Archivio: giugno, 2004

Oggi ho scoperto che posso usare il mio Treo 600 come una memory card; qualche giorno fa avevo visto che è possibile usare anche la tastiera del pc scrivere sul palmare. Bella la tecnologia, eh? Almeno quando tutto funziona.

Purtroppo venerdì sera il mio pc deve aver sentito che stavo per prendermi addirittura un giorno di vacanza da abbinare al martedì festivo a Roma e ha deciso di piantarmi. Oggi lo sto trascorrendo nel cercare di recuperare i dati; domani temo che lo trascorrerò a reinstallare tutti i programmi. Sigh!


Si è ufficialmente costituito il comitato Europeo di SEMPO, l’associazione che rappresenta nel mondo le aziende di search engine marketing. Sono davvero contento di segnalare l’attuale squadra che attualmente forma il comitato oltre al sottoscritto:

  • Sylvain Bella


Come riporta News.com, anche AskJeeves dismetterà il suo servizio di paid inclusion, ossia la funzione che permette a pagamento di censire una pagina web nel motore di ricerca.

Praticamente è rimasto solo Yahoo! a vendere il paid inclusion con il programma Site Match distribuito da Overture, ma sono insistenti le voci che anche Yahoo! possa ripensare il servizio. Come evidenzia Dana Todd, CEO di SiteLab e mia collega nel Board di SEMPO,

“Yahoo’s paid inclusion has not been well received, primarily because it doesn’t feel very Yahoo-like. They have a review fee and combined it with a traffic charge, and they’ve made themselves the biggest, fattest paid-inclusion program out there. It seems punitive.”

Anch’io ci avevo dato dentro con un post decisamente critico sin dal 9 marzo scorso.
Altri link sull’argomento, compresi i riferimenti ai Forum dove se ne discute, sono sul post di rustybrick.

IMPORTANTE UPDATE (Financial Times – 1 luglio 2004):
Anche Microsoft abbandona il paid per inclusion


Alan Meckler, uno dei capi di Jupitermedia e personaggio storico nell’ambito dell’ICT americana, è uno che non le manda a dire: aveva proposto agli organizzatori del Comdex, la più popolare fiera sull’informatica negli USA da tempo in difficoltà, di unire le forze con lui per salvare l’evento. Non gli hanno dato retta ed ora sembra che il Comdex possa chiudere, almeno stando al suo ultimo post.

Sono stato al Comdex negli anni divertenti dell’informatica (88-91), quando le prime stampanti laser costavano 12 milioni di lire di allora ed io mi interessavo (tra l’altro) di editoria elettronica. Non che oggi non ci si diverta, solo che allora le cose più eccitanti riguardavano principalmente i PC, sia per quello che c’era dentro (le prime interfaccie grafiche, l’incremento delle memorie di massa, ecc.), sia per quelo che c’era attorno (fine delle stampanti ad aghi e, soprattutto, il mouse). Oggi, a mio modo di vedere, le cose più eccitanti succedono fuori dai PC: sulla Rete, sui device che uniscono palmare e telefono.

Credo che questa sia una delle ragioni per cui il Comdex sia entrato in stallo da un po’ di tempo. Non che abbia ricordi particolarmente splendenti dell’evento in sé, in particolare per l’edizione “Fall” di Las Vegas che era quella più importante, che univa una fiera tentacolare con chilometri di stand, inserita nel circo di luci e colori di una delle città più squallide del mondo.

Tornando a Meckler, forse qualcuno non sa che è stato lui ad assumere Danny Sullivan prima in Mecklermedia e poi a portarlo in Jupiter, trasformando quella che era un’iniziativa one-man-band in un articolato progetto che comprende, tra l’altro anche il Search Engine Strategies.


Una ricerca condotta da Blogads su 17.159 lettori di blog, oltre ad evidenziare l’interessante profilo socio-demografico di questo target, evidenzia come ben il 66,7% ha cliccato su una pubblicità comparsa sul blog.

Interessanti anche i dati sui motivi per cui si leggono i blog. Le ragioni principale sono: poter trovare informazioni non disponibili altrove e un punto d’osservazione migliore (better perspective).


