Ieri Yahoo! ha rilasciato la versione local del suo portale, mentre Google ne ha una edizione ancora in beta. In ogni caso, le ricerche online acquistano definitivamente una nuova dimensione, quella locale. E non è un fatto da poco.

Secondo diverse analisi, le ricerche che contengono riferimenti geografici rappresentano tra il 15% ed il 30% di tutte le richieste online. Si tratta quindi di un servizio destinato ad una parte significativa dell’audience che attualmente usa i motori di ricerca.

Un’altra stima rilevante prevede che entro 4 anni almeno il 40% dei ricavi nel settore delle yellow pages sarà destinato ad internet. E parliamo di un mercato che oggi vale alcuni multipli dell’intero fatturato della pubblicità in rete.

Per ragioni di economie di scala, temo che in Europa le versioni nazionali dei motori di ricerca implementeranno le funzioni di local search tra molti mesi. E ciò purtroppo non farà che aumentare il gap tra la velocità con la quale si muove il mercato d’oltre oceano rispetto a quello del nostro amato continente.

Per restare in tema, SEMPO (l’associazione delle aziende di search engine marketing) ha oggi annunciato tre nuovi ingressi nell’Advisory Board, in particolare Neg Norton, che è il Presidente della Yellow Pages Integrated Media Association. A lui si affiancano Chris LaSala, che è il Search Engine Marketing Channel Manager di Google e Safa Rashtchy, managing director di Piper Jaffray e uno dei più noti analisti del settore. Credo sia un bel colpo per SEMPO e sono orgoglioso di aver valutato e condiviso questa scelta con i miei altri colleghi del consiglio direttivo dell’associazione.

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4 commenti per “La dimensione locale delle ricerche”

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  1. marco scrive:

    Salve…le vorrei porre una domanda che potrebbe sembrare provocatoria, ma che in realtà non è assolutamente nelle intenzioni che lo sia: ma che autorevolezza può dare ad una SEO agency l’appartenenza a SEMPO visto che per entrarci l’unica clausola è il pagamento di una quota associativa ????
    grazie e complimenti per il blog

  2. Mauro Lupi scrive:

    Marco, bella domanda! ;-)
    L’adesione a SEMPO non dovrebbe avere l’obiettivo di aumentare la propria visibilità e/o autorevolezza. L’organizzazione nasce per contribuire ad incrementare l’interesse (e i budget) delle aziende per i servizi SEM. L’adesione ha quindi una logica del tutto correlata ad uno spirito associativo, al fine di contribuire ad una causa comune. Attraverso le quote associative, ad esempio, abbiamo potuto avviare la prima ricerca sul valore del mercato SEM complessivo.
    Su sempo.org c’è comunque un documento di domande/risposte (in inglese, per ora) molto dettagliato anche su questo.

  3. gm scrive:

    e cosa sta facendo SEAT in Italia?hai incontrato qualcuno di PGOL?

  4. Mauro Lupi scrive:

    PGOL si è mossa già da tempo con accordi specifici con molti dei principali editori e portali online. Bisognerà vedere se questi accordi sono “blindati” in caso di offerta di servizi “local” dei singoli portali. Credo che Internet possa attenuare la loro posizionae dominante, almeno per il mercato delle inserizioni “local” sul web

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