Sempre sul numero del San Francisco Chronicle di domenica (di cui ho parlato anche in un podcast), c’è una pagina che riporta alcuni dati molto interessanti sui cambiamenti in atto nell’industria libraria negli ultimi 10 anni (che mi sono divertito a mettere su un paio di chart). Praticamente, aumentano gli editori ed il numero di titoli pubblicati, mentre il numero di libri venduti è rimasto praticamente inviariato (tutti i numeri si riferiscono al mercato USA).

La considerazione è sempre più evidende: mentre l’ammontare dell’attenzione di ogni individuo è ha un limite fisiologico, la quantità di contenuti (off e on-line) continua a crescere. E’ ora di cambiare il noto proverbio "il tempo è denaro" in "l’attenzione è denaro".

dati dal San Francisco Chronicle - 14 ago 05

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Un commento per “Aumentano editori e libri, non i lettori”

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  1. Maurizio Goetz scrive:

    Sembra una tendenza generalizzata, credo che sia da considerare il vincolo di bilancio, ovvero la somma disponibile per l’acquisto di libri, giornali e prodotti culturali.
    Non ci sono soluzioni magiche, certo che diminuire i prezzi e soprattutto le tasse come I.V.A e VAT sui prodotti culturali aiuterebbe molto a rivitalizzarne l’industria.

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