Go to Google News HomeDa qualche giorno Google permette di commentare le notizie pubblicate su Google News (per ora solo negli Stati Uniti), ma solo se si è parte in causa della notizia. Ad esempio, l’articolo sulla ricerca che rileva come i ragazzi preferiscano hamburger e patatine delle marche più note, è attualmente commentata dal capo della corporate communications di McDonald’s e da un professore di pediatria dell’University of New Mexico.

L’iniziativa di Google è molto interessante sotto diversi aspetti:

  • È un’ulteriore dimostrazione dell’aumento dello spazio che hanno i singoli individui rispetto al tradizionale rapporto media-destinatari; una volta prodotte, le notizie e le informazioni (e questo vale per tutti i contenuti digitali) sono a disposizione di chiunque per aggiungere valore, opinioni, critiche; per aggregarle in nuovi contesti e nuovi contenitori.
  • È una delle poche funzioni di Google gestita semi-manualmente, data l’esigenza di verificare la corretta paternità del commento; le informazioni fornite da Google su come viene verificata l’identità e sui “partecipants” che possono effettivamente intervenire sono necessariamente generiche (Participants are people who are mentioned in the story or are related to organizations in the story).
  • È un’iniziativa molto furba per ospitare commenti di persone autorevoli, famose, potenti, ecc. Tuttavia questo trasforma Google News non più solo come aggregatore di notizie prodotte altrove, ma come publisher di contenuti originali; come sottolinea Michael Arrington su Techcrunch, da una parte Google acquisisce contenuti esterni, ma poi protegge strenuamente la riproduzione dei suoi.

Mi aspetto che prima o poi sarà possibile per chiunque commentare le news (mi pare di leggerlo anche tra le righe del blog ufficiale di Google News), e questo aprirà scenari ancora più interessanti. In ogni caso, come evidenzia Steve Rubel, si tratta di un regalo per chi si occupa di public relation (o di una preoccupazione, aggiungo io), perché consente di intervenire su contenuti che venivano generati essenzialmente in modo automatico.

Ovviamente, questo apre il discorso sul come imbastire le discussioni online, attività che specie per le aziende, è decisamente nuova e, spesso, complicata (ne ho scritto recentemente su Nòva).

In ogni caso, il fenomeno è irreversibile: non più solo “user generated content”, ma “human content everywhere”. Con tutto quello che ne consegue, compresa la gestione dei commenti e delle opinioni espressi in modo ineducato (se va bene) oppure offensivo e scurrile. Di ciò conto di scrivere ho scritto in una seconda parte del post, riprendendo gli spunti emersi da Aghost e Paolo Valdemarin a proposito del rumore generato nei commenti al blog del Ministro Gentiloni.

Update (oggi): 20 minuti dopo questo post anche Marco ci dice la sua e fa un riepilogo, che condivido, sull’attuale ruolo di Google.

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4 commenti per “Tracce umane ovunque / parte prima”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Internet con Marco Montemagno scrive:

    Il nuovo Google News commentato: riflessioni

    E da un paio di giorni che volevo commentare la notizia di Google News che ha aggiunto la possibilit di commentare le notizie (per ora solo negli USA).Allora vediamo un p in ordine sparso:la notizia importante per due…

  2. Se una notte d'inverno un giornalista scrive:

    Ancora sui commenti in Google News

    Un paio di interessanti analisi italiane sulla notizia dei commenti aperti (parzialmente) sulla versione americana di Google News da Mauro Lupi e Marco Montemagno.

  3. polis scrive:

    Sono francesco da Corinaldo (An), vi segnalo Polis il mio blog amatoriale sulla Politica, sarei lieto se lo potete inserire tra i vostri link:
    http://www.polisfs.blogspot.com

  4. Ansioso scrive:

    La trovo un’iniziativa molto giusta da parte di google. Ci sarà da lavorare parecchio per tenere lontano lo spam però!

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