Raggruppo qui alcune note sugli ultimi libri letti:

Economia della felicita, Luca De Biase Economia della felicità di Luca De Biase. Aprendo il libro credevo che avrei ritrovato le riflessioni che Luca aveva già anticipato da mesi sul suo blog. D’altronde il tema era quello: economia, crescita, felicità e blog. In realtà quello che è uscito per Feltrinelli è una rilettura più organica e scorrevole dell’economia del dono, specie quello relativo al tempo dedicato alle relazioni digitali. È l’economia e il denaro analizzati dal punto di osservazione di un cittadino della Rete, consapevole che la sua parte abitata potrebbe contribuire a migliorare questo mondo che invece sta andando verso una pericolosa monetizzazione di ogni cosa. Un libro buono per riflettere; pur con tutta la speranza che anima il testo, si scorgono le nevrosi che alimentano la società in cui viviamo. Ne usciremo?

Fare business con il web, Lonardo Bellini Fare business con il web di Leonardo Bellini. Quasi un romanzo che racconta una specie di start-up di un business online, affrontando tutti i passi necessari: dalla strategia alle tattiche, dalla pianificazione del business plan alla campagna di comunicazione, dal monitoraggio dei risultati al customer support. Il tutto raccontato attraverso i dialoghi, i confronti e le domande di Leo, Cri, Jacques, Pat e gli altri protagonisti di questo originale racconto. Dicevo a Lenoardo che il titolo del libro è limitativo, nel senso che sembrerebbe trattare solo di web, invece si affrontano anche argomenti legati ai modelli economici, alla customer retention, alla profilazione dei clienti, ecc. In definitiva, un testo leggibile e anche divertente, utile ad esempio a molte PMI che vogliono inserie il web tra i canali di vendita. Il libro ha anche il suo sito.

internet_pr Internet P.R. di Marco Massarotto. Tutto quello che avreste voluto sapere su come come cambia la comunicazione tra aziende e consumatori per via della Rete che (ancora) non avete avuto il coraggio di chiedere. È un libro ben fatto, chiaro ed essenziale, che non si perde in scenari rivoluzionari ma che affronta il quotidiano attraverso tutti i principali aspetti dei cambiamenti che ogni azienda si trova ad affrontare di questi tempi. Al centro dell’attenzione l’ascolto, i consumatori-persone con cui dialogare, l’apertura di canali digitali per rinnovare la relazione col mondo esterno. Per le case history l’autore rimanda al blog del libro, mentre ho notato diversi inviti ad affiancarsi a consulenti e aziende specializzate, pur con l’auspicio di maturare capacità interne per essere autonomi quanto prima. Anche se detto da da un professionista del settore (come me d’altronde) un approccio del genere può sembrare interessato, non posso che condividere: sono passaggi importanti che non riguardano solo l’utilizzo di una nuova tecnologia, ma che toccano i capisaldi della comunicazione aziendale. Non basta un fornitore di servizi tecnici, ma occorre supporto qualitativo, coaching, consulenza strategica. A leggere analiticamente il libro di Massarotto, ci si rende conto di quanti aspetti cruciali stia toccando la Rete nel business di moltissime aziende.

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9 commenti per “Tris di libri: Economia della felicità, Fare business con il web, Internet P.R.”

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  1. moroplace scrive:

    Ho recentemente finito di leggere “Economia della felicità” e penso sia il risultato di una equilibrata analisi tra economia e i nuovi strumenti di comunicazione. Vedo una vaga nota di pessimismo ma anche visibilità su una possibilità di riscatto. Possiamo pensare di portare nella realtà economica le stesse motivazioni che ci portano oggi a condividere in rete. Ho provato a riportare alcuni frasi che possono essere utili spunti di discussione su http://blogs.sun.com/moroplace/entry/alcuni_libri_su_blogosfera_e

  2. Marco Massarotto scrive:

    Grazie Mauro. Wow, condividere lo stesso post con il libro di Luca è davvero un onore… :-)

  3. Leonardo Bellini scrive:

    Grazie Mauro per la tua recensione, anch’io sono onorato e felice per la bella compagnia di questo post :-)

