Archivio: “Eventi”

Mentre preparavo la presentazione per il convegno di IAB durante l’Omnicom Expo tenutosi la settimana scorsa, ho predisposto uno schema sintetico che cerca di rispondere a una domanda complicata che mi sento porre spesso (seppur declinata in modo diverso): “cosa ci fa un’azienda con internet?”.

Il mio punto di vista, l’ho già espresso in un recente post a proposito del fatto che la Rete è utile (e talvolta indispensabile) in diversi contesti: l’importante è che li si utilizzi in modo selettivo seppur coordinato. Alla fine, la spiegazione scritta del mio pensiero non mi ha convinto del tutto e allora ho impostato il seguente schema.

IAB-Lupi-Omnicom09

Naturalmente la sovrapposizione dei diversi reparti aziendali rispetto alle classi di utilizzo, è da considerarsi come indicativa ma, spero, renda bene l’idea dell’orizzontalità della Rete nella struttura aziendale. Che ne pensate? Ho scordato qualcosa?

Per quanto riguarda le chart complete del convegno, sono già disponibili quelle del mio intervento (PDF) e a giorni ci saranno anche quelle degli altri relatori.


Giovedì mattina sarò a Sondrio per il convegno pubblico “La visibilità delle aziende su internet” organizzato dalla Confesercenti, il quale si potrà seguire anche in diretta. Io ho l’ultimo speech e cercherò di sintetizzare non solo i principali strumenti di visibilità online, ma l’impostazione strategica che mi sento di suggerire nell’utilizzo della Rete per la comunicazione attraverso internet.

Venerdì e sabato a Milano presso lo IULM, si terrà l’evento “Duemilanove, la tv altrove”, il secondo meeting delle micro web tv dei cittadini, organizzato nell’ambito dell’iniziativa “Paese che vai”. Purtroppo non sarò a Milano in quei giorni ma, facendo parte della giuria, ho visto diversi lavori molto interessanti.


Giovedì mattina sarò a Sondrio per il convegno pubblico “La visibilità delle aziende su internet” organizzato dalla Confesercenti, il quale si potrà seguire anche in diretta. Io ho l’ultimo speech e cercherò di sintetizzare non solo i principali strumenti di visibilità online, ma l’impostazione strategica che mi sento di suggerire nell’utilizzo della Rete per la comunicazione attraverso internet.

Venerdì e sabato a Milano presso lo IULM, si terrà l’evento “Duemilanove, la tv altrove”, il secondo meeting delle micro web tv dei cittadini, organizzato nell’ambito dell’iniziativa “Paese che vai”. Purtroppo non sarò a Milano in quei giorni ma, facendo parte della giuria, ho visto diversi lavori molto interessanti.


Un veloce flash per segnalare che da ieri è iniziata la Settimana della Sicurezza in Rete, una campagna nazionale di sensibilizzazione per la protezione e la sicurezza online. Molti i partner dell’iniziativa tra cui tutti i principali social network.

Questa è la seconda edizione della Settimana della Sicurezza in Rete. Mi sembra un’ottima dimostrazione di come le aziende del settore possano fornire informazioni utili e concrete senza cadere nel facile allarmismo che, purtroppo, tanto piace a numerosi soggetti (alcuni anche seduti in Parlamento, sigh) per poi usarlo in maniera forzatamente strumentale.

Tra le iniziative previste, anche un sondaggio sulle abitudini di contatto in Rete condotto tra gli utenti dei social network, i cui risultati saranno presentati martedì prossimo in una conferenza stampa a Roma a cui sarò lieto di partecipare qualità di moderatore. Poi vi racconterò.

Ora si tratta di stimolare i miei ragazzi a guardarsi qualcuno dei video ove si spiega di virus, chat e cyberbullismo, provando a fargli capire che non è detto che sappiano già tutto…


Mercoledì prossimo a Roma nell’ambito di Omnicom Expo abbiamo organizzato come IAB il convegno Comunicazione via internet: l'altra metà dei “mezzi”. L’obiettivo sarà quello di verificare come la Rete si va ad integrare con gli altri media e non solo ad affiancarli.

