Archivio: “edoardo nesi”
Il solito riassunto degli ultimi libri letti, questa volta si arricchisce di un paio di titoli che NON riguardano internet, wow. Ora che li vedo tutti impilati, mi accorgo che sono per lo più di taglio pessimista o melanconico, ma indubbiamente realisti per contenuti e forma.
Parto da I nemici della rete di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, una purtroppo vera ricostruzione dei principali ostacoli frapposti alla diffusione di internet nel nostro paese. Il libro è sviluppato come un approfondito servizio giornalistico con tutti i protagonisti messi in chiaro e mi pare copra gran parte dei problemi che pongono l’Italia ai margini della diffusione della Rete. Non propone soluzioni ma dichiara chiaramente di identificare “le palle al piede” di questa nazione e lo fa con chiarezza e disincanto. Leggerlo mette sconforto, specie se si pensa a che paesello lasceremo ai nostri figli.
Non migliora la fotografia di Banda Stretta, scritto da Francesco Caio e Massimo Sideri, che descrive la rivoluzione digitale in atto e come è vissuta in Italia, lamentando ovviamente una mancanza complessiva di consapevolezza da parte di molti soggetti, istituzionali in primis. Mi fa piacere constatare il frequente richiamo all’education digitale tra le priorità:
Perché dalla partecipazione in corso – in primis dalla loro comprensione – dipenderanno, in un futuro che è già presente, la capacità di essere rappresentati a livello collettivo e politico e la possibilità per la leadership di fare scelte in vista del bene pubblico. L’alfabetizzazione digitale sembra porsi come nuova asticella al pieno esercizio di diritti come quello di voto, di informazione e di espressione.
e ancora:
Lo studio della grammatica digitale di base […] diventa uno snodo necessario non solo per la competitività del Paese ma anche per la convivenza sociale.
A proposito di un’Italia che cambia e non proprio benissimo, ho divorato in due serate lo splendido Storie della mia gente di Edoardo Nesi, vincitore del Premio Strega. Lo descrivo riprendendo il tweet che ho scritto d’istinto appena finito:
è un libro che ti sbatte in faccia duro e lascia i segni dei pensieri che scatena
Così come Nesi racconta della sua azienda di Prato, anche Just Kids di Patti Smith parla del passato, in particolare quello vissuto appena arrivata a New York insieme a Robert Mapplethorpe, diventato poi uno dei più noti artisti e fotografi dell’underground americano. Per uno come me che collezionava qualsiasi cosa sul finire degli anni 70 riguardo Patti Smith, leggere Just Kids è stato come scoprire un passaggio segreto verso la riscoperta di tesori piccoli e grandi di cui avevi solo sentito parlare. Il libro è sincero e ispirato, a tratti dolcissimo, forse solo un po’ triste. Ma Patti è sempre stata così.
Il solito riassunto degli ultimi libri letti, questa volta si arricchisce di un paio di titoli che NON riguardano internet, wow. Ora che li vedo tutti impilati, mi accorgo che sono per lo più di taglio pessimista o melanconico, ma indubbiamente realisti per contenuti e forma.
Parto da I nemici della rete di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, una purtroppo vera ricostruzione dei principali ostacoli frapposti alla diffusione di internet nel nostro paese. Il libro è sviluppato come un approfondito servizio giornalistico con tutti i protagonisti messi in chiaro e mi pare copra gran parte dei problemi che pongono l’Italia ai margini della diffusione della Rete. Non propone soluzioni ma dichiara chiaramente di identificare “le palle al piede” di questa nazione e lo fa con chiarezza e disincanto. Leggerlo mette sconforto, specie se si pensa a che paesello lasceremo ai nostri figli.
Non migliora la fotografia di Banda Stretta, scritto da Francesco Caio e Massimo Sideri, che descrive la rivoluzione digitale in atto e come è vissuta in Italia, lamentando ovviamente una mancanza complessiva di consapevolezza da parte di molti soggetti, istituzionali in primis. Mi fa piacere constatare il frequente richiamo all’education digitale tra le priorità:
Perché dalla partecipazione in corso – in primis dalla loro comprensione – dipenderanno, in un futuro che è già presente, la capacità di essere rappresentati a livello collettivo e politico e la possibilità per la leadership di fare scelte in vista del bene pubblico. L’alfabetizzazione digitale sembra porsi come nuova asticella al pieno esercizio di diritti come quello di voto, di informazione e di espressione.
e ancora:
Lo studio della grammatica digitale di base […] diventa uno snodo necessario non solo per la competitività del Paese ma anche per la convivenza sociale.
A proposito di un’Italia che cambia e non proprio benissimo, ho divorato in due serate lo splendido Storie della mia gente di Edoardo Nesi, vincitore del Premio Strega. Lo descrivo riprendendo il tweet che ho scritto d’istinto appena finito:
è un libro che ti sbatte in faccia duro e lascia i segni dei pensieri che scatena
Così come Nesi racconta della sua azienda di Prato, anche Just Kids di Patti Smith parla del passato, in particolare quello vissuto appena arrivata a New York insieme a Robert Mapplethorpe, diventato poi uno dei più noti artisti e fotografi dell’underground americano. Per uno come me che collezionava qualsiasi cosa sul finire degli anni 70 riguardo Patti Smith, leggere Just Kids è stato come scoprire un passaggio segreto verso la riscoperta di tesori piccoli e grandi di cui avevi solo sentito parlare. Il libro è sincero e ispirato, a tratti dolcissimo, forse solo un po’ triste. Ma Patti è sempre stata così.
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