Da quello che ho capito io, Luca “Pandemia” Conti è stato tra i primi ad presentare le immagini satellitari di Google Maps. Insieme ad Alessandro Ronchi hanno condiviso il fatto che il sistema potrebbe violare le leggi italiane sul segreto militare. Luca scrive a qualche giornale: Repubblica.it mette la news in home page e ringrazia Luca (link compreso); Corriere.it riporta la notizia, aggiunge anche link ad aree specifiche suggerite da Luca e Alessandro, ma segnala solo genericamente di una “verifica effettuata da alcuni bloggers”, senza nessuna attribuzione a quella che pare evidentemente essere stata l’origine del pezzo.

La cosa ha suscitato la reazione degli interessati e, sono sicuro, altre ne arriveranno. È già successo tempo fa per la storia di Macchianera e gli omissis del rapporto Calipari e più recentemente con il caso ZetaVu-contro-tutti.

Proverò a dire la mia, pur vantando una limitata conoscenza del mondo del giornalismo tradizionale. Altra premessa, tanto per non lasciar dubbi: se il Corriere avesse citato la provenienza della notizia sarebbe stato senz’altro più giusto ed elegante. Però…

Noi bloggaroli (detto con tutta la simpatia possibile), appassionati ed entusiasti del cambiamento in atto nel mondo della comunicazione, esperti dell’ultimo trick dell’aggregatore di podcasting, … ebbene noi bloggaroli tendiamo a fare qualche errore di fondo:

  • pretendiamo che altri si adeguino a delle nuove regole non scritte, sovvertendo ciò che esiste, più o meno immutato, da decine di anni; cambieranno, stiamone certi, ma certamente non tutti insieme ed in un sol giorno
  • confondiamo la nostra passione, il tempo (genericamente non remunerato) che dedichiamo ai blog, con chi campa e fa campare famiglie e aziende con articoli e notizie
  • viviamo di link, ma attribuiamo un po’ troppa importanza alle segnalazioni, come se scovare un sito sia chissà quale esclusiva scoperta

Insomma, quando un giornalista professionista si vede arrivare su un piatto d’argento una news interessante, completa pure di ghiotti link, non possiamo aspettarci né grandi ringraziamenti, né visibilità (gratuita) al mittente. Ci farà il suo buon pezzo per il quale è pagato e sul quale verrà valutato dal suo Direttore. Lo so, forse non è elegante, né etico, né giusto. Però non possiamo aspettarci di scrivere ad un giornale e passare un link (pur se ragionato e approfondito) per guadagnarsi 5 minuti di popolarità. Il rapporto con la stampa, si sviluppa haimé in modo differente.

Torno ancora sul valore della segnalazione. La vedo come una questione di differente unità di misura. Mi aspetto il riconoscimento di un credito (citazione o link che sia) quando l’unità di misura è un contentuo editoriale. Sui post “di riferimento”, che anche Giuseppe nell’ultimo Blog Aggregator ha chiamato Linklogging, ho una posizione meno intransigente.

Mi è capitato spesso di segnalare un sito e aggiungere anche un commento, un ragionamento, qualche riferimento a siti correlati, ecc. Qualche post di questo tipo è stato lo spunto per articoli comparsi altrove, che ribadivano le stesse considerazioni (qualcuno ci ha fatto pure un comunicato stampa, giuro), ovviamente senza nessun riferimento al sottoscritto. Vabbè, me l’aspetto. Posso sindacare sull’eleganza e sull’etica, ma pazienza.

Certo, quando si tratta di scopiazzatura di contenuti editoriali, allora è violazione del copyright, ma quella è un’altra storia.

Ovviamente sono straconvinto che la segnalazione della fonte sia una delle prime regole a cui aderire nel momento in cui si entra nell’articolato mondo delle relazioni online. Dico solo che pretenderle da un giornalista, che nella sua vita professionale generalmente non l’ha mai fatto, è chiedere troppo, almeno al momento.

