Scrivo di getto dopo aver letto la lucida riflessione di Luca De Biase sulla necessità di arginare la strategia del declino che sembra vederci inesorabilmente andare verso un periodo oscuro e arido. Luca peraltro riprende la sensazione di ottimismo riportata dal Prof. De Rita, il quale rimane uno dei più profondi osservatori e conoscitori della società italiana (a cui ho proposto di aiutarlo gratuitamente ad attivare un suo blog; ma questa è un’altra storia…).

Sembra che l’ottimismo e la speranza siano diventati argomenti di cui aver vergogna. Sembra che ambire al miglioramento sia solo l’espressione di ingenui e sognatori.

Passando un po’ di tempo negli Usa, ho modo di assaporare l’atteggiamento opposto. Think positive è il mantra ripetuto fino alla noia. Negli States sicuramente si esagera; ma io che cerco sempre di trasformarmi in una spugna quando c’è da imparare dagli altri, assaporo la ventata di freschezza che accompagna il think positive, quella ventata che alimenta la creatività, scatena l’entusiasmo, accende il sorriso.

Non rinuncerò a tutto questo per qualche politico disfattista.

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5 commenti per “L’ottimismo è una qualità”

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  1. Tagliaerbe scrive:

    Sono d’accordo, credo che gran parte del proprio successo/insuccesso personale, è dovuto anche all’atteggiamento che si ha nei confronti del lavoro (e, più in generale, del futuro). Aggiungo però che il solo ottimismo non basta, occorre avere fiuto, reinventarsi, mettersi continuamente in gioco, avere sempre voglia di imparare…

  2. Emiliano Carlucci scrive:

    Sono d’accordissimo, Mauro. Il periodo che sta attraversando il nostro Paese non è certamente dei migliori. E dare la colpa a questo o quel governo non ha alcun senso. La politica ha le sue responsabilità in quanto tale.
    Credo che da questo punto di vista non vi sia più alcuna differenza fra destra e sinistra: chi si trova a gestire il potere guarda ai propri interessi particolaristici e a poco altro. Sarà un’opinione qualunquistica, ma purtroppo è così.
    Ciò che manca alla nostra classe politica è un po’ di senso civico e di lungimiranza. Le loro decisioni non influiscono soltanto sulle nostre vite OGGI. Ma su quelle dei nostri figli DOMANI. Invece di trasformare il parlamento in un’arena e di guardare all’estero solo per copiare le leggi elettorali, i nostri politici dovrebbero imitare il principio di responsabilità che lega i deputati (ad esempio) inglesi ai loro elettori. Una commistione fra etica e politica che sembra un’utopia nel nostro Paese.
    Venendo all’economia, va da sé che la situazione italiana è frutto ANCHE del caos che da anni imperversa sulla politica nostrana.
    Andando ancora più in profondità nell’ambito Internet, personalmente penso positivo in quanto mi trovo a lavorare anche su mercati diversi da quello italiano. Non c’è bisogno di oltrepassare l’oceano per entrare nel “think positive” mode. Basta fare una capatina (che so) a Londra. Un altro mondo.
    Ma voglio pensare che prima o poi ci saremo anche noi. W IL POSITIVE THINKING!

  3. Eugenio La Mesa scrive:

    Mauro,
    il declino purtroppo c’e’ e va avanti da almeno 10 anni, sono i numeri a dirlo.
    Circa 1 mese fa avevo scritto nel tuo blog di un sito contenente informazioni tratte da fatti ufficiali per capire se i politici dicono cose vere o false (indovina un po?)
    Il sito e’ in line, si chiama Meno Stato + mercato + liberta’ e ci sono ben 72 pagine piene di numeri con raffronti internazionali:
    http://www.menostato.it/fatti.html
    I fatti sono presi da 64 documenti di fonti ufficiali (ISTAT, Banca d’Italia, OCSE), liberamente consultabili:
    http://www.menostato.it/fonti_documenti.html
    Per maggior comodita’, tutti i fatti sono riepilogati in un foglio excel:
    http://www.menostato.it/RichiestaScaricaExcel.html
    A corredo dei fatti (che sono numeri nudi e crudi) c’e’ un blog:
    http://blog.menostato.it
    che, utilizzando i fatti, commenta le affermazioni dei politici.
    Ad esempio ieri sera Berlusconi a Porta a Porta ha detto che ha rispettato tutti e 5 i punti del contratto con gli italiani, mentre almeno 2 (tasse e lavoro) non sono stati raggiunti:
    http://blog.menostato.it/2005/12/berlusconi_a_po.html
    Stessa cosa per Fassino qualche giorno prima:
    http://blog.menostato.it/2005/12/fassino_a_porta.html

  4. Ubik scrive:

    No party, no business

    Sarà anche vero, come dice Mauro Lupi, che un po di think positive farebbe bene al paese, ma certe notizie non è che aiutano molto.
    Non aiuta neanche leggere sul sito di Giovanni Floris lintervento (il post è quello del 18 dicembre in…

  5. Piernicola scrive:

    Sottoscrivo in pieno il commento, anche se potrei essere poco credibile in quanto sono una di quelle persone che “vende” l’ottimismo :-)
    E quello che a me fa più paura non sono i dati statistici (che non sono in grado di leggere) quanto i “memi” di pensiero che si diffondono.
    E’ angosciante vedere come tante persone si recitano il mantra “c’è crisi, c’è crisi, c’è crisi” e non vedono le altre possibilità.
    Sarò un sognatore? Mah… mi ritengo molto pratico su queste cose, e se posso inserisco proprio un articolo che parla di una mia esperienza relativa a quello che ho scritto
    http://www.acmeformazione.it/articoli.php?id=317
    P.S. Se non ritieni opportuna la segnalazione dell’articolo taglia pure… lungi da me approfittare dello spazio e del piacevole blog per qualche visita

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