Proviamo solo per un secondo a mettere l’orologio indietro anche solo di tre o quattro anni. Certo, eravamo già parecchi a parlare di social media e di conversazione. Ma se cercavamo applicazioni concrete, anche nei più avanguardisti Stati Uniti, finivamo sempre per citare i soliti due o tre nomi.
Ok, rimettiamo l’orologio sui nostri giorni, periodo in cui i venti gelidi della recessione tingono di importanza doppia le innovazioni introdotte dalle aziende sul fronte della trasparenza e della condivisione. Non entro nel merito delle singole iniziative, ma trovo significativo il modo col quale alcune corporation stanno rinnovando radicalmente il modo di comunicare e di porsi nei confronti delle persone.
- Partiamo da Microsoft. Una delle più grandi aziende al mondo sta evidentemente cambiando pelle. Sarà pure costretta dal mercato ma, sottoscrivendo quello che ha scritto l’amico Greg Jarboe su Searchenginewatch, “Well, raise my rent. Microsoft is the good guy!”. Mi riferisco al graduale adeguamento alle regole imposte dalla Commissione Europea che andrebbero meglio evidenziate, come sottolinea Andrea Valboni su MClips, il blog multiautore di Microsoft Italia.
- Poi c’è l’iniziativa Nel Mulino Che Vorrei di Barilla. L’idea è chiaramente stimolante e coinvolgente (far scegliere alle persone le frasi della pubblicità) ma io la cosa che apprezzo di più è che l’azienda inizia (più o meno consapevolmente) a parlare attraverso le sue persone. Si perché è nella descrizione del blog di Pepe Moder, Digital Marketing Manager dell’area bakery di Barilla, che arrivano le informazioni “vere”, credibili, utili a capire.
- Naturalmente c’è anche Working Capital, il progetto per sostenere l’innovazione e le nuove iniziative imprenditoriali organizzato da Telecom Italia insieme a dpixel. Qui segnalo due cose: la diffusione di informazioni tramite chart e video direttamente dal blog di Gianluca Dettori e il post sul blog di Google Italia che chiarisce l’utilizzo dell’iconografia di Google nella campagna pubblicitaria di Working Capital.
Parafrasando l’articolo “I panni sporchi si lavano in Rete” sul numero di Panorama in edicola (in cui intervengo proprio nell’auspicare l’apertura di canali di comunicazione online da parte delle aziende), ritengo che adesso si possano anche “esibire i panni puliti”: l’importante è farlo in modo credibile e trasparente. (Per chi non ha la copia cartacea dell’articolo di Panorama, ancora per qualche giorno si può leggere qui.)
9 marzo 2009, 11:15 |
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Commenti (2)
Categorie: Comunicazione, Pubblicità, Segnalazioni, Social networking
2 commenti per “Le persone attorno Microsoft, Barilla e Telecom Italia”
Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.
roberta scrive:
“Ai tempi dell’inganno universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario” George Orwell.
Condividere la verità è il destino dell’era contemporanea…
ciao e buon lavoro!
roberta
Posted on 10 mar 2009 alle 20:02.
Beppone aka bragiu scrive:
Ciao Mauro,
ben ritrovato dopo mia assenza prolungata.
Io vedo nel problema “panni sporchi” un’opportunità unica per far si che l’azienda diventi più forte e ben vista.
Un’azienda più umana… con i suoi errori, i suoi difetti e i suoi pregi, la trovo qualcosa di molto più appetibile di un’azienda fredda e che nasconde (o cerca di nascondere) le sue pecche.
‘notte
Beppe
Posted on 11 mar 2009 alle 00:11.