Archivio: “Eventi”

Vedo annunci e conferenze stampa di servizi non ancora attivi. Leggo pagine pubblicitarie di agenzie dove trionfa il “noi”. Non ritengo interessante affondare su esempi negativi e allora preferisco segnalare iniziative ben fatte come il Luxury Summit organizzato da IlSole24Ore che si è tenuto la scorsa settimana a Milano.

Luxury Summit 2012Le premesse erano buone: un ricco programma, un hashtag finalmente dichiarato all’inizio e free wifi nelle sale. Non ho seguito tutte le sessioni ma la media dei contenuti a cui ho assistito è stata molto buona, a rappresentanza di tutta la filiera del luxury con l’apporto di punti di osservazione diversi.

Online sono già disponibili le chart degli interventi e, dulcis in fundo, stamattina su IlSole24Ore c’è un riquadro con i ringraziamenti ai partecipanti.

Insomma, un evento ben curato prima, durante e dopo. Ne vorrei vedere sempre di più di eventi così.


Volevo rimettere in odine alcuni pensieri a margine del Summit italiano sui media digitali che si è tenuto nella sala executive dello stadio San Siro martedì scorso. Vorrei partire proprio dallo stadio vuoto che ho fotografato in questa occasione, perché l’evento mi ha restituito una sensazione di vuoto di idee. Stadio San Siro

La lista delle difficoltà e dei problemi è arrivata puntuale e corposa: i big player internazionali sono favoriti, il sistema italiano non favorisce l’impresa perché burocratico e oneroso fiscalmente, e via cantando. Tutto giusto per carità, ma in particolare dai big player degli operatori industriali (telco, media e agenzie) mi aspettavo qualche spunto propositivo e innovativo piuttosto che una specie di caccia all’alibi.

Non condivo in particolare l’indice puntato su problemi globali che si vorrebbero risolvere con soluzioni locali (evidentemente senza riuscirci). E’ sempre la stessa storia. Quasi dieci anni fa Soru si lamentava che i motori di ricerca sono solo americani; dalla Francia (e dove sennò) parti il progetto Quaero che praticamente non è mai esistito. Molte delle problematiche digitali vanno affrontate a livello sovranazionale (interessante lo specifico approfondimento del libro La tempesta perfetta che sto leggendo), evitando solamente di lamentarsi di quei problemi che all’estero cercano di risolvere o semplicemente affrontano innovando.

Sintomatico che dalle web company è arrivato il messaggio semplice di dover comunque prendere atto del sistema attuale e di generare  valore con questo sistema. Senza aspettare, senza proteggere le posizioni guadagnate fino a ieri.

La relazione iniziale del Summit di Enrico Gasperini di Digital Magics ha colto alcuni di questi aspetti propositivi auspicando, tra l’altro, la nascita di sistemi di filiera; l’unica mia considerazione è che tali sistemi funzionano se hanno una componente di innovazione all’interno e non solo una logica di industrializzazione di piattaforme tecnologiche.

Chiudo con la solita metafora dell’onda che sta arrivando, verso la quale non serve alzare barriere o scappare: occorre fare surf e quindi usare una buona tavola, conoscere il mare, prendersi dei rischi. In parallelo si può anche pensare agli argini e alla canalizzazione dell’acqua (government e regole). Meglio organizzare corsi su come fare surf, aiutando chi sa nuotare e chi no (alfabetizzazione, education continuativa). L’unica certezza è che l’onda sta arrivando.


Social Business ForumArrivato alla quinta edizione, il Social Business Forum di quest’anno si preannuncia ancora più ricco di contenuti e con speaker di spessore.

Organizzato da Open Knowledge, prevede sessioni gratuite ed altre a pagamento, per quello che è diventato sicuramente uno dei momenti di riferimento italiani (e non solo) in ambito marketing online, enterprise 2.0, social media, collaborazione online, ecc.

Appuntamento quindi a Milano il 4 e 5 giugno.


Hai presente un evento in cui i relatori non fanno presentazioni ma rispondono a qualsiasi domanda dei partecipanti? In effetti non è una cosa comune, ma noi abbiamo deciso di provarci. “Noi” siamo gli autori del libro Social Media Marketing – Manuale di Comunicazione Aziendale 2.0 edito da HOEPLI e nato nell’ambito del master Social Media Marketing di IULM.

SMAU evento Social MediaGli eventi si terranno allo SMAU questa settimana (Arena Marketing Trends, Pad. 3), e precisamente giovedì 20 ottobre alle ore 10 e venerdì 21 ottobre alle ore 13 (io ci sarò solo venerdì). Sulle date qui sopra ci sono i rispettivi link delle pagine web dalle quali ci si può iscrivere.

Vi aspettiamo con tonnellate di domande!