Provando ad immaginare uno scenario del prossimo futuro, mi aspetto che la prossima cosa che soprirà Luca (statene certi che qualcosa scoverà senz’altro), non dovrà pensare a come farla rimbalzare sulle testate “di grido”, ma sarà la Rete ad aver sviluppato nel frattempo delle logiche di riconoscimento, che metteranno nel giusto risalto l’importanza e la qualità dei contenuti e l’autorevolezza del suo autore.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...


5 commenti per “L’unità di misura”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Marco scrive:

    Volevo solo segnalare che nel caso Corriere c’e’ dentro anche i-dome.com con l’ottimo articolo di Luca De Nardo, che ha riassunto ottimamente la vicenda, aggiungendo notizie ed informazioni particolarmente inquietanti. Anche per l’articolo di De nardo, il Corriere ha fatto man bassa di link e concetti.
    Scandaloso!!

  2. massimo mantellini scrive:

    Mauro
    la citazione della fonte “e’” una regola scritta della professione giornalistica. Una regola parecchio disattesa. Ilpunto mipare tutt li’, blogger o non blogger.
    saluti

  3. Marco scrive:

    Hai ragione, non si può pretendere che i giornalisti (ed io sono regolarmente iscritto all’albo) segnalino i link o le fonti, sebbene il codice deontologico lo preveda.
    Per noi autori di weblog farlo sembra normale, perché spinti dal concetto di gift economy che muove la blogosfera.
    Per noi giornalisti farlo appare inconcepibile, anche perché la maggior parte della categoria pensa “cosa vogliono questi blogger: rubarci il mestiere?”.
    In ogni modo chiamare Gianluca Neri “hacker” (La Nazione 3 maggio 2005) mi sembra non solo inesatto, ma anche profondamente scorretto.

  4. Daniel Marzini scrive:

    Sono d’accordo con Mauro, ma la cosa mi sconforta.
    Vedere il mio lavoro, e quello delle persone che scrivono con me, utilizzato da altri, senza alcun riconoscimento, e spesso a fini di lucro, ripeto, mi sconforta.
    Comunque, aspetteremo e vedremo, sappiamo benissimo che il Bel Paese è sempre un po’ indietro.
    Riguardo a quello che diceva Marco sul definire “hacker” Gianluca Neri, ecco, in realtà l’appellativo è più che appropriato.
    Un hacker, e la miglior definizione, condivisa dai diretti interessati è ripresa da “l’arte dell’hacking” edito da Apogeo e scritto da Jon Erickson, è colui che trova una soluzione creativa, fuori dagli schermi, ad un problema, convenzionale o no.

  5. still-ill scrive:

    Cazzo,
    proprio non vi capisco voi “bloggaroli”
    Antagonisti ma sempre alla ricerca della legittimazione mediatica tradizionale. Ma che ve frega se vi citano oppure no? la rete è così bella..vorrei davvero sapere perchè cercate queste forme di visibilità. volete tutti prendervi una rubrica su un giornale cartaceo o andare a fare gli opinionisti in tv? ma che vi frega?
    detto questo concordo sul fatto i giornalisti online italiani sono veramente penosi, non sanno un cazzo. prendete i pezzi di corriere e repubblica che parlano non solo di tecnologia e vi renderete conto di quante imprecisioni riportano. però non citare la fonte del blog può avere una ragione (loro non se ne renderanno nemmno conto): chi garantisce che la notizia non sia una bufala, o che la fonte sia davvero lo scopritore originario (si veda il caso di neri – calipari – il greco). Meglio e più corretto non attribuire la paternità della notiza a nessuna fonte ma ad un generico ambiente blog (“verifica effettuata da alcuni bloggers”)..ditemi se riuscite in tutto il mondo a indicarmi anche uno, solo, vero ed univoco scopritore di notizie/link.
    quanto a gianluca neri definirlo hacker è veramente fuori luogo. ci sono moltissimi altri modi più acuti e meno bonari per definirlo. altro che etica hacker.

Lascia un Commento

Codici HTML ammessi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>