Non sapevo che il Wi-Fi facesse viaggiare energia. Eppure sembra siano riusciti a fare uno scatolotto che in presenza di una rete Wi-Fi accumula energia per ricaricare, ad esempio, un telefono.
Un commento per “Wi-Fi per sviluppare energia”
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Marco Salvadori scrive:
Quindi, se pensiamo che in genere in mezzo a una rete wireless non ci sta uno scatolotto, ma ci stiamo direttamente noi… direi che siamo sempre costantemente sotto carica.
A parte la metafora ironica, se non erro per legge gli access point non possono superare la potenza si 500mW.
Tuttavia la frequenza su cui viaggia il wi-fi se non erro è circa 2.4Ghz… la quale è anche la frequenza di risonanza della molecola d’acqua.
Noi siamo appunto fatti in larga parte di acqua… quindi nel suo piccolo, ogni access point ci fa bollire qualche molecola d’acqua.
Anche se si tratta di piccole potenze (500mW), le molecole d’acqua che ci bollono sono poche, ma se consideriamo che intorno non abbiamo solo una fonte da 500mW, ma abbiano altri 500mW dal pc del collega, altri 500mW dall’access point dell’altra stanza…etc…etc…
E’ vero che a 2.4Ghz la potenza si attenua molto con la distanza, ma alla fine io credo che siamo proprio noi lo scatolotto che si prende in faccia molti mW… ed accumula questa energia riscaldando un po’ di molecole d’acqua… che a lungo andare… beh… bene non fanno di sicuro.
Evviva il cavo di rete!
Posted on 21 gen 2010 alle 12:11.