Archivio: “Segnalazioni”
Io ho appena sottoscritto la candidatura di Internet per il Premio Nobel per la Pace 2010
Adesso tocca a te che stai leggendo questo post.
Via Dotcoma noto che nella homepage di Google c’è un bel link pubblicitario. Pur trattandosi di autopromozione (riguarda infatti il cellulare HTC con tecnologia Android venduto da Vodafone), dovrebbe trattarsi di una novità assoluta.
Certo che potevano impegnarsi un po’ meglio sul testo dell’annuncio: che significa “Altre informazioni.” scritto in quel modo? Probabilmente sarebbe stata quella la frase a cui mettere il link, ma presentato così non ha senso. O no?
Una corretta gestione delle riunioni è da sempre un fattore critico per la produttività aziendale. Uno dei problemi più diffusi è il dilatarsi della durata dei meeting rispetto a quanto preventivato (lo so, a volte neanche si programma l’orario di fine-meeting…).
Ebbene, la trovata di un’azienda inglese è intelligente ed elegante: dei tavoli con un indicatore luminoso del tempo rimasto rispetto a quanto programmato: cool!
Raggruppo alcune segnalazioni di questi giorni:
- Giampaolo mi ha inviato l’interessante “Rapporto su privacy e permission marketing in Italia”, un sondaggio realizzato da Human Highway per conto di Mag-News/Diennea. La ricerca cerca di capire l’atteggiamento degli utenti internet italiani rispetto alla concessione dei propri dati personali. Tra le informazioni che emergono dall’analisi, ho trovato utile l’esame dei campi dei moduli online che scoraggiano maggiormente la loro compilazione. Il rapporto, pubblicato con licenza Creative Commons, è scaricabile qui.
- Riccardo mi segnala invece che lo scorso 12 giugno è stato proclamato il primo laureato dell’Università e-Campus, l’ateneo on line che ha sede a Novedrate e che da luglio aprirà una sede anche a Roma. Sul blog di Cepu(disclaimer: Cepu è nostro cliente) la il commento del neo dottore.
- Perfetta la testimonianza di Davide dell’uso di Twitter da parte delle aziende, attraverso due casi che ha vissuto direttamente in questi giorni.
Io continuo a credere al valore strategico dei blog aziendali. Inizio così un articolo che, come usa scrivere Massimo, era novo ieri, ossia è uscito ieri su Nòva, l’allegato de IlSole24Ore.
Nell’articolo sottolineo come un blog sia una delle migliori palestre per allenare le (persone delle) aziende alla relazione con gli individui (e non con i target), alla conversazione, all’uso intelligente e adeguato dei social media. Certo, non basta un blog per far trasformare un’azienda (il titolo del pezzo è proprio “Se bastasse un blog”), ma può essere un ottimo punto di partenza.
Buona lettura!
Ottimo post di Giacomo Mason che illustra sette modelli diversi con cui impostare l’architettura delle informazioni all’interno di una intranet.
Pur non occupandomi spesso di community aziendali, il tema della classificazione delle informazioni si ripresenta sempre più spesso, sia quando facciamo analizziamo i digital assets dei nostri clienti per valorizzarne la visibilità online, ma anche quando semplicemente discutiamo su come strutturare le categorie di un blog.
Le indicazioni di Mason confermano una mia convinzione: non esiste un solo modo per catalogare le informazioni, anzi, la flessibilità delle applicazioni digitali, sta abituando le persone ad esigere livelli multipli di accessibilità. Quindi la domanda non è più la classica “quale è il sistema migliore per” ma “quali sono tutte le differenti modalità di accesso che è opportuno impostare senza generare confusione?”, dando quindi per scontato che è fondamentale attivare molteplici percorsi di classificazione e di accesso.
Semplificando a proposito di un blog: è meglio suddividere i post per categoria, per data, per tag, per autore o semplicemente abilitare una funzione di ricerca? Beh, la risposta è: tutte queste cose (e ne potremmo pensare anche altre)!
È stato pubblicato ad ottobre questo video chiamato “Did you know?”. Ci sono numeri più o meno noti ma in generale sempre sorprendenti. Lo conoscevate?
