Archivio: gennaio, 2007

Ammetto che dal comunicato dell’accordo tra Technorati e Ogilvy North America non mi è del tutto chiaro qualisaranno i serivzi e le strategie che saranno realizzate… anche se credo di aver capito di cosa si tratti…  
In ogni caso, questi i link al comunicato stampa ufficiale e al post sul blog di Technorati.

La prossima settimana vedrò Peter Hirshberg a San Francisco per un’intervista esclusiva che… ecco, va a finire che dico sempre troppo… Stay tuned!

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Uno scatto dell’affollata presentazione del libro di Lino Banfi. Nelle due parole che ho scambiato con lui, gli ho fatto i complimenti per come sta conducendo il suo blog, e di come ci fa piacere collaborare con lui e col suo team. Mi ha semplicemente detto: “Dobbiamo essere i migliori!”. Peraltro, ha concluso la sua chiacchierata proprio sottolineando di come ci abbia preso davvero gusto a bloggare e invitando chiunque a fare altrettanto.

Molto più formale, come giustamente doveva essere, la conferenza stampa di Vegetalia dedicata alla presentazione dell’evento fieristico ma concentrata sulle fonti rinnovabili di energia, in particolare quelle derivate dai prodotti dell’agricoltura. Ho sentito lo scorrevole intervento di Pecoraro Scanio e quello preciso e diretto di Jeremy Rifkin. Non ho avuto modo di prendere appunti, ma la lista dei cinque punti chiave per “salvare il pianeta” enunciata da Rifkin è sintetica quanto evidentemente indispensabile. Appena la recupero, la posto senz’altro. Comunque c’erano molte telecamere e microfoni per cui ritengo che sarà online molto presto.

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Questa settimana ci sono due appuntamenti diversi tra loro ma interessanti entrambi, a cui spero di riuscire a partecipare. La prossima uno a San Francisco a cui… parteciperò di sicuro

  • Mercoledì 31 alle 11.30 ci sarà un’incontro promosso da Vegetalia dedicato al fabbisogno energetico e alle variazioni climatiche. Parteciperanno gli Onorevoli De Castro e Pecoraro Scanio, lo scrittore Jeremy Rifkin, Federico Vecchioni (Confagricoltura) e Antonio Piva (CremonaFiere). Il tema è stimolante e potrebbe avere anche degli sviluppi online a breve. Se contate di passare, mandatemi pure una email (mlupi at admaora.com) che lo segnalo all’ufficio stampa.
  • Giovedì 1 febbraio si terrà invece tra Milano e Roma la presentazione del nuovo rapporto Trust Barometers a cura di Edelman, ossia l’indagine mondiale sulla fiducia riposta da 3.100 opinion leader di 18 paesi nei confronti di istituzioni politiche e religiose, aziende, media, e ONG.
  • L’8 Febbraio, come anticipato, si terrà l’incontro “Blogs e Marketing” a San Francisco, organizzato da BAIA (Business Association Italy America) e che vedrà impegnati: Marissa Levinson (Six Apart), Peter Thoeny (StructuredWikis), Mary Trigiani (Spada Inc.) ed il sottoscritto. Tutti i dettagli sul sito di BAIA.

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Chiunque si occupi di comunicazione dovrebbe dedicare un po’ di tempo ad osservare i giovanissimi e guardare come usano i nuovi strumenti tecnologici. Se fosse per me, nelle business school farei partecipare qualche ragazzino terribile a spiegare davvero il web 2.0, i vari messenger, la comunicazione mobile, ecc. Anzi, ogni manager di ogni azienda, specie quelli che colpevolmente non passano tempo con i loro figli, dovrebbero essere “costretti” a guardare con attenzione i teenager ed il loro rapporto con i media e con i device.

Nel mio caso, da qualche giorno ho capitolato ;-) ed ho istallato il Messenger sui pc dei miei ragazzi (12 anni). Ho tentato di spiegargli alcune delle funzioni, ma dopo averli lasciati soli per una ventina di minuti, aveveno già scoperto e capito tutto, anche opzioni a me sconosciute.