In realtà avevo pensato inizialmente ad un titolo più provocatorio o ironico, del tipo “Internet: la metà che manca agli altri mezzi”. Ma non volevo cadere nell’errore che facciamo talvolta noi del settore, di metterci a comparare i diversi strumenti di comunicazione cercando di promuoverne uno rispetto agli altri. La logica delle aziende è invece necessariamente quella dell’integrazione tra i mezzi ed è su questo terreno che cercheremo di sviluppare il convegno.

Ancora devo preparare le mie chart, ma pensavo di partire da un’osservazione generale su “a cosa serve internet in azienda” che dovrebbe far incrociare la Rete con i diversi settori delle organizzazioni e i differenti strumenti di comunicazione. Se avete argomenti da suggerire, sono tutt’orecchi :)

Insieme a me ci saranno Salvatore Ippolito di Microsoft, Gianluca Stazio di RaiNet, Serena Belloni di Neo@Ogilvy e Luca Bordin di Nielsen Online. Appuntamento quindi mercoledì 13 alle ore 10.


Mercoledì prossimo a Roma nell’ambito di Omnicom Expo abbiamo organizzato come IAB il convegno Comunicazione via internet: l'altra metà dei “mezzi”. L’obiettivo sarà quello di verificare come la Rete si va ad integrare con gli altri media e non solo ad affiancarli.

In realtà avevo pensato inizialmente ad un titolo più provocatorio o ironico, del tipo “Internet: la metà che manca agli altri mezzi”. Ma non volevo cadere nell’errore che facciamo talvolta noi del settore, di metterci a comparare i diversi strumenti di comunicazione cercando di promuoverne uno rispetto agli altri. La logica delle aziende è invece necessariamente quella dell’integrazione tra i mezzi ed è su questo terreno che cercheremo di sviluppare il convegno.

Ancora devo preparare le mie chart, ma pensavo di partire da un’osservazione generale su “a cosa serve internet in azienda” che dovrebbe far incrociare la Rete con i diversi settori delle organizzazioni e i differenti strumenti di comunicazione. Se avete argomenti da suggerire, sono tutt’orecchi :)

Insieme a me ci saranno Salvatore Ippolito di Microsoft, Gianluca Stazio di RaiNet, Serena Belloni di Neo@Ogilvy e Luca Bordin di Nielsen Online. Appuntamento quindi mercoledì 13 alle ore 10.


Le scorse due settimane sono state un concentrato di convegni, master formativi e meeting vari. Dal Summit UPA, a lezioni che ho tenuto per IULM e IlSole24Ore, dai convegni sulla Web Analitycs e sui Social network ad un incontro riservato alle aziende UPA insieme a IAB.

In particolare in occasione del WAS, è tornato fuori l’opinione riguardo al formato che dovrebbero avere determinati eventi per favorire la diffusione della conoscenza della Rete e delle sue opportunità per il business. Ho sentito e letto diversi pareri (tra gli altri Alessio, Marco, Tommaso) secondo cui sarebbero da preferirsi gli eventi gratuiti come IAB Forum perché altrimenti le aziende non sono motivate a partecipare. Non sono d’accordo e cerco di sintetizzare il perché.

Premesso che ho sempre cercato di fare education in tutti i modi che ritenevo coerenti e produttivi, c’è un limite che talvolta si supera che è quello di regalare del tutto competenze e professionalità. Ecco, l’evento gratuito rischia di accentuare ulteriormente una situazione tutta italiana in cui il valore professionale è sottovalutato (o non pagato affatto). IAB Forum ha senso ma riesce a fornire un equilibrio anche per via delle decine di sponsor che finanziano il tutto attraverso un grande Expo.

Trovo invece che ci sia qualcosa che non va se i professionisti del settore per promuovere i propri servizi, debbano investire sponsorizzando eventi gratuiti e per di più che proporre gratuitamente dei contenuti formativi di qualità. Il risultato è quello di dover ricaricare tali investimenti sui clienti, col rischio di apparire fuori mercati o di favorire altre organizzazioni.

