto emerge dal capitolo “Digital economy e innovazione: la trasformazione dell’economia e dei consumi” del Rapporto Unioncamere 2015 (qui il PDF).
Altra interessante infografica del rapporto è quella su occupazione e competenze digitali.
Dopo quella sui colleghi problematici, propongo un’altra bella infografica realizzata da Getvoip, dedicata ai cambiamenti degli spazi lavorativi, al problema delle interruzioni durante il lavoro e al telelavoro.
Ho scritto un breve articolo dedicato a come gestire tempo, informazioni e tecnologie, ossia i tre elementi che si incrociano (talvolta si scontrano) nel nostro quotidiano complicandoci un po’ le cose.
Abbiamo la percezione di avere sempre meno tempo, mentre di sicuro aumentano le informazioni e gli strumenti tecnologici per gestirle. Come gestiamo tutto questo?
Le mie riflessioni sul post ospitato dal blog Storyboard.
Che ne dite?
Ho incrociato questo articolo su Forbes ieri sera tardi e ho deciso che meritasse un post per segnalarlo e non il semplice retweet.
Il tema è quello del ruolo cruciale della comunicazione tra gli skill che una persona deve avere oggi, specie in ambito business. L’articolo è scritto da Greg Satell e qui ne riporto alcuni passaggi:
(…) if we were to remember one thing about Churchill it should be that what made him so effective was his power to communicate. I remember being puzzled. Growing up I had always heard about the importance of hard work, honesty and other things, but never communication.
Yet now, thirty years later, I’ve begun to understand what he meant. As Walter Isaacson argues in his book The Innovators, even in technology—maybe especially in technology—the ability to collaborate effectively is decisive. In order to innovate, it’s not enough to just come up with big ideas, you also need to work hard to communicate them clearly.
We tend to treat knowledge and communication as two separate spheres. We act as expertise was a private matter, attained through quiet study of the lexicon in a particular field. Communication, on the other hand, is often relegated to the realm of the social, a tool we use to interact with others of our species.
Yet, as Wittgenstein argued decades ago, that position is logically untenable because it assumes that we are able to communicate to ourselves in a private language. In truth, we can’t really know anything that we can’t communicate. To assert that we can possess knowledge, but are unable to designate what it is, is nonsensical.
It has become fashionable to say that our present epoch is an information age, but that’s not quite right. In truth, we live in a communication age and it’s time we start taking it seriously.
Per adesso le novità sono sintetizzate dentro il mio profilo Linkedin e, come per tutte le startup, ci vorrà qualche settimana per svelare maggiori informazioni.
Nel frattempo ci sono tante cose da fare…
L’ho anticipato riprendendo un tweet di Davide ma la news penso meriti un post: gli amici di BizUp insieme ad Unicusano (una delle maggiori università telematiche in Italia) hanno elaborato il primo Master Universitario Online in Digital Marketing.
Il master rientra nell’offerta didattica della Web Marketing Ecademy (WME).
Sono molto contento di dare anche il contributo al programma didattico che mi sembra completo e ben articolato. Così come mi merita sottolineare la presenza di un bel corpo docenti.
Da segnalare anche che il Master WME si configura come un vero e proprio master universitario con rilascio di crediti formativi e attribuzione di un titolo di studio post-laurea con valore legale a livello comunitario.
Tutte le info sul master sono sul sito WME.
Magari a Babbo Natale chiederò qualche ora in più per scrivere sul blog con regolarità, ma intanto non è che sto senza far niente riguardo le attività social e networking.
In ordine cronologico:
-
Oggi è uscito un mio (lungo) post sul blog Tagliaerbe di Davide Pozzi: Il Customer Engagement coinvolge tutta l’azienda.
-
Come già anticipato, Mercoledì 13 Novembre alle ore 11 parteciperò all’evento online SuperSummit con l’intervento “L’azienda è il nuovo media” dedicato al content marketing.
-
Sta per uscire il libro Business Networking – Costruire relazioni in rete di Gianluigi Cogo e Simone Favaro di cui ho scritto la prefazione. Un estratto del libro (compresa la mia prefazione
) è già scaricabili sulla pagina Facebook.
-
Infine un reminder anche riguardo al Convegno GT dedicato al search marketing: io ci sarò il 13 Dicembre alle 18.
Naturalmente commenti e opinioni sono sempre benvenuti!
Urca, quasi dimenticavo di segnalare l’ultimo comunicato di OpenKnowledge (perché lo sai che da qualche mese sono Partner in OpenKnowledge, vero’?
)
In sintesi:
- Ingresso di quattro nuovi Partner di grande esperienza (in ordine alfabetico): Cosimo Accoto, Pietro Buttè, Mauro Lupi e Joseph Sassoon.
