Qualche giorno fa sono andato in profumeria con mia moglie. Come d’uopo, all’uscita ci hanno riempito di campioncini. Ora il punto è: se le persone che ricevono questi prodotti demo ne parlano sui loro blog, devono mettere un disclaimer? Si griderà alla marchetta o, peggio, alla corruzione?

Ovviamente questo è un paradosso. Però ogni tanto occorre far tornare al sano realismo chi grida allo scandalo per situazioni come quella che ha visto protagonosta Microsoft la quale ha inviato un PC ad alcuni blogger per far provare il sistema Vista, specificando espressamente di palesare la questione.

Sui campioncini di profumeria, mica c’è scritto che prima di parlare del prodotto con qualcun’altro, devo specificare che si tratta di un omaggio! Succede da decine di anni e nessuno (giustamente) se ne preoccupa.

Queste filosofie puriste mi fanno saltare i nervi. Perchè insultano l’intelligenza umana. Perché presuppongono che le persone non sappiano distinguere la marchetta da una sana opinione (seppur palesemente stimolata). Perché anelano un ambiente puro e buonista per via di un “coso” tecnologico (i blog in questo caso), dimenticando che, per fortuna, sono gli umani che mettono il senso nelle tecnologie e non viceversa, rappresentando sempre la vita per quella che è, nel bene e nel male.

Invece di plaudire alla trasparenza con la quale vengono svolte azioni di marketing che, su altri media sono svolte da anni in modo occulto, si insorge contro quelli che dovrebbero essere corruttori e corrotti. Secondo me è solo invidia. Sai che faccio, mi vado a sentire un pò di musica con il K5 che mi ha regalato Samsung! :)

Mi sembra che anche Luca Conti sia di questa opinione, così come tutte le persone che, alla fine, vorrebbero essere simpaticamente tra i destinatari del dono (compresi giornalisti come Vittorio Pasteris).

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13 commenti per “Disclaimer sui campioncini”

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  1. Luca Conti scrive:

    Confermo. Hai capito bene qual’è la mia opinione. :)

  2. Il Blog di Stefano Epifani scrive:

    A Natale regali in Vista! :-)

  3. Sante scrive:

    Ben detto !

  4. stefano epifani scrive:

    Sembro autoreferenziale se concordo?

  5. Sid05 scrive:

    Mi pemetto di essere assolutamente contrario (a tratti lievemente infastidito, niente di grave comunque). L’ uomo è, è stato e sarà (e meno male) autore/responsabile di ogni sua azione; proprio per questo esiste l’ etica e delle cose che si dovrebbero fare ed altre che non si dovrebbero fare… io preferisco leggere una recensione da uno che ha speso 2000 euro ed è inc… nero perchè è un pacco così come da un altro che invece dice che è una bomba.
    Certo, se poi mi dite che spesso le aziende regalano i prodotti da recensire, allora è un altro discorso…

  6. Sid05 web log scrive:

    Portatile con Vista

    non si tratta di entrare nel merito delle differenze tra blogger e giornalisti (bene-male, buono-cattivo…), si tratta di sottolineare le differenze…

  7. Mauro Lupi scrive:

    Sid05, il punto non sta in chi fa una recensione di un prodotto che gli è stato regalato, ma nella capacità dei suoi lettore di giudicare se la recensione è sensata o meno, se ha scritto cose “forzate” o se è stato obiettivo. A patto che abbia chiarito il rapporto con l’azienda.
    Leggo sul tuo blog:

    utilizzare sistemi “ambigui” per promuovere merci via intenet, porterà svantaggi ad entrambi le parti: i blogger perderanno credibilità e le aziende non trarranno profitti

    E proprio questo deve succedere: chi non merita la fiducia è giusto che la perda.
    Quello che sta cambiando anche per merito dei blog, è che tra i milioni di singoli individui ci sono tantissimi che riusciranno a produrre contenuti obiettivi anche quando sollecitati dalle aziende.