Prima lezione: mi sa che la didattica impostata come “zitto e ascolta” ha fatto il suo tempo. I ragazzi sentono forte la consapevolezza del potere che gli arriva dal mouse. Provano, cliccano, sbagliano, capiscono. Si aspettano scorciatoie, trucchetti e cose cool (i miei dicono ancora “fighe”), non più una lista ordinata di concetti.

Un problema è nato quando si sono resi conto che col mio software (uso Trillian che gestisce contemporaneamente ICQ, Messenger e Yahoo!) non riesco a ricevere e visualizzare tutte le funzioni che per loro sono importantissime: trilli, icone animate, e poi giochi, messaggi audio, ecc.

Seconda lezione: la comunicazione testuale gli sta stretta. I ragazzi vogliono esprimere compiutamente dei concetti, delle emozioni, delle opinioni, rappresentandole graficamente o meglio, attraverso un mix multimediale. Non dicono più “leggi il mio messaggio”, ma “guarda/ascolta il mio messaggio”.

Man mano che scrivo mi rendo conto di aver notato e imparato molte altre cose. Ne verrebbe fuori un post lunghissimo e allora è meglio che mi fermo qui, per ora. Altre lezioni alla prossima puntata ;-)

Bastano intanto queste per fare alcune riflessioni non del tutto positive sulle young generation, riguardo l’aberrazione di tutto quello che può rientrare concettualmente in un “manuale d’uso” e, ancor peggio, l’evidente difficoltà di esprimersi attraverso le parole scritte. Sono cose che non mi entusiasmano ma ritengo fondamentale prenderne atto.


Oggi pomeriggio faccio un salto alla Galleria Alberto Sordi a Roma (Libreria Feltrinelli in Piazza Colonna, ore 18), perché Lino Banfi presenterà il suo ultimo libro. Probabilmente parlerà anche del suo blog che lo sta appassionando davvero! Se passate da quelle parti, fate un fischio! ;-)

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Torno da una settimana sabbatica; nei riguardi del blog, voglio dire. Neanche il tempo per riservare al cervello quel minimo di concentrazione che serve per scrivere un post decente. E allora ho fatto “passo”.

Il tutto mentre vari “meme” mi assediavano: quello sul significato del blog (su cui sta lavorando Luca per aggregare tutti i contributi), quello della pubblicità lanciato da Maurizio, poi c’è il rilancio di Tony sulla metodologia per analizzare le relazioni della blogosfera, senza dimenticare che è partita l’indagine Diario Aperto (qui l’ingresso al questionario) che punta a capire i blog in Italia (partecipate, se non l’avete ancora fatto).

In verità in testa alle cose di cui cercherò di scrivere nei prossimi giorni, c’è il fatto che ho istallato il Messenger sui pc dei miei ragazzi e, ogni tanto, mi è capitato di chattare con loro. Beh, senzazione strana ma molto educativa (per me) e divertente.

E per concludere con qualcosa di autoreferenziale (eh eh), segnalo un incontro su “blog e marketing” in quel di San Francisco. Altri dettagli a breve.


Torno da una settimana sabbatica; nei riguardi del blog, voglio dire. Neanche il tempo per riservare al cervello quel minimo di concentrazione che serve per scrivere un post decente. E allora ho fatto “passo”.

Il tutto mentre vari “meme” mi assediavano: quello sul significato del blog (su cui sta lavorando Luca per aggregare tutti i contributi), quello della pubblicità lanciato da Maurizio, poi c’è il rilancio di Tony sulla metodologia per analizzare le relazioni della blogosfera, senza dimenticare che è partita l’indagine Diario Aperto (qui l’ingresso al questionario) che punta a capire i blog in Italia (partecipate, se non l’avete ancora fatto).

