Archivio: giugno, 2007

Della serie “meglio tardi che mai”, è il momento di rovistare tra alcune segnalazioni che avevo annotato ma mai pubblicato. Eccole qua:

  • Raccogliendo una dichiarazione di un ingegnere di Google (via SearchEngineLand), si stima che il 20-25% di tutte le query non siano mai state cercate prima. Insomma: la lunga coda continua ad estendersi…
  • ReCaptcha è una geniale idea (via Nicola Mattina) per utilizzare il codice che serve ad evitare lo spam da digitare, ad esempio, quando si inserisce un commento su un blog. Chissà se prende piede; meglio di chi chi ne aveva proposto un’uso pubblicitario.
  • Interessante analisi sulla percentuale di impiegati dei principali gruppi pubblicitari nell’area digitale rispetto al totale. Aegis svetta in quando al peso del digital sul totale di dipendenti, WPP come numero assoluto. Parecchi giganti, invece, dormon ancora…

Tags:


The Blogging Revolution: Government in the Age of Web 2.0. È questo il titolo di un lungo report (PDF) rilasciato dall’IBM Center for the Business of Government (scoperto qui).

Tanti consigli e indicazioni sul fenomeno dei blog, in particolare sull’utilizzo in politica. Utile un’ampia serie di link a blogger polici o di amministrazioni pubbliche americane. Un po’ formale lo stile, ma è coerente con il target al quale penso sia destinato.


Dopo che Blogo.it, il network italiano di blog con più visitatori, è finito in casa RCS/Dada, quello con il maggior numero di blog, Blogosfere.it, entra nella galassia de IlSole24Ore che ne ha acquistato il 30%.

Alla fine, questi deal sembano semplicemente motivati dall’aumento dell’audience e quindi dell’inventory pubbblicitaria di chi acquista. In ogni caso, è una specie di certificazione della consistenza dei blog in quanto format editoriale.

Credo invece che per un editore tradizionale, avere blog (e blogger) in casa significa obbligarsi a guardare il mondo dei contenuti che cambia, significa aprirsi a nuovi modi di intendere il mestiere di fare informazione.

Chissà se Marco (a proposito, complimenti!) contribuirà a portare al Sole i principi etici di cui scriveva qualche post fa. A meno che (e qui si scherza) non stia già pensando a Nòvamille

Tags:


Privacy International è un’organizzazione inglese che da una quindicina di anni indaga sulle violazioni dei dati privati. Un loro report di inizio giugno (qui il PDF) classifica i meno rispettosi della privacy e, tra questi, Google è al primo posto tra le 22 aziende analizzate.

Chiara Sottocona sul Corriere Economia di oggi (allegato al Corriere della Sera) riprende la ricerca di Privacy International, raccogliendo anche la voce di Google  e quella del sottoscritto. Il virgolettato (non mio) con cui titola l’articolo è forte: “Il vostro motore di ricerca è il vero grande fratello”.

Il mio punto di vista è netto:

  • Mi sembra evidente che la quantità dei dati personali che gestisce Google, inclusi quelli non direttamente lasciati dalle persone ma comunque desumibili, sono tantissimi e probabilmente in quantità e qualità superiore a quelli raccolti da qualsiasi altra azienda.
  • È anche evidente che l’utilizzo di tali informazioni si basa sul rapporto fiduciario tra le persone e Google, rapporto evidentemente ottimo fino a questo punto.
  • Trovo fondamentale che gli individui siano informati e consapevoli di come vengono memorizzati e utilizzati i loro dati, per cui ben vengano le occasione di dibattito come auspicato da Stefano Hesse (PR manager di Google Italia).

Insomma: nessuna corsa a fare dietrologia, ma l’invito a far girare le informazioni. Poi ognuno farà le sue scelte e dovrà essere libero e consapevole di consegnare le informazioni sulla sua vita a qualcuno oppure no.


Parte un servizio al TG1, argomento: Facebook. Luca commenta e parla di user generated content. Bravo!

