Prendono spunto dal New York Times due articoli a proposito di motori di ricerca:

  • Raffaele Mastrolonardo su Corriere.it riflette su come cambia l’impostazione dei titoli di un giornale online. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere a proposito di questo argomento. Trovo interessante il fatto di considerare i motori di ricerca come un destinatario della comunicazione, seppure virtuale, di cui tener conto.
  • Carola Frediani si VisionBlog riprende un pezzo del NYT che sottolinea l’importanza delle ricerche fatte online per capire “i desideri e le aspettative degli utenti”. Anche questo è un tema che mi è caro e che professionalmente seguo in Ad Maiora: le ricerche e gli studi che facciamo per i nostri clienti sono sempre più interessanti. Mi piace anche il fatto che, a differenza dei sondaggi e dei focus group realizati con le tecniche classiche, il nostro panel è praticamente “l’universo degli utenti” e non… rompiamo le scatole a nessuno. Semplicemente osserviamo.

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5 commenti per “Come ti titolo e ti cerco sui motori di ricerca”

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  1. Alberto Mucignat scrive:

    ultimamente ho osservato che la differenza tra le analisi statistiche sono incomplete per il semplice motivo che i test sugli utenti e i focus group evidenziano anche le motivazioni del comportamento. dal mio punto di vista (cioè di quello che realizza servizi web), purtroppo quest’ultimo punto assume un’importanza rilevante.
    quindi ogni ricerca fatta senza “sentire” gli utenti è un po’ incompleta, imo.
    come dico spesso, credo le due cose non possano prescindere una dall’altra. definitely.

  2. Cigolo scrive:

    Ciao Mauro. Nell’articolo del Corriere parli di equilibrio tra l’attenzione alle logiche di Google e l’esigenza editoriale di dare titoli accattivanti.
    Ma gli accessi da Google ai giornali online in media quanto pesano sul totale degli ingressi a questi siti?

  3. Cigolo scrive:

    Ciao Mauro. Nell’articolo del Corriere parli di equilibrio tra l’attenzione alle logiche di Google e l’esigenza editoriale di dare titoli accattivanti.
    Ma gli accessi da Google ai giornali online in media quanto pesano sul totale degli ingressi a questi siti?

  4. comprar scrive:

    Comprare con il rumore e vendere con la notizia.
    Un saluto Mauro.

  5. Mauro Lupi scrive:

    Il range è molto variabili: ho parlato con editori che non arrivano al 5%, altri che superano il 30%. Non credo si possa parlare di una media “ideale”, però nel corso del 2006 ho visto crescere improvvisamente l’interesse su posizionamento da parte di tutti i principali player in Italia.
    Il problema è che le piattaforme utilizzare da molti sono davvero difficili da rendere “gradevoli” ai motori di ricerca. A volte ci si mettono anche le policy editoriali che, ad esempio, vietano link ad altri siti, o obbligano una titolazione dei pezzi che non si addice proprio al posizionamento.
    La cosa più curiosa è stata quella di un editore che cancella le pagine web relative alle news dopo un certo numero di mesi, sprecando così tante opportunità di contenuti da posizionare.

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