Archivio: “Ammiro”

imageL’ultimo numero della newsletter MIA realizzata periodicamente da Ammiro, è dedicata al CRM. Come al solito ci sono diversi interventi di rilievo: da Fàbio Cipriani, Senior  Manager di Deloitte Brazil, al noto designer  Donald Norman, passando per un’intervista a Paul Greenberg, presidente di The 56 Group.

Buona lettura!


Le Cose Nuove - Odoardo Ambroso, Paolo RomitiLe cose nuove è bello già nel titolo. Scritto da Odoardo Ambroso e Paolo Romiti, i fondatori di Ammiro Partner (azienda nella quale lavoro dall’anno scorso), va ad analizzare i cambiamenti in atto nel marketing, con un occhio particolare a come oggetti e prodotti assumeranno una nuova condizione in quanto oggetti connessi (“internet delle cose”). Leit motiv del libro sono Gingilli e Spime, ispirato al pensiero di Bruce Sterling, che identifica con i due termini il passaggio da relazioni semplici alle moderne strutture a network. Mia è invece la postfazione.

Storyselling - Andrea FontanaNon male Storyselling di Andrea Fontana, un libro dedicato a come il “raccontar storie” aiuti a vendere. Storytelling è a mio avviso una delle parole chiave dei nostri tempi; da sempre aiuta la comunicazione, ma in epoca di guerra dell’attenzione, le storie avvicinano contenuti e persone in modo naturale, coinvolgente, stimolante. E se è vero che prima di vendere qualcosa a qualcuno, occorre stabilire una relazione e poi sviluppare un’esperienza, lo storytelling contribuisce a predisporre il terreno e, spesso, la chiave iniziale di contatto si trasforma nell’elemento che identifica definitivamente il prodotto.

Paolo Iabichino - InvertisingPaolo Iabichino con Invertising ci porta invece nel mondo della pubblicità. L’advertising che cerca (più o meno faticosamente e consapevolmente) di stringere patti con i destinatari dei messaggi, anziché continuare a considerarli solo bersagli come è avvenuto negli ultimi decenni. Nel libro c’è autocritica relativamente alla professione del pubblicitario ma ci sono stimoli a non finire per chi vuole adeguare il mestiere a quello che richiedono le persone (e non più o non solo gli advertiser).

Eretici digitali - Massimo Russo, Vittorio ZambardinoEretici digitali è un libro indispensabile per capire internet nel suo complesso, comprese le minacce continuamente reiterate da parte di vari poteri più o meno forti nel mettere bavagli, restrizioni o per asservimenti a business poco trasparenti. Non sono d’accordo su alcune posizioni degli autori i quali, ad esempio, sembrano sposare la proposta che fece nel 2009 Carlo De Benedetti di tassare le connessioni internet per pagare i produttori d contenuti. Per il resto, le 10 tesi eretiche espresse nel libro, regalano punti di osservazioni profondi che ci costringono a guardare internet in maniera disincantata, contraddizioni e compromessi compresi.


Le Cose Nuove - Odoardo Ambroso, Paolo RomitiLe cose nuove è bello già nel titolo. Scritto da Odoardo Ambroso e Paolo Romiti, i fondatori di Ammiro Partner (azienda nella quale lavoro dall’anno scorso), va ad analizzare i cambiamenti in atto nel marketing, con un occhio particolare a come oggetti e prodotti assumeranno una nuova condizione in quanto oggetti connessi (“internet delle cose”). Leit motiv del libro sono Gingilli e Spime, ispirato al pensiero di Bruce Sterling, che identifica con i due termini il passaggio da relazioni semplici alle moderne strutture a network. Mia è invece la postfazione.

Storyselling - Andrea FontanaNon male Storyselling di Andrea Fontana, un libro dedicato a come il “raccontar storie” aiuti a vendere. Storytelling è a mio avviso una delle parole chiave dei nostri tempi; da sempre aiuta la comunicazione, ma in epoca di guerra dell’attenzione, le storie avvicinano contenuti e persone in modo naturale, coinvolgente, stimolante. E se è vero che prima di vendere qualcosa a qualcuno, occorre stabilire una relazione e poi sviluppare un’esperienza, lo storytelling contribuisce a predisporre il terreno e, spesso, la chiave iniziale di contatto si trasforma nell’elemento che identifica definitivamente il prodotto.

Paolo Iabichino - InvertisingPaolo Iabichino con Invertising ci porta invece nel mondo della pubblicità. L’advertising che cerca (più o meno faticosamente e consapevolmente) di stringere patti con i destinatari dei messaggi, anziché continuare a considerarli solo bersagli come è avvenuto negli ultimi decenni. Nel libro c’è autocritica relativamente alla professione del pubblicitario ma ci sono stimoli a non finire per chi vuole adeguare il mestiere a quello che richiedono le persone (e non più o non solo gli advertiser).

