Ma guarda che domanda ti va a fare Massimo:
“come mai secondo voi i blog italiani piu’ letti hanno al massimo qualche migliaio di lettori?”
Ho risposto nei commenti e approfondisco qui.
Concordo con chi ha sottolineato nei commenti che “un migliaio di lettori” non è cosa da poco, specie per i blog in italiano. Mediamente il rapporto tra i più letti tra quelli in lingua inglese e i nostri è in un range tra 10 e 20 volte, giustappunto la relazione tra gli internauti italiani rispetto a quelli globali.
Gli elementi di valutazione sono comunque più d’uno. Provo a schematizzarne alcuni:
- l’attenzione (specie quella online) sarà sempre più parcellizzata; ci sarà un po’ meno traffico per un numero maggiori di soggetti;
- i blog sono principalmente prodotti editoriali destinati a audience settoriali e quindi limitate numericamente;
- seppure anche in Italia sembra ci sia il raddoppio del numero di blog ogni 6 mesi, ancora non si raggiunge una massa critica tale da considerarli mezzo “popolare”;
- la fruizione di contenuti passa ancora per la maggior parte attraverso dei filtri editoriali: l’apprezzamento per i tanti blogger-signori-nessuno (con tutto il rispetto) sarà lento da sviluppare e, in ogni caso riguarderà solo una parte (non maggioritaria) delle persone.
Aggiungo che esiste un limite direi fisiologico oltre il quale il blog se vuole diventare prodotto di massa, perde alcune sue connotazioni basilari, prima su tutte la relazione del suo autore con il resto della blogosfera. Sappiamo difatti che un blog acquista spessore e considerazione anche in funzione del suo contributo al di fuori di esso, riprendendo e partecipando alle discussioni “in giro”. Ma quando lo si inizia a vedere come mezzo destinato a un pubblico esteso (che so, mezzo milione di individui), la faccenda si complica e, in genere, si torna al vecchio paradigma del media monodirezionale.
Infine: sono proprio i blog che ci insegnano che la quantità è una metrica spesso desueta. Quando si vanno a verificare i costi/benefici di un blog (che sia personale o aziendale) salta sempre fuori quanto la vera metrica da studiare è la qualità dell’audience che si raggiunge. O no?
Tags: massimo mantellini – manteblog
15 commenti per “Se migliaia di lettori vi sembran pochi”
Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.
Stefano Epifani scrive:
Come no!
Il bello dello stare nella coda lunga è proprio il riuscire a creare un rapporto punto-punto con i propri lettori, con gli altri blogger, con la blogosfera. Rapporto che si perde, quando si allarga il giro. E a quel punto, tanto vale scrivere su un giornale!
Posted on 21 mar 2007 alle 02:19.
Il Blog di Stefano Epifani scrive:
Io sto bene nella coda lunga
Posted on 21 mar 2007 alle 03:07.
Luca Scainelli scrive:
Assolutamente d’accordo.
Penso anche che il blog come strumento di comunicazione aziendale possa avere, se gestito con criterio, umiltà e creatività,un potenziale ancora tutto inespresso.
Giustamente in mezzo a tutta l’informazione che è in grado di proporre internet rimane strategico il fatto di specializzare il proprio blog.
Non conta più la quantità ma è la qualità del visitatore che conta, qualità sottoforma di interesse specifico, questo è importante.
Posted on 21 mar 2007 alle 08:58.
Internet con Marco Montemagno scrive:
Se ho un blog con soli 3 lettori che però si chiamano George Bush, Steve Jobs e Bono, sono o non sono influente?
Mauro Lupi ha un post in risposta al buon Mantellini, interessante, sul perché i blog più noti avrebbero in proporzione alla lora autorevolezza pochi lettori.La mia opinione è semplice ed è sempre la…
Posted on 21 mar 2007 alle 13:40.
Dario Salvelli's Blog scrive:
How to be a Blogstar – Come diventare un blogger famoso
Sono pochi i blogger che riescono ad avere migliaia di lettori al seguito ogni giorno: spesso scrivono di argomenti tra i più disparati (vedi Beppe Grillo, Macchianera, Sw4n) o si concentrano su tematiche di nicchia (vedi Daveblog) seguendo la nota …
Posted on 21 mar 2007 alle 15:33.
