Ringrazio Stefano per i complimenti e faccio alcune considerazioni partendo dal tema che lui ha sollevato, ossia la tipologia di partecipanti.

Dei 370 presenti, le aziende (intese come spender pubblicitari e quindi esclusi centri media, agenzie, ecc.) sono state un centinaio. Tante? Poche? Ovviamente è una valutazione soggettiva ma, per quelli che erano gli obiettivi di IAB, il risultato è senz’altro positivo.

Il fatto che gli “operatori del settore” siano molti in queste occasioni, me lo spiego sempre di più come un primo segno di maturità del mercato. Credo infatti che il cliente finale andrà ad utilizzare un numero sempre più limitato di interfaccie per gestire internet, anziché seguire in prima persona la complessa ed articolata offerta di prodotti e servizi legati al marketing online. E questo significa che eventi monografici come quello di IAB, è giusto che interessino prevalentemente chi poi interviene nelle strategie complessive delle aziende. Facendo un confronto con altri media, in un ipotetico convegno dedicato ad un nuovo format pubblicitario televisivo o della carta stampata, mi risulterebbe strano vedere presenti principalmente gli inserzionisti, mentre troverei più logico un orientamento rivolto principalmente agli operatori del settore: agenzie, centri media, ecc.

Chiaramente, le agenzie specializzate non possono aspettarsi da un’evento come quello di ieri di imparare chissà che cosa, anche perché IAB deve contribuire a sviluppare il mercato della pubblicità online e non a formare le aziende del settore.

Invece io mi aspettavo più interattività nella sessione domande/risposte. Negli Stati Uniti è sempre piacevole e stimolante l’atteggiamento schietto con la quale il pubblico interviene, a volte anche con domande scomode. In Italia siamo sempre così abbottonati, così timorosi ad esporci.

Oltre a Stefano, altri commenti al convegno sono a casa di Massimo. Ce ne sono altri?

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11 commenti per “Commenti al convegno IAB-SEM”

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  1. stefanohesse scrive:

    bene, un segnale positivo allora a livello di presenza qualitativa. A maggior ragione bisognerebbe allora lavorare sulla qualità delle presentazioni. Il convegno è stato comunque ben organizzato. Per cui, in quanto vp IAB, complimenti. Sono d’accordo con te, purtroppo, sulla sessione Q&A, ero infatti molto curioso di assistere a qualche intervento stimolante.

  2. Sotto Rete scrive:

    IAB

    Segnalo con piacere la replica di Mauro Lupi, vp IAB Italia, al mio post sul search engine marketing forum.

  3. d o t - c o m a *:o) scrive:

    Pay per Fish

    Convegno di IAB stamattina. Finalmente abbiamo capito i segreti del pay per fish. Giorgia ha trovato un grosso cliente. Senza…

  4. Elena scrive:

    Mauro, temo proprio che per avere il contraddittorio “all’americana” dovremo aspettare anni, e forse da noi non arrivera’ mai :-) Pero’ credo che potrebbe essere
    interessante fare un esperimento di “contraddittorio rappresentativo”: spiego. Su Mlist per esempio nei giorni precedenti al convegno si era parlato molto (a volte anche
    con toni polemici) di una questione relativa ai motori di ricerca…qualcuno ha detto “magari se ne parlera’ al convegno IAB”, e poi nessuno ha detto nulla.
    So per certo che alcune delle persone che hanno partecipato anche da lontano alla discussione erano li’ al convegno: perche’ allora non istituire un momento “strutturato” con un rappresentante della vox populi, scomoda molte volte, spesso controcorrente, con domande fastidiose, ma che almeno rendono il tutto piu’
    vivo, vivace e utile? Si puo’ andare da un esterno “neutrale” che legga alcuni interventi tratti da newsgroup, mailing list o forum, agli stessi autori di questi post, o potrebbero
    addirittura essere i gestori ufficiali di questi spazi below the web, dove ce ne fossero. Insomma, diamo voce a quello che si dice “sotto il web”, altrimenti avremo sempre solo la
    versione ufficiale e raramente ci saranno momenti di vero confronto. Che ne dici?”

