Archivio: “nielsen”

Un grafico vale più di mille parole:

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Non si tratta di mettere in competizione i vari media e ovviamente non c’è un canale migliore di un altro in senso assoluto. Però è interessante questa ricerca di Nielsen appena pubblicata relativa ai mercati asiatici che, tra le altre cose, compara il ROI dei vari strumenti pubblicitari.

Della serie “un’immagine vale più di mille parole”:

Media ROI (Asia) - Nielsen

 

La ricerca può essere richiesta gratuitamente da qui.


Non si tratta di mettere in competizione i vari media e ovviamente non c’è un canale migliore di un altro in senso assoluto. Però è interessante questa ricerca di Nielsen appena pubblicata relativa ai mercati asiatici che, tra le altre cose, compara il ROI dei vari strumenti pubblicitari.

Della serie “un’immagine vale più di mille parole”:

Media ROI (Asia) - Nielsen

 

La ricerca può essere richiesta gratuitamente da qui.


Audience internet in alcuni paesi, suddivisa per velocità di connessione (Nielsen):

Active Internet Audience by Connection Speed


Audience internet in alcuni paesi, suddivisa per velocità di connessione (Nielsen):

Active Internet Audience by Connection Speed


Almeno sugli smartphone sembra che l’Italia batta chiunque in Europa (via Mashable):

Smartphone subscribers

Smartphone penetration


Prendo in prestito un paio delle considerazioni fatte ieri da Irene Rosenfeld, CEO di Kraft Foods durante il Nielsen’s Consumer 360 (altri dettagli qui):

  • Yesterday – Brands were teachers: Brands had a one directional lesson to teach consumers.
    Today – Brands are students: We need to sit back listen and learn; ask consumers to help create the stories.
  • Yesterday – It’s all about me: Brands were marketed toward individuality.
    Today – It’s all about us: It isn’t about “I”; it’s about “we.” Successful brand’s help build relationships with friends and families.
  • Yesterday – They need us: Brands told consumers why they needed the brand.
    Today – We need them: Brands need consumers more than consumers need brands.
  • In coda alla giornata di ieri qui al Digital Marketing Days c’è stato il panel  Battle Direct, impostato a mo’ di processo con difesa, accusa e testimoni, dibattendo sul tema direct o digital marketing. Da una parte (sintetizzo) chi vede un’evoluzione del direct mantenendone l’impostazione attuale, chi ne vede necessaria una rifondazione. Una delle domande su cui si è incentrato il dibattito (considerando che tra i relatori c’era anche un manager della Pepsi) è stata: “ora che hai un milione di fan su Facebook, cosa ci fai?”

    Secondo me la domanda è sbagliata perché parte da un assunto superato, ossia che da una parte ci sono le aziende che scatenano le loro attività (direct o digital che siano), dall’altra ci sono i consumatori che reagiscono e che poi si misurano come fossero scimmiette in laboratorio. La vera domanda è “Cosa fanno di te il milione di fan su Facebook?” e ancora meglio, “cosa sei in grado di fare te per il milione di fan su Facebook?”. Si perché quando parliamo di social media, parliamo di canali che sono di proprietà delle persone e non di “media” gestiti da aziende (sia come publisher che come marketers).

    Alla fine, il giochino del “processo” come quello del panel di ieri, mi pare mancasse del protagonista principale: le persone.


    I dati di Dicembre 2009 elaborati da Nielsen confermano i trend di crescita dell’uso dei social network nel mondo e anche in Italia. Nel nostro paese siamo più di 18 milioni di persone che ogni mese usano Facebook, Twitter e compagnia. A livello internazionale, il tempo passato sui social networks è aumentato dell’82% rispetto all’anno precedente e gli italiano sono decisamente sopra la media (6 ore contro le 5.35). L’audience globale ha sfondato la soglia dei 300 milioni di individui.

