La faccenda è quella di FIEG che ritiene dominante la posizione di Google per cui ha fatto intervenire l'Antitrust e la Guardia di Finanza. Ci sono parecchi angoli di osservazione della vicenda; qui ne riporto alcuni.
Parto da un commento ad un post di Luca De Biase che riprende un brano di un pezzo di Armando Torno su corriere.it, il quale fotografa lo scenario generale del valore dei contenuti: “la retri
3 commenti per “Google, Fieg, Antritust e quello che consegue”
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Marco Chiesa scrive:
segnalo ai lettori interessati ad approfondire “l’oggettivo strapotere di Google” di cui si parla nella conclusione del post, che in libreria è disponibile un libro-inchiesta di Randall Stross, pubblicato da Sperling & Kupfer: “Pianeta Google. Quanto manca alla conquista totale?”
Posted on 28 ago 2009 alle 17:13.
Giovanni Cappellotto scrive:
In termini generali,se si individua una situazione di possibile monopolio nella distribuzione si è davanti a due strade:
1) si permette/favorisce/instaura una concorrenza
2) si accetta il monopolista obbligandolo a rendere trasparente i suoi criteri
Delle due solo una si salva.
Non si può constare che esiste la concorrenza e allo stesso tempo obbligare uno dei concorrenti (anche se quello dominante) a essere trasparente e l’altro no (o gli altri no).
L’assunto della Fieg è che Google operi in monopolio per cui accetta il monopolista e gli chiede maggiore trasparenza. Praticamente la Fieg gli riconosce quasi un ruolo di monopolio naturale anche se di solito questo ruolo è detenuto dallo Stato.
Ma se Google non è un monopolio, se c’è la concorrenza o se può svilupparsi la concorrenza, se non esistono accordi verticali produttori e distributori, Google non è tenuto a nulla.
Posted on 29 ago 2009 alle 12:54.
Claudio Lippi scrive:
Google è diventato un monopolista “de facto” a causa della legge di mercato perché i prodotti concorrenziali non sono riusciti a tagliarsi fette di mercato e perché più passa il tempo senza una reale concorrenza e più il nome ed il marchio vengono veicolati come unica soluzione disponibile.
Eppure viaggia in un sistema di libertà di mercato: a nessuno è vietato usare altri sistemi per effettuare ricerche on-line, per pubblicizzarsi o per ottenere guadagni on-line.
Il punto è che Google è il motore con più pagine indicizzate e quindi diventa anche quello con le SERP più viste perché più usate. L’unico sistema per ottenere ricerche migliori sono i metamotori.
Quello che la FIEG non sembra capire sono appunto le logiche di un mercato libero in cui chi offre il prodotto con il rapporto migliore qualità/prezzo si pone in cima alla catena commerciale e l’unico modo per disarcionarlo e proporre un prodotto migliore.
Se ai giornali italiani non piace come funziona Google News possono facilmente boicottarlo: possono non solo smettere di usarne il servizio, ma anche investire nella creazione di un servizio concorrente: nulla glielo impedisce se non la voglia o l’italica pretesa di ottenere tutto senza rischiare mai niente.
Posted on 02 set 2009 alle 19:23.