In verità in testa alle cose di cui cercherò di scrivere nei prossimi giorni, c’è il fatto che ho istallato il Messenger sui pc dei miei ragazzi e, ogni tanto, mi è capitato di chattare con loro. Beh, senzazione strana ma molto educativa (per me) e divertente.

E per concludere con qualcosa di autoreferenziale (eh eh), segnalo un incontro su “blog e marketing” in quel di San Francisco. Altri dettagli a breve.


Alberto Alesina insegna ad Harvard, Francesco Giavazza alla Bocconi; entrambi sono autori di numerosi saggi, libri, articoli. Giavazzi è stato anche consigliere economico del governo D’Alema (1998-2000). Queste note per inquadrare gli autori di questo testo importante e, purtroppo, realistico.

Goodbye Europa” è un libro snello, essenziale, che esprime indicazioni che a me paiono concrete. Il saluto all’Europa deriva dalla schietta e documentata rappresentazione di un evidente declino economico e politico del nostro continente, in cui peraltro l’Italia fa la parte di quelli messi peggio.

Ho avuto modo di ascoltare gli autori in un incontro oragnizzato da Ruling Companies (ne avevo parlato qui) che ho scoperto essere stato registrato integralmente da Radio Radicale.

I punti essenziali approfonditi nel libro sono riassunti nell’appello agli europei che conlude il lavoro:

  1. Liberalizzazione dei mercati e dei servizi
  2. Liberalizzazione del mercato del lavoro
  3. Immigrazione (Green Card Europea)
  4. Università e ricerca (rette per gli studenti e più borse di studio, privatizzazione)
  5. Sistemi giudiziari e i costi per aprire un’impresa
  6. Conti pubblici (taglio della spesa pubblica)

Gli assunti da cui partono gli autori sono evidentemente riconducibili ad un moderno capitalismo, che prende spunto in primis dall’esempio americano. Lo fanno in modo disincantato e senza curarsi del fatto che per molti, basta il solo termine “america” per ricondursi esclusivamente agli sterotipi del Bush-pensiero. 

In un certo senso, “Goodbye Europa” si contrappone al bellissimo Il sogno europeo  di Jeremy Rifkin nel quale l’autore (americano) guarda all’Europa come esempio in grado di ambire alla felicità delle persone piuttosto che al PIL. Solo che in questa fragile Europa, i saggi ma anche utopici propositi ci stanno portando al declino, almeno per cono sono applicati. Il risultato è un welfare state insostenibile, un dirigismo antistorico, garanzie esagerate sul lavoro e sulle rendite delle corporazioni, scarsa propensione all’innovazione e al rischio d’impresa, ecc.

Non oso semplificare e credere che le tesi di Alesina e Giavazzi possano risolvere tutti i nostri problemi, però “Goodbye Europa” fornisce una semplice lista delle priorità senza perdersi in chiacchiere retoriche. Qualcuno le saprà/vorrà ascoltare?

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Come promesso, ho approfondito la lettura del rapporto sulla blogosfera internazionale redatto da Edelman, analizzando in particolare i dati che riguardano l’Italia. Il pezzo è andato online ieri su Punto Informatico e lo riporto pure qui.

I blog? Li leggono gli influencers

Anche se il numero complessivo dei lettori di blog in Italia appare minore rispetto agli altri paesi europei (16% contro il 22% in Francia ed il 23% in Gran Bretagna), la percentuale sale fino al 30% per quanto riguarda gli “influencers”, ossia coloro che hanno compiuto azioni o svolgono attività in grado di influenzare la collettività.

Questo è uno dei principali risultati che emerge dalla ricerca coordinata da Edelman (sito, blog) e che analizza il livello di lettura dei blog in dieci nazioni al mondo tra cui l’Italia. Il report completo porta il nome di “A Corporate Guide to the Global Blogosphere” ed è accessibile online o scaricabile in formato PDF. In questo articolo esamineremo in particolare i risultati della ricerca che riguardano l’Italia.

