Archivio: “stanford university”
Ho iniziato a leggere il numero 11.09 di Wired e il pezzo “I letterati di Twitter” è particolarmente interessante. L’argomento riguarda il dubbio che la tecnologia stia influendo negativamente sulla capacità di scrivere dei giovani, e viene discusso con Andrea Lunsford, docente alla Stanford University, che ha creato il progetto di ricerca “Study of Writing” per valutare il livello di prosa degli studenti.
Qui riporto alcuni passaggi dell’articolo italiano, mentre online ho trovato la la versione inglese completa.
La prima scoperta di Lunsford è stata il fatto che i giovani di oggi scrivono molto di più rispetto a una qualunque generazione loro precedente. Questo accade perché si socializza soprattutto online, e quasi sempre attraverso dei testi.
Il team di Lunsford ha scoperto che gli studenti erano particolarmente capaci in quello che in retorica si chiama “kairos”, ovvero nel valutare il tipo di pubblico e adattare il loro tono e la loro tecnica per far passare il concetto nel migliore dei modi.
Scrivere quasi sempre per un pubblico (cosa che praticamente nessuno della mia generazione faceva) dà ai giovani un senso diverso di quello che è buona scrittura.Nelle interviste, gli studenti definiscono la buona prosa come qualcosa che ha un effetto sul mondo.
Sono considerazioni importanti che sembrano sfatare molti luoghi comuni, e si incrociano con “A Writing Revolution” una stimolante analisi pubblicata su Seed (via Giuseppe), la quale analizza la quantità di “autori” dal 1400 in poi, considerando come “autori” coloro che hanno pubblicato un contenuto letto da almeno 100 persone. Considerando blog, Facebook e Twitter, la quantità di “creatori” di contenuti è aumentata enormemente (vedi grafico seguente).
24 ottobre 2009, 09:01 |
Permalink |
Commenti (1)
Categorie: Comunicazione, Cultura, Documenti, Numeri, Social networking, Società, User generated content
Tag: andrea lunsford, facebook, giuseppe granieri, seed, stanford university, twitter, wired
Ultimi commenti