Microsoft sta per lanciare adCenter, una piattaforma per l’advertising online che integrerà anche il paid search. Domani Steve Ballmer lo annuncerà in gran pompa durante lo Strategic Account Summit (vedi press release) ma da stamattina circolano già molte informazioni.

La caratteristica innovativa del servizio sarà la possibilità di segmentare le campagne in funzione del profilo demografico degli utenti. Ad esempio, sarà possibile esporre un box pubblicitario legato alle keyword impostando una creatività differente per gli uomini ed una per le donne.

Ne parlano in dettaglio Charlen Li di Forrester (è la seconda volta che la cito oggi) che sfoggia anche qualche screen shot, e Danny Sullivan su SearchDay oppure, per chi è abbonato, su Searchenginewatch.

Un elemento che salta agli occhi, è che questa mossa pone MSN un po’ avanti agli altri contender, Google e Yahoo! in primis. In particolare rispetto a Google che attualmente non ha la possibilità di offrire un servizio comparabile a adCenter. Secondo l’analista di Forrester, Google potrebbe utilizzare i cookie per tracciare gli utenti; riporto un brano del post di Charlen Li:

I don’t expect Google to suddenly start asking for user registrations

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4 commenti per “Paid search con criteri demografici su MSN”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. goljadkin scrive:

    google non usa i cookie, il concetto degli ad funziona come i webservice, né più, né meno.
    non credo affatto che microsoft proporrà qualcosa di più “avanti”.

  2. Enrico scrive:

    Mauro,
    ti segnalo una interessante ricerca condotta da
    Enquiro e Eyetools riguardo l’attenzione (valutata dai movimenti degli occhi) rivolta dai web surfer alla pagina dei risultati di una ricerca effettuata con Google.
    I primi 3 risultati ottengono il 100% dell’attenzione, fino al sesto il 50%, l’ottavo non va oltre il 30%. Tutto quello che sta sotto è praticamente ignorato.
    La ricerca è a questo link:
    http://www.enquiro.com/eye-tracking-pr.asp

  3. Mauro Lupi scrive:

    La ricerca di Enquiro è indubbiamente interessante e, pur evidenziando un percorso di lettura abbastanza scontato, conferma l’importanza della visibilità dei risultati “organici”.
    Scherzando con Gordon Hotchkiss, boss di Enquiro, gli ho chiesto se la prossima ricerca la conduce in modo specifico su dove guardano i responsabili marketing delle aziende: temo che ne scopriremmo delle belle ;-)

  4. Enrico scrive:

    Non vedo l’ora di leggere i risultati…
    Francamente, basandomi sulla mia personale esperienza, se usano il web in veste di utenti così come lo utilizzano per il marketing delle loro aziende, ci si farebbe uno Zelig … (ho fatto una media, qualche eccezione c’è, per carità…)

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