Confesso: sono soddisfatto dei panel degli eventi che ho coordinato per la Social Media Week. Naturalmente poi il risultato lo vedremo “sul campo, ma intanto queste sono le formazioni:

Tutto quello che avreste voluto sapere sui social media e che prima o poi dovrete affrontare – Martedì 20/9 dalle 10 alle 12

  • MAURO LUPI, Responsabile area Digital, Ammiro Partners
  • STEFANO EPIFANI, Università La Sapienza di Roma
  • MATTEO FLORA, The Fool
  • STEFANO VENTURA, Responsabile Socialnetworking, RTI Interactive Media – Mediaset
  • ELISABETTA DE GRIMANI, Ferrovie dello Stato
  • ANDREA FERRI, Head of online Community, Vodafone Italia

Star della ReteMercoledì 21/9 dalle 14.30 alle 16.30

  • PAOLA MARINONE, Co-founder BuzzMyVideos
  • LUCA CONTI, Blogger, giornalista, amministratore di Web & Media Life
  • DEBORAH NANIA, Giallo Zafferano
  • PAOLO ATTIVISSIMO, www.attivissimo.net
  • FRANK MATANO, Comico

Location, iscrizione e altri dettagli nei link ai titoli degli eventi. Vi aspetto!


Confesso: sono soddisfatto dei panel degli eventi che ho coordinato per la Social Media Week. Naturalmente poi il risultato lo vedremo “sul campo, ma intanto queste sono le formazioni:

Tutto quello che avreste voluto sapere sui social media e che prima o poi dovrete affrontare – Martedì 20/9 dalle 10 alle 12

  • MAURO LUPI, Responsabile area Digital, Ammiro Partners
  • STEFANO EPIFANI, Università La Sapienza di Roma
  • MATTEO FLORA, The Fool
  • STEFANO VENTURA, Responsabile Socialnetworking, RTI Interactive Media – Mediaset
  • ELISABETTA DE GRIMANI, Ferrovie dello Stato
  • ANDREA FERRI, Head of online Community, Vodafone Italia

Star della ReteMercoledì 21/9 dalle 14.30 alle 16.30

  • PAOLA MARINONE, Co-founder BuzzMyVideos
  • LUCA CONTI, Blogger, giornalista, amministratore di Web & Media Life
  • DEBORAH NANIA, Giallo Zafferano
  • PAOLO ATTIVISSIMO, www.attivissimo.net
  • FRANK MATANO, Comico

Location, iscrizione e altri dettagli nei link ai titoli degli eventi. Vi aspetto!


Si parla di abbandono di carrelli dell’e-commerce, di come affrontare una crisi di comunicazione e di tante altre cosette che vi lascio scoprire. Lo so, lo so, sono imbattibile in quanto a gesticolare, è che mi concentro sui contenuti Occhiolino

Buona visione!

web in Tourism 2011 Milano, quarta sessione, communication mix from Job in Tourism on Vimeo.


Mercoledì sono andato al concerto di Vasco allo stadio Meazza, per via di una bella iniziativa interna di SKY guidata da Carlo Rossanigo, alla quale mi sono impunemente aggregato.

Vasco non rientra nei miei artisti favoriti, ma una bella dose di rock ad un concertone come questo, non fa certo male. Oddio, l’ultima volta che ho visto un concerto qui al Meazza fu nel 2003 per il leggendario concerto di Springsteen sotto il diluvio universale (curioso anche che questo post arriva subito dopo quello dedicato a Clarence), ma è meglio lasciare stare i paragoni.

Non mi soffermo sul concerto perché non conosco così bene Vasco da poter giudicare adeguatamente. Sarei curioso solo di sapere se è normale che ad ogni fine canzone sparisce dietro le quinte per diversi minuti, o se è consuetudine il mettersi a fare sermoni biascicati ed incomprensibili tanto che ad un certo punto la band ha attaccato il pezzo successivo come per dire a Vasco di rimettersi a cantare.

Due curiosità tecnologiche. Ai lati del palco c’erano due enormi qrcode da usare con gli smartphone. Poi ho notato come rispetto a pochi anni fa in cui guardando il pubblico si notavano i continui flash delle macchine digitali, oggi sono invece prevalenti le luci fisse degli smartphone usati come telecamere: video rules!

Penso sarebbe produttivo che in eventi del genere, oltre al qrcode, si pubblicizzi anche l’hashtag ufficiale: Anzi, lo farei scrivere proprio sul biglietto!

Certo è che se poi uno come il sottoscritto arriva al concerto con le batterie dell’iPhone praticamente scariche, riesce solo a capire quanto la tecnologia abbia ancora un limite enorme sul fronte alimentazione. Alla fine, ho scattato un paio di foto venute anche malino e nient’altro.