Technorati Tags:


E come annunciare la nascita del chapter italiano di BAIA (Business Association Italy America), se non attraverso il lancio contestuale del nuovo sito/blog?

Per chi fosse interessato a questa iniziativa di relazione e collaborazione tra le iniziative imprenditoriali che riguardano in qualche modo l’Italia e gli USA, segnlo che il 25 Giugno prossimo ci sarà la presentazione ed il lancio ufficiale a Roma presso l’Università LUISS. Tutti i dettagli sono online.

Mi sono lasciato coinvolgere da subito in questa iniziativa e figuro tra i founder. In verità non ho potuto dedicare finora molto tempo ed energie al progetto, ma ci saranno senz’altro molte altre occasioni, anche perché il network che si sta formando è di alto spessore e c’è parecchio fermento. Stay tuned!

Tags:


È il momento di riprendere il taccuino con le annotazioni raccolte nella tre giorni a Porto Cervo ospite di Microsoft per i Media Agency Days (sul blog ci sono tanti video e foto).

Bella la conferma del disincanto con cui Microsoft affronta il mercato: ho sentito citare spesso i competitor ed i loro prodotti e questa non era certo la consuetudine in casa Redmond fino a qualche anno fa.

Mi hanno colpito alcuni numeri, riguardanti in particolare il peso che hanno raggiunto Messenger e Spaces. Facendo l’analisi del timeshare complessivo degli utenti internet italiani, e quindi considerando non solo i siti web ma anche tutte le applicazioni online, il 15% del tempo è trascorso su siti o tool Microsoft, staccando tutti gli altri. In effetti, a volte ci si ferma sulle classifiche dei siti più visti, ma si dimentica l’impatto di altre applicazioni.

Messenger è un macchina da guerra in termini di audience: mi pare viaggi al ritmo di 150.000 nuovi abbonati al mese in Italia. E le nuove funzioni (come l’integrazione di giochi e video TV) lo stanno trasformando in una piattaforma multiforme. Anche Spaces sembra andare bene: ce ne sono 3,5 milioni attivi, visti da 5,5 milioni di utenti unici al mese. Molto interessante questo rapporto (meno di 1 a 2), che meglio di ogni altro numero spiega l’impatto degli UGC e della poverizzazione dell’audience. Altre interessanti applicazioni presentate o annunciate: il nuovo Virtual Earth che è alla base di Live Search Local, Popfly, Diari di viaggio.

Rimangono un po’ di appunti presi durante lo speech di Joseph Jaffe, autore di Life After the 30 Second Spot: The New Marketing Reality; magari ci torno quando andrò a recensire il libro, però vi racconto una cosa divertente. Durante il suo speech fa un pressante invito alle agenzie ad usare loro per prime i tool web 2.0. E allora ha chiesto a tutti i circa 100 partecpanti di alzarsi in piedi. Quindi ha invitato a sedersi a chi non conosccesse i podcast; mi pare che è rimasto in piedi l’80% dei partecipanti. Quindi ha chiesto di sedersi a chi non fosse iscritto ad un podcast; e siamo rimasti una dozzina. Chiaramente alla fine ha domandato chi ha un proprio podcast e… beh sono rimasto in piedi solo io (ok, il mio podcast è un po’ datato ma esiste – e Marco non era ancora arrivato). Jaffe ci ha poi detto che durante altri suoi speech in Europa, non è rimasto mai in piedi nessuno! Insomma, ho salvato l’onore nazionale

In definitiva, i Media Agency Days sono stati un bella occasione di conoscere meglio le mosse di Microsoft e le opportunità che offre al mondo della comunicazione. Chiaramente molto divertimento, e qualche senso di colpa nel cercare di spiegare alla moglie che oltre a lavorare si è fatta una regata, un giro in quad, uno in gommone, la serata in discoteca… Non è bastato segnalare che l’acronimo dell’evento è MAD (pazzo)…

Tags:


Dispettucci e ripicchette: Google organizza un party in contemporanea con uno di eBay? E allora Ebay sospende tutte le campagne AdWords su Google.

