In veloce carrellata alcune delle parole chiavi che secondo me hanno contraddistinto lo IAB Forum di quest’anno:

  • Complessità. Si è preso atto che la comunicazione digitale si complica e si rinnova la richiesta agli operatori del settore di semplificare i messaggi, le metriche, le soluzioni. Beh, non sono d’accordo. Penso che le opportunità della Rete siamo proprio dovute alla sua articolazione. Su questo tema proverò a spiegarmi meglio in un prossimo post.
  • Creatività. Lo constato anch’io tutti i giorni: la classica richiesta delle aziende è di ricevere proposte innovative, originali, fuori dagli schemi. E sono istanze non sempre soddisfatte dai loro interlocutori tradizionali.
  • Fiducia. È la parola con cui Layla ha chiuso la seconda sessione plenaria. Fiducia tra aziende e operatori del settore, elemento indispensabile per una reale efficienza dei progetti. Che poi viaggia in parallelo con la fiducia che i brand sono tenuto a (ri)conquistare ogni giorno sul mercato nei confronti dei consumatori.
  • Impatto zero. Vale la pena ricordarlo: IAB Forum è stato un evento a impatto zero per l’ambiente. Un momento speciale quello di Roveda di Lifegate che si emoziona durante il suo speech.
  • Da una slide di Vernocchgi di Accenture a IAB Forum 2008 Barriere al successo. Notevole il lavoro di Accenture che insieme a IAB sta cercando di “mappare” l’intero mercato digitale, sicuramente sottostimato se si guarda solo la parte della pubblicità online. Memorabile la chart di Vernocchi, capo di Europa e Sud America di Accenture, sulla contrapposizione tra Barriere all’ingresso e Barriere al successo (evidenziata anche da Andrea), così come quella tra Analog dollars e Digital cents.
  • Crisi. Non ho trovato del tutto coerente l’analisi da Binaghi di OMD (qui le sue chart) partendo dalle due ultime crisi della pubblicità. Il semplice elemento distintivo di oggi, è che mentre in passato tutti mezzi hanno subito decrementi importanti, nel momento attuale la Rete continua con un segno positivo a due cifre.
  • Obama. Inutile negarlo: il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha dimostrato con i fatti cosa può scatenare un uso intelligente di internet. È vero che lo ha fatto investendo molti soldi, ma nel contempo il primo consulente che ha ascoltato è stato il fondatore di Facebook!
  • Branding. Quasi tutte le case history presentate avevano al centro obiettivi i branding, compresa quella di Expedia interessata in genere solo ad attività direct. Nulla di male, specie pensando che nei media tradizionali quella è la parte più corposa dello spending. Forse è mancata una maggiore attenzione all’e-commerce e all’infocommerce che penso meritino maggiore spazio.
  • 20%. È la percentuale di crescita della pubblicità online che IAB stima per il 2009 rispetto al 2008 (che chiude con un +23,3% a 843 milioni di Euro).
  • Formazione. La chiedono le aziende, la auspica Duranti di Nielsen, la propongono molti operatori del settore. A me sembra che si confonde la formazione/informazione su tool, strumenti e tecnologie, con un approccio più strategico che invece è quello che spesso manca. Ad esempio, è inutile spiegare Facebook a chi non ha voglia o capacità di sviluppare davvero la conversazione con le persone.

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6 commenti per “Le keyword di IAB Forum 2008”

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  1. Luca Bove scrive:

    Effettivamente si è parlato troppo di BRANDING …
    sembrava quasi un ritorno al passato.
    E tutte le menate sulle conversioni e sul fatto che Internet è stra-misurabile?

  2. postoditacco scrive:

    Condivido pienamente l’analisi che hai fatto e ho molto apprezzato l’idea di analizzare l’evento attraverso le keyword :)
    Peraltro anche io ho utilizzato un approccio simile per tutte le sessioni a cui ho partecipato, spingendomi però un po’ più in là e realizzando delle clouds 2.0 (qui e qui) basate sugli interi discorsi (a dire il vero ultimamente sto sperimentando questo metodo anche nelle riunioni di lavoro, ndr).
    Oltre a quanto sintetizzato in modo eccellente da te, aggiungerei queste osservazioni:
    - keyword “creatività”: proveniente da più parti, veniva spesso associata a “idee” e soprattutto l’intervento di Giovanni Perosino (Direttore Comunicazione Gruppo FIAT ) ha sottolineato questa forte esigenza da parte degli investitori.
    - keyword “crisi”: anche io non ho trovato molta correlazione tra le crisi passate e quella attuale, visto che il media mix è cambiato.
    Molto efficace invece l’esposizione per metafore da parte dello stesso Binaghi.
    Più che di “crisi”, io ho notato una prevalenza della keyword “mercato”, legata di volta in volta alla keyword “crisi” (del mercato in generale) piuttosto che a “crescita” (di quello digitale).
    - keyword “Obama”: spesso associata a “cambiamento”, “linguaggio” e “approccio”
    - keyword “branding”: per dirla tutta, si è parlato prevalentemente di “awareness” ed “esperienze”
    Altre keyword emerse sono:
    - “campagna”, che secondo più voci non deve fermarsi con la singola iniziativa ma prendere spunto proprio da essa per costruire relazioni ed “engagement”, possibilmente sfruttando un approccio multicanale.
    - “giovani”
    - “investimenti”
    - “media mix”, che è cambiato, ormai lo si è capito, però è giusto ribadirlo.
    - “rete”, intesa come abbattimento del digital divide e della net-neutrality, quindi disponibilità di banda larga a TUTTI i cittadini italiani, anche a quelli residenti nelle aree depresse
    Le keyword che invece non mi sono piaciute, tra quelle maggiormente utilizzate, sono:
    - alcune di Francesca Benati (Direttore Marketing Expedia), che ha insistito parecchio sul dualismo “online” vs “offline” e che ha utilizzato un’espressione datata come “colpire il target”.
    - “consumatori”, utilizzata parecchio da Antony Strianese (PM L’Oreal)
    Un grosso saluto e i miei complimenti per l’eccellente organizzazione :)
    Roberto

  3. postoditacco scrive:

    @luca di quello se ne è parlato nelle specifiche sessioni dedicate alle analytics

  4. Mauro Lupi scrive:

    @postodicatto: bel contributo e bel lavoro sulle cluds, grazie!

  5. postoditacco scrive:

    Ehm…posto-di-tacco, Mauro :)
    Sono quello a cui hai scattato la foto insieme a Layla (tra l’altro anche a lei e Nereo è piaciuto).
    E pensare che questa cosa non l’avevo preparata ma l’ho improvvisata al momento.
    Avevo voglia di fare un’analisi diversa dalle tante che il giorno dopo sarebbero state pubblicate sui blog (ovviamente in aggiunta a quelle testuali e multimediali).

  6. Mauro Lupi scrive:

    Ops, scusa per il mispelling. Tra l’altro ho sbagliato anche clouds (ho scritto cluds): mi sa che stavo ancora dormendo :)

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