- Imminente apertura di un ufficio negli Stati Uniti
- Apertura di nuove posizioni nella struttura
L’iniziativa “DigIT@lia for talent” di Fondazione Italiana Accenture e ideaTRE60 merita una segnalazione perché tra i numerosi progetti per stimolare idee innovative e startup, è una di quelle meglio finanziate. Ed il fattore denaro, mi si consenta, rimane un elemento cruciale.
Riprendo dal sito una breve descrizione del concorso che è “dedicato a tutti i giovani talenti con la passione per il digitale e a chiunque abbia nel cassetto un progetto sociale legato al mondo della tecnologia in grado di creare occupazione per i giovani”
Attenzione però perché c’è tempo fino al 10 settembre per partecipare. Ulteriori info anche sul blog di idetaTRE60.
Segnalo volentieri che nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Marketing, consumi e comunicazione organizzato dallo IULM c’è un bel modulo di indirizzo in Digital Marketing Management che mi vede tra i docenti.
Tra qualche giorno sarà pubblicato l’elenco completo dei docenti ma intanto posso anticipare qualche nome: Gianluca Diegoli, Alex Giordano, Nazzareno Gorni, Marco Massara, Mirko Pallera e naturalmente il Prof. Guido Di Fraia.
L’ultimo numero della newsletter MIA realizzata periodicamente da Ammiro, è dedicata al CRM. Come al solito ci sono diversi interventi di rilievo: da Fàbio Cipriani, Senior Manager di Deloitte Brazil, al noto designer Donald Norman, passando per un’intervista a Paul Greenberg, presidente di The 56 Group.
Buona lettura!
Naturalmente fa sempre piacere ricevere un premio, per cui è stata una sorpresa graditissima vedersi attribuito il premio speciale come Strategic Planner 2011 nell’ambito del Premio Web Italia 2011 che è ormai arrivato alla nona edizione.
Non so come si fa la faccina che arrossisce, comunque ecco, questo è il mio stato.
La premiazione ci sarà sabato 10 settembre alle ore 11 a Cava de Tirreni durante il Webfestival e sarà l’occasione per una bella passeggiata campana.
Un anno che sta per finire un po’ così, con qualche cosa andata di traverso proprio sul finire. Meno male che ci sono un bel po’ di iniziative e progetti pronti per partire per un 2011 “come si deve”.
Quella che si dimostrata una certezza quest’anno è stata MIA, la newsletter del gruppo Ammiro (PDF 1,9 Mb) di cui è appena uscito l’ultimo numero dedicato al marketing della cultura (e un po’ anche alla cultura del marketing).
Tra i vari interventi, doveroso sottolineare quelli di Henry Jenkins e Jaron Lanier. Il grande Daniele Bologna, che di MIA ne è il curatore e coordinatore, mi ha fatto un bel regalo di Natale incastrando il mio articolo con Bruce Springsteen sullo sfondo: scusate ma proprio non resisto a postarla qua sotto (peraltro io a Babbo Natale ho chiesto il nuovo cofanetto del Boss…).
Ancora non mi sembra che sia chiaro alle aziende come districarsi tra media Paid, Earned e Owned, che adesso saltano fuori anche Sold e Hijacked stando al recente report di McKinsey.
In pratica, oltre ai mezzi di comunicazione pagati (tutto l’advertising tradizionale, compreso quello online), quelli posseduti (i cataloghi, il sito web, la pagina su Facebook, ecc.) e quelli guadagnati (il posizionamento nei risultati standard dei motori di ricerca, le recensioni online, ecc.), si possono annoverare anche quelli in cui si vendono spazi ad altri aziende (Sold) e quelli presidiati dai consumatori tipicamente per campagne “contro” l’azienda stessa (Hijacked).
Francamente queste due nuove categorie mi sembrano un po’ forzate o comunque molto poco frequenti. In ogni caso, il report McKinsey merita una lettura, compreso lo schemino finale che sintetizza le quattro principali sfide per i marketers:
- Think strategically about the role of each media type
- Rebalance time and resources
- Develop a clear community or social-networking strategy
- Improve both the art and the science of marketing
Secondo me è inopportuno pubblicizzare un browser utilizzando come testo dell’annuncio il dettaglio delle sessioni web di un utente-tipo (via psfk). Sa un po’ di telecamera nascosta in grado di intercettare tutto ciò fa l’utente mentre scorazza per il web. In Google la pensano evidentemente in modo diverso oppure è esattamente ciò che fanno (si fa per dire, eh ).
Secondo me è inopportuno pubblicizzare un browser utilizzando come testo dell’annuncio il dettaglio delle sessioni web di un utente-tipo (via psfk). Sa un po’ di telecamera nascosta in grado di intercettare tutto ciò fa l’utente mentre scorazza per il web. In Google la pensano evidentemente in modo diverso oppure è esattamente ciò che fanno (si fa per dire, eh ).
Ultimi commenti