Mercoledì 23 giugno parteciperò ad uno stimolante evento organizzato dall’ANSO e dal CNR, dedicato alla “memoria da elefante” della Rete e alle conseguenze che ne conseguono. Riprendo dalla descrizione dell’evento:

Nella società dell’informazione e della conoscenza è necessario apprendere significato e implicazioni del diritto all’oblio, del diritto alla privacy o della reputazione online. Altrettanto utile è comprendere chi ha il compito di gestire tali complesse questioni e secondo quali regole, garantendo gli utenti.

La memoria lunga della Rete: privacy, reputazione e diritto all’oblio

L’apertura sarà affidata a Stefano Rodotà (Università La Sapienza di Roma). Poi ci saranno due tavole rotonde moderate da  Guido Scorza (Istituto per le Politiche dell’Innovazione).

Io parteciperò alla prima (“Democrazia e tutele in Internet”) insieme a: Anne-Sophie Bordry (Facebook), Nicola D’Angelo (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Marco Di Maio (Associazione Nazionale Stampa Online), Domenico Laforenza (IIT CNR), Vittorio Zambardino (Giornalista e blogger).

La seconda tavola rotonda, “Difendere la Rete o difenderci dalla Rete”, vedrà partecipare Marilù Capparelli (Google), Giuseppe Corasaniti (Università di Roma Sapienza), Elisa Grande (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Benedetto Liberati (Associazione Nazionale Stampa Online) Mauro Paissan (Garante per la Protezione dei Dati Personali).

L’evento si terrà nella Sala delle Conferenze di Piazza Monte Citorio 123/A a Roma a partire dalle ore 14. L’ingresso è libero. Preregistrazione online sul sito di ANSO.

Come spunto preparatorio dell’evento, segnalo il consueto stimolo visionario di Jeff Jarvis che propone un manifesto di principi e diritti delle persone legate ad internet. Per sua ammissione si tratta di un documento preliminare, ma alcuni punti mi sembrano già ben posti:

  1. We have the right to connect.
  2. We have the right to speak.
  3. We have the right to assemble and to act.
  4. Privacy is an ethic of knowing.
  5. Publicness is an ethic of sharing.
  6. Our institutions’ information should be public by default, secret by necessity.
  7. What is public is a public good.
  8. All bits are created equal.
  9. The Internet must stay open and distributed.


Mercoledì 23 giugno parteciperò ad uno stimolante evento organizzato dall’ANSO e dal CNR, dedicato alla “memoria da elefante” della Rete e alle conseguenze che ne conseguono. Riprendo dalla descrizione dell’evento:

Nella società dell’informazione e della conoscenza è necessario apprendere significato e implicazioni del diritto all’oblio, del diritto alla privacy o della reputazione online. Altrettanto utile è comprendere chi ha il compito di gestire tali complesse questioni e secondo quali regole, garantendo gli utenti.

La memoria lunga della Rete: privacy, reputazione e diritto all’oblio

L’apertura sarà affidata a Stefano Rodotà (Università La Sapienza di Roma). Poi ci saranno due tavole rotonde moderate da  Guido Scorza (Istituto per le Politiche dell’Innovazione).

Io parteciperò alla prima (“Democrazia e tutele in Internet”) insieme a: Anne-Sophie Bordry (Facebook), Nicola D’Angelo (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Marco Di Maio (Associazione Nazionale Stampa Online), Domenico Laforenza (IIT CNR), Vittorio Zambardino (Giornalista e blogger).

La seconda tavola rotonda, “Difendere la Rete o difenderci dalla Rete”, vedrà partecipare Marilù Capparelli (Google), Giuseppe Corasaniti (Università di Roma Sapienza), Elisa Grande (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Benedetto Liberati (Associazione Nazionale Stampa Online) Mauro Paissan (Garante per la Protezione dei Dati Personali).

L’evento si terrà nella Sala delle Conferenze di Piazza Monte Citorio 123/A a Roma a partire dalle ore 14. L’ingresso è libero. Preregistrazione online sul sito di ANSO.

Come spunto preparatorio dell’evento, segnalo il consueto stimolo visionario di Jeff Jarvis che propone un manifesto di principi e diritti delle persone legate ad internet. Per sua ammissione si tratta di un documento preliminare, ma alcuni punti mi sembrano già ben posti:

  1. We have the right to connect.
  2. We have the right to speak.
  3. We have the right to assemble and to act.
  4. Privacy is an ethic of knowing.
  5. Publicness is an ethic of sharing.
  6. Our institutions’ information should be public by default, secret by necessity.
  7. What is public is a public good.
  8. All bits are created equal.
  9. The Internet must stay open and distributed.


Giornata intensa mercoledì al Social Business Forum, zeppa di sessioni su Social CRM, Enterprise 2.0, Social Business e tutto quello che ruota attorno. Ghiotto il piatto di respiro internazionale fornito ad oltre 50 relatori.

