Archivio: marzo, 2004

Mille novità dalle parti dei motori di ricerca: personalizzazioni, ricerche locali, ecc. Eppure la cosa che trovo più interessante in questo momento è una Reuters che annuncia l’accordo tra Overture ed alcune compagnie telefoniche in UK (Vodafone e Orange) per il listing di inserizionisti sui prossimi portali WAP.


Shopping.com, il popolare sito di e-commerce, ha presentato un progetto di quotazione al Nasdaq. Qualcuno ha giustamente rilevato che, più che una IPO di e-commerce, sembra più una IPO di search, dato che ben il 38% dei loro ricavi derivano dall’affiliation di Google.


Trovo buffo constatare la frequente espressione ebete di alcuni passeggeri Alitalia quando il personale di bordo chiede se si desidera mangiare un muffin. In effetti, non credo che esista una corrispondente parola italiana che definisca quella specie di fungone dolce. Di certo muffin non sembra ancora entrata nel nostro vocabolario (comunque è questione di mesi).

Ancora più divertente il volo di ieri, dove lo snack da mangiare era un massiccio pezzo di torta e che lo stewart presentava romanamente come ciammellone. In compenso, questo lo capivano tutti!


Ognuno ha i suoi problemi, me ne rendo conto. Io ne ho uno nel cassetto, una cosa che rimando ormai da troppo tempo e che adesso temo sia arrivato il momento di affrontare: parlo di una pulizia generale del mio computer.

(continua…)


Nonostante le aggregazioni degli ultimi mesi, il mondo dei motori di ricerca rimane ingarbugliato. Ubik segnala un simpatico tool che consente di capire le relazioni tra i vari search engine. Vediamo se riusciranno ad aggiornarlo con la velocità con la quale continua a muoversi il mercato.


unleash.jpgPotevo rimanere senza auricolare wireless solo perché il Treo 600 non è bluetooth? Noooo! (rif. Frassica in Quelli della notte)

Così ho comprato Unleash, un auricolare senza fili che si adatta alla maggior parte dei cellulari. Non l’ho ancora provato intensamente ma, in linea generale, è comodo pur con qualche problema.

(continua…)


Stavo comodamente in auto ascoltando il primo disco di Nora Jones. Una musica diversa si avvicina e diventa sempre più forte. È stato un gesto istintivo: ho spento l’autoradio e ho lasciato passare la Ferrari roboante godendo per un po’ di quel suono.

Con l’occasione: sono contento che Montezemolo sia in dirittura d’arrivo per Confindustria.


The Blog Herald riporta che Nokia sta sperimentando sul cellulare l’uso di TypePad, la piattaforma che uso per il publishing di questo blog.


Mio figlio per fortuna ancora non se ne è accorto, ma ho scoperto che sui giochi IE Sports per la Playstation2 si possono sbloccare funzioni e livelli superiori in base a quanto si gioca. Più tempo si passa su Fifa 2004 e gli altri giochi di quel produttore e più bonus si accumulano.

Questa cosa mi fa pensare. Ti premiano in funzione dei minuti che passi giocando, sommando tutte le partite fatte (anche su giochi differenti), potendo accumulare “tempo” anche a casa di amici utilizzando la propria memory card. È la prima volta che sento una cosa del genere.

Come padre sono abbastanza preoccupato perché già adesso faccio fatica a contingentare il tempo massimo che è permesso passare davanti agli schermi di ogni tipo (tv, gameboy, playstation, pc). Meno male che i giochi di IE Sports non sono (ancora) nelle preferenze dei miei bimbi. Ma quando la competizione tra i loro amici passerà dall’attuale brillantezza delle carte di Pokémon al record di persistenza davanti ad una Playstation, allora saranno guai seri.


Mio figlio per fortuna ancora non se ne è accorto, ma ho scoperto che sui giochi IE Sports per la Playstation2 si possono sbloccare funzioni e livelli superiori in base a quanto si gioca. Più tempo si passa su Fifa 2004 e gli altri giochi di quel produttore e più bonus si accumulano.

Questa cosa mi fa pensare. Ti premiano in funzione dei minuti che passi giocando, sommando tutte le partite fatte (anche su giochi differenti), potendo accumulare “tempo” anche a casa di amici utilizzando la propria memory card. È la prima volta che sento una cosa del genere.

