Ieri avevo parlato da poco con un cliente che mi chiedeva se potevamo infiltrarci nei blog per fare commenti positivi sulla sua azienda, che mi ha chiamato Andrea Secchi di Italia Oggi per un articolo (oggi in edicola) a proposito della reputazione on-line. È evidente che l’argomento è caldo ma c’è tanto da fare in termini di divulgazione delle informazioni corrette.

A proposito dei commenti fittizzi, nell’intervista li ho semplicemente definiti “bombe ad orologeria”. Eppure brand anche molto noti, hanno deciso di utilizzare tattiche del genere: non si rendo conto di essere seduti su delle polveriere…

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9 commenti per “Reputazione e bombe”

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  1. Marco Dal Pozzo scrive:

    Mauro, perche’ parli di bombe ad orologeria?
    Credo che quando le critiche che si chiede di contrastare siano fatte soltanto per spirito distruttivo e a prescindere da cio’ che si recensisce (magari anche sotto commissione ;) ), il lavoro di “ripulitura della reputazione online” sia giusto e, direi, anche necessario (quando ovviamente si e’ forti di un buon prodotto/servizio/etc…)!
    In ogni caso almeno qui ti chiedono di “infiltrarti” nei blog…sarei davvero curioso di vedere, infatti, come si muovono in questo settore le societa’ di cui qualche tempo fa si parlava su Repubblica (le inglesi Tiger Two e Distilled e la californiana Reputation Defender) che dichiarano addirittura di far scomparire articoli dannosi :)

  2. Mauro Lupi scrive:

    Ciao Marco, intendo commenti positivi inseriti da utenti finti. La bomba scoppia quando si viene smarcherati e, specie per le aziende con brand popolari, il rischio non vale mai la candela.
    A quel punto meglio cercare di operare trasparerentemente e, se si vuole rispondere, farlo in modo palese.

  3. Beppone scrive:

    Mmhh… la tecnica di infiltrarsi nei blog mi ricorda parecchio l’adv subliminale nelle pellicole cinematografiche di qualche decennio fa… poi proibite.
    Non so..
    Personalmente ritengo che il prodotto/servizio/azienda vada difeso ad armi pari, ma se si comincia a spargere pubblicità indiretta sui blog/social forum alla fine anche i blog stessi perdono di valore.
    Credo che Mauro intendesse questo per bomba ad orologeria.

  4. Beppone scrive:

    ooppsss… risposto in ritardo senza vedere intervento di Mauro.. sorry

  5. Massimo Bellato scrive:

    Io in parte sono d’accordo con Marco; conosco la nomea delle società citate ed ho cercato di capire meglio i loro servizi. A tutti gli effetti sono “utenti finti” che con commenti positivi risollevano la reputazione di un brand piuttosto che di un altro.
    Il giochetto parrebbe funzionare, soprattutto per il fatto che la finzione deve rimanere celata, altrimenti come dici tu, Mario, casca il palco :)
    Credo comunque che l’equilibrio sia fragile perchè si tratta della stessa tipologia di approccio applicato ai filmati virali più riusciti: preparare e divulgare un format che sembra vero quando invece è stato pianificato a tavolino.
    Non è impresa da poco e per chi non riesce a sortire l’effetto desiderato, l’impatto negativo non può che essere devastante.

  6. Massimo Bellato scrive:

    Errata corrige, Ho scritto Mario al posto di Mauro, chiedo scusa per il lapsus da tastiera.
    Questo mi fa capire che lavorare in multitasking non è sempre produttivo :P

  7. Luigi Ferro scrive:

    Grazie a un articolo del Sole 24 ore di lunedì 7 gennaio ho scoperto che la pratica dei blog falsi può essere punita con multe fino a 500mila euro. L’astroturfing (così si chiama) è vietato dalla direttiva europea 2005/29/CE sulle pratiche commerciali scorrette recepita dal dlgs 146/2007.
    Saluti
    Luigi

  8. ELMANCO / Stefano Ricci scrive:

    E’ un argomento che presto avevo intenzione di sollevare anche io sul mio blog…

  9. Gianluca scrive:

    Azione che fatta anche da una nota marca di computer su alcuni blog, l’unico problema sta nel fatto che lo stesso blog riporta 3 commenti postati da persone differenti i quali citano, a mo di paluso, la medesima situazione con le medesime parole (un alimentatore sostituito gratis la vigilia di natale).
    Mi sorge pertanto un dubbio, commenti fittizzi potrebbero anche essere inseriti non soltanto per cercare di far “pubblicità ad orologeria” ad un marchio ma anche per danneggiare l’immagine del marchio stesso.

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