Qui pesco alcune delle note twittate frettolosamente a riguardo degli speech che ho seguito e poi riprendo alcune riflessioni che sono emerse nella tavola rotonda a cui ho partecipato.

Il piatto clou, a mio parere, è stata la relazione di Bill Johnston, Director of Global Community di Dell. Quello che mi sono portato a casa è l’esempio di una delle più articolate e produttive applicazioni di social business (dopo l’intervento mi è sembrato di dover rimettere l’orologio sul fuso italiano e quindi indietro di un paio di anni). Tuttavia, va sottolineato che lo stesso Johnston ha rimarcato che sono arrivati a determinati risultati solo dopo cinque anni di “esperimenti ed esperienze”, testimoniando a mio modo di vedere, la necessità di guardare ad uno spettro temporale relativamente ampio per applicare compiutamente una strategia di social business per un’azienda di quelle dimensioni.

Ha twittato bene Roberto Venturini:

per le ns aziende il social è la ciliegina sulla torta, per loro è *la torta*. E funziona.

ma, ribadisco, ci hanno messo cinque anni e, aggiungo, vennero stimolati da una crisi di reputation in particolare sullo scarso livello di assistenza, che li stava buttando fuori dal mercato.

Altro elemento fondamentale, è che nel timeplan che riporta i principali momenti del loro piano di social business, come punto iniziale c’è uno specifico input di Michael Dell, tanto a ricordarci che il commitment e la sponsorship del management sono cruciali.

Veniamo alla tavola rotonda sul Social CRM nella quale ho espresso alcuni concetti anche in controtendenza con quanto sentito durante il convegno:

  • Il concetto di mettere al centro dell’attenzione il cliente, assunto ripetuto a più riprese durante le sessioni, deve essere adottato dall’azienda nel suo insieme. Non significa solo potenziare il customer care o fare engagement sui social media, ma uscire per strada (mentalmente, ma non solo) e capire cosa vogliono i nostri clienti.
  • Sempre sul “cliente al centro del business” ho ribadito la grande difficoltà delle organizzazioni nell’applicare strategie condivise tra i vari team. Occorrerebbe imparare proprio dalle persone che quando trovano le giuste motivazioni e una tecnologia abilitante, fanno cose incredibili (basti pensare a Wikipedia oppure a cosa sono diventati e cosa rappresentano Facebook e YouTube per via dei contenuti generati dagli utenti).
      • Interessante il discorso sul gap che c’è tra desiderio delle aziende di sviluppare una relazione e interessi dei clienti concentrati su aspetti economici e utilitaristici. Io penso che non ci sia nulla di cui sorprendersi, dato che le aziende per prime utilizzano da decenni un approccio simile, fatto di dichiarazioni di amore per i clienti (lavoriamo per voi, realizziamo prodotti sicuri, convenienti, affidabili) ma che nasconde interessi decisamente divergenti con quanto si afferma. Ora il consumatore rende la pariglia: ok, fa un like sula pagina Facebook dei brand, ma si scatena in particolare in presenza di sconti e facilitazioni concrete. Come dargli torto?
        • Nel contempo, partendo dal presupposto che se chiediamo ai clienti cosa vorrebbero dalle aziende, raramente sono in grado di fornire soluzioni innovative ma piuttosto evolutive, allo stesso modo lo sviluppo di una relazione effettiva con i clienti va conquistata con l’assoluta trasparenza e apertura; perché le persone non sono abituate a sentirsi “veramente” considerate e ascoltate dalle organizzazioni, per cui è legittimo aspettarsi che siano inizialmente tiepide. Poi sono le prime a meravigliarsi positivamente quando si sentono coccolate o, semplicemente, trattate da individui. Solito discorso: per guadagnarsi fiducia e considerazione, occorre meritarsele!
        • Poi c’è stato un confronto tra monitoring (delle discussioni online) rispetto a listening. I miei due cents si sono concentrati nell’aggiungere action come elemento cruciale, soprattutto perché è proprio dalle attività che si intende sviluppare a valle dell’analisi, che si può calibrare opportunamente il tipo di ricerca. Se si parte da tutte le metriche che è possibile estrapolare o, peggio, ci si basa sul tipo di tecnologia disponibile, ci si ritroverà solo sommersi da tonnellate di dati. Quindi il trittico completo deve comprendere una giusta piattaforma tecnologica per il monitoring, un adeguato apporto umano di un ricercatore per la parte di listening e poi le figure professionali (aziendali e non) deputate a gestire la fase di action.

Eppoi dicono che i convegni sono tempo perso: a me costringono a focalizzare alcuni concetti e a condividerli. E’ già un risultato, no? Occhiolino


socialbusinessforumAncora una volta l’evento Social Business Forum si dimostra uno dei momenti maggiormente rilevanti in Italia (e non solo) nell’ambito dei social media e dell’enterprice 2.0, soprattutto per la grande partecipazione di speaker stranieri che allarga ovviamente il potenziale di informazioni trasmesse.