Come padre sono abbastanza preoccupato perché già adesso faccio fatica a contingentare il tempo massimo che è permesso passare davanti agli schermi di ogni tipo (tv, gameboy, playstation, pc). Meno male che i giochi di IE Sports non sono (ancora) nelle preferenze dei miei bimbi. Ma quando la competizione tra i loro amici passerà dall’attuale brillantezza delle carte di Pokémon al record di persistenza davanti ad una Playstation, allora saranno guai seri.


Ho messo su qualche foto scattata a Ground Zero. Proprio quando ti chiedi fino a che punto potrà arrivare la follia umana, ecco che arrivano le notizie da Madrid. A volte sento un po’ di preoccupazione per il mondo che stiamo consegnando ai notri figli. Stamattina sono andato in ufficio in treno ed i miei bimbi con fare preoccupato mi hanno chiesto se non fosse pericoloso…

Vabbè, andiamo avanti.
Con l’occasione: ho aggiunto anche qualche scatto di San Francisco


Una ricerca pubblicata a febbraio da Kellysearch (a cui sono arrivato via eMarketer), evidenzia come la metà delle aziende inglesi dichiara di usare principalmente i motori di ricerca e le directory online per cercare prodotti da acquistare e per selezionare i fornitori.

Poco meno di due anni fa, tenni un corso sull’uso dei motori di ricerca proprio all’interno dell’ufficio acquisti di una grande multinazionale del settore food: 16 persone in tutto. Mi sembrò un buon segnale e mi aspettavo che sarebbero seguite altre richieste del genere, ed invece solo un’attenzione marginale. Eppure sono convinto che le aziende dovrebbero mettere in cantiere un po’ di education operativo sull’uso dei search engines, dato che la gestione avanzata degl strumenti di ricerca può rappresentare un vero e proprio fattore competitivo.


Non sono mai stato il migliore della classe. Almeno fino a quando, al terzo anno di istituto tecnico (comunemente chiamato ragioneria), non ho incontrato i primi argomenti che mi hanno seriamente interessato, in particolare diritto ed economia politica. Allora ho iniziato per la prima volta a studiare con gusto e piacere, anche per merito di una professoressa intransigente ma estremamente capace. Ricordo quindi con affetto il mio primo incontro con Keynes, Bretton Woods e con il grande economista Vilfredo Pareto.

L’ho presa alla lontana, ma volevo solo motivare la soddisfazione nel vedermi citato in un ottimo articolo di Giuseppe Granieri sull’ultimo Internet News, nel quale gli unici italiani citati siamo proprio io ed il Pareto.

Al di là della personale gratificazione tipicamente bloggarola (vedi dizionario italiano-romanesco), Giuseppe traccia un interessante scenario attorno al crescente valore economico di un link internet, tanto da poterlo immaginare come vera e propria valuta di scambio.

Il link quindi come nuova moneta, utilizzata per comprare attenzione per l’informazione che si produce (“la risorsa è l’attenzione, non l’informazione”). I nuovi ricchi saranno quindi quel 20% di destinazioni on-line che riceveranno l’80% del traffico in Rete, tenendo presente che il loro status non sarà commisurato soltanto al traffico generato online, ma si svilupperà su un livello qualitativo più generale (on e off line) in virtù del fatto che i link ricevuti rappresenteranno il grado di reputazione raggiunto.

Sono solo alcuni degli spunti evidenziati dall’articolo di Giuseppe (mica posso fa’ tutto io in questa casa) che merita di essere letto e riletto con attenzione. Di corsa in edicola!

Ah, dimenticavo: il correttore ortografico ha colpito anche Internet News, per cui sono ancora una volta il presidente di Ad Malora


Solo perché so che c’è almeno una persona che poi mi direbbe: “me lo potevi far sapere…”, segnalo date e orari di una trasmissione su RomaUno TV in cui c’è un servizio su Ad Maiora con tanto di tour nei nostri uffici:

  • mercoledì 10\03 ore 19.13 circa
  • giovedì 11\03 ore 18.00
  • venerdì 12\03 ore 14.50


foto040_09mar04.jpg


Un paio di segnalazioni:

  • la prima tratta di ansia da overload di informazioni con un bel post di LowRes che parte dalle considerazioni di Richad Saul Wurman. Ne sottolineo un passo, in particolare: “più l’informazione è destrutturata e caotica, maggiori sono le opportunità (per chi lo sa fare) di produrre organizzazioni creative, inattese, innovative.”
  • la seconda riguarda una coppia di post di Leonardo. Per i bloggaroli di lungo corso non è certo una scoperta, ma se da dovesse capitare da queste parti un novizio, è bene indirizzarlo nei posti giusti. Leonardo scrive di una cosa fondamentale che ha imparato da una ragazza quando aveva 16 anni ed espone dove ruba il tempo da dedicare al suo storico blog.