Lo studio di Edelman fotografa i lettori italiani dei blog come in maggioranza uomini (addirittura il doppio delle donne), prevalentemente giovani e giovani-adulti. Gli argomenti dei blog più seguiti riguardano la tecnologia, la politica e i blog personali.

L’aspetto che colpisce è che l’audience dei blog non solo è influente ma è anche “attiva”: l’88% di chi ha partecipato ad un evento pubblico negli ultimi 12 mesi legge i blog, così come il 66% di chi ha firmato una petizione. Alla specifica domanda se il blog avesse stimolato a compiere specifiche azioni come telefonare o scrivere a qualcuno, partecipare ad un evento pubblico o ad una manifestazione, scrivere un articolo, ecc, il 18% ha risposto positivamente (comunque meno rispetto agli altri paesi europei analizzati, Germania esclusa), percentuale che sale al 38% se si considerano solo gli “influencers”.

Questi dati sembrano confermare una specie di rinnovato interesse in Italia per la “politica”, intesa in senso generale, e mostrano come i blog fungano da rilevante stimolo a compiere azioni di relazione e impatto sociale. Si conferma un po’ il pensiero secondo cui gli italiani sembrano essersi allontanati dai politici, non dalla politica.

Tornando alla ricerca di Edelman, è interessante constatare anche le differenze nell’approccio ai blog che si riscontra nei paesi oggetto dell’analisi. Si va dalla tipica autoreferenza francese (che comunque sta assumendo un significativo impatto politico), alla diffidenza dei tedeschi ove la blogosfera stenta a decollare, mentre in Giappone è ormai un incredibile fenomeno di massa in cui le donne blogger sono in maggioranza. Anche in Cina e Corea del Sud i blog hanno assunto dimensioni “mainstream” con il 40% di lettori. Negli Stati Uniti sembrano svettare su tutti i blog dedicati alla politica, alla tecnologia e all’entertainment, iniziando ad assumere forte seguito e considerazione da parte dei media tradizionali, così come sta avvenendo anche in Gran Bretagna.

Articolo uscito su Punto Informatico il 18/1/07

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Da qualche giorno è online la prima indagine pan-europea sul Search Marketing. La ricerca è promossa da SEMPO, l’associazione internazionale nella quale sono consigliere e coordinatore europeo, ed è realizzata da JupiterResearch (qui il comunicato stampa).

L’indagine è aperta a chiunque utilizzi per sé o per conto terzi, i servizi di search marketing, sia keyword advertising che ottimizzazione (SEO) e inclusion.

Tra tutti i partecipanti, verrà estratto un full pass per il prossimo Search Engine Strategies di Londra che si terrà a metà febbraio. Durante il SES saranno presentati anche i primi dati che comunque saranno resi pubblici appena pronto il report completo.

Quindi… partecipa e fai partecipare! ;-)


Notizia fresca fresca (via Reporter Diffuso): TradeDoubler, la nota azienda di performance marketing, è stata acquistata da AOL per 695 milioni di Euro, tutti in cash.

Update (16/1): quella che era sembrata una OPA amichevole, pare invece essere qualcos’altro, almeno stando alle news che arrivano dalla Svezia (dove ha la sede Tradedoubler).

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Da un Mauro come me ricevo una mail che riporto pari pari:

Prima di tutto, auguri a noi, che ci chiamiamo Mauro e che facciamo comunicazione.

Perché il santo con cui siamo stati battezzati era un grande uomo di comunicazione: discepolo prediletto di San Benedetto, utilizzò sapientemente parole, miracoli ed eventi per comunicare la gloria e la santità del suo maestro e della Chiesa.
Secondo la biografia scritta da Odone di Glanfeuil, San Mauro salvò un giovane zoppo e muto poggiandogli sul capo la stola di San Benedetto; seguendo le preghiere di Benedetto, corse sull’acqua di un lago per salvare un confratello che stava per affogare; guarì il messo di un vescovo che era caduto dalle scale di una torre avvicinando alle sue ferite le reliquie del Santo.