La scaramuccia riguarda l’eBay Live, un importante incontro a Boston per la tutta comunità eBay, a cui si è sovrapposto Let Freedom Ring, un invitante party organizzato da Google proprio per promuovere Checkout, il sistema di pagamento online alternativo a PayPal (di proprietà di eBay).

EBay per tutta risposta all’azione non certo fair di Google, ha sospeso tutte le sue campagne di AdWords. Per i più curiosi, Bill Tanced di Hitwise fornisce alcuni dati sul traffico web che si scambiano Google e eBay. Io ricordo dei numeri di spending di eBay su Google estremanente significativi, sia in valore assoluto che in proporzione all’intero fatturato AdWords. Insomma, non è un inserzionista come altri.

Probabilmente proprio per questo, apprendo (via Motoricerca) che il party di Google è stato cancellato.

Tutto è bene quel che finisce bene? Forse si, anche se il caso dimostra, ancora una volta, come la rete di relazioni nel business di oggi costringa chiunque, Google compreso, ad avere una buona scorta di etica ed eleganza professionale perché ci si rapporta con aziende che sono contemporaneamente clienti e competitor, partner e avversari.

Tags:


Dispettucci e ripicchette: Google organizza un party in contemporanea con uno di eBay? E allora Ebay sospende tutte le campagne AdWords su Google.

La scaramuccia riguarda l’eBay Live, un importante incontro a Boston per la tutta comunità eBay, a cui si è sovrapposto Let Freedom Ring, un invitante party organizzato da Google proprio per promuovere Checkout, il sistema di pagamento online alternativo a PayPal (di proprietà di eBay).

EBay per tutta risposta all’azione non certo fair di Google, ha sospeso tutte le sue campagne di AdWords. Per i più curiosi, Bill Tanced di Hitwise fornisce alcuni dati sul traffico web che si scambiano Google e eBay. Io ricordo dei numeri di spending di eBay su Google estremanente significativi, sia in valore assoluto che in proporzione all’intero fatturato AdWords. Insomma, non è un inserzionista come altri.

Probabilmente proprio per questo, apprendo (via Motoricerca) che il party di Google è stato cancellato.

Tutto è bene quel che finisce bene? Forse si, anche se il caso dimostra, ancora una volta, come la rete di relazioni nel business di oggi costringa chiunque, Google compreso, ad avere una buona scorta di etica ed eleganza professionale perché ci si rapporta con aziende che sono contemporaneamente clienti e competitor, partner e avversari.

Tags:


Riflessioni sparse raccolti durante (l’ottimo) Web2.Oltre:

  • Sta finendo l’era del “reparto customer care” (Rossanigo di Microsoft), nel senso che non è più perseguibile la strategia del ricondure la gestione dei problemi ad un call center, mentre è invece auspicabile che siano tutte le persone dell’azienda le quali, ognuna in funzione del suo ruolo, possano fungere da front line nei confronti dei consumatori.
  • Assumete le persone che usano i tool 2.0 (Shuster di SystemOne) perché probabilmente hanno già assimilato il feeling con la modernità, con la condivisione, con questo tipo di networking.
  • La diffusione delle applicazioni web 2.0 avviene passando dalle persone e non dai reparti IT (Nolan di Teqlo).
  • In aggiunta alla classica catalogazione dei contenuti, tipicamente sviluppata attraverso database suddivisi scondo criteri gerarchici, si parla di “information data” Nolan di Teqlo), termine che riguarda non il significato del contenuto ma chi legge e cosa legge, aggiungendo quindi un livello esterno che ne aumenta (e spesso ne caratterizza) il senso.

(Lo so che devo ancora scrivere di Interact e dei Media Angency Days, ma in un convegn come Web2.Oltre era d’uopo fare live blogging).

Tags:


Disponibili tutte le presentazioni del convegno e dei workshop di Interact, l’evento europeo sulla pubblicità online che si è tenuto a Bruxelles la scorsa settimana.

