Falce e carrello, Bernardo Caprotti Bello ricevere in regalo proprio qualcosa a cui stavi pensando! Tra la posta di un paio di giorni fa ho trovato un pacchetto spedito da Marsilio Editori con dentro il libro Falce e carrello di Bernardo Caprotti. Ed era proprio uno dei libri che avevo in mente di acquistare.

Per chi non lo sapesse, Caprotti è il boss dell’Esselunga che, a 92 82 anni ha deciso di togliersi un bel po’ di sassolini dalle scarpe ed in questo libro spara a zero sulle Coop, sul loro monopolio de facto in talune città e regioni, sulle facilitazioni fiscali di cui godono, sugli evidenti appoggi politici evidenziatisi anche in tempi molto recenti. Ad esempio quando Prodi di punto in bianco dichiarò che se Esselunga fosse venduta, la destinazione Coop sarebbe stata la più scontata; peccato che nessuno in Esselunga (azienda privata) avesse pensato a vendere l’azienda!

Ho divorato il libro in due giorni. Appena posso cercherò un contraddittorio. Finora mi sono imbattuto solo in vuote dichiarazioni politiche o frasi solo a tutela del valore cooperativistico (vedi commenti a casa di Dotcoma) che però a me risulta difficile comprendere del tutto in questo contesto. Caprotti pare suffragare il suo j’accuse con una raccolta inconfutabile di fatti e numeri su cui quantomento c’è da riflettere…

Saranno i capelli bianchi che mi fanno adorare le storie di imprenditori della vecchia scuola, che parlano di valori e di etica, di eleganza e impegno sul lavoro, argomenti verso cui mi inchino specie nei confronti di chi su queste basi ha costruito un fior di azienda. Il guaio, il grande guaio, è che oggi questo modo di pensare sembra così fuori tempo… 

Ah, dimenticavo: grazie Marsilio!

Tags:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...


21 commenti per “Gradito regalo”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Matteo.Balzani scrive:

    Ciao Mauro. Caprotti ne ha 82 di anni, non esageriamo :)
    Posto che anche a me il libro interessa molto e che probabilmente lo comprerò, esiterei un po’ a parlare di etica riguardo ad Esselunga, visto che è nota per avere atteggiamenti pesantemente antisindacali e di praticare il mobbing con facilità preoccupante.
    Per non parlare del finanziamento alla campagna elettorale di Berlusconi…

  2. Enzo scrive:

    Il libro sarà molto interessante, è sulla lista degli acquisti di molta gente che conosco e credo di comprarlo a breve.
    Matteo non dimenticare un aspetto importante, rilevabille dai comportamenti dell’impresa italiana dall’800 ad oggi:
    - Tanto più un’impresa parla di etica, tanto meno la applica!
    E’ riscontrabile ovunque.
    Saluti

  3. libert@ scrive:

    inchiappettano tutti (anche te)
    allarme!
    disegno di legge per LIMITARE l’INFORMAZIONE che viene non data dai giornali e dalle tv di stato e private http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/testo-editoria/testo-editoria.html Un disegno di legge licenziato dal Cdm lascia intravedere l’obbligo di iscrizione al registro per chi ha attività editoriali, forse anche per chi ha un blog o un sito.

  4. Massimo Moruzzi scrive:

    @Matteo: quel tuo “è nota” – sì, certo, anche io ho sentito dire queste cose – dopo aver letto il libro però mi fa riflettere. Chissà che non sia “nota” per questi motivi a causa della propaganda rossa…
    seconda cosa: dopo aver letto il libro, più o meno corretto ed equilibrato, chi lo sa, nei suoi panni avrei finanziato Berlusconi anche io (Berlusconi che odio, ma che non è reato finanziare, fino a prova contraria).