E a noi che ci occupiamo di comunicazione e che il nome di San Mauro lo portiamo anche sulla carta d’identità, non resta che fare una preghiera.
Caro San Mauro, dacci la forza di comunicare efficacemente come te.
Non ti chiediamo di camminare su un lago, ma di attraversare una campagna senza vederla stravolta da account, product manager e direttori marketing;
non ti chiediamo di ridar la voce ai muti, ma di far star zitti quelli che si credono creativi solo perché sono clienti;
non ti chiediamo di risanare gli storpi e gli zoppi, ma di guarire il cattivo gusto.

Fa’ che siano davvero parole sante.

L’autore è un copy e si vede, anzi, si legge. Con l’occasione: auguri a tutti i Mauro che capitano da queste parti ;-)

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Apprendo da Manteblog che domani Repubblica.it festeggia 10 anni! Auguri!

(si vede che sono nati sotto una buona stella, anzi un buon Santo

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C’è chi si rilassa ascoltando la musica, chi leggendo libri, chi rimane a guardare la propria moto. Io invece mi metto a smanettare qua e là tra HTML e cose nuove da imparare.

Implementazione di Live Search Box Oggi ho implementato Live Search Box sul blog. La casella di ricerca si trova in alto a destra è ed simile a quella di Google o di altri servizi, solo che è più versatile secondo me. Praticamente permette di cercare: a) dentro questo blog, b) su tutto il web, c) su tutti i siti di Ad Maiora contemporaneamente. Quest’ultima possibilità l’ho inserita con l’apposita funzione Macro che consente di creare una lista personalizzata di siti su cui restringere la ricerca. Peccato che se ne possa inserire solo una, ma è praticamente un modo per farsi un proprio search engine (recentemente ho scritto un articolo sull’argomento: I motori di ricerca siamo noi).

Tornando a Live Search Box, la funzione mi piace perchè si rimane dentro il blog finché non si seleziona una pagina tra quelle trovate. Cliccando su un risultato, si apre una nuova finestra. Certo, ci sono gli sponsored links, ma la funzione è facile da implementare mediante una procedura guidata di tre passaggi.

Come vi sembra?

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Qualche segnalazione accumulatasi in questi giorni:

  • Per cavalleria inziamo da Charlene Li, la nota analista di Forrester, che insieme a Josh Bernoff ha iniziato a scrivere un libro. Sembra ormai diventata normale la seguente prassi: a) si decide di scrivere un libro, b) si apre un blog specifico, c) si annuncia la cosa in gran pompa, d) si avviano le prenotazioni su Amazon. Ah, si, poi bisogna pure scriverlo
    Il titolo del libro dichiara sapentiemente il suo contenuto: “The Groundswell: how people with social technologies are changing everything”.
  • Il 19 gennaio a Roma ci sarà l’incontro “Il Web 2.0 e lo scenario italiano- a che punto siamo” presso la FNSI (Federazione Nazionale della Stampa). Partecipazione libera e aperta a tutti. Interessante l’elenco rei relatori. Cercherò di passare anch’io: mi lamento spesso che la maggior parte degli eventi sulla comunicazione si fa a Milano e, per uno che si tiene a Roma non mi posso permettere di mancare
  • Alla ricerca della Torino Wireless è un lavoro che sta curando Vittorio Pasteris per La Stampa; utilizzando Google Maps, hanno mappato i punti wi-fi nella città: cool!
  • Lele Dainesi si lancia nel video iniziando una serie di quattro puntate che racconterà il 2006 sul blog di Nòva. L’apertura della serie è dedicata ai video più importanti circolati online. Superata da tempo immemore l’umana “paura del microfono”, Lele inizia a trovarsi a suo agio anche davanti alla telecamera: se solo fermasse le mani…


Steve Rubel segnala la pubblicazione della quarta edizione del periodico rapporto di Edelman sulla blogosfera (qui anche PDF). Questa volta il white paper è focalizzato su una ricerca internazionale che ha analizzato i blog in Giappone, Cina, Corea del Sud, Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Belgio, Polonia and Francia. Il rapporto è anche l’atto conclusivo, almeno per il momento, dell’accordo che l’agenzia di PR aveva avviato nel 2006 con Technorati.

