Technorati è stato per diversi anni il principale punto di riferimento nell’analisi dell’articolato mondo dei blog, tanto da essere identificato come il “Google dei blog”. Ha iniziato a perdere di smalto per via di saltuari problemi tecnici ma soprattutto perché è la blogosfera ad essere cambiata. Lo testimonia il fatto che la rilevazione sulla numerosità e tipologia dei blog svolta periodicamente da Technorati per fotografare l’intero settore, oggi è stata praticamente sostituita da un’indagine realizzata mediante interviste. Dall’esame quantitativo e generalizzato sulla numerosità e sulla frequenza di pubblicazione, si è passati ad analizzare elementi più specifici tra i quali il modello di business (quando esiste) sottostante ai blog.

È una specie di resa consapevole di fronte alla difficoltà di classificare quella che, insieme ai video e alle foto condivise online, è la parte più significativa degli user generated content. A ciò si aggiunge la continua polverizzazione di tali contenuti in altre decine di luoghi differenti: i microblog di Tumblr, le comunicazioni brevi di Twitter, i social network verticali di Ning, le relazioni su Facebook, senza dimenticare FriendFeed che prova a fare da collettore a tutto questo. C’è anche Knol, la piattaforma di Google per la pubblicazione di articoli, disponibile ora anche in italiano.

Uno scenario che si evolve rapidamente verso cento direzioni differenti, ove l’unica certezza è che tra sei mesi potremmo trovarci davanti una situazione nuovamente diversa. Tutto questo fa impazzire chi prova a capire e fotografare la Rete con sistemi e metriche con cui si valutano gli altri mezzi di comunicazione. Le logiche delle classifiche e delle generalizzazioni non funzionano più. I blog più seguiti e popolari sono comunque fenomeni circoscritti e difficilmente (lo si spera in qualità di lettori) diventeranno singoli canali mainstream. Di certo non rappresentano la blogosfera tutta, che invece è sempre più espressione delle splendide diversità di cui si compone il genere umano. Così come i due milioni di utenti che usano Facebook, altro non sono che un eterogeneo insieme di persone non certo rappresentativo di valori comuni se non quello relativo all’uso uno strumento online, adottato peraltro in massa solo negli ultimi sei mesi e che alla stessa velocità potrebbe orientarsi altrove in futuro.

Decifrare social network e blog presuppone accettare alcune regole non scritte che iniziano però a ripetersi in questo pur breve periodo di esistenza.

  1. Le aggregazioni attorno a siti e servizi online hanno dei cicli di vita piuttosto brevi. Si crea spesso una specie di loop che esplode nel momento di massima popolarità per rigenerarsi in mille modi diversi. Quindi è bene dedicare l’attenzione su più fronti, pronti però a cambiare rotta quando serve.
  2. La quantità di contenuti digitali è un mare in piena: meglio analizzarlo dall’alto perché a concentrarsi troppo sui particolare o con eccessiva minuzia, fa rischiare solamente di essere travolti dall’onda. Inutile è anche cercare di mettere argini e costruire dighe: meglio imparare a fare surf.
  3. Chi per ragioni personali o professionali ha interesse a far parte di questo ecosistema digitale, non può limitarsi ad “esserci” ma ne deve diventarne effettivamente uno degli elementi. In pratica, la differenza tra aprire un blog autoreferenziale piuttosto che relazionarsi con una serie di “ambienti” nei quali si ascolta e si ha qualcosa di interessante da raccontare.
  4. Non esiste un “prime time” sulla Rete se lo si cerca di individuare su canali specifici. Audience, influenza e impatti significativi, sono generati da internet quando scattano le sue capacità di aggregare le persone e sviluppare cicli virtuosi crescenti. E succede quando la tanto decantata “viralità” della Rete, risulta essere il frutto di motivazioni oggettive piuttosto che un caratteristica ricercata dai marketers.

Articolo pubblicato su Nòva/IlSole24Ore del 13 Novembre 2008

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2 commenti per “Decifrare blog e social network”

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  1. adsf scrive:

    adsf

  2. Imparare a fare surf at Mauro Lupi's blog scrive:

    [...] messo online l’articolo uscito ieri su Nòva e dedicato a come decifrare il web. Il titolo di questo post, riprende uno dei quattro punti che ho [...]

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