Il Sole24Ore di oggi riporta i primi risultati di una ricerca svolta da un gruppo di economisti e commissionata dall’Associazione Italiana Editori, che sembra dimostrare come la lettura dei libri rafforzi lo sviluppo complessivo del Paese e quindi il PIL.


Sappiamo che l’Italia non è messa molto bene come indice di lettura. Spendiamo in media 65 Euro pro-capite l’anno in libri e, in Europa, ci battono quasi tutti gli altri: Norvegia (208 Euro), Germania (185), Finlandia (155), Svezia (123), Regbo Unito (112), Spagna (92), Francia (72).


Sul lato business la faccenda è sconcertante: dirigenti e liberi professionisti destinano solo lo 0,6% del proprio reddito in libri e oltre la metà di loro non ha letto nessun libro negli ultimi 12 mesi. Paolo lo chiama “Gutemberg divide”.


L’AIE sta per proporre una serie di iniziative al Governo per favorire e incentivare la lettura dei libri. Ottima cosa.


In Ad Maiora, alcuni anni fa, ho ideato un’iniziativa chiamata “Leggere è benessere”. Ne ho già parlato ma ci torno sopra perché spero possa essere da esempio ad altre aziende che vogliano favorire la lettura di libri. Funziona così: ogni collaboratore Ad Maiora può richiedere che l’azienda compri qualsiasi libro gli interessi, a condizione che:

  • almeno la metà dei libri da acquistare riguardi argomenti attinenti al business dell’azienda

  • prima di ordinare un altro libro, è necessario aver scritto una dettagliata recensione di quello letto

A conti fatti, l’investimento complessivo è abbastanza contenuto, la biblioteca che si è sviluppata è ricca e interessante, la stimolazione alla lettura c’è stata veramente, pur con alcuni distinguo. Chi legge libri abitualmente è ovviamente molto contento dell’iniziativa. Quelli che non leggono mai nulla, probabilmente continueranno così (purtroppo). Il vero obiettivo è motivare le persone a cui serve il classico calcio nel sedere; magari non saranno ottimi recensori e leggeranno i testi che altri hanno già descritto, ma l’importante è stimolare la lettura.


Ok, noi siamo un’azienda piccola (26 persone) ed è stato facile organizzare “Leggere è benessere”. Però credo che un’applicazione su team più grandi possa risultare ugualmente interessante. Perché non ci pensate per la vostra azienda? No, no, non chiedo royalty, però fatemi sapere se sviluppate qualcosa.

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9 commenti per “Leggere libri fa aumentare il PIL”

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  1. Carmelo scrive:

    Mi hai dato un’ottima idea.
    In un’azienda di cinque persone è decisamente fattibile.
    Saluti

  2. Maurizio Goetz scrive:

    Mi piace molto il tuo suggerimento, concreto e implementabile con facilità e grandi risultati

  3. funicelli scrive:

    Leggo anch’io e faccio pubblicità ai libri sia sul treno (sono un pendolare) che in azienda.
    Ma la mia opera di proselitismo fin’ora ha dato pochi risultati. La risposta che mi danno, di solito è “ho pocho tempo per leggere”.
    Avvilente, per me che invece il tempo cerco di trovarlo.
    Aldo

  4. fradefra scrive:

    Mi viene in mente quando, direttore tecnico di un’azienda che produceva software gestionale, avevo dato ad ogni persona dello sviluppo la possibilità di leggere in ufficio due ore a settimana.
    A tutti era sembrata una cosa dell’altro mondo, a me pareva standard. Sono contento di sapere che non ero proprio un visionario!
    Bravo Mauro :-)

  5. Vincenzo scrive:

    Nel caso della Francia, che ci è vicina, mi piacerebbe aggiustare il dato per il costo medio dei libri. Ho avuto per le mani dei tascabili della Nothomb attorno ai 3 euro…

  6. Roberto scrive:

    Mi daresti gli orari della biblioteca AdM e se è necessario fare la tessera?! :)

  7. Controra scrive:

    Anche nell’azienda dove lavoro,stesso identico sistema. Ma anche se qui si fa comunicazione, non abbiamo creato un nome per l’iniziativa…”Leggere è benessere” ha un retrogusto da morale kantiana niente male ;)
    Controra

  8. naynewz scrive:

    sarebbbe decisamente un bel segnale, in quanto stimolerebbe all’astrazione ed al pensiero critico. E questo in una congiuntura in cui più che astrarre l’essenziale si tende a commercializzare il frivolo…
    per quanto riguarda l’applicazione, più che una recensione proporrei quqlcosa del tipo “cosa hai ricavato da q esperienza”.. tanto per non ritrovarsi a scoprire che i propri dipendenti copiano come per le tesine delle superiori.. :)

  9. itala scrive:

    L’iniziativa è ottima. Mi ci sono imbattuta perchè sto facendo una cosa del genere anche nella mia azienda (ci occupiamo di servizi alla persona), dove di libri ne girano molti, ma si fa fatica a stimolare la lettura negli operatori di base. Cercavo un nome o una frase significativa per accompagnare questo progetto e … ho trovato il tuo blog. Grazie! ti farò sapere.

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