Oggi faccio il paio con Massimo Mantellini su Nòva/IlSole24Ore e con Marco Montemagno in un intervista su DailyNet. In qualche modo le due cose sembrano collegate: da una parte si prova ad analizzare i fenomeni, proprio mentre c’è chi tenta di legiferare in un modo che appare inconcepibile.

Su Nòva, Massimo torna sull’articolo di Wired che sostiene che i blog sono morti, esprimendo invece parere esattamente opposto. E io concordo decisamente. Nel mio pezzo cerco di individuare delle logiche con cui valutare non solo i blog, ma le applicazioni digitali in genere; scrivo di come affrontare il mare in piena degli ambienti online con cui è opportuno avere a che fare.

Nòva di oggi è peraltro ricco di tanti articoli interessanti: si tratta di cloud computing, di lavoratori dell’immateriale e poi Giampaolo Colletti accenna ad una ricerca dell’Università Bocconi sul rapporto tra aziende e social media. Con l’occasione: simpatica discussione avviata da Maurizio su FriendFeed in cui si enfatizza la qualità di Nòva.

Su DailyNet, l’articolo di Fabbricini riguarda il noto decreto che prevedrebbe l’obbligo di iscrizione al registro degli organi di comunicazione (Roc) per i blog collegati ad un’attività economica. Marco come me è ovviamente contrario. Io magari esagero ma dico, tra l’altro, che se una legge bisogna fare, allora facciamone una che obbliga i legislatori a fare dei corsi per capire internet prima di legiferare. È un tema caldissimo e delicato, ben ripreso anche da Mario Adinolfi su Europa di oggi.

Tags:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...


4 commenti per “Decifrare i blog prima di legiferare”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Maurizio Goetz scrive:

    Vado controcorrente. Proprio quando molti sostengono che i blog sono parti (ma lo si diceva anche della pubblicità, ricordi?) io penso che invece quelli che seguo siano migliorati, perché sono aggiornati di meno rispetto al passato, ma con contenuti migliorati anche perché ci sono le piattaforme di microbloggin come twitter o friendfeed o i tumblr a essere utilizzati come valvole di sfogo, per post minori o riflessioni che una volta andavano sul blog.
    Come al solito non bisogna generalizzare.
    Oggi non si può più parlare di blogosfera, ma di sociosfera, come qualcuno faceva notare perché l’insieme delle relazioni digitali sono diventate molto più complesse ed articolate e ad un occhio esterno tutto questo non appare proprio.
    Queste cose vanno dette.

  2. Gianni Lombardi scrive:

    Se siete in tre, fate il trio, non il paio :-)
    A parte questo, pienamente d’accordo con le tue considerazioni.
    “Decifrare prima di legiferare” è un’ottima sintesi che dovrebbe essere stampata a caratteri giganteschi sulle pareti del Parlamento, per incoraggiare sia a esaminare bene i fenomeni prima di fare proposte legislative, sia per incoraggiare a scrivere leggi piu’ semplici e chiare.

  3. fcoraz scrive:

    Ovviamente sono contrario allo spirito liberticida della legge che vuole imbavagliare i blog, ma il legislatore esprime in parte un’esigenza corretta perchè registrare i blog significa impedire l’elusione fiscale dei blogger che ricevono soldi in nero ospitando gli Adsense (chi ricava daneé grazie alla fruizione di proprio contenuti è evidentemente un’attività economica).
    PS Quanto fattura Google Italia dagli Adsense? 50 milioni di euro? Il 20% di questa cifra sottratto al fisco non è risibile.

  4. Mauro Lupi scrive:

    @Gianni: in realtà sono “due paio” :)
    @fcoraz: Si, il tema evasione è giusto, anche se sarebbe da disciplinare nel suo complesso. Non a caso, mi pare sia ancora aperta un’indagine della GdF perché ufficialmente Google fattura in Italia poco più di 20 milioni contro i 250 almeno effettivi che però vengono gestiti dall’estero.
    Così come gli affiliati Adsense mi pare che ricevano le commissioni dall’estero.

Lascia un Commento

Codici HTML ammessi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>