Ho dato un’occhiata veloce al documento e varrà la pena di approfondirlo più avanti. Segnalo intanto l’indicazione che viene dallo stesso Rubel: "The center of gravity shifts", nel senso che non ci sono più gli Stati Uniti al centro dell’universo blog; la situazione non sembra essere standardizzata su modelli globali, mentre risulta evidente la componente locale o nazionale dei blog.

La parte italiana, curata da Mauro Turcatti, mostra il nostro paese  decisamente indietro, almeno comparandolo a Francia e Gran Bretagna. Recupereremo? Mah, lo spero.

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Oggi interverrò alle 16 in un programma su Class CNBC (canale 505 di Sky).

Argomento principale della trasmissione sarà il cambiamemto della televisione, ma si parlerà anche di pubblicità online.

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A proposito della ormai notissima copertina del Time, avevo scritto che sarebbe stato meglio che l’uomo dell’anno fossimo stati “noi” (we) anzichè “You” come invece hanno scelto.

Anil Dash di Six Apart (l’azienda che produce le popolari piattaforme di blogging Movable Type e Typepad) la pensa come me.

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Nei giorni scorsi ho visto l’interessante e schietto Sausage manifesto indirizzato ai motori di ricerca. Pensavo di scriverne perché racchiude molti degli auspici che gli inserzionisti e le agenzie SEM chiedono da tempo. Emiliano su Controrete ha fatto di più, ne ha anche tradotto in italiano tutti i punti.

Prendo a prestito il lavoro di Emiliano per riportare il primo punto:

“Parlate, ma non fate lezioni. Non siamo bambini. Siamo professionisti e spendiamo milioni di dollari in piccole pubblicità testuali. Se pensiamo che ci sia un problema, vuol dire che il problema c’è.”

Da segnalare, inoltre, l’invito a collaborare con il Click Measurement Working Group dello IAB, avviato negli Stati Uniti ma al quale sta collaborando anche IAB Europe. A proposito: ricordo che tutti i soci IAB possono partecipare al gruppo internazionale sull’argomento.

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Ho scoperto un tool comodissimo e sfizioso, specie per chi si diverte a smanettare tra routine e variabili. Si tratta di AutoHotkey, un software per creare degli script che eseguono automaticamente delle funzioni di tastiera e mouse. È gratuito, open source, ma funziona solo con Windows.

Io ho creato uno script che uso quando inserisco dei comenti sui blog, in particolare per mettere velocemente i codici di formattazione del grassetto, del corsivo, e per inserire un link. Seleziono il testo, attivo la combinazione di tasti che ho impostato et voilà. In pratica, soddisfo il mio amore per i particolari, riuscendo nel contempo a risparimare il proverbiale tempo necessario a curarli.

Il bello di AutoHotkey, è che ogni script può diventare in programma indipendente, e quindi utilizzabile anche da chi non ha il programma istallato. Per l’applicazione che ho descritto prima, ad esempio, ho realizzato un file commentag.exe. Una volta avviato, il programma attiva queste combinazioni di tasti:

  • Start-Shift-B: Grassetto
    Utilizzo: selezionare il testo e premere la combinazione di tasti; lo script inserirà i tag <B></B>
  • Start-Shift-I: Corsivo
    Utilizzo: selezionare il testo e premere la combinazione di tasti; lo script inserirà i tag <I></I>
  • Start-Shift-L: Link
    Utilizzo: copiare negli appunti l’indirizzo web (URL), selezionare il testo e premere la combinazione di tasti; lo script inserirà i tag <A HREF></A> inserendo il contenuto degli appunti come URL.

Naturalmente non assicuro la funzionalità di questo programmino, né garantisco per eventuali danni che potrebbe creare. Io l’ho provato con Windows XP e sembra andare bene.

