Solo il 28% del testo di una pagina web viene letto. Di tutto il resto si fa uno “scanning” e non una lettura vera e propria. È quanto risulta da una ricerca della University of Hamburg a cui sono arrivato via SEOmoz e poi via Jakob Nielsen. Emerge anche un’altro dato: all’aumentare del testo presente nella pagina, non corrisponde un pari incremento del tempo passato sulla pagina stessa: quindi o si leggono più velocemente i brani più lunghi, oppure (più realisticamente) alcune parti si saltano.
Insomma: anche i contenuti testuali (come un po’ tutta la Rete) si tendono ad “usare” ancor prima di essere letti. Ciò suggerisce di puntare alla sintesi come fattore chiave, magari con la cosiddetta impostazione “a cipolla” che sviluppa il dettaglio dei contenuti attraverso approfondimenti incrementali disponibili solo a chi è realmente interessato.
Tags: University of Hamburg – SEOmoz – Jakob Nielsen
11 commenti per “Quanto si legge una pagina web”
Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.
Massimiliano Scorza scrive:
L’importante è non ricamare sopra queste considerazioni, arrivando ad affermare che impegnarsi per scrivere bene anche sul web equivale a perdere del tempo…è sempre utile ribadire questo concetto, a mio avviso.
Posted on 15 mag 2008 alle 08:40.
Mauro Lupi scrive:
Giusto, infatti l’ideale è scrivere bene E in modo conciso (mi sembro Catalano, quello delle frasi ovvie de l’Altra Domenica)
Posted on 15 mag 2008 alle 08:54.
Smeerch scrive:
Io credo invece che informazioni di questo tipo servano soprattutto a chi lavora con il web advertising.
Ottima segnalazione, Mauro.
Posted on 15 mag 2008 alle 10:51.
Riccardo Vettore scrive:
Ciao Mauro,
interessante il tuo feedback. La sensazione che le persone non leggessero tutto c’era, mancava sicuramente il dato statistico medio. Personalmente speravo in un percentuale media un po’ più alta
Parlando della tua conclusione, condivisibilissima, volevo porre l’attenzione sulle famose Landing Page. Anche se è vero che Google sta iniziando a penalizzare le Landing Page lunghissime è anche vero che le pagine così strutturate presentano performance migliori rispetto l’impostazione a “cipolla”.
Quindi il dilemma (che Google sta cercando un po’ forzatamente e con forza di risolvere) su come costruire quantomeno le pagine più direttamente pubblicitarie c’è; e la mia domanda forse un po’ provocatoria è: se i risultati parlano chiaro perché cambiare il metodo di approccio se si va incontro ad un peggioramento delle conversioni?
Posted on 19 mag 2008 alle 14:25.
Il blog nella didattica scrive:
Web e lettura
.: Quanto si legge una pagina web – Mauro Lupi
Posted on 20 mag 2008 alle 20:51.
studentefreelance scrive:
Ciao Mauro, che dire invece dei commenti?
Quanto in realtà vengono letti?Soprattuto quando si tratta di leggere più di 100 commenti…
I commenti sono il feedback che segnalano la vera interazione del web, ma nel modo in cui utilizzati non credi si perda il valore?
Ciao
Posted on 20 mag 2008 alle 22:35.
Simone Favaro scrive:
E’ la dimostrazione scientifica di un aspetto risaputo da anni. Leggere su web stanca. Il web è fatto per essere fruito in modo veloce. Pochi messaggi, chiari e identificati. Il web writing, tanto snobbato, è fondamentale. Scrivere contenuti per il web non è come scrivere per la stampa. E questa ricerca lo dimostra (finalmente direi).
Posted on 26 mag 2008 alle 12:07.
annarita scrive:
Sì, il web writing è fondamentale. Il web è in genere fruito velocemente. Mi sentirei di affermare che fanno però eccezione alcune tipologie di blog come quelli didattici. Ne gestisco due e,in base alla mia esperienza, direi che le conclusioni della ricerca citata non sono pienamente estendibili ai blog didattici.
Posted on 29 mag 2008 alle 23:34.
luigi scrive:
ritengo che gran parte dell’attenzione si perda anche per colpa del design della pagina, rispettare le gerarchie per i font (come accade sui quotidiani ad esempio, intestazioni, paragrafi etc) e fare molta attenzione alla navigazione (il breadcrump spesso mal curato o inesistente) facilitano molto la lettura e il “mantenimento” dell’informazione.
Ovvio il tutto condito da un minimo di conoscenza dell’italiano e soprattutto il buon consiglio di rileggere più volte quanto scritto…insomma come ci insegnavano a scuola, quella di una volta con la maestra!
Posted on 30 mag 2008 alle 12:55.
Fabio Lazzerini scrive:
Mauro,
dati molto interessanti.
Che fanno pensare una volta di più a come ancora troppe Aziende usino il Web in maniera “cavernicola”. Ovverosia, come un sostituto delle vecchie affissioni pubblicitarie: la nostra storia, il nostro management, i nostri prodotti descritti dettagliatamente, e così via.
Questo perchè si usa Internet senza la necessaria formazione. Lo si fa gestire dai classici comunicatori, che per 20 anni hanno usato media classici e affrontano la grande Rete senza la freschezza e preparazione necessarie.
Fabio
Posted on 25 giu 2008 alle 13:16.
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