  4. Albert Antonini Mangia scrive:

    Dei tre libri ho letto solamente Internet P.R., mentre ora ho inziato a leggere “WEB 2.0″ di Vito di Bari, tu l’hai letto?
    Sono d’accordo con quanto scrivi riguardo Internet P.R. ed inoltre penso che a Massarotto va riconosciuto il grande merito di avere dato ordine ad una materia nuova e sopratutto vasta. Quello che intendo è che molte delle cose scritte da Massarotto le avevo già lette altrove, ma venivano spesso trattate con superficialità e senza inserirle nel giusto contesto, mentre l’autore è riuscito ad approfondire gli argomenti in maniera organica e ordinata trattando ogni argomento nel modo giusto, senza divagare e sopratutto puntando dritto all’obiettivo: dare uno strumento utile a chi nelle aziende vuole comunicare su Internet. Per quanto riguarda l’approccio invece in un primo momento era sembrato interessato anche a me, ma poi ho avuto l’impressione che fosse più un monito del tipo: attenzione qui non si improvvisa niente, il campo è minato, poca gente al momento ha l’esperienza giusta per approcciare il mercato e forse è il caso di rivolgersi a chi fa questo per lavoro… O almeno questo è quello che ho percepito io :-)

  5. Mauro Lupi scrive:

    Ciao Albert, Web 2.0 l’ho letto (https://www.maurolupi.com/2008/04/web-20—vito-d.html) e mi è piaciuto in gram parte. Sono d’accordo su: “forse è il caso di rivolgersi a chi fa questo per lavoro”, eh eh :)

  6. Marco Massarotto scrive:

    Grazie Albert. Lo spirito è esattamente questo. Oltretutto non credo che nessuna azienda si rivolgerebbe a un consulente per alcune pagine che ha scritto. Inoltre non trovo niente di strano/scandaloso nel dire: rivolgetevi a chi conosce bene il mezzo su cui volete comunicare (oltre al fatto che non mi sembra di aver scritto questo in ogni pagina, ma di averlo menzionato due o tre volte al massimo…).
    Piuttosto, siccome Mauro rappresenta un’associazione (IAB) che ha delle posizioni abbastanza diverse sulla strategia generale, credo sia più interessante dibattere apertamente quale siano le opportunità di media strategy che si presentano oggi alle aziende sul web, piuttosto che se sia il caso o meno di rivolgersi a consulenti.
    Per finire, mi sembra di aver detto abbastanza chiaramente che una delle prime necessità delle aziende sia quella di strutturarsi con un reparto piuttosto che assoldare dei consulenti
    Capitolo 15: Serve un budget o serve un reparto?
    http://books.google.it/books?id=MAyo09MLqRUC&pg=PA131&vq=reparto&source=gbs_search_s&sig=FIqvCb7a0l39iVDTgASV7jBApqI

  7. Mauro Lupi scrive:

    Marco, che significa “IAB che ha delle posizioni abbastanza diverse sulla strategia generale”?
    IAB rappresenta molte tipologie di aziende che, in un modo o nell’altro, gravitano attorno alla pubblicità interattiva: da chi vende advertising online a chi fa consulenza, dagli istituti di ricerca alle web agency.
    Non è un’associazione di categoria e per questo non ha una “posizione” univoca. Il macro-obiettivo è quello di far crescere il business attorno internet, cercando di fare education, eventi, diffusione dei dati di mercato, ecc.

  8. Marco Massarotto scrive:

    Forse mi sono espresso male Mauro, rileggendomi ora. Intendevo dire che il focus principale di IAB pare essere sul display advertising, almeno dagli ultimi IAB Forum, mentre in questo post parliamo prevalentemente di PR, relazioni, social networking.
    Poi c’è il mondo del web design, analytics, seo, usabilità.
    Sarebbe interessante ragionare su come e con quale pesi questi diversi approcci dovrebbero entrare in una media strategy o come un’azienda dovrebbe riparire i budget e con quali obiettivi di ROI tra queste varie opzioni.

  9. Mauro Lupi scrive:

    Sono d’accordo nel valorizzare tutto “quello che c’è attorno ai banner”, che peraltro è due terzi del mio business! :)
    Battute a parte, come IAB ci sono alcune iniziative concrete che stanno andando proprio in quella direzione, ad esempio sul fronte delle ricerche sul valore complessivo del mercato. Intanto segnalo che il prossimo IAB Seminar sarà dedicato all’argomento analytics.

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