Trovo intelligente anche la composizione dell’agenda, con un’ampia sezione gratuita e tre sessioni a pagamento (per chi è interessato ho un codice di sconto del 20%; mandatemi una mail). Il keynote sarà affidato a Bill Johnston (Director of Global Community di Dell) e a Andrew Gilboy (VP E2.0 EMEA di Oracle), ma gli interventi di rilievo sono davvero numerosi.

Io parteciperò alla tavola rotonda “Social CRM Panel” in chiusura della giornata e contavo di parlare, una volta tanto, di problemi. Sempre con un taglio costruttivo, vorrei evidenziare quelle criticità che inevitabilmente si devono affrontare ogni qual volta un’azienda apre i canali sui social media. Su alcuni temi basta fare una buona attività preparatoria, su altri invece occorre intervenire a livello strategico e interessare il management.

Appuntamento quindi l’8 Giugno all’Hotel Marriott a Milano.


Sabato scorso ho avuto l’onore e di piacere di intervenire alla cerimonia di premiazione del Premio di Studio Giulia Maramotti organizzato dall’omonima fondazione e dal Soroptimist International.  Si tratta di un premio per i ragazzi di due istituti superiori di Reggio Emilia che quest’anno ha avuto come tema lo studio di due immagini vetrina per la nuova stagione Autunno Inverno 2010.

Premio-MaramottiUn’iniziativa che unisce elementi importanti: dalla stimolazione della creatività dei giovani ed il relativo riconoscimento, alla relazione (ormai straconsolidata) di una delle più belle aziende italiane, Max Mara, con il suo territorio.

Nell’articolo Giovani stilisti crescono si sottolinea giustamente sia l’allestimento dell’aula magna dell’Università, trasformata per una mattina in un atelier, sia l’intervento di Luigi Maramotti che ha esortato gli studenti a concentrarsi su impegno e creatività.

La prima testimonianza è stata quella di Laura Milani che ha raccontato la sua esperienza professionale, dallo studio legale in cui ha iniziato a lavorare fino all’attuale incarico in Facebook.

Anch’io ho riportato qualche esperienza professionale, partendo però da un fatto personale che ho raccontato per la prima volta in pubblico (con un po’ di imbarazzo, lo ammetto), ossia del mio casuale esordio come dj in radio che ha trasformato un sedicenne decisamente timido e riservato, in una persona più sicura e consapevole di poter coltivare le proprie passioni.

Parecchie le domande dagli studenti per me e per Laura, per poi arrivare al momento esaltante delle premiazioni dei ragazzi e delle insegnanti. Ho visto anche che il prossimo concorso riguarderà la relazione dei blog nel mondo fashion: insomma, lo sguardo è ben concentrato sul connubio tra capacità, creatività e attualità.

Notazione finale: è la prima volta che faccio un intervento con la presenza in sala di una traduttrice per non udenti. Una di quelle piccole cose che sono grandissime per i soggetti interessati.


Domani alle 12 partecipo al webinar “Roundtable Digital Marketing: Esperienze, idee e strumenti per costruire una strategia di comunicazione digitale vincente” che sarà possibile seguire gratuitamente online.

Interverranno Cristina Papini, Responsabile di Nielsen Buzz Metrics, Roberta Cocco, Direttore Marketing Centrale Microsoft Italia,  e Sabrina Corti, Enterprise Marketing Manager Microsoft Italia.

Poi andrò a moderare la sessione pomeridiana del Web Marketing Evolution… dall’altra parte di Milano.


Volevo raccontare di un interessante incontro con Rand Fishkin di SEOmoz.org, che ha organizzato la scorsa settimana l’Ambasciata Americana e BAIA presso la LUISS a Roma.

Ho ascoltato Rand svariate volte durante il Search Egine Strategies negli Stati Uniti, la prima penso nel 2004, per cui ne ho potuto osservare i vari passaggi professionali che poi ci ha illustrato nell’incontro italiano. L’elemento che mi ha sempre colpito di più di lui e del suo modo di fare business, è la trasparenza ed il modo diretto di raccontarsi. Un misto di onestà intellettuale, altruismo e sano egocentrismo con l’effetto di risultare addirittura buonista o perfino ingenuo.

Guardate le chart che ci ha mostrato l’altro giorno (le riporto anche qui di seguito): dettaglia non solo gli elementi strategici e tattici del suo business, ma entra nel merito dei numeri fino a graficizzare il trend del suo debito in banca. Una trasparenza tipica della cultura anglosassone che mi colpisce (positivamente) ogni volta; così come l’usuale approccio in cui un imprenditore americano parte dal raccontarti dei suoi fallimenti prima che dei successi.