    Global Web Traffic to Social Networking Sites - Nielsen


    Avvertenza: nel post ci sarà un attimo di esaltazione egocentrica del sottoscritto.

    Maximizing Super Bowl Advertising ROI in a Paid Vs. Earned Media Environment

    Novembre 2009 – Intelligente raffronto di un analista Nielsen tra Paid Media e Earned Media riguardo la misurazione dell’impatto delle campagne di comunicazione in occasione del Super Bowl. Valutare quindi l’efficacia che deriva non solo dagli spazi acquistati, ma anche da quelli guadagnati.

    Company generated content

    Agosto 2007 - In un articolo su Nòva/IlSole24Ore scrissi di “Company Generated Content”che poi approfondii sempre su Nòva introducendo il concetto della “visibilità guadagnata” nel triangolone che continuo a ritenere valido. Lasciatemi godere un secondo di soddisfazione nel vedere più o meno confermati dei pensieri di qualche anno fa. Questo significa che le idee che ho in testa oggi, potrebbero confermarsi nei prossimi anni? Chissà…


    Avvertenza: nel post ci sarà un attimo di esaltazione egocentrica del sottoscritto.

    Maximizing Super Bowl Advertising ROI in a Paid Vs. Earned Media Environment

    Novembre 2009 – Intelligente raffronto di un analista Nielsen tra Paid Media e Earned Media riguardo la misurazione dell’impatto delle campagne di comunicazione in occasione del Super Bowl. Valutare quindi l’efficacia che deriva non solo dagli spazi acquistati, ma anche da quelli guadagnati.

    Company generated content

    Agosto 2007 - In un articolo su Nòva/IlSole24Ore scrissi di “Company Generated Content”che poi approfondii sempre su Nòva introducendo il concetto della “visibilità guadagnata” nel triangolone che continuo a ritenere valido. Lasciatemi godere un secondo di soddisfazione nel vedere più o meno confermati dei pensieri di qualche anno fa. Questo significa che le idee che ho in testa oggi, potrebbero confermarsi nei prossimi anni? Chissà…


    Luca De Biase riprende un pensiero di Daniel Kahneman, premio Nobel in scienze economiche nel 2002:

    Kahneman dice che è possibile che il sistema dell'informazione attuale stia cambiando il nostro modo di essere umani e la nostra coscienza. Per comprendere in che senso è probabile che il filone di ricerca più importante sia quello di studiare i giovani. E da questo punto di vista c'è un fatto facilmente osservabile: usano molto il computer, ma questo non li ha resi tanto diversi; casomai sono diventati incredibilmente bravi a cercare informazioni.

    Questa invece è l’introduzione al post A Pocket Guide to Social Media and Kids sul blog di Nielsen:

    When is a phone not a phone? In the hands of children and tweens, today’s cell phones are primarily used as text messaging devices, cameras, gaming consoles, video viewers, MP3 players, and incidentally, as mobile phones via the speaker capability so their friends can chime in on the call.

    Nielsen è andata a guardare cosa fanno con i telefonini collegati ad internet i Teenager rispetto al totale della popolazione:

    Mobile Internet Users by Service Tipe


    A guardare la rilevazione di ComScore dei siti web più visitati in Italia, in particolare confrontando la situazione di Giugno rispetto a quella di sei mesi prima, saltano all’occhio alcuni trend evidenti. Non solo lo scatto di Facebook, ma anche la comparsa di Live.come un certo ridimensionamento di portali nazionali come Libero e Leonardo. I due grafici di seguito si riferiscono rispettivamente a Dicembre 2008 e Giugno 2009.

    image

    image

    Questi schemi di ComScore fanno parte di una serie di chart che riguardano anche altri paesi (US, UK, Spagna e Francia) ed è disponibile su DocStoc ed è stata anche presentata su TechCrunch. A occhio, mi pare che rispetto alle rilevazioni di Nielsen (e quindi quelle di Audiweb) ci siano delle differenze significative, ma come valori relativi sono comunque dati interessanti.