Ho qualche appunto su cui volevo soffermarmi ma sono giorni impossibili… Da non perdere la presentazione di Jaap Favier, Vice President di Forrester.

In merito all’intervento di Esther Dyson, dato che è stato un talk con una giornalista, non ci sono slide disponibili. Appena avrò un secondo, vedo di mettere su il video che ho registrato.

Tags:


Concordo con Carniato di TSW che c’è uno scostamento tra l’andamento del mercato del search marketing in Italia ed il numero dei partecipanti all’edizione di quest’anno al SES. Nel senso che pur essendo circa 200 e, a parte Londra, in numero maggiore rispetto agli altri SES in Europa, sono comunque pochi. E chi manca è proprio chi dovrebbe essere il destinatario di questi eventi, ossia chi vuole conoscere lo “stato dell’arte” del settore (e quindi trend, segnali di mercato, ecc.), chi desidera ascoltare i maggiori esperti in Italia, chi necessita di informazioni complessive su tutti gli aspetti del search marketing.

Naturalmente gli operatori del settore, proprio perché impegnati “dall’altra parte del palco”, troveranno meno spunti didattici e scopriranno meno cose. È la stessa cosa che succede da sempre in tutti i SES nel mondo e in occasione di eventi di questo tipo, ossia: in che modo insegnare agli insegnanti? Il SES non lo ha mai fatto/voluto fare nel modo che sembra essere richiesto da alcuni ed il valore aggiunto, per chi vuole/sa coglierlo, è altrove.

In ogni caso, il modello di business e organizzativo su cui si basa il SES non pretende di accontentare tutti, né di generare numeri strepitosi, soprattutto in un paese dove manca (ancora) la cultura dell’apprendimento professionale. Si tratta solamente di estendere la percezione dell’importanza di tali eventi al di fuori degli addetti ai lavori, promuovendoli adeguatamente; ed è questo il feedback forte che mi sento di girare agli organizzatori del SES.

In merito ai contenuti del SES 2007, ho ricevuto email e telefonate di partecipanti che hanno espresso un giudizio complessivamente positivo, ma aspetto anche di analizzare i moduli di feedback che mi arriveranno a giorni. Per quanto mi riguarda, ho partecipato a poco meno della metà delle sessioni e mi sono segnato alcune delle cose più rilevanti:

  • Nielsen/Net Ratings, come sempre, ha fatto un lavoro egregio: i dati che ha presentato sono elaborati proprio in occasione del SES e probabilmente rappresentano la miglior fotografia quantitativa sul mondo del search in Italia; quest’anno poi c’è stato anche un approfondimento della relazione tra search ed e-commerce.
  • Il team di Yahoo! è stato grande. Significativo l’intervento del capo europeo dell’area social perché è su questa che punta la strategia complessiva dell’azienda. Anche Massimo Martini, country manager italiano, è stato molto incisivo raccontando, e credo in anteprima mondiale, di una funzionalità di creazione di banner che si compongono graficamente in funzione delle keyword utilizzate nelle ricerche.
  • Anche gli altri engine e portali coinvolti mi sono piaciuti: Ask.com e poi MSN che ha indicato il modo per integrare molte funzionalità tramite API, non dimenticando Alice/Virgilio che ha fornito dati inediti sulla tipologia di ricerche che ricevono, per poi accennare ad una nuova funzionalità chiamata “Ricerche suggerite”.
  • Belle anche alcune testimonianze delle aziende: sia quelle coinvolte nei panel (molto brava Susan di Venere.com), sia chi figurava tra i partecipanti (mi sono segnato Zendrini di Piaggio e poi IPSOA che ha, secondo me, sollevato argomenti basic che testimoniano bene il tipo di richieste che occorre soddisfare).
  • E poi tante gemme quà e là: i forum, la sessione RSS&blog, la discussione sulla conversione delle keyword brand verso quelle unbrand, il confronto con i motori di ricerca sul tema del quality score, lo spunto sulla geolocalizzazione – specie per le PMI – evidentemente cara a Paolo Cellini che ha presentato il notevole PagineGialle Visual.