Oggi Seomoz è un’azienda di 32 persone che ha chiuso il 2010 con 5,7 $US di fatturato e l’83% di gross margin. Il 40% del business è al di fuori degli Stati Uniti, e arriva principalmente dall’Europa. Interessante la strategia di comunicazione decisamente multicanale che Rand non solo teorizza chiamandola Inbound Marketing, ma di cui ne descrive la concreta applicazione nella sua azienda dimostrandone i relativi vantaggi, primo fra tutti l’assenza totale di un reparto commerciale. Anche se evidentemente si tratta di una strategia che ha senso su mercati globali, è indubbiamente un’impostazione da cui pescare svariati insegnamenti.

Inbound marketing - Rand Fishkin


Seminario su Guerrilla, Viral e Social Media MarketingPenso che Fabio abbia messo su un bel gruppo per questo seminario che si terrà a Roma il 15 e 16 Aprile.

Può essere una buona occasione per sia per i neofiti, sia per chi ha a che fare con i social media nell’abito del proprio lavoro.

Sul post su bloguerrilla tutte le informazioni ed il programma dettagliato.


L’altro mio appuntamento alla Social Media Week (oltre a quello di domani) riguarda la collaborazione interna alle aziende. Ne parleranno:

  • Giacomo Mason , Consulente freelance su Intranet ed enterprise 2.0
  • Raffaele Cirullo , WEB Demand e Delivery – E-Business, ENEL
  • Manuela Arata e Anna Vaccarelli , Network Outreach & Knowledge, CNR
  • Emanuele Quintarelli , Partner & Social Business Strategist, Open Knowledge
  • Franco Dradi, Enterprise Sales Director RIM Italy

Appuntamento giovedì pomeriggio alle 15. Iscrizioni e altre info qui.

Vi aspetto!


Social Media Week RomeIl primo dei due momenti che organizzo alla Social Media Week, sui chiama “Cari clienti collaboriamo!” e si terrà mercoledì 9 febbraio alle 14.30. I protagonisti saranno:

  • Pepe Moder, Head of digital marketing & communication, Barilla
  • Luciano Ciabatti, Direttore Marketing, Renault Italia
  • Flavia Rubino, co-founder e partner di The Talking Village
  • Daniele Mancini, Amministratore Delegato, Casa.it
  • Massimiliano Montefusco, Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria

Qui tutte le info e il modulo per registrarsi. L’hashtag ufficiale per Twitter della Social Media Week è #SMWRME


Mi sono lasciato coinvolgere molto volentieri nell’edizione romana della Social Media Week. Ho organizzato due eventi con ospiti davvero interessanti (a breve i dettagli) il 9 e 10 febbraio, nell’ambito di un programma tutto da scoprire.

C’è comunque un evento preliminare alla “settimana social”, che si terrà il 2 febbraio. In pratica un treno Frecciarossa tutto per noi! Attenzione però: per partecipare occorre iscriversi entro il 31 gennaio!

Social media week - Frecciarossa


Oggi ho partecipato come ormai d’abitudine alla tappa romana di Web in Tourism, l’evento dedicato alla relazione tra internet ed il turismo, in particolare quello legato all’ospitalità. Quest’anno le sessioni sono state impostare a mo’ di talk show con il sempre più bravo Emilio De Risi a condurre le danze.

La mia parte è stata quella conclusiva dedicata ai social media, che ho condiviso con Vittorio Deotto, country manager italiano di Trip Advisor. Un’ora intensa, con il fronte degli operatore turistici (albergatori in primis) a sferrare domande e critiche a raffica. La maggior parte lamenta che l’anonimato dei recensori rende incontrollabili i commenti, anche quelli evidentemente “fake” o addirittura riferiti ad altre strutture che non sempre è possibile bilanciare in modo adeguato con le risposte delle strutture.

Premesso che ogni sistema è migliorabile e sicuramente anche Trip Advisor, penso che ci sia accaniti nell’osservare l’argomento dal punto di vista sbagliato: il punto non è Trip Advisor e le sue regole, ma che il mondo è cambiato e vedo parecchi operatori che ancora non se ne sono accorti. Sono consapevole che non suono buone notizie, ma ormai le aziende sono nude e devono affrontare come mai avvenuto prima, un nuovo tipo di relazione con clienti o potenziale tali. Ok, lo diciamo da anni, eppure mi ha sorpreso sentire quasi tutte le numerose domande vertere su come poter limitare i danni derivanti da un commento negativo, piuttosto che domandarsi come generare quelli positivi.

Altri ragionamenti in ordine sparso:

  • Il turismo è uno dei settori economici in cui internet ha sconvolto l’intero business e continua ad essere un ottimo riferimento per capire dove stiamo andando. Il potere delle persone (power to the keyboard, come lo chiamo io) qui è evidente in tutta la sua forza e, naturalmente, anche con le sue contraddizioni ed alcune cosette da sistemare. Non è un caso che, come oggi ha detto De Risi, è probabilmente uno dei settori più trasparenti del mercato.
  • Sistemi come Trip Advisor impattano decisamente sulle prenotazioni. Gestirli è indispensabile (monitorando, rispondendo ai commenti, ecc.) ma questo significa evidentemente competenze e tempo che vanno messe in cantiere.
  • C’è ancora troppa attenzione alle tecnicalities e accanimento sul caso isolato. Il singolo commento negativo, soprattutto quando è sospetto, risulta sicuramente fastidioso. Ma non si può solo confidare nei controlli di Trip Advisor o nell’auspico (mal risposto secondo me) che prima o poi finisca l’anonimato online. le uniche strade sono meritarsi i commenti positivi e cercare quindi di stimolarli.
  • Inoltre, focalizzarsi su Trip Advisor non ha senso. Indubbiamente è importante ma non è l’unico sistema user generated e non sarà certo l’ultimo. Magari il prossimo anno saremo qui ad analizzare i punteggi assegnati alle strutture attraverso Facebook Places e, probabilmente, i numeri saranno ancora più significativi.

Concludo riportando un paio di dati emersi durante il talk show: ci sono 30 giudizi in media per struttura su Trip Advisor e l’80% di questi è positivo.


Giustamente sollecitato da Riccardo, riprendo il discorso su IAB Forum. In effetti qualche cosa mi sono portato a casa dall’evento, su tutto i dieci statement di De Masi anche se alcuni dei trend che lui indica temo non si realizzeranno in modo compiuto (a partire dalla centralità dell’etica che, purtroppo e specie in questo Paese, la vedo cosa lontana).

Riguardo a IAB, come ho detto a Roberto Binaghi, spero che riescano a realizzare gli obiettivi prefissati, soprattutto riguardo alla formazione e all’education.

Chris Anderson è sembrato sfacciatamente un Apple man; giusta l’esaltazione dei tablet, ma è sembrato voler vendere questo concetto piuttosto che contestualizzarlo. Meglio Riccardo Luna il quale, anche a costo di sembrare Don Chisciotte, sta riuscendo a rompere qualche status quo.

Riguardo al mercato in generale, vendo una contraddizione: da una parte si vorrebbe considerare l’industria digitale nel suo complesso (ci proverà Enrico Gasperini con Audiweb e lo ha detto anche Diego Masi riguardo ai servizi di buzz marketing sui quali ora è coinvolto personalmente con Wikio); dall’altra quando si cerca di valutare i fatturati del settore, si scatenano posizioni inclusive o meno di player come Google o ora Facebook che aggiungono confusione al sistema.

Su questo, da sempre, ho un’idea chiara: è indispensabile valutare tutti i fatturati pubblicitari online, sia quelli delle concessionarie che dichiarano i dati, sia quelli delle organizzazioni che non lo fanno (o non lo possono fare per varie leggi anche di tipo sovranazionale). E’ così praticamente in tutto il mondo e solo in Italia ci nascondiamo dietro complessità formali che di fatto sottostimano il mercato. Di più. Ho sempre cercato in IAB di spingere verso una ricerca sull’intero comparto in termini di numero di addetti e di valutazione dell’intera filiera. L’osservatorio Accenture doveva servire a questo ma ho l’impressione che sia stato dirottato sull’elaborazione di metriche sulle audience e sui formati (seppure importanti), piuttosto che sul valutare il mercato digitale. Eppure dovrebbe saltare all’occhio che i 10 mila iscritti a IAB Forum (di cui 2/3 tipicamente operatori del settore) non possono far parte del solo comparto pubblicitario online; la stessa Accenture aveva mappato almeno una quindicina di tipologie di player che formano questo mercato. Ebbene io penso che misurarne complessivamente il peso economico sia strategico e probabilmente solo IAB., ad oggi, potrebbe farsene carico, sempre che voglia rappresentare il comparto nel suo insieme e non solo le principali concessionarie Occhiolino


Nel pomeriggio ho avuto il piacere di partecipare all’incontro “Is the Internet Changing People’s Engagement in Democracy?” tenutosi presso il Centro Studi Americano di Roma.

C’è stata prima una parte in cui Sam Graham-Felsen, il Chief Blogger della campagna elettorale del Presedente Obama, ha incontrato una decina di blogger tra i quali gli amici Mirko Pallera, Antonio Pavolini e Alessio Jacona (gli ultimi due catturati di spalle nella foto). La cosa che più o meno sapevo ma è stata confermata da Sam, è che la totalità dello staff di Obama dedicato alla Rete non aveva esperienza in campagne elettorali. Anzi, che una delle sfide che hanno vinto (probabilmente proprio per la composizione dello staff), è stata quella di coinvolgere moltissimi giovani che invece sono notoriamente “contro” l’establishment.

