Aveva ragione Scoble: diamo qualche giorno di tempo a Dell la quale, appena lanciato il suo blog One2One, si è beccata la classica serie di liste di cose che avrebbe dovuto fare. Ora sembra che il blog inizi a svelare la sua forma: attento ai feedback, scritto senza particolari formalismi, capace di affrontare i problemi. Se continua così, sarà un bell’esempio da seguire.

L’occasione è per tornare sull’argomento “come si fa un business blog”, perché mi sembra che a volte lo si confondi col tema “come dovrebbe comportarsi un’azienda moderna”. Insomma, al blog vengono attribuite a volte delle responsabilità eccessive, non sue. Un corporate blog non cambia l’azienda, semmai è questa che può (deve) mutare anche attraverso un blog.

Il mio atteggiamento è: qualsiasi blog aziendale è una bella cosa.

Se nasce solo perché va di moda o perché si vuol fare pubblicità camuffata, allora sarà giustamente un flop, sperando che qualcuno impari la lezione. L’audience online è il vero giudice delle robe su internet: lasciamo che faccia il suo lavoro; aggiungere critiche non serve. E poi, da piccolo, mi hanno insegnato a guardare chi è meglio di me, non chi è peggio ;-)

Se nasce con tanti buoni propositi (ascoltiamo, dialoghiamo, siamo trasparenti) e poi si scioglie al sole dell’inefficenza nella gestione delle relazioni con i clienti o nell’evidenziare cronici problemi nei prodotti commercializzati, all’ora c’è un re nudo in più. Magari qualcuno si accorge che dietro qualsiasi facciata di comunicazione, ormai occorre metterci della sostanza. Il blog può aspettare.

Se nasce partendo da obiettivi semplici, magari limitati, ma “veri” e trasparenti, allora mi piace di più. Pur con la velocità con la quali si evolve il mondo, credo ancora nella gradualità dei cambiamenti. Meglio un piccolo risultato alla volta che sperare in un cambiamento radicale assoluto. E se il blog non ha i commenti attivi, se usa il supporto di consulenti nell’affrontare questo nuovo strumento, se non mette in piazza la vita personale dei suoi dipendenti,… diamogli una chance. Riprendo la frase di Matteo Balzani su IMLI a proposito del blog di Dell: “Avercene di corporate blog così!

Ah, si, poi ci sono le aziende perfette. Quelle che aprono un blog e iniziano a costruire i prodotti come li suggeriscono nei commeni ai post, che portano a cena tutti i visitatori, che fanno vedere online i rimborsi spese del CEO, … Hey, sveglia, hai fatto un’altra volta il sogno del purista 2.0… ;-)

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