Felixxx scrive:
Hai ragione tu Mauro, sei grande! Quando parli cosìmi piaci.
Scusa Mah.. come mai Beppe Grillo ha così tanti lettori?..
Posted on 21 mar 2007 alle 23:47.
Mauro Lupi scrive:
Felixxx, credo che un mix di fattori. Indubbiamente la popolarità del personaggio, poi il tipo e la forma del contenuto che si presta ad interessare un pubblico eterogeneo. Credo anche che le iniziative off-line (i meeting, le petizioni, ecc.) continuino ad avere un grande peso. Non dimentichiamo che lui fa spettacoli con migliaia di persone ed il blog ne è protagonista.
Posted on 22 mar 2007 alle 08:42.
Alessio scrive:
Eheh a me 1000 lettori non mi sembrano affatto pochi
Posted on 23 mar 2007 alle 13:56.
Matteo Bianchini scrive:
La coda lunga, che secondo me è una delle più efficaci teorie degli ultimi anni, trova sempre più conferme. Il mondo dei blog ovviamente è un esempio perfetto.
Quello di Grillo è un blog famoso perchè ha coniugato la qualità alla viralità. E’ un bel caso di utilizzo congiunto di due leve di web marketing che tanti altri cercano di creare artificiosamente senza troppi risultati.
Posted on 23 mar 2007 alle 16:46.
maurizio scrive:
molti blog sono interessanti sia vederli che leggerli
Posted on 23 mar 2007 alle 16:57.
Paolo scrive:
Concordo pienamente con te.
Posted on 26 mar 2007 alle 14:21.
fradefra scrive:
Boh, io sono co-proprietario di un blog che nell’enogastronomia fa 1300 visitatori unici giornalieri. Sono più che soddisfatto, anche perché spesso mi chiamano per richiedere recensioni, indicazioni o semplici chiacchierate.
Non saprei se 1300 al giorno per Massimo sia poco… per me sono tanti quanto basta per ritenermi contento.
Posted on 26 mar 2007 alle 19:09.
Falco scrive:
Altro che migliaia di lettori, siamo pieni di blog con poche decine di lettori.
Per me il 50% dei blog potrebbe sparire e nessuno ne sentirebbe la mancanza,
un altro 45% potrebbe migrare sui forum, strumento meglio organizzati per i confronti di idee,
solo il restante 5% ha senso di esistere (fra cui questo).
Ma tutti rimangono per egocentrismo dell’autore.
Sui blog siamo tutti insegnanti, sappiamo tutto e vogliamo insegnarlo, diversamente nei forum ci sono discussioni non articoli, discussioni per apprendere tutti.
Prima di insegnare bisogna sapere, e la prima cosa da sapere, è sapere quello che non si sa, solo quando si è in grado di comprendere la propria ignoranza si può insegnare.
Dimenticavo i blog relazionali, quelli usati come diario, beh in effetti pure quelli hanno la loro utilità, sono terapeutici per l’autore, come le sedute psicologiche.
Posted on 01 apr 2007 alle 00:28.
Mauro Lupi scrive:
Falco, concordo con te che il blog viene spesso preso come un palcoscenico sul quale si è tentati a sentirsi delle star (magari qualcuno ci crede pure, eh eh).
Però vedo più il blog come uno strumento personale di comunicazione, idoneo, in linea teorica, a chiunque abbia (o ritiene di avere) qualcosa da dire anche se non necessariamente nella condizione di “sapere quello che non si sa” come dici te.
Quindi non fermerei nessuno ge ha un proposito di aprire un blog, anzi, lo auspicherei per tutti. Specie se poi questo darà adito ad una sana autocritica se, ad esempio, non si genera interesse, non si trovano argomenti, ecc.
Posted on 01 apr 2007 alle 11:37.
Fabio scrive:
Vediamo se chi legge poi viene a vedere il nostro blog http://jcmeda.wordpress.com
Posted on 23 lug 2008 alle 16:34.