Commenti a Frattura tra web agency e clienti?Comunicazione e marketing, su internet e non solo, passando per blog e social network2023-12-24T09:24:37Zhttps://www.maurolupi.com/blog/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html/feed/atomWordPressDi: AndreaAndreahttp://barcode.blogsome.com/http://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30772007-04-03T01:04:01Z2007-04-03T01:04:01Z@Paolo
hai ragione, adesso lavoro in azienda e in passato ho lavorato anche “dall’altra parte”, e ricordo che anche allora il modello “web agency” mi sembrava perdente, se non altro perchè basato su una competenza “eccezionale” (internet) che di lì a poco non lo sarebbe più stata.
il tuo approccio “best of breed” è comunque quantomeno scomodo perchè nell’ambito di un progetto complesso ti chiede di fare il regista di tutte le agenzie specialistiche, e se a questa complessità aggiungi il fatto che appunto più o meno tutte quante si dicono capaci di fare tutto, anzichè fare il regista ti scopri a fare lo sceriffo (o a volte il maestro d’asilo…).
]]>Di: FalcoFalcohttp://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30762007-04-01T00:29:51Z2007-04-01T00:29:51ZSono in parte d’accordo in parte no.
E’ vero che il web non deve essere concepito come una realtà a sè stante, ma si deve integrare con il business model delle aziende.
Non credo però che questo vada contro i servizi web pacchettizzati.
Finché ogni impresa avrà bisogno dei commerciali di web agency per entrare nel web, non si va molto avanti, non si espande a milioni di piccole e medie imprese italiane le opportunità di questo strumento.
Finché è necessario e predominante il lavoro umano su misura rimaniamo nell’ambito dell’artigianato e della consulenza, il vero passo in avanti è passare all’industrializzazione dei processi, e questo implica anche servizi web pacchettizzati.
Ma i servizi web pacchettizzati da soli non sono indice della industrializzazione, vedo tante offerte standard dietro alle quali non c’è alcuna industializzazione, bensì solo lavoro umano, che considerati i prezzi non può che essere poco e di bassa qualità (a meno che non si lavori solo per la gloria).
Certo non si può confrontare una punto con una ferrari, ma, considerati anche i relativi costi, il nostro paese ha più bisogno di punto o di ferrari?
Insomma più Arube e meno IBM.
E le arube hanno tantissimo bisogno dei cosidetti “tecnici”.
]]>Di: PaoloPaolohttp://www.supercazzola.ithttp://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30752007-03-31T15:25:54Z2007-03-31T15:25:54ZDibattito interessante. Interessante anche il commento di Andrea, da prendere in giusta considerazione non solo in quanto big spender del web, ma anche perche’, se non sbaglio, ha conosciuto il mondo delle web agency dall’interno, anche se parliamo di diversi anni fa ormai.
Se devo metterci i miei due cent, credo che non esistano web agency che coprano con efficacia tutta la catena (sistemi, applicazioni, grafica, digital marketing…..); forse non sono mai esistite, se non nello slideware di vendita.
Prendo il mio caso: ho n fornitori, e ciascuno presidia con eccellenza il proprio ambito. Difficilmente, pero’, sceglierei di affidare a ciascuno ruoli diversi da quelli gia’ ricoperti. In ogni caso: il marketing e’ una cosa, la creativita’ un’altra. Sarebbe saggio lasciare il primo ai clienti, e la seconda ai professionisti capaci di svilupparla, dopo aver ben “ascoltato” il cliente.
]]>Di: EmanueleEmanuelehttp://usergeneratedmarketing.blogspot.com/http://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30742007-03-30T15:32:06Z2007-03-30T15:32:06ZOggi non bastano i tecnici, nè possono bastare i pubblicitari.
Quelle poche aziende realmente “marketing oriented”, tengono conto delle evoluzioni del web.
Web che già da tempo non è solo parte della comunicazione, ma dello stesso business, Ryanair docet.
La sfida ora è quella di divenire aziende “user generated marketing oriented”.
]]>Di: MarcoMarcohttp://www.corrispondenti.nethttp://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30732007-03-30T11:14:16Z2007-03-30T11:14:16ZDa quello che dite mi sembra però di riscontrare un divario tra il web tout court e il web italiano. Da come la vedo io a sfruttarne le potenzialità del web sono quelle agenzie che trovano un compromesso tra marketing e tecnologia, un compromesso che porta con se un approccio innovativo dal punto di vista dell’utente finale. Mi riferisco agli stimoli provenienti principalmente dal Stati Uniti e che sono ben assorbiti a livello europeo (soprattutto dai paesi nordici) e “poco” assorbiti in Italia per arretratezza culturale…
Scrivo altrove:
“E’ fondamentale vedere come il web 2.0 porti con se una fase di semplificazione visiva delle pagine che maschera la reale complessità tecnologica delle nuove applicazioni…”
questo è quanto avviene sul web tout court, ma quante aziende italiane possono dire di aver fatto altrettanto.
Ecco perché le agenzie in cui prevale il “marketink e la comunicazione” dovrebbero essere in questa fase di sviluppo del web italiano pane per i denti delle PMI. Ma quante sono e quali sono quelle che hanno questo approccio?
]]>Di: Mauro LupiMauro Lupihttp://www.maurolupi.com/http://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30722007-03-30T09:46:11Z2007-03-30T09:46:11ZDifatti, parlando con chi si occupa di comunicazione tradizionale, mi dicoo che c’è una riscoperta delle agenzie creative o comunque del processo creativo in luogo nella mera caccia agli spazi pubblicitari da conquistare.
]]>Di: Antonio SofiAntonio Sofihttp://www.webgol.ithttp://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30712007-03-29T21:46:45Z2007-03-29T21:46:45ZParole sante. Da più o meno “esterno” e più o meno “impelagato” in opere di bridging cognitivo condivido e comprendo con convinzione. Curioso: qua più che disintermediare c’è da costruire un ruolo di (vera) intermediazione…
]]>Di: andreaandreahttp://barcode.blogsome.com/http://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30702007-03-26T23:21:50Z2007-03-26T23:21:50Zla frattura c’è, eccome, e secondo me sarà tanto più evidente quanto più le aziende si renderanno conto che ciò di cui hanno bisogno non è più solo un “bel sito”, ma è una trasformazione profonda nell’approccio complessivo alla relazione con le persone.
per quella che è la mia esperienza le web agency sono ancora troppo orientate a “fare siti” e troppo poco ad aiutare i clienti a compiere questa trasformazione.
]]>Di: fradefrafradefrahttp://www.yoyoformazione.ithttp://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30692007-03-26T18:03:04Z2007-03-26T18:03:04ZAnche io vorrei portare un contributo positivo.
Le aziende che seguo (non che siano decine, per carità, però ci sono), hanno acquisito fiducia nelle web agency di un certo tipo, rendendosi conto che possono esistere anche conoscenze di marketing, di comunicazione, di gestione di progetti, ben al di là del fatto tecnico in sé.
E vorrei che non ho fatto troppa fatica a convincerle.
Sì, credo anche io che la frattura si vada piano piano riducendo. Forse non si annullerà mai, ma alla fine non è questo che conta. Conta che qualcuno (magari molti) ci creda e che chi è capace possa esercitare con passione il proprio lavoro ed ottenerne soddisfazione.
]]>Di: luca ajroldiluca ajroldihttp://www.communicagroup.ithttp://www.maurolupi.com/2007/03/frattura-tra-web-agency-e-clienti.html#comment-30682007-03-26T13:36:41Z2007-03-26T13:36:41Zsu http://www.communicagroup.it ho scritto un post che vuole integrare il tuo.
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