Ma il vero problema, che poi penso sia uno di quelli che è alla base del ritardo italiano rispetto ad internet, è quello di abbassare e di molto la percezione del valore dei professionisti della Rete. Il valore attribuito ad una cosa regalata è sempre basso, così come non paga mai nel lungo termine ogni logica di mercato che fa leva sul prezzo dei servizi.

Che ne pensate? Non trovate che l’investimento in eventi di qualità sia da preferire a momenti che invece, se gratuiti, rischiano di “sapere di poco” o, peggio, finire per essere una passarella di autopromozioni?


Le scorse due settimane sono state un concentrato di convegni, master formativi e meeting vari. Dal Summit UPA, a lezioni che ho tenuto per IULM e IlSole24Ore, dai convegni sulla Web Analitycs e sui Social network ad un incontro riservato alle aziende UPA insieme a IAB.

In particolare in occasione del WAS, è tornato fuori l’opinione riguardo al formato che dovrebbero avere determinati eventi per favorire la diffusione della conoscenza della Rete e delle sue opportunità per il business. Ho sentito e letto diversi pareri (tra gli altri Alessio, Marco, Tommaso) secondo cui sarebbero da preferirsi gli eventi gratuiti come IAB Forum perché altrimenti le aziende non sono motivate a partecipare. Non sono d’accordo e cerco di sintetizzare il perché.

Premesso che ho sempre cercato di fare education in tutti i modi che ritenevo coerenti e produttivi, c’è un limite che talvolta si supera che è quello di regalare del tutto competenze e professionalità. Ecco, l’evento gratuito rischia di accentuare ulteriormente una situazione tutta italiana in cui il valore professionale è sottovalutato (o non pagato affatto). IAB Forum ha senso ma riesce a fornire un equilibrio anche per via delle decine di sponsor che finanziano il tutto attraverso un grande Expo.

Trovo invece che ci sia qualcosa che non va se i professionisti del settore per promuovere i propri servizi, debbano investire sponsorizzando eventi gratuiti e per di più che proporre gratuitamente dei contenuti formativi di qualità. Il risultato è quello di dover ricaricare tali investimenti sui clienti, col rischio di apparire fuori mercati o di favorire altre organizzazioni.

Ma il vero problema, che poi penso sia uno di quelli che è alla base del ritardo italiano rispetto ad internet, è quello di abbassare e di molto la percezione del valore dei professionisti della Rete. Il valore attribuito ad una cosa regalata è sempre basso, così come non paga mai nel lungo termine ogni logica di mercato che fa leva sul prezzo dei servizi.

Che ne pensate? Non trovate che l’investimento in eventi di qualità sia da preferire a momenti che invece, se gratuiti, rischiano di “sapere di poco” o, peggio, finire per essere una passarella di autopromozioni?


Stamattina volevo anch’io scrivere qualcosa sulla sciagurata proposta-decreto del Senatore D’Alia; il problema è che ciò che mi passava per la testa (e quindi per la tastiera) non riusciva a formarsi se non condito di tante mal parole (anche Stefano Quintarelli è ricorso ai beep, spiegando poi benissimo tutta la faccenda). Allora ho provato a “contare fino 10” come ci insegnavano, ma… niente. Per fortuna è una di quelle giornate in cui le faccende di lavoro mi tengono ben impegnato e questo post è sceso di priorità. Alla fine ci ho ripensato, cambio argomento e, soprattutto, scrivo di una cosa positiva e stimolante.

Voglio segnalare il continuo lavoro di un gruppo di innovatori disubbidienti della Pubblica Amministrazione. Mi riferisco all’iniziativa InnovatoriPA, guidata da ForumPA e Formez con la collaborazione di una crescente schiera di persone (sia di provenienza PA o meno), tra cui senz’altro Gigi Cogo che fa il punto degli ultimi lavori.

Uno dei momenti clue di InnovatoriPA arriverà il 13 Maggio a Roma per un apposito Barcamp che sta già “scaldando i motori” del confronto. Un grande in bocca al lupo e buona partecipazione!


