Partendo dai “contenuti decentralizzati” a cui faceva riferimento Steve Rubel un anno fa, passando per il content marketing a cui recentemente mi riferisco spesso, si arriva ai contenuti intelligenti formalizzati dall’agenzia The Rockley Group (via Casaleggio Associati).

Roberto Cobianchi sintetizza le caratteristiche del “contenuto intelligente”:

  • ha una struttura
  • ha un significato semantico
  • è trovabile
  • è riusabile

Interessante è anche un apposito convegno organizzato sull’argomento a gennaio, tra cui la descrizione dell’intervento di Salim Ismail di Confabb sugli “Intelligent Content”:

There are several trends that are converging today with content on the internet:

  • increased structure (XML)
  • increased syndication
  • atomization
  • meta-data associations (e.g. tagging)
  • socialization

All of these combined provide an increasing amount of context for any piece of content. When you have enough context for a piece of information, essentially that content is now ‘intelligent’. In general, the more context you have, the more intelligence you have.

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