La domanda è: questo tipo di contenuti (oltre a tutti quelli più verticali e tattici che non ho citato o non ho potuto seguire) valgono i 700 Euro (questo lo street price considerando gli sconti) del biglietto per i 2 giorni? Ovviamente la risposta la dà e continierà a farlo il mercato. We’ll see.

Comunque il prossimo anno vorrei mettere una sessione sulla localizzazione e far partecipare a forza l’agenzia incaricata da Incisive delle traduzioni del materiale e dei pannelli, con risultati tra l’esilarante ed il ridicolo…

In ogni caso, grazzzie a tutti, soprattutto per i feedback costruttivi.

Tags:


È una frase di Marco durante i Media Agency Days; il senso è che ci troviamo in mezzo ad una forte evoluzione (o rivoluzione, se volete) della comunicazione e ci piace, si, ci piace, cercare di descriverla e raccontarla. Sta cambiando le nostre vite professionali e non, sta modificando il rapporto con i nostri figli, con i nostri clienti e con gli attrezzi tecnologici e digitali di cui ci circondiamo.

Anche oggi qui all’Interact, la mattinata è passata con P&G e Forrester a parlare di blog, potere dei consumatori, cambio di paradigmi, ecc. Giusto così, per carità. Per molte donne e uomini di marketing, è tutta roba (ancora) nuova!

Solo che occorre trovare anche il momento per osare un “what’s next”, per suggerirei dei comportamenti da parte dei marketers e delle agenzie. Daltronde, è proprio quello che ci chiedono le aziende: ok, abbiamo capito lo scenario… e quindi?

Nel pomeriggio sarà il turno anche di Esther Dyson (vi ho raccontato che è stata uno dei miei miti una quindicina di ani fa?). Sono andato a stringergli la mano e mi fa: “Secondo te di cosa dovrei parlare oggi?”. Gli ho detto di rispondere alla domanda “Quindi?”. E lei mi fa: ok, ma fai te la prima domanda… vediamo, scappo che inizia.


Nei prossimi giorni desidererei tanto sdoppiarmi. Qualcuno per caso sa come si fa?

Tra le cose che vorrei fare, ci sarebbe la visita ad una splendida mostra/galleria organizzata da Il Piccolo, un’azienda milanese che fa architettura d’interni con cui stiamo collaborando per lo sviluppo del loro blog. Purtroppo non potrò essere a Milano dal 6 al 10 Giugno, i giorni in cui si tiene questa mostra, e me ne dispiace non solo perché adoro i tappeti antichi, ma perché in questo caso si tratta di elaborazioni e sperimentazioni fatte su tappeti pregiati kilim, patchwork, decolorazioni e altre tecniche sperimentali che producono risultati unici, dei veri e propri quadri.

Ho visto le foto di alcuni tappeti che saranno esposti, e sono stato pure contagiato dalla passione e dalla competenza di Andrea Galimberti che è anche colui che gestisce il blog. A proposito, anche l’evento ha un blog che raccoglierà alcune testimonianze dei partecipanti e che porta il titolo della mostra: Carpet Reloaded. Qui trovate anche tutte le info: luogo, orari, ecc.

Tags:


Tornato a casa per smontare la valigia dopo il SES e il Media Agency Days (e farne un’altra per Interact di domani a Bruxelles) mi ha accolto una pioggia incessante.

Il Sole a cui mi riferisco nel titolo è quello de IlSole24Ore, o meglio, quello di Nòva. Siamo in attesa del lancio di Novacento, ossia 100 blog (e forse più) che il più importante quotidiano finanziario italiano si appresta a lanciare. Nel frattempo, l’ultimo bel numero verde di Nòva è disponibile integralmente in formato PDF.

Io li trovo segnali importanti. Sono sicuro che, come cantava Bruce, faith will be rewarded.

Tags: