Riporto di seguito lo schema che riassume le stime di IAB Italia relative al valore della pubblicità online in Italia diviso per tipologia di strumento. La tabella riporta i dati (espressi in milioni di Euro) dal 2006 al 2009 con le relative variazione anno su anno.

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I dati relativi al 2009, appena resi pubblici, sono basati sulle elaborazioni delle rilevazioni di Nielsen e ACP/Assointernet, a cui IAB ha integrato alcuni valori mancanti, in particolare a riguardo del Paid Search e dei Classified. Da segnalare che tale elaborazione è stata realizzata attraverso un confronto che ha coinvolto tutti i principali player del settore.

I dati che mi sento di sottolineare sono la continua crescita del Paid Search così come del Display Advertising (seppure in maniera ridotta), in un mercato pubblicitario generale, non dimentichiamolo, che prevede di chiudere il 2009 in forte regresso. Ancora limitati i volumi di Email advertising e Mobile advertising.

Personalmente ritengo che questi valori siamo quelli che meglio rappresentano il mercato pubblicitario online in Italia e senza dubbio quelli maggiormente comparabili con le rilevazioni fatte nelle altre nazioni. E non lo dico perché faccio parte del Consiglio Direttivo di IAB. Purtroppo, noto invece che molto spesso vengono segnalati dei numeri che rappresentano male o solo in parte i veri valori in campo, come se si volesse circoscrivere il settore su volumi più bassi (in cui magari il proprio market share risulti più marcato) del reale. Non dico certo di fare sovrastime (come ad esempio ho visto fare in altre nazioni assecondando un atteggiamento “grandeur”…) ma di rappresentare correttamente un mercato florido, che continua a crescere ma che ancora non occupa lo spazio adeguato nel marketing mix delle aziende.

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4 commenti per “La pubblicità online in Italia nel 2009”

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  1. michele ficara scrive:

    i dati sono interessanti e spero che verranno defalcati di quelli generati dall’audience del terremoto, dove verranno consumati milioni se non miliardi di banner sulla pelle dei terremotati e delle loro disgrazie, ne ho parlato diffusamente nel mio post qui:
    http://micheleficara.com/blog/2009/04/06/terremoto-in-abruzzo-contenuti-digitali-come-fare-business-morti-terremoto/

  2. Plinio scrive:

    Caro Signor Lupi, non sono un tecnico ma posso dire sulla mia pelle che i dati sono veritieri e nel mio caso anche sottostimati. Io procedo da anni in questa strada da solo, con l’aiuto di informazioni che prendo quà e la, sono amico di un bravo SEO , ho eliminato completamente la pubblicità su giornali ( ah, ho un piccolo Hotel ).
    Io penso che vi sarà ancora aumento e grande, ma i risultati cominceranno a calare.Le chiedo siccome ho comprato dei domini.mobi e .tel, pensa che abbiano un futuro? io penso che il mobile sarà importantisimo nei prossimi anni, ma il modo di come entrare non mi è ancora chiaro,
    saluti Plinio

  3. Mauro Lupi scrive:

    Caro Plinio, penso anch’io all’incremento del mobile, ma se i device e la velocità di connessione rimangono quelli attuali, allora l’evoluzione riguarderà solo alcuni settori più strettamente legati alle info di prossimità. Quando i device permetteranno una “navigazione” più pratica (o meglio, se siti e device si amalgheranno meglio), allora la mobilità delle informazioni sarà davvero complessiva.

  4. Luca scrive:

    questi dati misembrano molto interessanti, quello che però non emerge è che la crescita è enormemente frammentata e dunque con dinamiche poco industrializzabili

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