Si legge in un’agenzia Adnkronos: “Ask Jeeves Entra Nel Mondo Dei Motori Di Ricerca”. Peccato che Ask Jeeves è un motore di ricerca già da qualche anno e, tra l’altro, utilizza l’ottima tecnologia Teoma acquisita già nel 2001.

L’ultimo acquisto di Ask Jeeves è Interactive Search Holdings, la società proprietaria di iWon (molto popolare negli Usa) e del glorioso Excite. Il Nasdaq sembra credere in questi consolidamenti tant’è che il titolo US:ASKJ è cresciuto di oltre il 30% in questi giorni. Ho letto di rumors che vorrebbero l’azienda nel mirino di AOL ma, in questi giorni, di speculazioni del genere ne girano parecchie.


Si legge in un’agenzia Adnkronos: “Ask Jeeves Entra Nel Mondo Dei Motori Di Ricerca”. Peccato che Ask Jeeves è un motore di ricerca già da qualche anno e, tra l’altro, utilizza l’ottima tecnologia Teoma acquisita già nel 2001.

L’ultimo acquisto di Ask Jeeves è Interactive Search Holdings, la società proprietaria di iWon (molto popolare negli Usa) e del glorioso Excite. Il Nasdaq sembra credere in questi consolidamenti tant’è che il titolo US:ASKJ è cresciuto di oltre il 30% in questi giorni. Ho letto di rumors che vorrebbero l’azienda nel mirino di AOL ma, in questi giorni, di speculazioni del genere ne girano parecchie.


Tre post lo stesso giorno non mi pare di averli mai scritti (questo è il quarto). È capitato l’8 marzo, meglio così. Auguri a tutte le lettrici around here!


Stavo raccogliendo le idee per un post riassuntivo sull’ultimo Search Engine Strategies di New York, quando ho notato su ClickZ che ci ha già pensato Rebecca Lieb, la quale, con la solita eleganza e lucidità, individua i punti chiave emersi dalla conferenza.

Permettetemi un pizzico di orgoglio nel riportare che Rebecca segnala anche E-SEMA, l’alleanza europea di aziende del settore, fondata da Ad Maiora insieme a 1ere Position, Metapeople e Atraczion.


Anch’io come Andy Beal segnalo un bell’articolo di oggi sul Boston Globe riguardo i servizi di inclusion. Una frase su tutte:

There’s something fishy here, and Larry Page, cofounder of Google, the world’s most popular search engine, puts his finger on it. ”If you’re going to charge money for something, you’ve got to provide value for it,” Page said. ”If you say you’re going to charge people, and you’re not going to change the rankings, why are they going to pay?”


Da oltre un anno la search è l’argomento più caldo nel settore dell’advertising online e del web marketing. Nel contempo, la corsa frenetica verso la monetizzazione del listing sta producendo un drastico cambiamento nelle strategie di alcuni motori di ricerca. Yahoo, in particolare, ha appena presentato il nuovo inclusion program Site Match, venduto tramite la sua controllata Overture, che definisce come poter comparire nei risultati delle ricerche a fronte di un bel po’ di denaro.

In pratica, per essere censiti da Yahoo occorre pagare un costo annuale per ogni pagina (49$ per la prima, 29$ dalla seconda alla decima, 10$ per le successive) a cui va aggiunto un costo per ogni visita generata (da 0,15$ a 0,30$ in relazione alla categoria del sito). Ad esempio, registrare 100 pagine web di un sito di turismo che generano 2.000 click al mese ha un costo annuale di 8.410 dollari. A questo importo, va ovviamente aggiunta l’attività di ottimizzazione delle pagine per renderle idonee a figurare nei primi posti dei risultati.

Il fee annuale serve per avere la certezza di un rapido inserimento nell’indice di Yahoo (ma con nessuna garanzia di posizionamento) ed un refresh periodico delle pagine. Nel caso di registrazione di oltre 1.000 pagine, il fee annuale non viene calcolato.

