Archivio: “charlen li”

L' onda anomala. Charlen Li, Josh BernoffLa rivoluzione in atto nel mondo della comunicazione e nel rapporto tra persone e aziende, può essere ben sintetizzata con la denominazione “Onda anomala” che titola questo libro (“Groundswell” nella versione originale, già tradotta in una dozzina di lingue). Charlen Li e Josh Bernoff sono due analisti di Forrest Research, tra i primi a studiare in profondità i social media e più volte citati da queste parti.

Questo L’onda anomala è un buon libro, impostato in una logica consulenziale e quindi col giusto pragmatismo che interessa alle aziende. Non nasconde l’appartenenza degli autori, anzi la esalta laddove è spunto per presentare numerose case history. È solo troppo evidente il continuo riferimento al tool Technographics Profile di casa Forrester per l’identificazione dei profili degli utenti dei social media, tanto da apparire piuttosto promozionale.

Si tratta comunque di uno strumento intelligente e utile. Recentemente (e qui apro una piccola parentesi) con questo tool è stata elaborata una ricerca sull’uso dei social media da parte dei cosiddetti baby-boomers, ossia color che hanno tra i 43 e i 63 anni. Beh, l’Italia svetta a livello europeo in quanto a numero di Creatori di contenuti tra gli Young Boomers (43-52 anni). Interessante.

Tornano al libro e cercando di sintetizzarne il concetto di fondo, l’idea di base è che l’Onda anomala riguarda il protagonismo del consumatore il quale, non solo va messo al centro dell’attenzione, ma va a condizionare sempre di più le scelte e l’intera organizzazione delle aziende. Prenderanno peso i customer manager, piuttosto che gli attuali product manager.

Come ogni buon testo made in USA, anche qui non mancano le liste di suggerimenti. Ne vado a estrapolare alcuni punti tra quelli dedicati a come affrontare e gestire al meglio l’Onda anomala:

  • Partite in piccolo. Siate pazienti.
  • Preparate i vostri dirigenti.
  • Scegliete le persone e i partner giusti. In merito i partner (agenzie pubblicitarie e partner IT): se non capiscono a fondo l’Onda anomala, fate in modo che investano tempo e risorse nella questione, oppure cambiate fornitore.
  • L’Onda anomala è legata alle attività interpersonali. Ciò significa che dovete essere pronti a relazionarvi con individui che non avete mai conosciuto.
  • Siate flessibili, collaborativi, umili.

Alcuni link utili per chi volesse approfondire:

Come scrissi qualche mese fa, l’unico modo per affrontare l’onda non è scappare o costruire argini ma… imparare a fare surf!


L' onda anomala. Charlen Li, Josh BernoffLa rivoluzione in atto nel mondo della comunicazione e nel rapporto tra persone e aziende, può essere ben sintetizzata con la denominazione “Onda anomala” che titola questo libro (“Groundswell” nella versione originale, già tradotta in una dozzina di lingue). Charlen Li e Josh Bernoff sono due analisti di Forrest Research, tra i primi a studiare in profondità i social media e più volte citati da queste parti.

Questo L’onda anomala è un buon libro, impostato in una logica consulenziale e quindi col giusto pragmatismo che interessa alle aziende. Non nasconde l’appartenenza degli autori, anzi la esalta laddove è spunto per presentare numerose case history. È solo troppo evidente il continuo riferimento al tool Technographics Profile di casa Forrester per l’identificazione dei profili degli utenti dei social media, tanto da apparire piuttosto promozionale.

Si tratta comunque di uno strumento intelligente e utile. Recentemente (e qui apro una piccola parentesi) con questo tool è stata elaborata una ricerca sull’uso dei social media da parte dei cosiddetti baby-boomers, ossia color che hanno tra i 43 e i 63 anni. Beh, l’Italia svetta a livello europeo in quanto a numero di Creatori di contenuti tra gli Young Boomers (43-52 anni). Interessante.

Tornano al libro e cercando di sintetizzarne il concetto di fondo, l’idea di base è che l’Onda anomala riguarda il protagonismo del consumatore il quale, non solo va messo al centro dell’attenzione, ma va a condizionare sempre di più le scelte e l’intera organizzazione delle aziende. Prenderanno peso i customer manager, piuttosto che gli attuali product manager.

Come ogni buon testo made in USA, anche qui non mancano le liste di suggerimenti. Ne vado a estrapolare alcuni punti tra quelli dedicati a come affrontare e gestire al meglio l’Onda anomala:

  • Partite in piccolo. Siate pazienti.
  • Preparate i vostri dirigenti.
  • Scegliete le persone e i partner giusti. In merito i partner (agenzie pubblicitarie e partner IT): se non capiscono a fondo l’Onda anomala, fate in modo che investano tempo e risorse nella questione, oppure cambiate fornitore.
  • L’Onda anomala è legata alle attività interpersonali. Ciò significa che dovete essere pronti a relazionarvi con individui che non avete mai conosciuto.
  • Siate flessibili, collaborativi, umili.

Alcuni link utili per chi volesse approfondire:

Come scrissi qualche mese fa, l’unico modo per affrontare l’onda non è scappare o costruire argini ma… imparare a fare surf!