Eretici digitali - Massimo Russo, Vittorio ZambardinoEretici digitali è un libro indispensabile per capire internet nel suo complesso, comprese le minacce continuamente reiterate da parte di vari poteri più o meno forti nel mettere bavagli, restrizioni o per asservimenti a business poco trasparenti. Non sono d’accordo su alcune posizioni degli autori i quali, ad esempio, sembrano sposare la proposta che fece nel 2009 Carlo De Benedetti di tassare le connessioni internet per pagare i produttori d contenuti. Per il resto, le 10 tesi eretiche espresse nel libro, regalano punti di osservazioni profondi che ci costringono a guardare internet in maniera disincantata, contraddizioni e compromessi compresi.


Un anno che sta per finire un po’ così, con qualche cosa andata di traverso proprio sul finire. Meno male che ci sono un bel po’ di iniziative e progetti pronti per partire per un 2011 “come si deve”.

Quella che si dimostrata una certezza quest’anno è stata MIA, la newsletter del gruppo Ammiro (PDF 1,9 Mb) di cui è appena uscito l’ultimo numero dedicato al marketing della cultura (e un po’ anche alla cultura del marketing).

Tra i vari interventi, doveroso sottolineare quelli di Henry Jenkins e Jaron Lanier. Il grande Daniele Bologna, che di MIA ne è il curatore e coordinatore, mi ha fatto un bel regalo di Natale incastrando il mio articolo con Bruce Springsteen sullo sfondo: scusate ma proprio non resisto a postarla qua sotto (peraltro io a Babbo Natale ho chiesto il nuovo cofanetto del Boss…).

MIA Marketing Digital Advice by Ammiro


Ieri pomeriggio c’è stata l’assemblea di IAB ed il rinnovo del Consiglio Direttivo. Poi ci tornerò prossimamente con un post specifico, anche perché c’è una cosa che è successa prima e che volevo condividere.

image Si tratta di un piccolo articolo che ho scritto per MIA, la newsletter del Gruppo Ammiro, pubblicata ieri mattina insieme a DailyNet e DailyMedia. 15 pagine ricche di dati, articoli e interviste: tra queste, quelle a Malcom Gladwell e Vito Di Bari. Il tema conduttore è il “punto di svolta” che a me ha stimolato una riflessione… su specchi, porte e finestre. Eccola qui.

Sta per entrare in vigore una nuova legge che interesserà la maggior parte delle aziende. Il regolamento prevede due norme principali: la prima impone l’eliminazione di tutti gli specchi all’interno dei locali aziendali; la seconda, la sostituzione degli specchi con porte e finestre, da tenere possibilmente aperte. Saranno quindi vietate le riunioni in cui si contemplano slogan pubblicitari e contenuti autoreferenziali, mentre saranno obbligatori dei meeting con chiunque voglia entrare in azienda e dire quello che gli pare. Attenzione: non è uno scherzo! Pur non esistendo un organismo che ha promulgato ufficialmente questa legge, sono semplicemente le persone che la stanno per imporre. Il potere è sempre più nelle mani dei singoli individui, i quali lo esercitano attraverso blog e community. “Power to the keyboards”: mouse e tastiere sono gli strumenti, community e social network sono gli ambienti nei quali le persone si stanno allenando a mettere le aziende nei loro target (e non più il contrario).
Sono molte le aziende e le organizzazioni che stanno affrontando questo nuovo scenario in modo consapevole e convinto. Ascoltano, sperimentano, capiscono. Hanno letto “Societing” di Fabris o, semplicemente, seguono le conversazioni online e magari partecipano pure. Poi ci sono quelle che ancora dormono o, peggio, si girano dall’altra parte. E quando scoprono che i loro (ex) clienti li stanno bistrattando su forum e social network, allora si stupiscono oppure pretendono di moderare, di nascondere le opinioni negative. Quello è il momento cruciale: la presa di coscienza che la relazione tra azienda e consumatore è cambiata radicalmente e che Facebook e Twitter non sono una moda passeggera, ma gli ultimi di una serie di strumenti che hanno definitivamente sancito l’importanza delle persone. Si tratta peraltro di un trend che tocca anche la comunicazione interna alle organizzazioni, specie quelle più grandi e complesse. Se il modo di interagire con gli altri a livello personale ormai utilizza fortemente applicazioni come Facebook, è naturale che si cerchi e si richieda il bottone “community” anche all’interno delle polverose intranet aziendali.
La rete è trasversale: uno strumento che è diventato cruciale per molti dipartimenti aziendali, non più solo per il marketing e la comunicazione. I meno avvezzi ne sono ancora un po’ intimoriti solo perché non ne vedono tutte le potenzialità o perché non hanno trovato un partner che le contestualizzi opportunamente all’interno della sua azienda. Ma di sicuro abbiamo già superato il punto di svolta che diversi anni fa indicai come cruciale, ossia il momento in cui nelle librerie i testi relativi ad internet non sarebbero più stati solo nel reparto informatica ma un po’ ovunque: dalla comunicazione ai media, dalla sociologia alla politica, dall’economia all’entertainment. Internet è trasversale, ed è inutile e poco profittevole mettersi di traverso.