  5. Matteo.Balzani scrive:

    massimo, al di là del fatto che sentirti dire “propaganda rossa” mi fa venire i brividi… cmq credo che siano stati i dipendenti a far venire fuori i dettagli di questi comportamenti, e non credo siano tutti pericolosi estremisti quelli che lavorano in Esselunga.
    detto questo non intendo certo dire che le coop sono brave e oneste e gli altri sono capitalisti cattivi.
    ma quando sento qualche grosso industriale parlare di morale mi si rizzano subito le antenne.
    le sue osservazioni scaturiscono da riflessioni di fatturato e non certo dall’etica che dimostra nella sua attività.
    finanziare Berlusconi non è reato (anche se dipende come lo fai), ma qualche pensierino me lo fa fare. e comunque ho come il dubbio che i suoi dipendenti avrebbero preferito veder impiegato quel denaro in altro modo

  6. flavio scrive:

    Non discuto il contenuto del libro, anzi tendo a concordare con la tesi che le coop in italia godano di una copertura politica che le favorisce in modo non proprio trasparente e corretto.
    Fare però di Caprotti e di Esselunga l’emblema dell’eticità nel mondo lavoro e del business mi sembra come minimo fuori luogo: più volte Esselunga ha dato prova di comportamenti ed azioni scandalosamente antisindacali per non parlare di episodi ripetuti di mobbing e di una visione del mondo e della società che definire di destra mi pare riduttivo e che si rifanno ad una concezione dei rapporti di lavoro e ad una visione dell’impresa che risale ai primi del ’900
    Caprotti è l’ultima persona che può venire a fare la morale, cerchiamo di essere seri.

  7. fcoraz scrive:

    Qualche spunto di riflessione sulla santità dell’Esselunga lo puoi trovare qua:
    http://www.diario.it/home_diario.php?page=cn03051061
    Personalmente sono contento che “questo modo di pensare sembra così fuori tempo”.

  8. Mauro Lupi scrive:

    Avevo dimenticato di scrivere una cosa: io la spesa la faccio alla Coop o alla GS (vicino casa non ho nessuna Esselunga, per cui non posso dire) :)
    Battute a parte, grazie mille per tutti i contributi e le email che mi avete mandato. Sto leggendo molto attentamente tutto per cercare di avere un’opinione più completa a riguardo.

  9. Massimo Moruzzi scrive:

    @matteo:dai, per 40 anni hanno (o “avete”, se preferisci) raccontato di un mondo meraviglioso chiamato CCCP…
    e se sai di finanziamenti illegali, devi andare da un magistrato, non raccontarlo sul blog di Mauro :)

  10. Luca Lani scrive:

    Occhio che non è un regalo fatto a te, è un libro inviato a TUTTI gli amministratori di tutte le società.
    Nel mio palazzo ne sono arrivate 4 copie a 4 amministratori di 4 società diverse.
    Davvero crediamo che Marsilio possa pagare e stampare e regalare centinaia di migliaia di copie ? E’ ovvio che paga Esselunga, come ha pagato le paginate sui giornali.
    Mi sembrate tutti molto ingenui.
    E’ una campagna abbastanza ridicola visto che basta vedere la presenza di esselunga in toscana ( e io sono di arezzo) per capire che è solo il delirio di un 82enne.
    Ho sfogliato il libro ed ho riso di gusto.

  11. Massimo Moruzzi scrive:

    beh, mi sembra ragionevole, quello che dici. ma non scandaloso. E comunque, al contrario della famosa “storia italiana”, per dire, non l’hanno fatta pagare a noi…

  12. LivePaola scrive:

    Trovo che Esselunga e Coop siano due facce dello stesso capitalismo; due aziende ugualmente spregiudicate e ugualmente prive di scrupoli. La faida è molto divertente e l’ho commentata qui.
    Il libro, però, da Marsilio non me l’hanno mandato; si vede che devo diventare più importante. By the way, mi dicono che si trova in vendita alla Coop. Succederebbe il contrario (un libro che spara a zero sull’Esselunga in vendita all’Esselunga)? Chapeau, per questo round, a Coop.