Nell’interessante tavola rotonda Yes Web Can per la presentazione del Master in Social Media Marketing e Web Communication tenutosi venerdì allo IULM, a proposito del nuovo blog della Casa Bianca ho detto che pur non contenendo tutte le tipiche funzionalità dei blog come li conosciamo (a partire dall’assenza dei commenti), è un’iniziativa che saluto comunque con grande soddisfazione. E penso che realisticamente nessuno si aspettasse da subito un blogger alla Robert Scoble a gestire una iniziativa del genere.

Giusto invece sottolineare alcuni segnali importanti, a partire da quello che ha evidenziato Andrea Genovese di 7th Floor nella sua bella presentazione incentrata su Obama, ossia l’intenzione dell’amministrazione di anticipare sul blog le leggi non urgenti in fase di approvazione per permettere a chiunque di contribuire nella fase di revisione finale.

Collego a questo discorso una riflessione che volevo condividere con voi a proposito delle frequenti richieste che ricevo di dare un parere su un blog, sia esso sviluppato da un’azienda o meno.

Il guaio è che spesso la richiesta me la fanno quando nel blog sono stati inseriti due post, di cui uno che saluta i nuovi visitatori. Quindi l’unica valutazione che si può dare è estetica o legata a technicality, comunque importanti ma non certo essenziali in un blog. Per fare un esempio: da dicembre ho cambiato la struttura di questo blog, eppure le 2000 persone circa che lo seguono attraverso il feed RSS, probabilmente neanche se ne sono accorte (ed è giusto che sia così).

Per cui penso abbia senso rimandare una valutazione al momento in cui ci sono, che so, dieci/dodici post. Ma non basta guardare i post interni, occorre che ce ne siano anche un certo numero esterni, ossia sviluppati innescando delle relazioni con altri siti e blog, apportando in/verso questi dei contributi fattivi.

È poi evidente che un giudizio complessivo va relazionato con gli obiettivi che hanno animato lo sviluppo dei blog e quindi la verifica dello stato attuale in funzione delle intenzioni iniziali. Purtroppo talvolta gli obiettivi (quando ci sono…) riprendono delle logiche pubblicitarie o prettamente commerciali che invece in un blog sono tipicamente parallele e comunque conseguenti ad altri goal: livello di coinvolgimento, numerosità e qualità delle relazioni, reputazione, ecc.


Come annunciato su Facebook, sono disponibili le slide complete sul content marketing con una dozzina di chart in più rispetto a quelle presentate durante il workshop a IAB Forum.

A proposito di presentazioni, ho anche messo online le slide del mio intervento a Expocomm di mercoledì scorso dal titolo “Il web 2.0 esalta contenuti e persone”.

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Urca quanto è bravo Joi Ito. Non che non lo sapessi, è che la nevicata milanese mi stava quasi scoraggiando ad andare ad ascoltarlo al Meet The Media Guru, ed invece alla fine ne è valsa decisamente la pena.

Durante il suo speech ho annotato un sacco di spunti che vorrei mettere in ordine prima di dedicargli un post vero e proprio. Marco, più diligente, le sue annotazioni le ha messe direttamente live sui FiendFeed.

Intanto due cose su tutte: il focus su World of Warcraft mi ha perfettamente rappresentato mio figlio che ne è un competente e appassionato giocatore; poi l’ultima bella domanda di Lele sul tempo e Joi che parla di “polichronic time” (di cui ho trovato al volo uno schemino indicativo e una pagina su wikipedia) su cui tornerò di sicuro.

Ora ci vuole qualche ora di sonno per metabolizzare questa nevosa intensa giornata milanese.

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Quest’anno il MediaKey Award mi è sembrato piuttosto piacevole. Il problema è che non è banale mantenere alta l’attenzione con una carrellata lunghissima di nomination, “the winner is”, foto ai premiati, ecc. Però questa volta è andata meglio di altre edizioni, probabilmente anche merito di Giorgia Surina che ha condotto in modo divertito e divertente.

Io sono arrivato un po’ in ritardo (ero a sentire Tapscott, di cui scriverò in un altro post), giusto in tempo per premiare un paio i vincitori come rappresentante di IAB.

