Il mio post sull’indagine sui rapporti tra giornalisti italiani e blog ha destato molto interesse. Interessante è il confronto che si [ sviluppato nei commenti, tra i quali quello di Vincenzo di Digital-PR che ha condotto la ricerca e che risponde ad alcune osservazioni critiche su questo lavoro.
Nei trackback ci sono gli altri blog che hanno riportato la notizia, mentre ieri ne ha parlato anche BlogRoll, il programma di RadioRadicale (qui l’MP3 dell’intera puntata)
Il mio commento iniziale rimane positivo, vedendolo soprattutto in chiave di business. Pragmaticamente, per un’azienda che fa public relation, avere un database di giornalisti dei quali il 10% circa risponde ad una survey del genere e con i risultati che sappiamo, è un’evidenza che trovo oggettivamemte rilevante. Quanto meno è un segnale, espresso numericamente, del cambiamento in atto su quella che è l’attenzione e la considerazione riservata ai blog.
Ok, forse è esagerata l’enfasi nel presentare questa analisi come una ricerca rappresentativa di tutti i giornalisti italiani; inquadrata invece come una survey, peraltro effettuata da uno dei più grandi gruppi al mondo di public relation, assume un significato che in questo momento è importante.
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17 commenti per “Giornalisti e blog: commenti e segnalazioni”

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  1. Darmowy Seks scrive:

    Hello
    I see pretty good a blog, good job.
    But my italiano is not good enought ;)
    Regards Darmowy Seks

  2. enricodesimone scrive:

    troppe analsi sulle battute dei politici, la politica del fare va incalzata nella continuità e contiguità senza sospensioni e con riassunzione storico temporale; analisi fattuali e analisi psicologiche

  3. enricodesimone scrive:

    Sarà l’era dei freeland col declino della carta stampata e col risalto di luustri sconosciuti ove apprezzati

  4. enricodesimone scrive:

    Gusto letterario e gusto divistico della carta stampata e del giornalismo TV. L’ editoriale è un piccolo saggio ed a differenza del romanzo, senza fantasia. Con la blogosfera saranno tutti costretti a misurarsi con le idee non stereotipate

  5. enricodesimone scrive:

    Per certe cose di Stato il GIP deve essere il ministro della difesa e degli Interni, comunque il 1

  6. enricodesimone@fastwebnet.it scrive:

    La conoscenza – ancorchè distorta – alimenta la democrazia e quanto meno è spunto dialettico; in pericolo solo col sovversivismo che non è la deriva democratica catastrofica di tocheville in populismo nazionalistico. Per 23.ooo voti e con voti non strutturali in Italia il ricambio politico senza sovversivismo

  7. enricodesimone scrive:

    La comunicazione informale è anche denigratoria non solo commerciale, i metafici della stupidaggine squazzano

  8. enricodesimone@fastwebnet.it scrive:

    Arte: e’ la natura interiore della psiocanalisi e quindi, la voce interiore che si libera dell’inconscio

  9. enricodesimone@fastwebnet.it scrive:

    Arte: e’ la natura interiore della psiocanalisi e quindi, la voce interiore che si libera dell’inconscio

  10. enricodesimone scrive:

    Comunicazione informale e bizantinismo marketing per teste vuote o fatte vuote: new metafisica dell’ era della digitazione

  11. enricodesimone scrive:

    La distinzione di Scalfari sui giornali appare semplicistica: un quotidiano o e’ organo statutario di partito o e’ opinionista di area, meglio se neutro che e’ piu’ di indipendente giacche’ anche l’indipendente dipende dal suo dna e dai meccanismi pulsionali : il modello anglosassone forse e’ il piu’ vicino al neutro

  12. enricodesimone scrive:

    La democrazia consociativa ed il miele di S.Romano: anche senza cambiare la Costituzine, preferibilmente col modello francese che partorisce un Sarzoky, comitati promotori potrebbero stilare una lista di priorita’ col relativo grado di fattibilita’ e chiedere l’adesione dei motori dei poteri, indi votare per chi si impegna, salvo sconfessione con staffette; i cinquanteenni alla Sarcoky in blue gin i piu’ indicati per superamenti di steccati di marchio e di rigori non attuali nel quotidiano

  13. enricodesimone scrive:

    Glia atti del convegno sulla globalizzazione alla fiera di Milano con interventi da Baldassare a Tronchetti sono di estremo interesse, se fosse possibile pubblicarli

  14. Elysant scrive:

    La Stampa è Libera?
    Possibile che la maggior parte dei giornalisti sembra troppo conformista, programmata a sostenere il sistema senza metterlo minimamente in discussione? Purtroppo è proprio così. Leggi lo sfogo di John Swinton, giornalista del New York Times
    http://informaridendo.blogspot.com/2007/09/libert-di-stampa-esiste.html

  15. enricodesimone scrive:

    la societa’ civile non e’ quella dei partiti che e’ degli iscritti, ma e’ assimilabile alla maggioranza silenziosa di prima e di chi si sfoga, semmai e’ quella dei votanti non iscritti che per esprimere una adesione di fiducia con riserva non vanno ad ingrossare il partito delle schede nulle e bianche; comunque, e’ meno timorata a mostrarsi. La stampa, interpreta, commenta ma non fa campagne attive o si sfoga come John

  16. enricodesimone@fastwebnet.it scrive:

    Quando si appartiene ad un soggetto istituzionale sovranazionale quale l’Europa,ivincoli si estendo al libero mercato internazionale sulcommercio dellemerci pernon avere per vie surrettizie posizioni di vantaggio

  17. enricodesimone scrive:

    La politica del ” pezzo ” ( script 1.5.2006 sub )e’ venuta fuori come ” prezzo “; comunque, anche quella dei prezzi va incalzata, anzi dovrebbe costituire punto prioritario di ogni governo non affidata a strumenti tecnici di istituzioni

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