Si tratta in effetti di un servizio di inclusion simile a quelli già erogati in passato da Altavista, FAST/AllTheWeb e Inktomi (tutte società ora del gruppo Yahoo) ma, in questo caso, la caratteristica peculiare è che il modello di prezzo riguarda sia l’inserimento nell’indice (a costi comunque molto più alti), sia i click generati.

Proprio questo doppio criterio mi sembra del tutto inopportuno, come già evidenziato in passato, e ora proverò a spiegarne in dettaglio le molteplici ragioni.

(continua…)


In questo giorni mi sono diviso tra il Search Engine Strategies ed un interessante convegno organizzato da FAST Search; il primo sulla sesta, l’altro al mitico Walford Astoria un paio di chilometri verso Broadway. Quindi grandi camminate un paio di volte al giorno, dopo aver realizzato di fare molto prima a piedi che con un taxi nelle congestionate strade del centro.

Quello che colpisce di New York è la frenesia delle persone nelle strade. Lo so, non scopro nulla di nuovo e già conoscevo la situazione. Però trovo sempre incredibile vedere tutte queste persone, con il loro immancabile bicchierone di caffè in mano, sfrecciare a più non posso sui marciapiedi affollati ed attraversare i passaggi pedonali in qualsiasi condizione.

La velocità è qualcosa che a New York si materializza. La puoi vedere e toccare. Le persone parlano velocemente, mangiano mentre camminano, telefonano mentre schivano il taxi all’ultimo momento. Le più brave fanno tutte queste cose, e molte altre, contemporaneamente.

(continua…)


In questo giorni mi sono diviso tra il Search Engine Strategies ed un interessante convegno organizzato da FAST Search; il primo sulla sesta, l’altro al mitico Walford Astoria un paio di chilometri verso Broadway. Quindi grandi camminate un paio di volte al giorno, dopo aver realizzato di fare molto prima a piedi che con un taxi nelle congestionate strade del centro.

Quello che colpisce di New York è la frenesia delle persone nelle strade. Lo so, non scopro nulla di nuovo e già conoscevo la situazione. Però trovo sempre incredibile vedere tutte queste persone, con il loro immancabile bicchierone di caffè in mano, sfrecciare a più non posso sui marciapiedi affollati ed attraversare i passaggi pedonali in qualsiasi condizione.

La velocità è qualcosa che a New York si materializza. La puoi vedere e toccare. Le persone parlano velocemente, mangiano mentre camminano, telefonano mentre schivano il taxi all’ultimo momento. Le più brave fanno tutte queste cose, e molte altre, contemporaneamente.

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Questa edizione del Search Engine Strategies non poteva che essere tenuta ad un paio di blocks dal theater district di Broadway. Signore e signori, va in scena il settore attualmente più hot del marketing online.

Safa Rashtchy, il noto analista della banca d’affati Piper Jaffray, ha rivisto al rialzo le sue stime elaborate ormai un anno fa. Per il 2004 prevede un valore del mercato globale del search di 5,6 miliardi di dollari (3,9 nel 2003), ed una crescita costante nei prossimi anni fino ad arrivare a 11 miliardi di dollari nel 2008. Da notare che questi dati riguardano il keyword advertising ed i ricavi dei servizi di inclusion, mentre non comprendono i servizi di ottimizzazione (SEO).

Daltronde, la testimonianza dell’effervescenza del settore è evidente nei corridoi del Search Engine Strategies. Una persona di Jupitermedia, la società che organizza la conferenza, mi ha detto che si aspettano 3500 visitatori (nel precedente SES di Chicago ne arrivarono 1500 circa). Forse 3500 non sarà il dato giusto, ma a sembrano comunque il doppio rispetto alle ultime occasioni. Da sottolineare come il pass per i 4 giorni di convegno costa 1700 dollari!

Altra nota significativa: delle tre sessioni che si tengono in parallelo durante il giorno, un’intesa sezione è stata oggi dedicata al Business & Finance con sessioni del tipo “come vendere una agenzia SEO”, “interagire con i venture capitalist”, ecc. Insomma, si risente parlare di due diligence, IPO, multipli dell’EBIDTA, ecc. che sembravano ormai sotterrati dopo lo sboom degli anni scorsi. Però questa volta il denaro sta circolando davvero e praticamente tutte le società del settore, siano essi i network ed i portali che le agenzie SEO/SEM, fanno tutte utili in abbondanza.