Ieri pomeriggio c’è stata l’assemblea di IAB ed il rinnovo del Consiglio Direttivo. Poi ci tornerò prossimamente con un post specifico, anche perché c’è una cosa che è successa prima e che volevo condividere.

image Si tratta di un piccolo articolo che ho scritto per MIA, la newsletter del Gruppo Ammiro, pubblicata ieri mattina insieme a DailyNet e DailyMedia. 15 pagine ricche di dati, articoli e interviste: tra queste, quelle a Malcom Gladwell e Vito Di Bari. Il tema conduttore è il “punto di svolta” che a me ha stimolato una riflessione… su specchi, porte e finestre. Eccola qui.

Sta per entrare in vigore una nuova legge che interesserà la maggior parte delle aziende. Il regolamento prevede due norme principali: la prima impone l’eliminazione di tutti gli specchi all’interno dei locali aziendali; la seconda, la sostituzione degli specchi con porte e finestre, da tenere possibilmente aperte. Saranno quindi vietate le riunioni in cui si contemplano slogan pubblicitari e contenuti autoreferenziali, mentre saranno obbligatori dei meeting con chiunque voglia entrare in azienda e dire quello che gli pare. Attenzione: non è uno scherzo! Pur non esistendo un organismo che ha promulgato ufficialmente questa legge, sono semplicemente le persone che la stanno per imporre. Il potere è sempre più nelle mani dei singoli individui, i quali lo esercitano attraverso blog e community. “Power to the keyboards”: mouse e tastiere sono gli strumenti, community e social network sono gli ambienti nei quali le persone si stanno allenando a mettere le aziende nei loro target (e non più il contrario).
Sono molte le aziende e le organizzazioni che stanno affrontando questo nuovo scenario in modo consapevole e convinto. Ascoltano, sperimentano, capiscono. Hanno letto “Societing” di Fabris o, semplicemente, seguono le conversazioni online e magari partecipano pure. Poi ci sono quelle che ancora dormono o, peggio, si girano dall’altra parte. E quando scoprono che i loro (ex) clienti li stanno bistrattando su forum e social network, allora si stupiscono oppure pretendono di moderare, di nascondere le opinioni negative. Quello è il momento cruciale: la presa di coscienza che la relazione tra azienda e consumatore è cambiata radicalmente e che Facebook e Twitter non sono una moda passeggera, ma gli ultimi di una serie di strumenti che hanno definitivamente sancito l’importanza delle persone. Si tratta peraltro di un trend che tocca anche la comunicazione interna alle organizzazioni, specie quelle più grandi e complesse. Se il modo di interagire con gli altri a livello personale ormai utilizza fortemente applicazioni come Facebook, è naturale che si cerchi e si richieda il bottone “community” anche all’interno delle polverose intranet aziendali.
La rete è trasversale: uno strumento che è diventato cruciale per molti dipartimenti aziendali, non più solo per il marketing e la comunicazione. I meno avvezzi ne sono ancora un po’ intimoriti solo perché non ne vedono tutte le potenzialità o perché non hanno trovato un partner che le contestualizzi opportunamente all’interno della sua azienda. Ma di sicuro abbiamo già superato il punto di svolta che diversi anni fa indicai come cruciale, ossia il momento in cui nelle librerie i testi relativi ad internet non sarebbero più stati solo nel reparto informatica ma un po’ ovunque: dalla comunicazione ai media, dalla sociologia alla politica, dall’economia all’entertainment. Internet è trasversale, ed è inutile e poco profittevole mettersi di traverso.


Vado con l’inizio del comunicato: “Ammiro Partners, società milanese fondata nel 2004 e specializzata nel marketing relazionale, annuncia l’ingresso di Mauro Lupi come Partner dell’area Digital del gruppo”. Tutto il comunicato è qui oppure qui.

I miei primi cicli professionali sono stati di circa otto anni ciascuno, mentre in Ad Maiora sono arrivato a dodici. La verità? È che non avevo voglia di aggiornare tutti i profili sui social network! Ora però “mi tocca”.


Vado con l’inizio del comunicato: “Ammiro Partners, società milanese fondata nel 2004 e specializzata nel marketing relazionale, annuncia l’ingresso di Mauro Lupi come Partner dell’area Digital del gruppo”. Tutto il comunicato è qui oppure qui.

I miei primi cicli professionali sono stati di circa otto anni ciascuno, mentre in Ad Maiora sono arrivato a dodici. La verità? È che non avevo voglia di aggiornare tutti i profili sui social network! Ora però “mi tocca”.