Paolo Migone e Mauro Lupi al MediaKey Award Tra i premiati, mi piace segnalare Ufficio Reclam con Paolo Migone come protagonista. L’avevo già evidenziato qualche mese fa e l’altra sera sono andato a fargli i complimenti. Mi ha raccontato del suo nuovo spettacolo sulle energie rinnovabili e del modo col quale ha coinvolto alcune aziende: interessante. Gli ho anche detto che la mia ammirazione per lui è ulteriormente aumentata dopo averlo intravisto mentre entrava ad un concerto milanese di Springsteen. Grazie a Nazzareno per la foto.


Come già segnalato, lunedì scorso ho partecipato ad una interessante conferenza sull’Enterprice Search organizzata da Microsoft. La maggior parte dei partecipanti sono stati responsabili IT di di aziende di dimensioni medio-grandi.

Ho notato con favore la consapevolezza che il web deve necessariamente affiancare le reti aziendali interne, sia riprendendo alcune logiche dei motori di ricerca generalisti, sia (e forse soprattutto) acquisire le esperienze dei social network. Mi ha invece sorpreso che solo un terzo dei partecipanti ha alzato la mano quando ho chiesto chi usasse i Feed RSS.

Probabilmente nei prossimi giorni verranno messe online tutte le presentazioni, compresi degli estratti audio, Intanto qui le mie chart:

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Come già segnalato, lunedì scorso ho partecipato ad una interessante conferenza sull’Enterprice Search organizzata da Microsoft. La maggior parte dei partecipanti sono stati responsabili IT di di aziende di dimensioni medio-grandi.

Ho notato con favore la consapevolezza che il web deve necessariamente affiancare le reti aziendali interne, sia riprendendo alcune logiche dei motori di ricerca generalisti, sia (e forse soprattutto) acquisire le esperienze dei social network. Mi ha invece sorpreso che solo un terzo dei partecipanti ha alzato la mano quando ho chiesto chi usasse i Feed RSS.

Probabilmente nei prossimi giorni verranno messe online tutte le presentazioni, compresi degli estratti audio, Intanto qui le mie chart:

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Bella soddisfazione per SEMPO, l’associazione di aziende e professionisti del search marketing (di cui sono stato nel board per qualche anno) essere chiamata ad aprire le contrattazione al Nasdaq il prossimo primo dicembre. Sull’area Facebook di SEMPO ci sono tutti i dettagli.

Una cosa che trovo curiosa: nella pagina del Nasdaq in cui si presenta il momento dell’Opening Bell, c’è attualmente una foto con Jerry Yang e Terry Semel, ex capi di Yahoo! Non ne potevano scegliere un’altra? :)

A proposito di SEMPO, segnalo che la prossima settimana durante l’ExpoComm alla Nuova Fiera di Roma, verrà tenuta uno specifico workshop sul search marketing.

E visto che si parla di ExpoComm, segnalo che anche che parteciperò alla sessione “Web 2.0 e opportunità delle reti di nuove generazione: binomio vincente per il business?” che si terrà mercoledì 3 dicembre dalle ore 12:30 alle14:30 nella  sala Domizia. Se passate, fate un fischio :)

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Si chiama Tam Tamy e sarà un giorno online dedicato alle prospettive di innovazione Web 2.0 in tempi di crisi e su come la tecnologia possa supportare le aziende in termini di produttività, sviluppo del business e contenimento dei costi.

Quando? Domani, 27 novembre al TamTamyDay.

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Microsoft Enterprise Search Conference Lunedì prossimo parteciperò ad un interessante incontro organizzato da Microsoft con la partecipazione di alcune aziende partner tra le quali Expert System e Ad Maiora.

Si tratta della prima edizione della conferenza sull’Enterprise Search che tratterà della gestione della conoscenza e del patrimonio informativo all’interno delle aziende.

Da parte mia, proverò a ragionare sul fatto che il concetto di divisione tra interno ed esterno alle aziende va decisamente sfumando e di come la funzione di ricerca stia evolvendosi in strumento di filtro, per il quale sono i singoli individui i protagonisti mentre la tecnologia è lo strumento abilitante e non l’unico solutore. Conto di riprendere anche il concetto “i motori di ricerca siamo noi” che mi porto dietro da tempo.