  8. Sid05 scrive:

    Da questo punto di vista non posso che darti ragione; tu comunque prevedi una sorta di giudizio meritocratico che l’ utente maturerà… io temo che il rapporto utente/mezzo (almeno per l’ internet italiana) subisca (subirà)una “deriva” di tipo televisivo, con gli utenti che contano pochissimo e il mezzo (inteso come proprietà) unico protagonista e “selezionatore”… capisco che il concetto sia quasi apocalittico (me ne scuso) ma rende l’ idea.
    In questo caso particolare poi si regala 100 e si chiede di recensire 10, direi che comunque non è limpidissimo…

  9. Paolo Gagliardi scrive:

    Se basta cosi’ poco per “corromperci”, allora siamo rovinati. In ogni caso penso che anche la blogosfera sia in pericolo di contaminazione da soldi. Nel senso che, a volte, di fronte a un po’ di quattrini, l’etica rischia di andare a farsi friggere. Non e’ certo il caso dei campioncini :-) , ma in futuro puo’ darsi che l’offerta divenga piu’ consistente. Il caso dei laptop Ferrari regalati da Microsoft mi sembra un discreto segnale. Che poi non si capisce perche’ parlar bene di un prodotto debba suonare come marchetta, mentre parlarne male debba necessariamente far pensare che si tratti di un parere disinteressato. A qualcuno a cui Microsoft sta un po’ sulle balle, potrebbe venire troppo facile parlare male di Vista, cosi’ per pregiudizio, e di conseguenza affermare che il Linux della RedHat (e’ solo un esempio) sia la soluzione giusta per gli home computer. Forse non vale la pena preoccuparsi piu’ di tanto: alla fine la differenza la fara’ la reputazione dei singoli. No? ;-)

  10. zetavu scrive:

    Mauro, pon una questione assai delicata che riguarda tutti i media.
    In un mio recente post, erroneamente intepretato come “sull’autoreferenzialità”, ho posto un problema di trasparenza. Che riguarda la scrittura sui giornali di persone che svolgono altre attività economiche che quelle del giornalismo. Non c’entra? Un attimo…
    La metto per paradosso: tu puoi anche accettare un viaggio su Marte dalla Nasa, valore commerciale 20 milioni di dollari, perché cosi’ potrai raccontare cio’ che occhio umano non ha mai visto…
    MA LO DEVI DIRE AL LETTORE. Ci dev’essere scritto da qualche parte, in modo possibilmnete chiaro.
    Ed è finita qui, il lettore farà o non farà la tara su cio’ che scrivi/dici.
    Del resto è la regola che applichi tu: nessuno ti scambierebbe come una parte terza quando parli di ricerca (motori di), di pubblicità o Lino banfi.
    Io pero’ ti leggo, perche’ essendo parte, sei prezioso perché competente e do per scontato il tuo interesse.
    Ma non sempre tutto è cos’ chiaro, soprattutto se a leggere è una persona non specializzata.
    Se si vuole essere migliori dei giornalisti, bisogna essere più limpidi di loro, che su questo punto sono largamente opachi e da molto tempo.

  11. zetavu scrive:

    Detto questo, l’avessero mandato a me il pc con vista, lo avrei accettato.
    Al contrario, di recente mi è stato proposto un viaggio in terre assai lontane da un’azienda leader “nel settore”. Ho rifiutato.
    Double standard? Non credo: in un caso posso vedere in anteprima delle cose e scriverne. Nel secondo caso ho fatto una vacanza e non c’è alcun rapporto , nè funzionale nè di buon senso, tra dono e scrittura.
    Posizione personalissima eh

  12. Chris scrive:

    Ma straconcordo, magari il marketing fosse sempre così alla luce del sole altro che marketta!! Anzi finalmente Microsoft è scesa in terra e se vuole mi rendo disponibile alla prova:D
    Buon anno Mauro;)

  13. Francesco scrive:

    Buon Anno Mauroooòò!! Sei grandèè!!

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