Stamattina, tra riunioni e telefonate al solito ritmo frenetico del lunedì, ho annotato alcune news e segnalazioni:

  • Luca De Biase si chiede (riferendosi alle aziende): E’ possibile informare e comunicare? Io dico: assolutamente si, anzi, credo sia da considerarla come un’attività indispensabile per le aziende moderne. Penso a quello che mi diceva Hirshberg di Technorati di come le aziende si debbano trasformare in media company; oppure quello che ha affermato in un recente convegno Roberto Monti, AD di IKEA: anche se sentono forte la necessità di rinnovare la comunicazione, le richieste che gli arrivano sono nella direzione di incrementare la quantità di contenuti prodotti.
  • Notizia di qualche giorno fa: Dada e Google insieme per il social network (qui anche su MediaPost); a pelle la mia rezione è stata: hey, AdSense diventa multi-level (avete presente Amway?)! E non lo dico in senso dispregiativo: se si guarda la redditività del gruppo fiorentino non ci si può che togliere il cappello. Le mie perplessità, peraltro espresse da tempo, rimangono sul fatto che siamo sempre nella situazione che solo “uno su mille ce la fa”, riferendomi alla generazione di ricavi dal contextual advertising, qui anche stratificati.
  • In qualche modo correlato, c’è il semplice ma efficace diagramma pubblicato su seomoz che essenzialmente scoraggia i blogger che si volessero cimentare in una decina di argomenti ormai saturi (almeno a suo dire), come la politica, i gadgets, la programmazione, ecc. a meno che si ritiene di avere doti di scrittura eccellenti, autorevolezza, esperienza superiore alla media, oppure… che non si ambisca ad avere un blog molto letto. Personalmente non sono d’accordo, specie se penso alla situazione italiana, ma indubbiamente ogni blogger dovrebbe sapere che qui non c’è nessun Eldorado e che guadagnare popolarità e denaro in modo significativo è estremamente difficile da realizzare e mantenere.
  • A supporto della mia teoria sulla competizione sui contenuti di qualità, segnalo volentieri la bella selezione di blog che trattano temi inerenti alla creatività pubblicata su Elmanco nella quale sono finito anch’io (grazie Stefano).

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3 commenti per “Quattro spunti”

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  1. Andrea Vit scrive:

    Sono un programmatore Web, appassionato di SEM e Internet Marketing in generale.
    Perchè non dovrei scrivere un blog secondo seoMOZ?
    In fin dei conti un blog può essere:
    - un modo per organizzare e rendere disponibili i propri appunti;
    - un modo per farsi conoscere, (indipendentemente dal traffico);
    - uno stimolo per approfondire una serie di argomenti;
    - un mezzo per confrontarsi con altre persone;
    …e perchè no anche un biglietto da visita…
    Non credo che chi scriva in un blog lo faccia solo ed escusivamente per avere traffico (e magari guadagno) o per essere un nuovo punto di riferimento del ‘social networking’ italiano.
    C’è moltissima gente come me che, con 5-6 visite al giorno, non si scoraggia perchè ha passione per quello che fa e che scrive.
    …Credo che sia proprio questo il vero valore aggiunto dei blog: rendere consultabile – con degli spunti di discussione – la passione e la propria piccola conoscenza.

  2. markingegno scrive:

    Condivido le osservazioni di Andrea.
    Credo semplicemente che il flow chart, innanzitutto sia stato pensato per il mercato americano, e che andrebbe solo modificato portando in alto l’ultimo punto
    “Is your goal to become a well read blogger…”
    Se la risposta e’ no a questa prima domanda, beh allora si puo’ bloggare di qualsiasi cosa.
    Io, ad esempio non ambisco a scrivere per platee sterminate; piuttosto il mio e’ un esperimento, un blog for dummies sulla Comunicazione online, e la nicchia a cui mi rivolgo sono potenziali clienti.
    Insomma una nicchia di dimesioni ridotte, ma interessante credo… ;-)

  3. Il blocco-note di Markingegno scrive:

    Pensare come una media company

    Quante volte ho usato questa espressione parlando con dirigenti, manager, o professionisti che mi chiedevano quale sia la maniera corretta per gestire la Comunicazione della loro azienda o attività?
    Non le ho contate, peccato, ma è successo davvero t…

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