Immagini e linguaggi del digitale - Granelli/Sarno Di Andrea Granelli avevo letto Comunicare l’innovazione e l’avevo apprezzato. Con Immagini e linguaggi digitali, scritto insieme a Lucio Sarno, abbiamo un altro ottimo lavoro che va ad esplorare i cambiamenti (alcuni radicali) nei comportanenti dell’uomo per via della digitalizzazione dei contenuti. Non si parla solo di tecnologia, anzi, il contributo di Sarno che è un noto psicoanalista, si fa sentire e regala approfondimenti scientifici sulle nuove forme di espressione che stanno emergendo, principalmente attraverso il web.

Ho letto questo libro utilizzando come segnalibro un biglietto di Andrea Granelli che me l’ha donato con su scritto “Spero che la lettura ti intrighi”. Potendo contare su questo segnalibro, ho fatto delle piccole pieghe alle pagine per aiutarmi a tornare sui tratti che mi hanno maggiormente interessato. Come risultato, almeno una ventina di pieghe per fissare i molti elementi di riflessione e gli spunti… intriganti. Qui ne appunto alcuni.

  • L’importanza dell’analisi delle avanguardie, al fine di capire meglio cosa sta succedendo. Interessanti i richiami ai legami tra arte figurativa e linguaggio scritto, che arrivano a trasformare le frasi in pittura. Collegato a questo, c’è un’attenta riflessione su quanto il graffitismo popolare riesce a rappresentare alcune delle modalità di comunicazione dei giovani.
  • La ripresa della tesi mcluhaniana, secondo cui i media moderni sono sinestetici perché attivano diversi sensi proprio perchè “freddi” e quindi richiedono un intervento attivo del fruitore.
  • Le nuove topologie della mente (spunti che gli autori suggeriscono a fronte di una ricerca qualitativa anch’essa dettagliata nel libro): velocità, sincretismo, posizione attiva, estensione dell’orizzonete informativo, desiderio di inviare e ricevere messaggi, espressione della propria identità, memoria.
  • Lo sviluppo di forme di intimità condivisa virtualmente, prende il posto dell’intimità reale; dall’ignorarsi nel reale all’intimità nel virtuale.
  • Le nuove tecnologie digitali potenziano l’uomo nelle sue facoltà intellettive e relazionali ed in questo contesto i siti personali saranno un elemento chiave. Un dato correlato: già nel 2000, nei soli Stati Uniti la quantità di film amatoriali è stata doppia rispetto ai programmi sviluppati per la televisione.
  • Uno dei problemi che deriva dai sistemi digitali è la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale digitale, a tal punto che l’Unesco, già dal 2004, la ritene una delle urgenze del nostro tempo, considerando che ormail il 90% dell’informazione nasce digitale.

Il 23 maggio il libro sarà presentato a Milano durante un Meet The Guru. Segnalo anche la recensione di Luca De Biase e il pezzo dello stesso Granelli su 7th Floor in cui lo stesso autore auspica un dialogo che “arrivi a definire una nuova metodologia per la comprensione e l’uso consapevole (ed efficace) dei nuovi media digitali”.

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2 commenti per “Immagini e linguaggi del digitale – Granelli/Sarno”

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  1. enricodesimone@fastwebnet.it scrive:

    Dionisio ed Apollineo: il disegno e’ cerniera tra le due categorie Nichtiane e si colloca tra la pittura e la foto, tra energie e sogno

  2. enricodesimone@fastwebnet.it scrive:

    La pittura e’ la poesia del pennello, il cinema del linguaggio in luce, la foto dell’ermeneutica, il disegno della quiete in assenza di tensioni

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