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Altri aspetti sottolineati sono la grande produttività dell’email come strumento di relazione e mobilitazione e la strategia fortemente orientata allo storytelling. Il mobile sarà uno dei trend che verrà cavalcato in chiave di geolocalizzazione, fino ad arrivare ad un’app che segnala le case a cui andare a bussare per fare proselitismo perché abitate da potenziali interessati.

Io ho posto una domanda riprendendo quanto affermato il giorno prima proprio al Centro Studi Americano dall’ambasciatore David Thorne, ossia che la sconfitta nelle elezioni del Mid-term è in parte dovuta al fatto che i Repubblicani stanno cavalcando anch’essi l’utilizzo spinto di internet e dei social media. Secondo Sam Graham-Felsen è senz’altro vero che la Palin & company hanno messo anche loro la Rete nelle priorità di comunicazione, ma continuano a farlo in maniera autoreferenziale ed in modo unidirezionale. Nella mia domanda ho posto anche il problema della spinta polarizzante di internet che sembra tendere a rafforzare la divisione tra schieramenti piuttosto che sviluppare consapevolezza e reale confronto (proprio Thorne ricordava come il Tea Party ha più fan su Facebook di quanti ne abbiano il partito democratico e quello repubblicano messi insieme). La visione di Sam Graham-Felsen è decisamente ottimista: secondo lui nel lungo periodo le persone utilizzeranno internet in maniera più equilibrata, formando la propria opinione cercando la verità senza schierarsi in modo assoluto. Io non ho la sua stessa speranza ma lui ha 25 anni meno di me e quindi sta a lui avere profonda questa aspettativa.

Poi c’è stata la sessione pubblica a cui ha partecipato anche Beppe Severgnini, piacevole come sempre, a partire dal suo esordio che è stato quello di meravigliarsi retoricamente che non ci fosse in sala nessun esponente di un partito ad ascoltare Sam Graham-Felsen. Quello che Severgnini lamenta è la mancanza cronica di passione da parte dei politici nostrani che, secondo lui, trascina all’indifferenza molta della popolazione italiana; sicuramente quella oltre “il club dei 5 milioni” che ritiene essere la soglia delle persone in grado di formarsi un’opinione consapevole. Apprezzamento invece per IlPost.it di Sofri e, soprattutto, per il lavoro “importante sotto molti aspetti” del programma “Vieni via con me” su Rai3 che proprio attraverso i video online ha rotto la barriera dei 5 milioni suindicata.


Giovedì a Roma e lunedì prossimo a Milano viene presentato il libro “Le Cose Nuove” edito da Lupetti. Se passate da quelle parti ci vediamo là.

Le Cose Nuove


Il secondo dei quattro webinar organizzati da Microsoft a cui collaboro, sarà dedicato alla Pubblica Amministrazione e si terrà martedì prossimo dalle 12 alle 13.30. Si potrà partecipare online gratuitamente iscrivendosi preventivamente.

Questo il programma e i relatori:

Benvenuto
Sabrina Corti, Enterprise Marketing Manager, Microsoft Italia

Esperienze, Suggerimenti e Spunti dal mondo privato
Mauro Lupi, Responsabile area Digital, Ammiro Partners

Testimonianza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale
Daniele Lunetta, Dirigente direzione generale per l’innovazione tecnologica

Le tecnologie di Microsoft per attirare, coinvolgere e fidelizzare il cliente online
Riccardo Ciarlo, Microsoft Solutions Specialist Digital Marketing Lead, Microsoft Italia Alberto Masini, Business development manager, Microsoft Italia

Dibattito moderato da Mauro Lupi, Responsabile area Digital, Ammiro Partners


Mi ci vorrà qualche giorno per decifrare tutti i segnali arrivati dallo IAB Forum di quest’anno. Comunque un’edizione interessante e, come al solito, molto ben organizzata. Finalmente una tempistica più rigorosa (il secondo giorno un po’ meno) ma risulta evidente la necessità di gestire meglio i workshop perché in molti sono rimasti fuori dalle aule.

Ho sentito diversi dubbi sull’esigenza di avere ancora un mega evento come questo, perché ormai l’industria è matura, perché sa di fiera, ecc. Io invece continuo a credere che IAB Forum serva come faro per l’intera industry (mi pare che Binaghi abbia usato le stesse parole ed è stato un mio “cavallo di battaglia” quando ero nel Consiglio), a patto che l’associazione sia effettivamente capace di rappresentare adeguatamente tutti gli operatori del settore e le differenti direzioni verso cui va la comunicazione online (e quindi non solo l’aspetto prettamente pubblicitario).

Sui trend e sulle novità che sono venute fuori da IAB Forum… ci devo pensare ancora un attimo Occhiolino