Penso che l’incontro possa interessare chiunque si occupi di intranet e di gestione delle informazioni all’interno di aziende e organizzazioni.

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In veloce carrellata alcune delle parole chiavi che secondo me hanno contraddistinto lo IAB Forum di quest’anno:

  • Complessità. Si è preso atto che la comunicazione digitale si complica e si rinnova la richiesta agli operatori del settore di semplificare i messaggi, le metriche, le soluzioni. Beh, non sono d’accordo. Penso che le opportunità della Rete siamo proprio dovute alla sua articolazione. Su questo tema proverò a spiegarmi meglio in un prossimo post.
  • Creatività. Lo constato anch’io tutti i giorni: la classica richiesta delle aziende è di ricevere proposte innovative, originali, fuori dagli schemi. E sono istanze non sempre soddisfatte dai loro interlocutori tradizionali.
  • Fiducia. È la parola con cui Layla ha chiuso la seconda sessione plenaria. Fiducia tra aziende e operatori del settore, elemento indispensabile per una reale efficienza dei progetti. Che poi viaggia in parallelo con la fiducia che i brand sono tenuto a (ri)conquistare ogni giorno sul mercato nei confronti dei consumatori.
  • Impatto zero. Vale la pena ricordarlo: IAB Forum è stato un evento a impatto zero per l’ambiente. Un momento speciale quello di Roveda di Lifegate che si emoziona durante il suo speech.
  • Da una slide di Vernocchgi di Accenture a IAB Forum 2008 Barriere al successo. Notevole il lavoro di Accenture che insieme a IAB sta cercando di “mappare” l’intero mercato digitale, sicuramente sottostimato se si guarda solo la parte della pubblicità online. Memorabile la chart di Vernocchi, capo di Europa e Sud America di Accenture, sulla contrapposizione tra Barriere all’ingresso e Barriere al successo (evidenziata anche da Andrea), così come quella tra Analog dollars e Digital cents.
  • Crisi. Non ho trovato del tutto coerente l’analisi da Binaghi di OMD (qui le sue chart) partendo dalle due ultime crisi della pubblicità. Il semplice elemento distintivo di oggi, è che mentre in passato tutti mezzi hanno subito decrementi importanti, nel momento attuale la Rete continua con un segno positivo a due cifre.
  • Obama. Inutile negarlo: il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha dimostrato con i fatti cosa può scatenare un uso intelligente di internet. È vero che lo ha fatto investendo molti soldi, ma nel contempo il primo consulente che ha ascoltato è stato il fondatore di Facebook!
  • Branding. Quasi tutte le case history presentate avevano al centro obiettivi i branding, compresa quella di Expedia interessata in genere solo ad attività direct. Nulla di male, specie pensando che nei media tradizionali quella è la parte più corposa dello spending. Forse è mancata una maggiore attenzione all’e-commerce e all’infocommerce che penso meritino maggiore spazio.
  • 20%. È la percentuale di crescita della pubblicità online che IAB stima per il 2009 rispetto al 2008 (che chiude con un +23,3% a 843 milioni di Euro).
  • Formazione. La chiedono le aziende, la auspica Duranti di Nielsen, la propongono molti operatori del settore. A me sembra che si confonde la formazione/informazione su tool, strumenti e tecnologie, con un approccio più strategico che invece è quello che spesso manca. Ad esempio, è inutile spiegare Facebook a chi non ha voglia o capacità di sviluppare davvero la conversazione con le persone.

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Sto raccogliendo un po’ di opinioni sull’edizione di IAB Forum di quest’anno. Come se fosse un taccuino virtuale ho annotato i post di Maurizio che chiede una visione strategica, un twit di Mafe che avvia una discussione sul valore complessivo del mercato digitale, Davide che scrive di fusion, e Francesco che mi onora di tanti superlativi…

Intanto potete trovare un po’ di video e immagini sul blog di IAB e una gallery di foto sul sito di IAB Forum. Ecco come ho aperto l’evento:

image

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Oltre ad un video-estratto disponibile sul blog di IAB, ho anche messo online le slide presentate oggi al workshop sul content marketing. Di seguito li trovate entrambi. Prossimamente altri approfondimenti. Adesso, dopo due giorni mooolto intensi, mi prendo qualche ora di risposo.

