Come le ciliege, una tira l’altra. Così, dopo la ricerca di Universal McCann e quella di Forrester, arrivano altre conferme sulla rilevanza dei numeri relativi alla blogosfera italiana, in particlare su lettori e numero di blog:

  • Andrea Boaretto, nell’ambito dell’Osservatorio sulla Multicanalità (uno dei più autorevoli studi sull’uso della Rete in Italia), ricorda come anche a loro risultino oltre 13,5 milioni di persone che leggono forum e blog e più di 6 milioni partecipano alle relative discussioni. E questo nella rilevazione pubblicata lo scorso novembre.
  • Il LaRiCa dell’Istituto di Comunicazione e Spettacolo della Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino “Carlo Bo” ha pubblicato i risultati di una ricerca quantitativa che campiona la popolazione italiana con più di 18 anni da cui risultano, tra l’altro, poco meno di 3 milioni di blog attivi (aggiornati almeno una volta la settimana nel 57% dei casi).
  • Ricordo anche la recente ricerca di DigitalPR da cui emerge che più della metà degli utenti internet è influenzato (molto o abbastanza) dai blog nelle decisioni d’acquisto.

Massimo continua ad essere scettico ma credo sia il concetto di “blog attivo” su cui il suo parere si discosta da tutte le ricerche. La miglior risposta, a mio parere, arriva rpoprio da una delle indicazioni che accompagnano lo studio del LaRiCa:

La blogosfera italiana è dunque molto più vasta e diversifica di quanto comunemente non si pensi ed il nucleo di blogger più noti ed attivi rappresentano solo la punta di un iceberg che come tale non può essere considerato rappresentativo del fenomeno nel suo complesso.

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5 commenti per “Altre conferme su blog e numeri”

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  1. FG scrive:

    Concordo pienamente sull’analisi. Credo che il concetto di blog attivo ed in generale di parte abitata della rete di Massimo Mantellini implichi una valutazione soggettiva sulla qualità della partecipazione. Il confine fra i blog condotti in modo professionale e quelli “con le farfalline” è labile anche se concordo sul fatto che si tratta di fenomeni caratterizzati da logiche diverse.

  2. Marcello del Bono scrive:

    Sono numeri interessanti, probabilmente (solo) in parte da ridimensionare. In particolare sto leggendo ora la ricerca Universal McCann e noto che sono partitia da una penetrazione Internet in Italia del 57% in netto contrasto con i dati Eurostat che indicano “No Internet Skills” per il 52% della popolazione. In ogni caso la tendenza è segnata e condivisibile,ma sui numeri purtroppo più che andare a sensazione o fidarsi ciecamente bisogna fare costantemente un lavoro di spunta e di confronto…

  3. Alessandro Grimaldi scrive:

    Vorrei avere qualche info sulle potenzialità di promuovere i prodotti della mia azienda in una community. Per la verità mi sono avvicinato da poco a questo nuovo metodo di comunicazione e quindi non conosco ancora le reali potenzialità e il metodo preciso per promuovere. Se potessi avere qualche indicazione o suggerimento Vi sarei grato.

  4. Mauro Lupi scrive:

    Caro Alessandro, secondo me, darti una risposta senza avere altre indicazioni è quanto meno sbagliato professionalmente. E’ come chiedere “cosa posso fare con internet?”. Va quindi anlalizzato il tipo di azienda, il mercato di riferimento, la strategia dicomunicazione, ecc.
    In linea generale, ha senso utilizzare l’acronimo POST (come a suo tempo suggerito da Forrester) che sta per People, Objectives, Strategy, Technology, strettamente in questo ordine.

  5. Otto_Vask scrive:

    Ha ragione Mauro, si può fare un po’ tutto e il contrario di tutto
    Qui http://tinyurl.com/6cambb trovi una mia presentazione sui possibili scenari per i Social Media e le aziende italiane. Poi in rete è pieno di materiale informativo, a partire da questo blog, su cui puoi cominciare a farti una idea di cosa si sta muovendo in quest’area

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