Da un comunicato stampa distribuito dai sempre professionali PRWeb, apprendo del progetto IdeasProject, un sito orientato a raccogliere i pensieri di alcune delle menti più in vista dei nostri tempi, ma aperto ai contribuiti di chiunque.
E così accanto a una Esther Dyson sempre sulla breccia, c’è Yochai Benkler (autore del bellissimo La ricchezza della Rete), gli immancabili Chris Anderson e Loic Le Meur, e diversi altri personaggi molto interessanti.
Un progetto da seguire.
Che il 2009 sarà un anno incerto, non sono certo io a scoprirlo. E allora perché non cogliere le opportunità che si presentano?
Fabio mi segnala alcune interessanti posizioni in Microsoft presso il Search Technology Center di Monaco di Baviera, come dettagliato nel blog ufficiale di Live Search.
C’è più di un elemento che lega i seguenti tre articoli e post:
- Diminuisce il valore della “reach”, intesa come audience raggiunta da un media, a cui si contrappone al crescente valore dei contenuti di repertorio (Steve Rubel)
- Michael Arrington mette in discussione (a sui modo) la consuetudine giornalistica dell’embargo (TechChrunch)
- Ci sono diverse cose che i blogger possono imparare dai (bravi
Partendo dai “contenuti decentralizzati” a cui faceva riferimento Steve Rubel un anno fa, passando per il content marketing a cui recentemente mi riferisco spesso, si arriva ai contenuti intelligenti formalizzati dall’agenzia The Rockley Group (via Casaleggio Associati).
Roberto Cobianchi sintetizza le caratteristiche del “contenuto intelligente”:
- ha una struttura
- ha un significato semantico
- è trovabile
- è riusabile
Interessante è anche un apposito convegno organizzato sull’argomento a gennaio, tra cui la descrizione dell’intervento di Salim Ismail di Confabb sugli “Intelligent Content”:
There are several trends that are converging today with content on the internet:
- increased structure (XML)
- increased syndication
- atomization
- meta-data associations (e.g. tagging)
- socialization
All of these combined provide an increasing amount of context for any piece of content. When you have enough context for a piece of information, essentially that content is now ‘intelligent’. In general, the more context you have, the more intelligence you have.
Tags: steve rubel – content marketing – contenuti intelligenti – the rockley group – casaleggio associati – roberto cobianchi – salim ismail – confabb – intelligent content
In questo periodo di recessione, è normale che anche il nanopublishing (ossia gli editori online che si basano su blog) accusi qualche colpo (come segnalava anche Alessio). Però c’è anche chi cresce e si evolve. Sto parlando di MasterNewMedia, il progetto di Robin Good di cui avevo segnalato qualche tempo la nuova strategia editoriale.
Ebbene, è di qualche minuto fa l’annuncio che MasterNewMedia è entrato nel network pubblicitario Federated Media, ossia il gruppo di John Battelle che raccoglie oltre 150 blog tra i più popolari al mondo. Quello di Robin è il secondo blog europeo ad entrare nel network e va ad affiancarsi, tra gli altri, a TechCrunch, Digg e Search Engine Land. Complimenti!
Tags: masternewmedia – robin good – federated media – john battelle
Mankind Is No Island: toccante, poetico, realizzato interamente con un cellulare, dedicato agli homeless e a chi li sa ascoltare. Non chiamateli user generated content: sono tre minuti d’arte.
Mankind Is No Island: toccante, poetico, realizzato interamente con un cellulare, dedicato agli homeless e a chi li sa ascoltare. Non chiamateli user generated content: sono tre minuti d’arte.
Bello vedere quando un’azienda lascia alle persone arricchire liberamente di contenuti i propri prodotti, specie in chiave di personalizzazione.
Raccogliendo una consuetudine di molti loro clienti, Rebook ha lanciato una scarpa da basket su cui si può scrivere con uno speciale pennarello, cancellare e poi scrivere nuovo. Non mancano alcuni gadget digitali tra cui un’applicazione per Facebook. L’unico fastidio è l’audio del minisito che mi pare non possa essere disattivato e che trovo irritante.
Tags: rebook
Non mi sovviene dove ho beccato questo link, comunque per tutti gli appassionati di taccuini e annotazioni varie, l’idea di rappresentare l’agenda su due cerchi mi sembra semplice e intelligente. Poi magari dopo si mette tutto in bella copia su Outlook
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