In questo giorni mi sono diviso tra il Search Engine Strategies ed un interessante convegno organizzato da FAST Search; il primo sulla sesta, l’altro al mitico Walford Astoria un paio di chilometri verso Broadway. Quindi grandi camminate un paio di volte al giorno, dopo aver realizzato di fare molto prima a piedi che con un taxi nelle congestionate strade del centro.

Quello che colpisce di New York è la frenesia delle persone nelle strade. Lo so, non scopro nulla di nuovo e già conoscevo la situazione. Però trovo sempre incredibile vedere tutte queste persone, con il loro immancabile bicchierone di caffè in mano, sfrecciare a più non posso sui marciapiedi affollati ed attraversare i passaggi pedonali in qualsiasi condizione.

La velocità è qualcosa che a New York si materializza. La puoi vedere e toccare. Le persone parlano velocemente, mangiano mentre camminano, telefonano mentre schivano il taxi all’ultimo momento. Le più brave fanno tutte queste cose, e molte altre, contemporaneamente.

Anch’io, quando si tratta di correre, non mi tiro indietro. Il risultato è che nei quattro giorni newyorkesi non ho fatto altro che lavorare, intensamente e velocemente, tra una conferenza e un’altra, tra un meeting ed una cena di lavoro.

Piacevolissima quella di martedì in un ristorante russo. Il solo problema è che siamo stati ospiti di un’azienda russa che voleva dimostrarci a tutti i costi la bontà della loro cucina e soprattutto dei vari tipi di vodka, con il risultato che non ricordo più cosa ho mangiato esattamente

In un’altro dei pranzi di lavoro ho mangiato il miglior tonno fresco e, tanto per ricordarmi che la CBS era a soli due blocks di distanza, al tavolo vicino a noi sedeva uno dei protagonisti del popolare David Letterman Show; non ricordo il nome, ma è quel buffo annunciatore con i capelli rossi che fa battute di humor tutto americano, ossia piuttosto sciocche e grossolane a mio modo di vedere.

Ieri ho invece incrociato Rod Stewart in una delle nelle mie corse da un albergo all’altro. Mi ha divertito un altro passante che lo aveva notato un attimo prima di me e che, visto un mio fare interrogativo, mi ha subito tranquillizzato: “Yes man, he is”, con un fare del tipo “che cosa vuoi ci vuoi fare, qui siamo a NY e le celebrità ne abbiamo a volontà”. Per la cronaca, il mitttico Rod dovrebbe ormai avere circa 60 anni e… li dimostra tutti!

Insomma, questo post è solo per raccontare come finora non ho avuto tempo e testa per il blog; riesco a scrivere qualcosa solo adesso sfruttando le sei ore di volo che mi stanno portando a San Francisco.

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3 commenti per “A New York la velocità è più veloce”

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