Via Giuseppe in casa IMLI, scopro la trascrizione di un bellissimo speech di Clay Shirky, autore del libro Here Comes Everybody: The Power of Organizing Without Organizations.

Si parla del Social Surplus, per capire da dove proviene il tempo che le persone dedicano ad attività online e che per molti continuano a rimanere “tempo perso”. Credo sia capitato a tutti di sentire additare come perditempo gli utenti delle community online così come i contributori di Wikipedia o gli sviluppatori di open source. Ecco, l’articolo tira fuori alcuni numeri interessanti:

  • Per costruire l’intero progetto Wikipedia (considerando il tempo necessario a sviluppare l’infrastruttura ma anche a tutti i contenuti), sono state necessarie complessivamente circa 100 milioni di ore.
  • Di converso, solo negli Stati Uniti si passano 200 miliardi di ore l’anno a guardare la televisione (equivalenti a 2.000 progetti Wikipedia) e da numeri di questa magnitudo va identificato il surplus dal quale attingono le persone.

Rivelatrice la storia finale che racconta di una bimba di quattro anni che, mentre guardava un DVD, a metà del film si è messa a trafficare tra i fili dietro la TV: cercava… il mouse. In pratica gli sembrava innaturale rimanere passiva e cercava uno strumento per interagire.

Certo, non significa che la nostra dieta mediatica debba essere sempre votata all’interattività, ma in base alla logica del continuo passaggio di testimone nel dedicare tempo alla produzione e condivisione di contenuti (scrissi un post su questo), la Rete continuerà ad assorbire momenti del nostro tempo che fino al giorno prima erano dedicate ad attività passive. Con buona pace dell’interlocutore di Giuseppe che a proposito dei navigatori online ritiene chi sia solamente “gente che ha un sacco di tempo libero”.

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2 commenti per “Sto cercando il mouse”

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  1. roberta scrive:

    salve Mauro…per farti sorridere…mia figlia attacca il mouse all’abecedario di legno ed ha 4 anni e mezzo…per lei il computer fà ormai parte dei suoi interessi e non è monotematica ma sempre alla ricerca di stimoli…il nostro tempo al computer è ricco di condivisione, un dare e avere continuo e il tempo libero è esattamente quello che ognuno di noi desidera prendersi dentro e fuori il pc. siamo noi che decidiamo…qual’è il problema?…che comodità condividere stando seduti!!!
    ti saluto…
    roberta

  2. Mauro Lupi scrive:

    Cara Roberta, giusto, confermi come l’intelligenza utilizza le tecnologie per generare valore e per favorire scelte consapevoli.
    Purtroppo non esisitono solo persone in grado di “dominare” la complessità (o, se vuoi, la versatilità) delle tecnologie. In molti sono in difficoltà, la velocità dei cambiamemnti li mette in crisi, spesso semplicemente per mancanza cronica di sapersi mettere in discussione.

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