Con l’occasione, segnalo che su Googlisti ci sono un po’ di link a programmi gratuiti, mentre Yahoo! si è fatto promotore di Giveawayoftheday, che presenta quotidianamente un software commerciale che per un giorno si può acquisire gratuitamente.

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Volevo scrivere qualcosa sul post di Chris Anderson a proposito dei magri ricavi pubblicitari sviluppati del popolare blog di Guy Kawasaki. Nel frattempo, ci ha pensato Suzukimaruti con un ottimo post che parte dal tema delle classifiche dei blog per arrivare sull’argomento “siamo tutti venditori”: ottimo articolo, di quelli che guardano con curiosità e apertura mentale le differenti sfaccettature di questo giovane sistema digitale in cui ci troviamo coinvolti, “spesso divisi tra i suoi estremi” come scrive ZetaVu.

Del post di Anderson, riporto solo una frase che continuo a ritenere fondamentale per chi spera di ricavare denari dal contenxtual advertising:

“Just another reminder that the reason to be a Long Tail producer is not direct revenues.”

Nel contempo, penso che proprio ieri ho segnalato un’ulteriore idea di pubblicità sui blog. Contraddizione? Forse. Però credo in due cose:

  • la comunicazione pubblicitaria, più o meno rompiscatole, è una necessità di ogni mercato dove ci sono aziende in competizione che devono vendere e generare utili;
  • l’utilizzo pubblicitario (o “promozionale”, se vogliamo attenuare il termine) dei blog è ancora tutto da individuare; attualmente la massa critica che cercano i pubblicitari è tutta da scovare (vedi anche la discussione da Luca Conti) e, ancor meno, le prospettive di ricavi significativi per la quasi totalità dei blogger. Ma siamo solo agli inizi…

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Volevo scrivere qualcosa sul post di Chris Anderson a proposito dei magri ricavi pubblicitari sviluppati del popolare blog di Guy Kawasaki. Nel frattempo, ci ha pensato Suzukimaruti con un ottimo post che parte dal tema delle classifiche dei blog per arrivare sull’argomento “siamo tutti venditori”: ottimo articolo, di quelli che guardano con curiosità e apertura mentale le differenti sfaccettature di questo giovane sistema digitale in cui ci troviamo coinvolti, “spesso divisi tra i suoi estremi” come scrive ZetaVu.

Del post di Anderson, riporto solo una frase che continuo a ritenere fondamentale per chi spera di ricavare denari dal contenxtual advertising:

“Just another reminder that the reason to be a Long Tail producer is not direct revenues.”

Nel contempo, penso che proprio ieri ho segnalato un’ulteriore idea di pubblicità sui blog. Contraddizione? Forse. Però credo in due cose:

  • la comunicazione pubblicitaria, più o meno rompiscatole, è una necessità di ogni mercato dove ci sono aziende in competizione che devono vendere e generare utili;
  • l’utilizzo pubblicitario (o “promozionale”, se vogliamo attenuare il termine) dei blog è ancora tutto da individuare; attualmente la massa critica che cercano i pubblicitari è tutta da scovare (vedi anche la discussione da Luca Conti) e, ancor meno, le prospettive di ricavi significativi per la quasi totalità dei blogger. Ma siamo solo agli inizi…

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Geniale: mettere i brand nel codice di controllo (detto captcha) che si inserisce quando si commenta un post. Simone riporta il link al blogger che ci ha pensato per primo.

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Geniale: mettere i brand nel codice di controllo (detto captcha) che si inserisce quando si commenta un post. Simone riporta il link al blogger che ci ha pensato per primo.

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Qualche giorno fa mi hano fatto ascoltare una suoneria che dovrebbe risultare udibile solo dai teenager, per il fatto che usa delle frequenze che sfuggono alle orecchie di chi è più in età. Io riuscivo a percepire questo fastidioso sibilo e, per un momento, ho pensato di non essere (ancora) troppo vecchio.

Però, inesorabilmente, da oggi sono più vicino ai 50 che ai 40.