  5. Mauro Lupi scrive:

    Da una parte l’idea di una “voce della Rete” mi stuzzica. Il fatto che qualcuno si assuma il compito o ruolo di rappresentare qualcun altro è un argomento molto delicato, però potrebbe funzionare. In effetti, negli Usa mi è capitato di vedere alcuni gestori di forum che intervenivano in dibattiti portando il sentiment delle discussioni online.
    Un’altra possibilità sarebbe quella di raccogliere le domande attraverso un apposito foglietto da consegnare alla reception del convegno. Se non altro, potrebbe aiutare i più timidi :)

  6. Massimo Moruzzi scrive:

    Ciao Elena,
    sono uno di quelli che poi a IAB ha fatto andare la cosa a tarallucci e vino. Perchè? Per tanti motivi. Perchè conosco bene quelli di Gomeo. Perchè alcune delle cose che abbiamo criticato sono ‘policy’ internazionali dei motori di ricerca, e i responsabili italiani non possono probabilmente cambiare le regole. Perchè, infine, non mi sembrava il caso di rovinare la festa e non mi sembrava il caso di parlare di cose abbastanza tecniche di cui almeno metà della sala non sapeva nulla. E… la vox populi esterna e neutrale avresti potuto essere tu, no? :-)

  7. Stefano Hesse scrive:

    penso che sarebbe utile semplicemente aprire un forum per un quantitativo limitato di tempo sul sito IAB dopo ogni evento, pubblicizzando la cosa, dopo la richiesta Q&A a voce e poco prima di portare la platea a cibarsi. Si potrebbero avere feedback diretti sull’iniziativa in generale, sulle presentazioni, sull’effettiva quantità/qualità delle cose capite.
    Certo, poi bisogna rispondere anche alle cose meno gradite, ma registrando i partecipanti, sono sicuro che anche i più timidi, di fronte alla possibilità di avere risposte ai propri feedback, porterebbero contributi interessanti.
    Un saluto
    Stefano

  8. Elena scrive:

    Ciao,
    per Mauro: sicuramente raccogliere foglietti con le domande potrebbe essere un primo passo per sciogliere la timidezza, quindi ben vengano :-) Secondo me pero’ il vero problema sta nella volonta’ (o meno) di chi organizza convegni come questo di mettersi veramente in gioco, con il rischio elevato di ricevere domande inopportune o che sollevano questioni delicate…qui sta il vero punto della discussione
    Per Massimo: capisco perfettamente il tuo punto di vista, e credimi non c’era polemica nel fatto di fare andare le cose a tarallucci e vino (o a sushi e sashimi ;-) )…solo mi dispiace che si sia persa una occasione per un vero contraddittorio in questo modo. Per questo propongo qualcuno super partes, che non abbia “ripercussioni” come potresti averne tu che conosci quelli di cui avresti parlato bene o male. E si’, una delle vox populi avrei potuto essere io, ma piu’ di me Mlist :-)
    A Stefano: non mi riferivo solo ad eventi IAB, quindi in realta’ chiunque prepari un convegno dovrebbe creare un forum poco prima per raccogliere domande. Ricordo che SMAU lo fece qualche anno fa “prendendo a prestito” la community di Mlist. Poi pero’ non sono riuscita a seguire la conferenza live e non so come sia andata a finire…

  9. stefanohesse scrive:

    Elena: si ricordo la cosa ma non le conseguenze. In ogni caso io mi riferivo a un forum post-evento e non pre. Così si avrebbero domande speicifiche sul vissuto e non troppo generali sull’argomento. Proprio per questo consigliavo di comunicarne l’apertura appena terminata la session Q&A.

  10. Marco Fontebasso scrive:

    Ciao Mauro, i complimenti te li hanno fatti tutti e quindi mi associo più che volentieri.
    Il tuo intervento penso sia stato molto utile, credo sia importante far capire che SEO e Advertising sono 2 facce della medaglia; d’altra parte PR e Pubblicità convivono su tutti i mezzi e non si capisce perchè il web (pur con gli adattamenti del caso per le sue unicità) dovrebbe essere una assoluta anomalia.
    Forse il contributo dei motori avrebbe potuto essere un po’ più concreto e più orientato a possibili applicazioni del keyword advertising (best practice che brutta parola…). Ho spesso la sensazione che quelle che vengono fatte siano le stesse presentazioni utilizzate in sales pitch :-)
    Anche io ho partecipato alla discussione sulle affiliazioni in molte occasioni, e credo che in effetti sia stato un po’ il livello (in senso buono) dell’evento a sconsigliare a chi pur aveva delle perplessità di intervenire e sollevare l’argomento. Anche se ho la sensazione che sia soprattutto Google (e forse stranamente) ad essere poco “interessato” e presente sul problema.
    Credo avrete letto che Google sta cercando un responsabile PR per l’Italia; probabilmente la presenza dell’azienda qui da noi diverrà più “concreta”. Avremo un Google_Guy anche da noi a rispondere a dubbi e perplessità :-)

  11. Ordine Horf scrive:

    La segreteria dell’Ordine di Horf informa che l’Ordine ha aperto il proprio official website.
    ordinehorf.splinder.com

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