Enjoy :)

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Oltre ad un video-estratto disponibile sul blog di IAB, ho anche messo online le slide presentate oggi al workshop sul content marketing. Di seguito li trovate entrambi. Prossimamente altri approfondimenti. Adesso, dopo due giorni mooolto intensi, mi prendo qualche ora di risposo.

Enjoy :)

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A volte le cose si prendono troppo sul serio. Penso a IAB Forum che inizia domani e da tempo solleva aspettative altissime. Naturalmente questo è motivo di soddisfazione e orgoglio non solo per l’associazione, ma per tutti i professionisti coinvolti. Talvolta ci si aspetta delle illuminazioni fantastiche o degli slanci innovativi che è complicato configurare in un evento di questo tipo.

IAB Forum 2008 Quando con i miei colleghi del consiglio direttivo ci troviamo a “fare le pulci” a quanto realizzato, il mio risultato ideale è essere andati “abbastanza bene per tutti”. Si perché diventa impossibile incrociare il 100% dei desiderata vista la molteplicità di interessi e professioni che rappresenta IAB e che compone il settore digitale.

In fondo anche la Rete ci sta abituando a questo: è impossibile trovare un unico luogo digitale in cui trovare tutte le informazioni che ci servono; potendo però accedere ad una grande mole di fonti e contenuti e sapendo effettuare l’opportuna selezione, possiamo cogliere ciò che ci interessa.

Domani mattina aprirò i lavori e in una-slide-una cercherò di riassumere la mission di IAB. Poi nel pomeriggio mi trovate dalle parti dello stand Ad Maiora. Giovedì mattina conto di seguire il convegno e poi il pomeriggio vi aspetto tutti al workshop sul content marketing alle 15.30 (sala Blu).

Buon IAB Forum a tutti :)

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Come già annunciato ai quattro venti, Ad Maiora parteciperà a IAB Forum oltre che nell’area espositiva anche attraverso un workshop che terrò io, esattamente giovedì 6 novembre alle 15.30, sala Blu. Per chi non l’avesse ancora fatto, ci si può iscrivere online indicando i le sessioni a cui pensa di partecipare.

Intanto la pagina del nostro workshop su Facebook ha 83 fan, mentre quella dell’evento ha 96 ospiti confermati e 142 in forse. Una prima anteprima dei contenuti del workshop su Slideshare è stata vista già 530 volte.

Presentazione con audio del workshop sul Content Marketing Da qualche minuto è disponibile anche una presentazione con audio, che spiega un po’ meglio i punti in agenda dell’intervento e accenna ad alcuni dei contenuti che verranno trattati. Come al solito sono benvenuti i feedback. Ci vediamo allo IAB!

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Web in Tourism Oggi ho partecipato all’ormai consueto appuntamento con Web in Tourism nella sua edizione romana. Oltre 200 persone e degli interventi di ottimo livello a mio parere; per me che non conosco i meandri del business turistico è stato interessante ascoltare di revenue management, sincronizzazione dei sistemi e dei dettagli dei booking engine.

Io ho moderato il convegno e aperto gli interventi parlando del “web 2.0” (ho messo un abstract dell’intervento una pagina ad hoc).

Una cosa mi aveva colpito durante l’edizione dell’anno scorso, fu una schietta domanda di un albergatore che mi chiese come gestire i commenti negativi (nel suo caso erano pochi ma percentualmente significativi per avergli fatto crollare le prenotazioni online). Così quest’anno ho dedicato un paio di chart a questo tema specifico, sottolineando da una parte la rilevanza dell’argomento (ho quotato una citazione di un manager di Venere ad un altro convegno: “I commenti costituiscono il secondo maggior motivo di scelta dell’hotel. Oltre l’80% degli hotel nelle principali città hanno ricevuto commenti”) e poi ho proposto questo schema per come affrontarli.

Come affrontare i commenti online degli utenti

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