Per chi ancora non l’avesse capito, il web semantico, ossia la catalogazione del web sulla base si elementi standard, rimarrà una chimera, almeno se si continua a sognare una serie di principi di classificazione condivisi universalmente. La buona notizia è che gli strumenti che usano le persone per creare e manipolare i contenuti digitali, iniziano a fornire alcune funzionalità elementari che forse creeranno di fatto una specie di web semantico creato dal basso – e magari questo funzionerà.
L’ultimo esempio è Twannotations, una funzionalità che dovrebbe essere implementata a breve su Twitter e che consente semplicemente di arricchire il proprio messaggio con riferimenti che ne classificano il contenuto. Una specie di tagging che magari creerà qualche standard di fatto nell’arco di qualche mese, un po’ come è già avvenuto con l’hashtag sempre su Twitter. Date un’occhiata alle chart qui sotto (via TechCrunch):
10 maggio 2010, 12:00 |
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Commenti (1)
Categorie: Social networking, Tools, User generated content, Web 2.0
Tag: techcrunch, twitter, web semantico
Un commento per “Il web semantico nelle nostre mani”
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Andrea Contino scrive:
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http://www.contino.com/blog/2010/5/11/web-30-web-semantico.html
Posted on 11 mag 2010 alle 11:20.