Una ricerca condotta da Blogads su 17.159 lettori di blog, oltre ad evidenziare l’interessante profilo socio-demografico di questo target, evidenzia come ben il 66,7% ha cliccato su una pubblicità comparsa sul blog.

Interessanti anche i dati sui motivi per cui si leggono i blog. Le ragioni principale sono: poter trovare informazioni non disponibili altrove e un punto d’osservazione migliore (better perspective).


Se lo chiede Chris Schroeder, vice president del Washington Post, che su MediaPost scrive un bell’articolo sul tema: “quando il pay per performance verrà utilizzato per tutto l’advertising?”.

Articolo sconsigliato a che ritiene che le regole del mercato della pubblicità rimarranno intatte nei secoli.

(CPM sta per Cost-per-thousand)


Mi sono riservato il viaggio aereo di ritorno per scrivere due righe sul Search Engine Strategies di Londra. Ma temo che non riuscirò a combinare gran che.

Il capo dei cabin crew è un personaggio che ci sta facendo morire dal ridere ad ogni occasione, a partire dal modo con cui ha svolto la solita e barbosa funzione di mostrare gli apparati di sicurezza. È un buffo signore molto robusto (insomma, è un simpatico ciccione) che sprizza di humor in modo non eccessivamente english.

Ora sono partite anche un po’ di turbolenze che certo non faciliteranno la digestione di un improbabile pollo al curry con tanto di yogurt a supporto.

Ah, si, è vero, dovevo scrivere del Search Engine Strategies. Dunque: mi aspettavo molte più agenzie specializzate nei motori di ricerca ed invece ho visto le sale piene di clienti (intesi come marketing people che utilizzano – e comprano – i servizi) ed un po’ di media agency. Rispetto alle ultime edizioni USA, mi è sembrata ridotta la partecipazione di sponsor, mentre la parte espositiva era abbastanza ampia. Nessuna novità di rilievo per quanto riguarda i due giorni di conferenze; giustamente Danny sta orientando l’evento verso tutti quelli che non sono strettamente operatori del settore. Di conseguenza, dal punto di vista delle agenzie di search engine marketing, i contenuti dei seminari non rappresentano nulla di particolarmente nuovo.

SEMPO meeting, SES LondraTrovo buffo l’approccio tutto inglese di considerare l’Europa come qualcosa che li riguarda solo dal punto di vista formale, e capita normalmente che un cliente o un SEO inglesi ti chiedano se puoi curare la loro visibilità in Europa, intendendo ovviamente per Europa solo quella continentale. In fondo, è questo lo spirito con il quale in SEMPO, l’associazione che rappresenta le agenzie di search engine marketing, abbiamo costituito un European Committee e un UK Committee. Vabbé, lo dico: saro io a coordinare il comitato europeo di SEMPO e, ovviamente, ne sono entusiasta. È un’organizzazione che vuole rappresentare le aziende nel mondo che si occupano di search engine marketing, facendo principalmente attività di education e di divulgazione. Sono elementi che porto avanti nel mio piccolo da anni, e quindi sono molto contento di dare una mano a SEMPO entrando anche a far parte del board. La foto qui accanto (grazie al cellulare di Emiliano) mi vede insiame a Barbara Coll e Mike Grehan durante il SEMPO meeting a Londra.

Tornando alla conferenza, va segnalata la (legittima) abbottonatura generale delle persone di Google per via dell’imminente quotazione, il palpabile interesse che l’Europa tutta sta riscuotendo da parte degli americani e, complessivamente, i primi segnali di un processo di consolidamento di questa industry così giovane ma ormai assolutamente cruciale nell’ambito della comunicazione online.

Non sarà una cosa di particolare rilievo strategico, ma è bene sottolineare la nascita del forum di SearchEngineWatch annunciato proprio durante la conferenza. Ne ho parlato al volo anche con Chris Sherman (che ormai si può considerare il braccio destro di Danny Sullivan), e mi ha detto che c’è molto entusiasmo attorno al Forum ma che il problema tempo non permetterà purtroppo un loro un grande coinvolgimento. Tra i moderatori ho visto che c’è anche Rustybrick che mantiene un blog niente male.