  13. Massimo Moruzzi scrive:

    e poi, Luca, non è che io mi voglia scoprire Caprottiano a tutti i costi, però nel libro, tabella B a pagina 31 – dati IRI Infoscan 2006 – si dice che:
    provincia |quota mercato Coop
    Siena : 77.97 % (neanche in Bulgaria)
    Livorno : 63.09 %
    Arezzo : 61.98 %
    Firenze : 59.97 %
    Grosseto : 58.63 %
    Modena : 57.13 %
    Bologna : 57.07 %
    La Spezia : 52.89 %
    Pistoia : 52.08 %
    Pisa : 51.71 %
    etc.

  14. Luigi Ferro scrive:

    Non ho una grande simpatia, anzi per nulla, del personaggio Caprotti ma credo che ciò che racconta sia sostanzialmente vero.
    Qualche giorno fa, però, ho letto sul giornale che, mi pare, a Como un’area è stata negata alle Coop e data a Esselunga. In più c’è una denuncia di Coop a Esselunga. Se lui non vuole vendere a Coop ne ha tutti i diritti, il problema è che uno di 82 anni si deve porre il problema della successione anche per garantire i dipendenti che, è storia nota, non pare tratti molto bene.
    Tenderei a smentire poi il mito dell’eccelsa qualità dei prodotti Esselunga. E’ la classica roba da grande distribuzione e la carne da tempo ho smesso di acquistarla.
    Il vero problema è che la politica è arrivata al livello dei supermercati. Sarà stato così anche in Francia?

  15. max scrive:

    provo a dichiarare un punto di vista ancora non emerso in questa lista di commenti: quello del consumatore.
    io ho un’esselunga sotto casa, ma per scelta “etica” andavo a 2 km alla coop, perché mi piaceva il loro mondo di servizi e aiuti alla fascia meno preparata del mercato (esempio: assistenza finanziaria, legale, carta di credito equa ecc).
    ho scoperto che tra i due supermercati non c’era storia: assortimento e qualità coop perdeva di brutto. oggi sono cliente esselunga.
    grazie un saluto
    max
    ps – dite a marsilio che amministro una società anch’io :-)

  16. Massimo Moruzzi scrive:

    quindi, i benefici derivanti dal pagare il 17% di tasse invece del 43% e il quasi monopolio nelle regioni rosse…
    a beneficio di chi vanno?
    dell’ex grande partito rosso, fino a una settimana fa ds, ormai pd ?

  17. Luca Taddei scrive:

    Premetto che non ho letto ancora il libro. Ma al di là di questo c’è bisogno di una promozione nella cultura d’impresa dei valori e dell’etica, dell’eleganza e dell’impegno sul lavoro.
    E, per fare questo, da qualche parte bisogna cominciare, anche dalla testimonianza di un imprenditore attraverso un libro.
    L.T.

  18. Gianluca scrive:

    chi vive nelle zone interessate dalle coop, per vedere il fenomeno non ha bisogno dei dati Infoscan, tanto è palese.
    Le bigCoop non sono piu’ Coop. Punto.
    Detto questo, non credo che Esselunga possa fare tanta morale in giro.
    ciao

  19. spiderpanoz scrive:

    è arrivato anche a me.
    l’avevo già comprato al supermercato dopo averlo chiesto in libreria ed essermi sentito dire che non vendevano libri fascisti.
    boh…
    il buon caprotti può avere ragioni e torti… ma tanto di cappello all’imprenditore!
    ancora si parla di come ha risolto il passaggio generazionale della sua azienda.
    ripeto, tanto di cappello al coraggio dell’uomo.

  20. Gianni Dominici scrive:

    Ciao Mauro, oggi sono andato a trovare mio padre, 81enne, giornalista sportivo in pensione, il quale ha appena ricevuto il libro: senza una lettera di presentazione, senza un mittente.
    Senza nulla togliere alla tua importanza non credo che sia un gradito regalo della Marsilio. Qualcun’altro ha organizzato, partendo dai database dei giornalisti e di altri opinionisti, una massiccia campagna di spedizione. E, a quanto pare, con successo.

Lascia un Commento

Codici HTML ammessi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>